Prima esperienza
di
Veronica Rossa
genere
saffico
Avevo 20 anni appena compiuti.
Ero decisamente una vissuta nella bolla di sapone.
Il mio fidanzato dell’epoca mi regalò un completino intimo e un vestitino nero che mai avrei pensato di indossare. Troppo osé.
E le autoreggenti poi... i tacchi si sempre e altissimi sono 150.
Insomma festa di sabato sera compleanno di un suo amico. Discoteca. Io metto tutti i regali.
Vestito strettissimo e cortissimo. Scollato e con lo spacco frontale. Il bordo delle autoreggenti che si vede.
Ballo felice. E molti lì dentro mi guardano con occhi allupatissimi.
Mi sento osservata. Sbranata con gli occhi. Non sono a mio agio.
Divanetti. Bevo del vino.
Una ragazza siede accanto a me. Punk sicuro. Capelli corti cresta e trucco forte. Nero. Minigonna nera calze a rete anfibi. Sopra maglietta a retina e giacca di pelle.
“ ciao sono Emma e tu chi sei?” La sua mano sulla mia coscia.
“ ciao. Veronica...” sorrido.
La sua mano sale e si insinua sotto il vestito. Sento il suo mignolo infilarsi sotto il bordo dell’autoreggente.
Faccio la vaga e lei... “ sei davvero una bella patata. Sola?”
“ no sono qui con il mio fidanzato...”
“ ah quindi le autoreggenti le hai messe per lui? O per farti guardare?”
“ ma dai che dici...” rido.
“ quanti anni hai Veronica?”
“ 20 e tu?”
“ 31. Sai suono la batteria in un gruppo. Ah bellissime le tue tettine...”
Rossa le dico “ io vorrei averle come le tue. Grandi ecco.”
“ sono una terza io. Senti bar? Ti offro un drink...”
Accetto...
beviamo e balliamo locale colmo. E non so dove sta il mio fidanzato.
Lei mi abbraccia. Io anche.
Mi sussurra “ andiamo in macchina mia? Troppa gente qui...”
Mi trascina per la mano.
Siamo nella sua macchinina.
Accende una canna... fumo anche io. Ridiamo come due sceme.
Lei scende lato mio apre lo sportello e... “ scusa pipì....” solleva la mini e si accovaccia. Sporta le calze e davanti a me fa pipì. La guardo....
Occhiolino.
Poi mini alzata siede su di me e chiuderlo sportello.
E passa sul suo sedile.
Altra canna
Lei abbassa i nostri sedili.
Io supina. Lei su un lato le dita scivolano su e giù sulle mie gambe.
Alza il vestito.
“Che bel perizoma hai. Io non porto intimo mai”
Mi abbasso il vestito.
Mi gira la testa.
Lei toglie il giacchetto. Magliettina a rete senza reggiseno. I suoi capezzoli turgidi tra le maglie.
Ci gioca. Guardo.
Sorrido strafatta.
Si toglie la mini.
“ spogliati anche tu... mi lasci sola così?!?”
Lo faccio inconsapevole.
Rimango in perizoma e autoreggenti
Fa freddo in macchina... brividi e i miei capezzolini si tirano. Le areole crespe.
“ bellissimi i tuoi capezzolini... piccolini. I miei sono troppo grossi.
Lei li tira e li torce.
Poi... “ posso?” E senza aspettare risposta li stringe tra pollice e indice.
Sobbalzo. Emettendo un suono tipo “ uuuummmgghhhhh “ e poi sospiro.
E lo rifà.
Inarco la schiena. Mugugno.
“ sapevo che ti saresti lasciata andare.”
Mi prende la mia mano. La poggia sul suo seno.
Palpo piano.
Lei tira il mio capezzolo.
“ Oddio “ mormoro io
Tira ancora mentre di riflesso stringo forte le dita sul suo seno.
Ero decisamente una vissuta nella bolla di sapone.
Il mio fidanzato dell’epoca mi regalò un completino intimo e un vestitino nero che mai avrei pensato di indossare. Troppo osé.
E le autoreggenti poi... i tacchi si sempre e altissimi sono 150.
Insomma festa di sabato sera compleanno di un suo amico. Discoteca. Io metto tutti i regali.
Vestito strettissimo e cortissimo. Scollato e con lo spacco frontale. Il bordo delle autoreggenti che si vede.
Ballo felice. E molti lì dentro mi guardano con occhi allupatissimi.
Mi sento osservata. Sbranata con gli occhi. Non sono a mio agio.
Divanetti. Bevo del vino.
Una ragazza siede accanto a me. Punk sicuro. Capelli corti cresta e trucco forte. Nero. Minigonna nera calze a rete anfibi. Sopra maglietta a retina e giacca di pelle.
“ ciao sono Emma e tu chi sei?” La sua mano sulla mia coscia.
“ ciao. Veronica...” sorrido.
La sua mano sale e si insinua sotto il vestito. Sento il suo mignolo infilarsi sotto il bordo dell’autoreggente.
Faccio la vaga e lei... “ sei davvero una bella patata. Sola?”
“ no sono qui con il mio fidanzato...”
“ ah quindi le autoreggenti le hai messe per lui? O per farti guardare?”
“ ma dai che dici...” rido.
“ quanti anni hai Veronica?”
“ 20 e tu?”
“ 31. Sai suono la batteria in un gruppo. Ah bellissime le tue tettine...”
Rossa le dico “ io vorrei averle come le tue. Grandi ecco.”
“ sono una terza io. Senti bar? Ti offro un drink...”
Accetto...
beviamo e balliamo locale colmo. E non so dove sta il mio fidanzato.
Lei mi abbraccia. Io anche.
Mi sussurra “ andiamo in macchina mia? Troppa gente qui...”
Mi trascina per la mano.
Siamo nella sua macchinina.
Accende una canna... fumo anche io. Ridiamo come due sceme.
Lei scende lato mio apre lo sportello e... “ scusa pipì....” solleva la mini e si accovaccia. Sporta le calze e davanti a me fa pipì. La guardo....
Occhiolino.
Poi mini alzata siede su di me e chiuderlo sportello.
E passa sul suo sedile.
Altra canna
Lei abbassa i nostri sedili.
Io supina. Lei su un lato le dita scivolano su e giù sulle mie gambe.
Alza il vestito.
“Che bel perizoma hai. Io non porto intimo mai”
Mi abbasso il vestito.
Mi gira la testa.
Lei toglie il giacchetto. Magliettina a rete senza reggiseno. I suoi capezzoli turgidi tra le maglie.
Ci gioca. Guardo.
Sorrido strafatta.
Si toglie la mini.
“ spogliati anche tu... mi lasci sola così?!?”
Lo faccio inconsapevole.
Rimango in perizoma e autoreggenti
Fa freddo in macchina... brividi e i miei capezzolini si tirano. Le areole crespe.
“ bellissimi i tuoi capezzolini... piccolini. I miei sono troppo grossi.
Lei li tira e li torce.
Poi... “ posso?” E senza aspettare risposta li stringe tra pollice e indice.
Sobbalzo. Emettendo un suono tipo “ uuuummmgghhhhh “ e poi sospiro.
E lo rifà.
Inarco la schiena. Mugugno.
“ sapevo che ti saresti lasciata andare.”
Mi prende la mia mano. La poggia sul suo seno.
Palpo piano.
Lei tira il mio capezzolo.
“ Oddio “ mormoro io
Tira ancora mentre di riflesso stringo forte le dita sul suo seno.
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