Le sere d'estate
di
Antoine Camembert
genere
gay
Le sere d'estate sono le più strane ed imprevedibili.
Sempre a cena fuori, l'alcool che con l'afa serale fa a cazzotti col testosterone, pantaloncini senza mutande che ad ogni movimento rischi una erezione in pubblico alla vista di quei maschi che con l'abbronzatura sono ancora più arrapanti.
Eravamo a due passi dal mare, io ed i miei due amici, decidiamo di andare in spiaggia sperando che la brezza marina ci possa dare un poco di sollievo.
Stendiamo un telo preso in auto ci sediamo e accendo una sigaretta, si parla del più e del meno, mentre nel buio della serata con la mano sinistra esco il cazzo dall'orlo dei pantaloncini ed inizio ad accarezzarmelo.
Spengo la sigaretta e mi ritrovo con la testa ancor più stordita ed una erezione incontrollata e non so cosa fare, per risistemarlo nei pantaloncini dovrei alzarmi in piedi ma non ci penso minimamente, mi sdraio e me ne fotto altamente.
Metto le mani dietro la nuca ed ammiro le stelle mentre Mario e Tonio ridono guardandomi.
M: cazzo fai? Hai attivato il radar per intercettare gli alieni?
T: eh, ma con quel coso enorme li fai spaventare e ritornano sui loro pianeti!
Ridono a crepapelle.
Allora decido di sfilarmi i calzoncini, li lancio addosso a loro, afferro il mio cazzo scappellandolo ed inizio a simulare il rumore di una sonda.
Mario dice che potrei usarlo anche come joystick per pilotare una nave spaziale, gli chiedo se vorrebbe essere il copilota, ride e guarda Tonio che nel frattempo aveva tirato fuori il suo pisello duro asserendo di iniziare a sentire messaggi provenienti dallo spazio.
Scoppiamo a ride tutti e tre mentre Tonio ordina a Mario di spostarsi, avvicina il suo cazzo al mio, li stringe con entrambe le mani, sento la mia cappella schiacciata contro la sua viscida del suo precum, sobbalzo di piacere, gli afferro le mani ed inizio a forzare la presa agitando su e giù le due mazze. Mario si inginocchia davanti a noi ed inizia a far roteare la sua lingua umida e morbita sulle due vette gonfie e bagnate.
Ho gli occhi chiusi, sia perché ormai ero sbronzo forte, sia perché mi stavo godendo quel momento di puro piacere!
Io e Tonio lasciamo la presa, Mario ormai si è impadronito delle due minchie succhiandole a turno e godendo ad ogni affondo nella gola.
Ho la sua saliva che mi scorre , la sento scendere e solleticarmi facendomi contrarre le palle, la raccolgo con le dita riportandogliela tra le labbra che erano diventate rosse a furia di sfregarle sulla mazza durissima.
Tonio cerca di sbottonare la salopette di Mario, ci riesce a strattoni, ad ogni strattone Mario mugola arrapatissimo, sapeva che tra non molto le sue chiappe sarebbero diventate oggetto di desiderio.
Apro finalmente gli occhi per godermi la scena mettendo le mani sulla nuca di Mario per affondare ancor di più la sua faccia sul mio cazzo, non entra tutto, sento i suoi denti e lo spasmo che ha per il bisogno di respirare. Lo libero e mi guardo attorno, controluce ai bagliori della cittadina in lontanza mi accorgo di una sagoma non più lontana da noi con al guinzaglio un cane.
Cerco l'attenzione di Tonio che mi dice che la figura umana e lì ferma da 10 minuti, intenta a non perdersi nessuno dei nostri movimenti.
Se è fermo lì a guardare sicuramente gli piace ciò che vede ce ne freghiamo e continuiamo.
Nel frattempo le dita umide di Tonio erano già nello sfintere di Mario che si agitava come un porco, decido di inserire due dita anch'io, metto un braccio sulle spalle di Tonio e iniziamo a baciarci con la lingua mentre le nostre falangi dilatavano quel caldo ed accogliente buco di un porco.
Avevo il cazzo durissimo che mi faceva male troppa l'eccitazione, tolgo le mie dita, faccio spostare Tonio ed inzio a strofinare la cappella sulla rosa di quelle chiappe lisce e bianche, spingo leggermente iniziando a conficcarglielo.
Quel buco era caldissimo, stretto, bagnato, afferro i suoi fianchi ed inizio a spingere avidamente la mia mazza, Mario guarda i miei occhi e con una mano afferra l'altro cazzo e se lo trascina in bocca per non urlare di piacere, due secondi ed inizia a tossire, la sborra di Tonio gli era finita dritta in gola.
Io spingo ancora e mi accorgo che l'uomo in lontananza era alle prese con una sega, Tonio si stende stremato dopo la sborrata. Per ripararmi dal riverbero delle luci in lontanza con una mano sopra gli occhi faccio cenno all'uomo di avvicinarsi. All'inizio tentenna, ma poi cede. Libera il cane e si piazza davanti a noi impugnando la minchia, io scopo il culo di Mario, lui si segha vicino a noi. La scena è da porno, sento la cappella gonfiarsi, sfilo il cazzo da quella caverna ed inizio a schizzare ovunque. Sussulta anche l'uomo, si unisce a me, dirigendo il getto del suo sperma verso me e su Mario che era venuto sul telo mare senza nemmeno toccarsi.
Tonio si addormenta, Mario ed io decidiamo di tuffarci in mare, l'acqua era caldissima, l'uomo se lo sistema nei pantaloni, riacciuffa il cane e scompare nel buio da dove era arrivato.
Sempre a cena fuori, l'alcool che con l'afa serale fa a cazzotti col testosterone, pantaloncini senza mutande che ad ogni movimento rischi una erezione in pubblico alla vista di quei maschi che con l'abbronzatura sono ancora più arrapanti.
Eravamo a due passi dal mare, io ed i miei due amici, decidiamo di andare in spiaggia sperando che la brezza marina ci possa dare un poco di sollievo.
Stendiamo un telo preso in auto ci sediamo e accendo una sigaretta, si parla del più e del meno, mentre nel buio della serata con la mano sinistra esco il cazzo dall'orlo dei pantaloncini ed inizio ad accarezzarmelo.
Spengo la sigaretta e mi ritrovo con la testa ancor più stordita ed una erezione incontrollata e non so cosa fare, per risistemarlo nei pantaloncini dovrei alzarmi in piedi ma non ci penso minimamente, mi sdraio e me ne fotto altamente.
Metto le mani dietro la nuca ed ammiro le stelle mentre Mario e Tonio ridono guardandomi.
M: cazzo fai? Hai attivato il radar per intercettare gli alieni?
T: eh, ma con quel coso enorme li fai spaventare e ritornano sui loro pianeti!
Ridono a crepapelle.
Allora decido di sfilarmi i calzoncini, li lancio addosso a loro, afferro il mio cazzo scappellandolo ed inizio a simulare il rumore di una sonda.
Mario dice che potrei usarlo anche come joystick per pilotare una nave spaziale, gli chiedo se vorrebbe essere il copilota, ride e guarda Tonio che nel frattempo aveva tirato fuori il suo pisello duro asserendo di iniziare a sentire messaggi provenienti dallo spazio.
Scoppiamo a ride tutti e tre mentre Tonio ordina a Mario di spostarsi, avvicina il suo cazzo al mio, li stringe con entrambe le mani, sento la mia cappella schiacciata contro la sua viscida del suo precum, sobbalzo di piacere, gli afferro le mani ed inizio a forzare la presa agitando su e giù le due mazze. Mario si inginocchia davanti a noi ed inizia a far roteare la sua lingua umida e morbita sulle due vette gonfie e bagnate.
Ho gli occhi chiusi, sia perché ormai ero sbronzo forte, sia perché mi stavo godendo quel momento di puro piacere!
Io e Tonio lasciamo la presa, Mario ormai si è impadronito delle due minchie succhiandole a turno e godendo ad ogni affondo nella gola.
Ho la sua saliva che mi scorre , la sento scendere e solleticarmi facendomi contrarre le palle, la raccolgo con le dita riportandogliela tra le labbra che erano diventate rosse a furia di sfregarle sulla mazza durissima.
Tonio cerca di sbottonare la salopette di Mario, ci riesce a strattoni, ad ogni strattone Mario mugola arrapatissimo, sapeva che tra non molto le sue chiappe sarebbero diventate oggetto di desiderio.
Apro finalmente gli occhi per godermi la scena mettendo le mani sulla nuca di Mario per affondare ancor di più la sua faccia sul mio cazzo, non entra tutto, sento i suoi denti e lo spasmo che ha per il bisogno di respirare. Lo libero e mi guardo attorno, controluce ai bagliori della cittadina in lontanza mi accorgo di una sagoma non più lontana da noi con al guinzaglio un cane.
Cerco l'attenzione di Tonio che mi dice che la figura umana e lì ferma da 10 minuti, intenta a non perdersi nessuno dei nostri movimenti.
Se è fermo lì a guardare sicuramente gli piace ciò che vede ce ne freghiamo e continuiamo.
Nel frattempo le dita umide di Tonio erano già nello sfintere di Mario che si agitava come un porco, decido di inserire due dita anch'io, metto un braccio sulle spalle di Tonio e iniziamo a baciarci con la lingua mentre le nostre falangi dilatavano quel caldo ed accogliente buco di un porco.
Avevo il cazzo durissimo che mi faceva male troppa l'eccitazione, tolgo le mie dita, faccio spostare Tonio ed inzio a strofinare la cappella sulla rosa di quelle chiappe lisce e bianche, spingo leggermente iniziando a conficcarglielo.
Quel buco era caldissimo, stretto, bagnato, afferro i suoi fianchi ed inizio a spingere avidamente la mia mazza, Mario guarda i miei occhi e con una mano afferra l'altro cazzo e se lo trascina in bocca per non urlare di piacere, due secondi ed inizia a tossire, la sborra di Tonio gli era finita dritta in gola.
Io spingo ancora e mi accorgo che l'uomo in lontananza era alle prese con una sega, Tonio si stende stremato dopo la sborrata. Per ripararmi dal riverbero delle luci in lontanza con una mano sopra gli occhi faccio cenno all'uomo di avvicinarsi. All'inizio tentenna, ma poi cede. Libera il cane e si piazza davanti a noi impugnando la minchia, io scopo il culo di Mario, lui si segha vicino a noi. La scena è da porno, sento la cappella gonfiarsi, sfilo il cazzo da quella caverna ed inizio a schizzare ovunque. Sussulta anche l'uomo, si unisce a me, dirigendo il getto del suo sperma verso me e su Mario che era venuto sul telo mare senza nemmeno toccarsi.
Tonio si addormenta, Mario ed io decidiamo di tuffarci in mare, l'acqua era caldissima, l'uomo se lo sistema nei pantaloni, riacciuffa il cane e scompare nel buio da dove era arrivato.
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