Barbara, casalinga fuori, troia dentro.
di
Angela Gallo
genere
tradimenti
Ciao a tutti, mi chiamo Barbara (*), i 60 sono passati da un pezzo, ma ho ancora tanta, tanta voglia e tanto desiderio di recuperare il tempo perduto. Recuperare, sì, perché sono stata una stupida e per molti anni ho fatto la preziosa e l’ho tenuta solo per me e (poco) per mio marito. Sì, mi spiego meglio, ero una di quelle che ne aveva sempre una, il mal di testa, la stanchezza, un po’ di depressione…. morale: scopate poche e godimento anche meno.
Una vita piatta, una figlia che ho cresciuto personalmente perché, dopo la sua nascita ho lasciato il lavoro, nessun interesse oltre alla cura della casa, un nipotino (sì, sono nonna) che ho cresciuto e sto crescendo per aiutare mia figlia che, invece, il lavoro si guarda bene dal lasciarlo. Un po’ di depressione anche se di problemi veri non ne abbiamo mai avuti, nemmeno dal punto di vista economico. Insomma…. Una scema!
Poi un giorno è scattata la molla. Sarà che ho avuto il sospetto che mio marito se la godesse con qualcun'altra, sarà che la menopausa (certo non recente, ma gli effetti benefici talvolta tardano a farsi sentire) mi ha messa tranquilla anche dal punto dei timori di gravidanze indesiderate, ma in me è scattata una molla, una vocina mi ha detto “goditela! Sono gli ultimi anni! Adesso o mai più!”
Ho ascoltato quella voce e mi sono detta che era proprio il caso di iniziare a divertirmi e tirare fuori l’anima troia che sta in me.
È successo che abbiamo fatto dei lavori di ristrutturazione in casa ed abbiamo chiamato il solito imbianchino. Un bel tipo, sulla cinquantina. Già in passato, in occasione di normali manutenzioni, era venuto e siamo arrivati ad un certo livello di confidenza. In assenza di mio marito si era lasciato andare in battutine e allusioni, ma io (scema) le avevo lasciate cadere tutte. Mi diceva che aveva una passione per le casalinghe, che la donna con il grembiulino da cucina lo faceva impazzire, lo diceva e rideva per smorzare un po’ la battuta, ma io capivo che era rivolta a me. Una volta mi chiese di poter usare il bagno ed io, naturalmente, gli dissi che poteva certamente. Lo seguii e lui accostò solo la porta senza chiuderla, forse nella speranza che entrassi. La fessura della porta consentiva di sentire i rumori all’interno e mi stupii nel sentire un vero e proprio scroscio, come se avesse messo una canna dell’acqua nel water. Sbirciai da buco della serratura e vidi che era proprio lui che faceva pipì. Finito di farla si girò con il cazzo fuori verso la porta, forse sempre nella speranza che io stessi guardando (e così era!) e mostrò un vero e proprio mostro. Molle sarà stato lungo almeno 15 cm ed il diametro era assolutamente proporzionato alla lunghezza. Scappai via e, probabilmente, lui sentì.
Tornando ai fatti recenti: chiamo Francesco (*)(questo il suo nome) e prendo accordi per il lavoro di tinteggiatura. Gli dico di riservare del tempo in più rispetto a quello previsto così da fare le cose con calma…. Sì, “con calma…” avevo in mente di fargli perdere un sacco di tempo per me non certo per allungare i tempi di lavoro.
Io sono lombarda ed ho sempre provato una certa attrazione per gli uomini del sud e Francesco è un meridionale. Ho sempre immaginato il sangue caldo di questi uomini e non vedevo l’ora di verificare se quello che avevo sempre pensato corrispondeva alla realtà, almeno per Francesco.
Iniziammo i lavori e non vedevo l’ora che finissero la parte muraria perché iniziasse la propria parte Francesco, e finalmente quel giorno arrivò. Iniziò a lavorare, mio marito era fuori per lavoro e così, a metà mattinata, gli proposi un caffè. Smise di armeggiare con i pennelli, si lavò le mani e si sedette in cucina. Io gli misi la tazzina davanti insieme alla zuccheriera e facendo questa operazione mi appoggiai il mio ventre a lui e lui capii che gradì la cosa.
Mi ero messa un grembiulino di quelli da cucina quelli con la pettorina di una bella fantasia a fiori. Gli chiesi se ancora fosse attratto da quell’indumenti e se provava attrazione per le donne quando indossavano un grembiulino così. Mi confermò quello che aveva già detto e cioè che gli piacevano molto e che lo stimolavano moltissimo. Allora gli chiesi se fossi di suo gradimento e lui per tutta risposta mi abbracciò e mi diede un bacio sulla bocca. Non lo respinsi e, anzi, aprii la bocca per lasciare che la sua lingua ci si infilasse.
Il bacio fu lunghissimo e nell'abbraccio sentii il suo pene che diventava sempre più grosso e più duro. la situazione mi piaceva moltissimo egli che hai la lingua come non avevo mai fatto.
Lui si scosse un attimo e mi disse che era meglio che riprendesse il suo lavoro. Io ero sempre più eccitata ma lasciai che lui tornasse a fare quello che stava facendo prima del caffè.
Mentre lui era nell'altra stanza io andai in bagno mi tolsi tutto restai nuda e rimisi il grembiulino a coprire la parte anteriore del mio corpo, la mia passerina ed il mio seno. i capezzoli erano duri e turgidi il sedere completamente scoperto
Andai da lui e mi feci vedere così. Gli chiesi di spostare il grembiulino e di guardare la mia passera completamente depilata a differenza di quello che facevo di solito, l’avevo rasata solo per lui. Sì di solito non mi depilato la passerina, ma questa volta sapendo che a lui piaceva così lo feci per mostrargliela come quella di una ragazzina. lui non se lo fece ripetere alzò il grembiulino si inginocchiò e cominciò a leccamela. La lingua scorreva dal clitoride e si infilava fra le grandi labbra sino al buco.
Ero a 1000, non ne potevo più e avevo solo voglia che lui infilasse il suo cazzo nella mia figa. Lo presi per mano e lo trascinai in camera dove il letto era ancora sfatto. Lì lui si tolse i pantaloni e mi spinse sul letto. Era sopra di me e il suo cazzo premeva sul mio pube. Sentivo il suo cazzo duro; era talmente grosso che mi sembrava di avere un palo fra le gambe, però ero così bagnata che quando appoggiò la cappella fra le mie grandi labbra questa scivolo dentro e li sentii un po’ di male, ma era così piacevole che allargai ancora di più le gambe per consentirgli di entrare tutto.
Mi montò a lungo e mentre mi scopava mi succhiava i capezzoli. Era un piacere che non avevo mai provato con mio marito, lui non aveva né quelle dimensioni né quella foga nel montarmi. Era proprio vero che il sangue dei meridionali è diverso da quello di quel “milanese” di mio marito.
Fu una scopata memorabile. Venni come una maiala e dopo essere venuta glielo presi in bocca e lo feci venire tutto sulla mia lingua. Fece una quantità impressionante di sborra e me la bevvi tutta assaporandola e gustandola.
Non fu l’unica occasione in quel periodo. Ogni giorno (ed il tutto durò una settimana) lo facevamo almeno due volte, prima il caffè, poi la sigaretta ed infine una bella scopata.
Da allora Francesco è diventato il mio amante fisso ci vediamo spesso e mi toglie tutte le voglie. Mio marito sospetta qualcosa, ma in realtà non sa nulla di certo.
Sono finalmente una donna felice.
Continua.......
(*) Il racconto è vero, ma i nomi sono di fantasia
Una vita piatta, una figlia che ho cresciuto personalmente perché, dopo la sua nascita ho lasciato il lavoro, nessun interesse oltre alla cura della casa, un nipotino (sì, sono nonna) che ho cresciuto e sto crescendo per aiutare mia figlia che, invece, il lavoro si guarda bene dal lasciarlo. Un po’ di depressione anche se di problemi veri non ne abbiamo mai avuti, nemmeno dal punto di vista economico. Insomma…. Una scema!
Poi un giorno è scattata la molla. Sarà che ho avuto il sospetto che mio marito se la godesse con qualcun'altra, sarà che la menopausa (certo non recente, ma gli effetti benefici talvolta tardano a farsi sentire) mi ha messa tranquilla anche dal punto dei timori di gravidanze indesiderate, ma in me è scattata una molla, una vocina mi ha detto “goditela! Sono gli ultimi anni! Adesso o mai più!”
Ho ascoltato quella voce e mi sono detta che era proprio il caso di iniziare a divertirmi e tirare fuori l’anima troia che sta in me.
È successo che abbiamo fatto dei lavori di ristrutturazione in casa ed abbiamo chiamato il solito imbianchino. Un bel tipo, sulla cinquantina. Già in passato, in occasione di normali manutenzioni, era venuto e siamo arrivati ad un certo livello di confidenza. In assenza di mio marito si era lasciato andare in battutine e allusioni, ma io (scema) le avevo lasciate cadere tutte. Mi diceva che aveva una passione per le casalinghe, che la donna con il grembiulino da cucina lo faceva impazzire, lo diceva e rideva per smorzare un po’ la battuta, ma io capivo che era rivolta a me. Una volta mi chiese di poter usare il bagno ed io, naturalmente, gli dissi che poteva certamente. Lo seguii e lui accostò solo la porta senza chiuderla, forse nella speranza che entrassi. La fessura della porta consentiva di sentire i rumori all’interno e mi stupii nel sentire un vero e proprio scroscio, come se avesse messo una canna dell’acqua nel water. Sbirciai da buco della serratura e vidi che era proprio lui che faceva pipì. Finito di farla si girò con il cazzo fuori verso la porta, forse sempre nella speranza che io stessi guardando (e così era!) e mostrò un vero e proprio mostro. Molle sarà stato lungo almeno 15 cm ed il diametro era assolutamente proporzionato alla lunghezza. Scappai via e, probabilmente, lui sentì.
Tornando ai fatti recenti: chiamo Francesco (*)(questo il suo nome) e prendo accordi per il lavoro di tinteggiatura. Gli dico di riservare del tempo in più rispetto a quello previsto così da fare le cose con calma…. Sì, “con calma…” avevo in mente di fargli perdere un sacco di tempo per me non certo per allungare i tempi di lavoro.
Io sono lombarda ed ho sempre provato una certa attrazione per gli uomini del sud e Francesco è un meridionale. Ho sempre immaginato il sangue caldo di questi uomini e non vedevo l’ora di verificare se quello che avevo sempre pensato corrispondeva alla realtà, almeno per Francesco.
Iniziammo i lavori e non vedevo l’ora che finissero la parte muraria perché iniziasse la propria parte Francesco, e finalmente quel giorno arrivò. Iniziò a lavorare, mio marito era fuori per lavoro e così, a metà mattinata, gli proposi un caffè. Smise di armeggiare con i pennelli, si lavò le mani e si sedette in cucina. Io gli misi la tazzina davanti insieme alla zuccheriera e facendo questa operazione mi appoggiai il mio ventre a lui e lui capii che gradì la cosa.
Mi ero messa un grembiulino di quelli da cucina quelli con la pettorina di una bella fantasia a fiori. Gli chiesi se ancora fosse attratto da quell’indumenti e se provava attrazione per le donne quando indossavano un grembiulino così. Mi confermò quello che aveva già detto e cioè che gli piacevano molto e che lo stimolavano moltissimo. Allora gli chiesi se fossi di suo gradimento e lui per tutta risposta mi abbracciò e mi diede un bacio sulla bocca. Non lo respinsi e, anzi, aprii la bocca per lasciare che la sua lingua ci si infilasse.
Il bacio fu lunghissimo e nell'abbraccio sentii il suo pene che diventava sempre più grosso e più duro. la situazione mi piaceva moltissimo egli che hai la lingua come non avevo mai fatto.
Lui si scosse un attimo e mi disse che era meglio che riprendesse il suo lavoro. Io ero sempre più eccitata ma lasciai che lui tornasse a fare quello che stava facendo prima del caffè.
Mentre lui era nell'altra stanza io andai in bagno mi tolsi tutto restai nuda e rimisi il grembiulino a coprire la parte anteriore del mio corpo, la mia passerina ed il mio seno. i capezzoli erano duri e turgidi il sedere completamente scoperto
Andai da lui e mi feci vedere così. Gli chiesi di spostare il grembiulino e di guardare la mia passera completamente depilata a differenza di quello che facevo di solito, l’avevo rasata solo per lui. Sì di solito non mi depilato la passerina, ma questa volta sapendo che a lui piaceva così lo feci per mostrargliela come quella di una ragazzina. lui non se lo fece ripetere alzò il grembiulino si inginocchiò e cominciò a leccamela. La lingua scorreva dal clitoride e si infilava fra le grandi labbra sino al buco.
Ero a 1000, non ne potevo più e avevo solo voglia che lui infilasse il suo cazzo nella mia figa. Lo presi per mano e lo trascinai in camera dove il letto era ancora sfatto. Lì lui si tolse i pantaloni e mi spinse sul letto. Era sopra di me e il suo cazzo premeva sul mio pube. Sentivo il suo cazzo duro; era talmente grosso che mi sembrava di avere un palo fra le gambe, però ero così bagnata che quando appoggiò la cappella fra le mie grandi labbra questa scivolo dentro e li sentii un po’ di male, ma era così piacevole che allargai ancora di più le gambe per consentirgli di entrare tutto.
Mi montò a lungo e mentre mi scopava mi succhiava i capezzoli. Era un piacere che non avevo mai provato con mio marito, lui non aveva né quelle dimensioni né quella foga nel montarmi. Era proprio vero che il sangue dei meridionali è diverso da quello di quel “milanese” di mio marito.
Fu una scopata memorabile. Venni come una maiala e dopo essere venuta glielo presi in bocca e lo feci venire tutto sulla mia lingua. Fece una quantità impressionante di sborra e me la bevvi tutta assaporandola e gustandola.
Non fu l’unica occasione in quel periodo. Ogni giorno (ed il tutto durò una settimana) lo facevamo almeno due volte, prima il caffè, poi la sigaretta ed infine una bella scopata.
Da allora Francesco è diventato il mio amante fisso ci vediamo spesso e mi toglie tutte le voglie. Mio marito sospetta qualcosa, ma in realtà non sa nulla di certo.
Sono finalmente una donna felice.
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(*) Il racconto è vero, ma i nomi sono di fantasia
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Commenti dei lettori al racconto erotico