Clarissa mi fa ancora godere

di
genere
esibizionismo

Vi ho gia raccontato della sega clamorosa che mi fece Clarissa a Gallipoli (racconto precedente), e della mia volontà di continuare questo flirt estivo in Puglia.
Attesi un paio di giorni, il tempo necessario per far terminare il ciclo a Clarissa, e anche perché in quei giorni i nostri amici amanti litigarono (e quindi si tornò all'originaria composizione delle camere) e ci volle un intervento di gruppo per farli riappacificare. Quei 2/3 giorni furono interminabili, a volte mi chiudevo in bagno per spararmi un segone pensando alle tettone di clarissa su di me, alle sue mani che cingevano con forza il mio cazzo, alla sua fica bagnata. La penultima sera, tornando tardi dalla discoteca chiedemmo a tutti se avessero avuto voglia di fare un bagno notturno...Alberto e Mirella già pensavano ad andare a letto, gli altri erano stanchi, così io e Clarissa andammo in una spiaggetta deserta vicino casa alle 5 del mattino...arrivati li ci spogliammo, io completamente, lei rimase in mutande, ed entrammo in acqua. Avevo una voglia matta di lei, mi avvicinai a lei in un punto dove l acqua era alta abbastanza per non farci vedere da fuori e iniziai a baciarla...nel frattempo stringevo con le mani il suo culone e leccavo le sue tette ormai bagnate di acqua marina. Mentre stavo per tirarle giu le mutande dalla riva vedemmo delle persone avvicinarsi, cosi ci ricomponemmo e pian piano tornammo a riva a rivestirci. Fradici incazzati e arrapati ci reincamminammo verso la nostra abitazione, una casetta che affacciava su un cortile con altri appartamenti per vacanze. Mentre stavo per riaprire la porta Clarissa mi tirò a se tra lo stendino su cui i costumi e gli asciugamani erano stesi ad asciugare e delle aiuole che separavano il complesso dalla strada, si piegò e iniziò a farmi un pompino coi fiocchi...ma dato che non avevamo molto tempo decisi di andare subito al sodo, cosi la feci rialzare e le tirai giu le mutande. Lei girata prese il mio cazzo e lo inseri pian piano nella sua fica ormai fradicia e iniziammo a darci dentro. La stavo prendendo da dietro, ci stavo prendendo gusto e contemporaneamente strizzavo le sue tettone. Un'estasi. Mi disse di fare in fretta così sparai tutto quello che avevo nella sua fica, la sborra colava mista agli umori vaginali, i suoi occhi si giravano all'indietro. La cosa più assurda é che vedemmo una signora da un palazzo osservarci eccitata mentre si pizzicava i capezzoli, mentre ci ricomponevamo, la salutammo e rientrammo dentro per un altro round
scritto il
2023-08-18
4 . 2 K
visite
1
voti
valutazione
10
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

La sega di Clarissa

racconto sucessivo

Il buco della serratura
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.