Memorie di uno Schiavista - Madalina

di
genere
bondage

Il contenuto del sequente racconto è da ritenersi di pura fantasia. In alcun modo vuole promuovere atti di violenza non consenzienti su partner o estranei. Il BDSM è un mondo fatto di rispetto e comunicazione, non dimenticatelo.
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Il nord-ovest della Romania è un posto interessante. Montagne, tanto verde, casette dalle forme tipiche locali un po’ ovunque, mescolate con palazzoni comunisti ed insegne capitaliste.

Mi piace guidare per queste strade, è rilassante. La mia professione mi permette di spostarmi dove voglio e quando voglio… Anzi, direi che me lo impone.

Ma, dicevo, la Romania ha i suoi lati positivi. Le donne, ad esempio. Qui pare che vogliano tutte farsi notare. Agghindate, a volte rifatte, spesso provocanti.

Cazzo, mi rendono la vita così facile.

Mi sono fermato in questo casolare sulle montagne, ieri notte. Il proprietario non ha fatto domande, quando ha notato il grosso borsone che portavo in spalla. Brav’uomo.

È un bel posto: isolato, tranquillo, lontano dagli occhi indiscreti. Non è così, Madalina? Oh, ma certo che è così. Lo noteresti anche tu, se solo potessi guardarti intorno.

Sei una di quelle puttane di cui parlavo. Una di quelle troiette rumene che le provano tutte per essere appariscenti. E senza un filo di buonsenso.

Perché vedi, se il buonsenso lo avessi avuto, avresti evitato di incamminarti da sola, di ritorno da quel locale, vestita solo di un top striminzito, una minigonna aderente e dei tacchi a spillo.

A proposito, ho già bruciato tutto, spero non costassero troppo. Su, su, tranquilla, non agitarti troppo. Sono sicuro che neanche stai capendo una parola di quello che sto dicendo, ma che posso farci. Colpa tua.

La ball gag che ti ho messo risalta le tue bellissime labbra, mia piccola. Così carnose, così sinuose. La tua bocca aperta accentua i tratti del tuo viso, decisi, sensuali. Peccato per gli occhi, vorrei vederli.

Ma quella benda te la toglieranno solo quando arriverai a destinazione.

Lo so, le corde ti fanno male. Stavolta non avevo l’uniforme da schiavetta con me. Dovrai accontentarti di questo hogtie, ma sono sicuro mi comprenderai. E poi, le legature di donano: risaltano il tuo bellissimo seno, così sodo, e le forme del tuo culo. Per non parlare di questi piedini deliziosi.

Ah, io e il mio dannato debole per i piedi femminili.

Su, piccola, non piangere. Sono di buonumore, come vedi, oggi. E voglio coccolarti. Trattarti da vera principessa.

Fra qualche ora calerà il buio e ti chiuderò di nuovo nel borsone. Poi ti caricherò in auto e ti porterò nella tua nuova casa. Lì sapranno prendersi cura di te e tu, mia stupenda bambina, ti dimenticherai della tua vita precedente.

Dimenticherai il tuo ragazzo, se ce l’hai. Dimenticherai la tua famiglia, i tuoi amici. Dimenticherai di essere una persona. E imparerai ad amare i tuoi nuovi padroni.

Cazzo, dovrei proprio dormire. Ho guidato tutta la notte.

Cerca di riposare anche tu: al mio risveglio proverò ogni singolo buco della mia piccolina. E posso assicurarti che rimpiangerai questi istanti di pace.

Buonanotte, Madalina.
scritto il
2023-08-24
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