Mia figlia Alessia
di
Gennaro Esposito
genere
incesti
Era la mattina presto di un giorno di giugno di questa estate che sta per concludersi, la mia sveglia alle cinque aveva iniziato a suonare per andare a lavoro. Velocemente con un balzo cercai di spegnerla prima che potesse disturbare mia moglie che accanto a me dormiva beatamente. Avevo tanta voglia di alzarmi, a differenza di altri giorni in cui il letto mi teneva stretto nella sua morbidezza. Volevo farlo perché nella stanza accanto una principessa aspettava già il mio arrivo e se magari dormiva ancora, avevo l'ordine di svegliarla. La sera precedente, prima che andasse a dormire era in compagnia della sua amica di classe, con la quale stava studiando per preparare l'esame di stato che avrebbero dato nei giorni seguenti. La scuola volgeva al termine e con essa anche i cinque anni di superiori che mia figlia aveva frequentato. Era trascorso troppo in fretta il tempo che dal giorno in cui era uscita dalle medie ed aveva varcato la soglia d'ingresso del suo istituto professionale fino a quando aveva iniziato a frequentare il suo quinto e ultimo anno scolastico. Entrai nella sua cameretta aprendo delicatamente la porta senza fare rumore, sul lettino mia figlia stava dormendo in una posizione al limite della decenza, con qualche scossone cercai di svegliarla come mi aveva pregato di fare ma la sua reazione fu completamente nulla. Poverina, sicuramente la sera precedente aveva fatto tardi come suo solito, quando attaccata al cellulare chatta fino a notte fonda. Da circa una settimana ero diventato il suo bambolotto, ero come un compagno di giochini erotici con il quale non avere il timore di essere giudicata come una troietta. Lei in quel periodo aveva una voglia matta di godere, le venivano certi desideri specie dopo che aveva scoperto che la sua amica del cuore si vedeva con un tipo dell'età mia o di poco più grande, si erano conosciuti alla sua festa dei diciotto anni, quel tipo che in pratica è un collega del padre le iniziò a fare una corte spietata sui social già dal giorno successivo, riempendola di complimenti sul suo fisico e sulle parti del corpo che mostrava con disinvoltura nelle foto selfie che si scattava allo specchio. Devo ammettere che anche io guardavo spesso quelle immagini, le tette grandi e seminude fotografate allo specchio la rendevano appetibile e poi quel suo culo che quando veniva a casa a studiare con mia figlia era da ammirare ogni volta che mi passava accanto. Ovviamente il mio interesse era celato da una maschera di ipocrisia, in presenza di Alessia dicevo sempre che erano piccole e le trattavo come tali ma in realtà nelle mie seghe in bagno la sua amica era la protagonista nella mia mente. Ritornando al discorso di Alessia, aveva iniziato a mostrare interesse verso di me quando una sera era distesa sul divano in salotto, io le ero accanto e vedevamo un film alla televisione. Avevo le sue gambe sulle mie e i suoi piedini nelle mani che li stavo accarezzando. Poco dopo ne fece scivolare uno proprio sopra il mio pacco che naturalmente iniziò con il gonfiarsi. Provai anche a spostarlo per non farmi idee strane nella testa di tutto questo ma lei andava a riposizionarlo un'altra volta nella zona pericolosa. Mi volevo voltare verso mia figlia ma non ne avevo il coraggio, pensavo che forse facendole notare questa cosa a lei avrebbe dato fastidio, così mi godetti quello strusciamento di collo piede che mi faceva tanto eccitare fino a quando un orgasmo mi stava salendo su e per non fare casini, andai al bagno a terminare quello che poco prima mi aveva eccitato.
Al mio rientro Alessia mi guardava e sorrideva, disse che tutto quello che aveva fatto era per colpa mia, perché sono mesi che la spio di nascosto ma non la sfioro e lei era stanca di provocarmi senza ricevere nulla. L'amica del cuore qualche giorno prima, le aveva suggerito che a mali estremi doveva agire lei, prendendo coraggio, per farmi capire dell'interesse da parte sua. A quel punto mi sentivo euforico, tutto ciò era la dimostrazione che pensavo già da tempo, troppe volte mi ero soffermato a guardarle il culo appena ricoperto di un qualcosa che mi mostrava sul divano di casa mentre era distesa e giocava con il telefonino e pensare che io la credevo una cosa fatta senza malizia, ed invece stavo scoprendo che le sue erano mosse studiate per farmi vedere meglio le sue forme. Ora era il mio turno quindi, in qualche modo volevo vendicarmi per gioco ed approfittando dell'assenza di mia moglie che dormiva già da un pezzo, mi presi Alessia e la portai seduta sulle mie gambe, aprii bene le sue e con le dita andai a giocare nella sua mutandina. Toccandola cercò di rilassarsi ma il movimento delle mie dita lungo la sua fessura la stavano eccitando, divenne un piccolo laghetto in pochi istanti e quel suono che emetteva si sentiva dentro il salotto. Poco dopo cominciò con dei piccoli gemiti che coprii con il volume della televisione e quando stava quasi per raggiungere l'orgasmo, si voltò verso di me e prese a baciarmi con foga. Mi aveva bagnato le dita, era venuta così abbondante che a momenti le sentivo anche tremare le gambe e finalmente la mia miglior vendetta si era consumata.... per il momento !
continua....
Al mio rientro Alessia mi guardava e sorrideva, disse che tutto quello che aveva fatto era per colpa mia, perché sono mesi che la spio di nascosto ma non la sfioro e lei era stanca di provocarmi senza ricevere nulla. L'amica del cuore qualche giorno prima, le aveva suggerito che a mali estremi doveva agire lei, prendendo coraggio, per farmi capire dell'interesse da parte sua. A quel punto mi sentivo euforico, tutto ciò era la dimostrazione che pensavo già da tempo, troppe volte mi ero soffermato a guardarle il culo appena ricoperto di un qualcosa che mi mostrava sul divano di casa mentre era distesa e giocava con il telefonino e pensare che io la credevo una cosa fatta senza malizia, ed invece stavo scoprendo che le sue erano mosse studiate per farmi vedere meglio le sue forme. Ora era il mio turno quindi, in qualche modo volevo vendicarmi per gioco ed approfittando dell'assenza di mia moglie che dormiva già da un pezzo, mi presi Alessia e la portai seduta sulle mie gambe, aprii bene le sue e con le dita andai a giocare nella sua mutandina. Toccandola cercò di rilassarsi ma il movimento delle mie dita lungo la sua fessura la stavano eccitando, divenne un piccolo laghetto in pochi istanti e quel suono che emetteva si sentiva dentro il salotto. Poco dopo cominciò con dei piccoli gemiti che coprii con il volume della televisione e quando stava quasi per raggiungere l'orgasmo, si voltò verso di me e prese a baciarmi con foga. Mi aveva bagnato le dita, era venuta così abbondante che a momenti le sentivo anche tremare le gambe e finalmente la mia miglior vendetta si era consumata.... per il momento !
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