Benvenuto tra noi 2
di
Gennaro Esposito
genere
incesti
All'inizio erano come cane e gatto, si stuzzicavano e facevano i dispetti a vicenda, hanno sempre litigato nei ritrovi in famiglia e quante volte noi genitori siamo dovuti intervenire per sedare i loro scontri, poi sono diventate grandi e adesso hanno un'intesa perfetta. Quelle di cui parlo sono mia figlia Elena e mia nipote Valeria, rispettivamente 17 e 19 anni, ora sono praticamente già due donne anche se da piccoline dimostravano già di crescere in fretta per il fisico che mostravano. Io ed il papà di Valeria siamo cognati, quella che ci unisce è mia sorella che lo ha sposato. Lui è grande quanto me, abbiamo solo un anno di differenza, mi ci sono sempre trovato bene e non abbiamo mai litigato. Nella vita facciamo due lavori differenti, io sono impiegato di ufficio e lui fa il rappresentante, spesso ci vediamo e condividiamo anche la passione per il calcetto e quando possiamo giochiamo insieme. Negli scorsi anni è capitato quasi tutti gli anni che siamo stati in vacanza insieme, l'ultima volta l'estate scorsa quando involontariamente ho scoperto qualcosa riguardo lui e mia figlia. Eravamo al mare, quel giorno faceva un gran caldo e due birre ghiacciate prese al bar non ci bastarono a me e mio cognato per rinfrescarci, le nostre ragazze erano in acqua che si divertivano a giocare con gli amici ed io e lui le stavamo guardando già da un po'. Elena aveva un costume stretto che per le sue tette grandi sembravano quasi uscire fuori dal reggiseno, invece mia nipote Valeria era da impazzire, quel suo costume le metteva in risalto un culetto stupendo che mi faceva incantare ogni volta che lo vedevo. Era già da tempo che mi intrigava la mia nipotina, due anni prima nello stesso villaggio in cui eravamo aveva partecipato ad un concorso di bellezza e per una sola posizione, non era arrivata prima. Quella volta invece doveva partecipare Elena, avrebbero preso solo ragazze fino a diciotto anni e Valeria era finita già fuori età. Sul bar mentre sorseggiavo la birra insieme a mio cognato finimmo per parlare delle nostre figlie, di quello che facevano, sentivo che era abbastanza preoccupato per Valeria che era diventata oramai abbastanza grande, ed un qualcuno se la sarebbe portata via prima o poi. Io invece non avevo il minimo sospetto per la mia Elena, forse a diciassette anni mi sarei dovuto preoccupare anche io ma in fondo erano e sono ancora ragazze che devono divertirsi. Quando ci avviammo verso i nostri ombrelloni, le nostre figlie ci chiamarono in acqua per stare insieme a loro, gli amici erano andati a pranzo invece noi avevamo la colazione a sacco da consumare stesso in spiaggia. L'aria in quel momento era molta calda, cercai refrigerio stando immerso completamente in acqua, forse era anche colpa delle bibite bevute che stavo così. Ad un certo punto prendemmo Valeria prese un ciambellone enorme, di quelli che si portano al mare, mi chiese una mano per salire su e mettersi seduta dentro, il fatto volle che per fare forza dovetti chiedere aiuto a mio cognato, ed insieme con le nostre mani l'aiutammo a salire. Non ci avevo fatto caso inizialmente, solo dopo mi resi conto che avevo spinto mia nipote dal suo culo, il papà accanto non aveva detto nulla e questo mi spinse che la volta successiva lo avrei rifatto volentieri. A quel punto avevo Valeria da tenere salda per non farla trascinare dalle onde del mare mentre Elena, accanto a me, aveva messo le mani intorno al collo dello zio ed era seduta sulla sua gamba. Tutto normale fino a qui, ma quando mia nipote mi disse che se non stavo attento mio cognato mi rubava la figlia, non focalizzai bene a cosa voleva alludere anche perché ero preso ad averla davanti a me con le gambe divaricate a cercavo con gli occhi di spiare ogni minimo movimento che il costume faceva quando le onde del mare la dondolavano. Quando le nostre mogli ci chiamarono per il pranzo feci scendere Valeria aiutandola come prima con la mano sul suo culetto e guardando Elena che notai che non si staccava un attimo dallo zio facendosi trasportare a riva dal suo corpo premuto dietro di lei. Dopo aver pranzato mi distesi sotto l'ombrellone per appisolarmi un po', l'effetto della birra si faceva sentire e poi ero stato troppo tempo sotto al sole che cercavo un po' di fresco, mio cognato si mise a riva con Elena e Valeria, guardavano il mare. Mi addormentai come una pera cotta e mi risvegliai dopo un po', aprendo gli occhi notai che intorno a me non c'era nessuno, mancava anche mia moglie con mia cognata, mi accorsi che le ragazze stavano in acqua e mio cognato era sempre intorno ad Elena che la prendeva e la gettava in mare facendole fare dei tuffi. Mia nipote Valeria si accorse di me e venne a chiamarmi, ma il suo non fu proprio un invito ma quasi una richiesta di aiuto perché si sentiva sola e la stavano escludendo. Mi vennero per un attimo in mente le parole che mi aveva detto in mattinata, cioè che dovevo stare attento altrimenti mio cognato mi rubava la figlia, come se fosse un qualcosa che dovevo capire. Mi alzai dal lettino e mano nella mano con mia nipote ci tuffammo in acqua e mentre risalivo dal fondo mi venne vicino abbracciandomi come aveva già fatto Elena con suo padre. Mi venne spontaneo metterle una mano sul culo e trattenerla al mio corpo, avevo il cazzo duro e mi faceva piacere che lo sentisse e lei me ne diede conferma quando accostando la sua bocca al mio orecchio mi spiegò che non vedeva l'ora che le facessi questo. I due accanto a noi non dicevano una minima parola, mi bastò guardare il volto di mia figlia che diceva già tutto, lui la stava masturbando in mia presenza e Valeria mi disse di lasciarli giocare perché voleva farlo anche lei con me. Con le mani andò dentro il mio costume, non ebbi nemmeno un po' di forza per reagire, un po' perché lo desideravo tutto ciò, avevo da anni la voglia di fare il porco con lei, dai suoi occhi avevo sempre intuito che fosse un po' troia ma mai avrei immaginato che anche Elena era come lei, ora mi spiego il loro affiatamento. Con il mio cazzo nella mano e nascosti dall'acqua di mare, mi stava facendo una sega, i miei occhi guardarono quelli di mio cognato che con un cenno di assenso mi fece capire di godermi il momento. Era troppo per me, non facevo in tempo a resistere a lungo che venni. Mia figlia aveva goduto anche lei difronte a me, la sua faccina felice la diceva lunga e chiamandomi a se pretese un bacino sulle labbra da parte mia e poi disse.... benvenuto tra noi.
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