L’evoluzione sessuale prima parte
di
ReHartù
genere
zoofilia
Salve mi chiamo Fiorella e sono Bisex o meglio dovrei definirmi “pansessuale”, ho trentatré anni e sono sempre alla ricerca di nuove esperienze. La prima cosa che cerco in un nuovo o nuova partener, però è la capacità di eccitarmi mentalmente di farmi viaggiare con la fantasia, nel sesso non ho limiti e posso tranquillamente affermare che sono veramente aperta a tutto.
Da tre anni condivido l’appartamento con Ralf un Labrador color miele di trenta mesi e con Giada una bellissima ragazza di poco più giovane, che grazie anche alle restrizioni del lockdown è diventata la mia compagna; in quest’anno abbiamo scoperto di non avere limiti o condizionamenti la nostra coabitazione nel tempo si è trasformata prima in amicizia, poi in attrazione fisica e infine in amore puro. Viviamo un bellissimo rapporto e il fatto di non essere possessive, né gelose ci dà la possibilità di sperimentare nuove relazioni e, se a una delle due, ma anche a tutte e due, capita di avere un rapporto con altri/e non c’è nessun problema.
Tempo fa venne a trovarci Andrea, un ragazzo che avevamo conosciuto ai giardinetti dove di solito portiamo Ralf il nostro bellissimo Labrador; Andrea è un ragazzo molto carino ma anche tanto timido, oltre ad essere letteralmente impedito con le donne aveva anche paura del maschio di casa, infatti, era letteralmente incollato al divano guadandosi intorno con circospezione e restando immobile, il suo unico movimento era costituito dalla rotazione degli occhi.
Giada capì il disagio del nostro ospite, e condusse il nostro bellissimo cane Ralf in soggiorno avendo cura di chiudere la parta e solo a quel punto notammo che Andrea si rilassò un po’. Iniziammo a conversare della situazione del momento, di come la gente reagiva ai vari DCPM che condizionavano la vita economica e sociale del paese, ma anche che forse la politica stava facendo tutto quello che era nelle sue possibilità e che i cittadini avrebbero dovuto avere un atteggiamento più responsabile, ma subito ci lamentammo anche che con questa situazione si scopava molto meno.
Avevamo stappato un’ottima bottiglia di Falanghina beneventana con la speranza che l’alcool ci aiutasse a stemperare la tensione che percepivamo tra noi tre. Nonostante Ralf era stato esiliato in un’altra camera e, le allusioni che sia io che Giada facevamo, Andrea restava impacciato ed era ancora teso, ma si percepiva anche che la situazione di trovarsi solo tra due belle ragazze lo imbarazzava ma allo stesso tempo lo eccitava, e che gli piacevamo, e molto probabilmente immaginava di poter rivivere con noi due qualche video di un Threesome visto su internet.
Con molta probabilità tutta questa situazione generavano in lui emozioni contrastanti al punto che non sapeva cosa fare per realizzare la sua fantasia, per dirla con molta franchezza era impacciato e forse anche poco esperto o addirittura vergine. Anche a me la situazione stava provocando un aumento delle mie secrezioni vaginali e conoscendo Giada dalle occhiate che mi lanciava, deducevo che la sua passera non era indifferente e reclamava la sua dose di piacere.
Fu grazie alla complicità che c’era tra me e la mia amante che ci permise di sbloccare la situazione. L’ottino vino sannita aveva iniziato a darci alla testa, creando uno stato di euforia grazie alla quale iniziammo a stuzzicarci e scherzare tra noi con lui immobile seduto al centro sul divano, con una alla sua destra e l’altra alla sua sinistra, tra una battuta e l’altra le nostre mani cercavano il corpo dell’amica solleticandola, e nel farlo chiaramente ci strusciavamo su di lui schiacciato tra me e Giada.
Il povero Andrea sudato cercava quasi di essere invisibile, di farsi più piccolo, ma si vedeva che la cosa lo eccitava, con falsa indifferenza i nostri seni si schiacciavano su di lui, a un certo punto Giada per baciarmi si stese letteralmente su di lui e mise una mano sulla sua patta, lui era immobile ma qualcosa nei pantaloni diceva che non era indifferente. Giada da animale erotico qual era iniziò a massaggiarlo da sopra ai pantaloni, facendo crescere e quel pene che era imprigionato.
Nel frattempo io staccatami dalla bocca della mia amante lo baciai rompendo così il ghiaccio, le nostre lingue iniziarono ai cercarsi, le nostre salive al gusto di Falanghina si unirono, con la mia mano sinistra iniziai a fargli dei grattini dietro la nuca mentre Giada con molta naturalezza armeggiava con la lampo dei pantaloni di Andrea e finalmente liberava il suo cazzo che non era di notevoli dimensioni, ma era duro come il marmo, chiaramente la mia amica approfittando della posizione subito si chinò prendendo quel membro turgido tutti in bocca.
Da quel momento fu tutto un intrecciarsi di corpi, di vestiti che volavano portando così alla vista degli altri ogni centimetro della nostra pelle, lui stava finalmente realizzando il sogno della sua vita, forse quello che ogni uomo desidera, con avidità cercava i nostri seni e le nostre fighe, noi ci dedicavamo a lui, ma da brave amanti non tralasciavamo il nostro reciproco piacere. Andrea dopo che si era dedicato a scopare la bella passera stretta e depilata di Giada, si fermo e lo vidi sfilare il suo cazzo lucido e ricoperto degli umori della mia amante. Il nostro amico quasi ipnotizzato indirizzava il suo pene all’ingresso della mia fica, come ho detto, non era di notevoli dimensioni, e quasi lo risucchiai dentro di me, la sensazione fu bella e il fatto che prima aveva fatto visita alla fica che io conoscevo in ogni piega in ogni millimetro mi eccitava da matti. Lui con movimenti lenti e ben ritmati entrava e usciva dal mio sesso mentre Giada mi baciava i capezzoli ed io le carezzavo delicatamente il clitoride passando a fare delle veloci incursioni nel suo stretto e meraviglioso culetto, mentre ci accarezzavamo e lui era dentro di me sentii che sfilava il suo cazzo e subito dopo avvertii che stava depositando il suo sperma caldo sulla mia pancia sulle spalle di Giada.
Onestamente speravamo in una maggiore resistenza, ma non ci perdemmo d’animo e in attesa che si ricaricasse gli offrimmo forse il suo primo spettacolo lesbico dal vivo, quindi com’eravamo abituate a fare ci concentrammo sui nostri corpi succhiando e baciando i nostri capezzoli sensibili e turgidi, facendo percorrere le nostre lingue ogni centimetro della nostra pelle fino ad arrivare ai nostri clitoridi per poi passare alla porta del paradiso e là andare a raccogliere tutti i nostri umori che copiosi colavano dalle nostre fiche, in pratica ci comportammo esattamente com’eravamo abituate a fare quando eravamo sole.
Mentre noi eravamo concentrate a dare e ricevere piacere, quasi ci eravamo dimenticate della presenza del nostro ospite che senza dire nulla in modo furtivo si era rivestito e ci aveva lasciate abbracciate a godere, forse involontariamente si era sentito il terzo incomodo, mentre noi invece speravamo che grazie alla nostra meravigliosa lesbicata riprendesse le forze e recuperando un’erezione per continuare a scoparci.
Noi come facevamo di solito ci divertimmo dedicandoci ai nostri clitoridi, a stuzzicare i capezzoli, a baciare ogni centimetro della nostra pelle e a penetrare ogni nostro orifizio, eravamo talmente perse e prese a dare e ricevere piacere, che non avevamo visto che il nostro ospite ci aveva lasciate, quando comprendemmo che lui non c’era più stupite per la sua fuga ma anche sollevate per un eventuale imbarazzo del “DOPO”, fastidio che poteva derivare dalla particolarità del nostro rapporto senza commentare continuammo ancora per un po’ a giocare tra noi fino allo sfinimento, appagate e soddisfatte come sempre restammo abbracciate ancora per diversi minuti con il cuore che piano piano ritornava a battere regolarmente.
Forse a causa del vino, ma probabilmente più per aver utilizzato la mia bocca prima per un pompino magistrale ad Andrea e dopo per i vari cunnilingus che avevo praticato nelle ultime ore alla mia amante, avevo la gola secca, quindi sfilando dolcemente il braccio e la gamba da sotto il corpo di Giada che era stata sopraffatta da Morfeo, mi alzavo dal divano per andare a bere. Avevo le gambe intorpidite dalla posizione e tremanti dal piacere, quasi barcollando mi stavo recando in cucina a bere, a quel punto sentii Ralf che guaiva ricordandomi così che lo avevamo esiliato, confinandolo per la prima volta lontano da noi due.
Sentendolo piangere dietro la porta subito andai a liberarlo, il nostro meraviglioso Labrador di color miele, per la gioia di essere riammesso tra noi, subito iniziò a farmi le feste e a scodinzolare dando colpi a destra e sinistra con la sua coda, nel frattempo Giada sopraffatta dalla stanchezza e sfinita dal piacere dormiva distesa sul divano che era stato il nostro campo di battaglia, Ralf era iperattivo, felice di essere stato riammesso nel gruppo e che il suo esilio era finito, iniziava ad annusarmi e cosa che non aveva mai fatto spinse il suo naso ruvido e nero tra le mie gambe, non si era mai comportato così forse sentiva ancora l’odore del sangue mestruale che da poco mi aveva abbandonato, o forse, pensai, che sentisse l’odore degli umori miei mischiati a quelli del nostro ospite e di Giada generando un cocktail di umori che risvegliavano in lui istinti primordiali.
Io rimasi stupita dal suo comportamento, non aveva mai osato fare una cosa simile, o meglio a volte in occasione del ciclo ci annusa tra le gambe ma mai con insistenza, devo però confessare che quel contatto inopportuno, inatteso e strano mi provocò un brivido che partì dalla mia vagina e si propagò lungo la schiena, al collo disperdendosi come una scarica elettrica nella mia testa, io rimasi immobile, in un attivo fui assalita da emozioni contrastanti, volevo che si fermasse ma in me speravo il contrario, in realtà quella sensazione causata da una lingua a contatto con il mio sesso che poteva sembrare nota, era qualcosa di mai provato, una sensazione a me totalmente sconosciuta.
Ralf come se mi avesse letto nel pensiero tira fuori la sua lunga lingua e iniziò a leccarmi, una sensazione eccezionale, sembrava che il mio clitoride fosse stato colpito da mille piccole ventose provocandomi un immenso e improvviso orgasmo. Ralf scodinzolando ritmicamente batteva la coda sullo sportello di un mobile e questo tamburare aveva svegliato Giada che affacciata dalla spalliera del divano aveva assistito a tutta la scena.
Chiaramente io ignoravo di essere osservata e quasi come se il mio corpo fosse staccato dal mio cervello, infatti, la ragione mi diceva di fermarmi ma il desiderio mi diceva di proseguire, spingevo in avanti il mio bacino a cercare la lingua calda, lunga e direi morbida ma allo stesso tempo quasi ruvida del nostro amato Labrador. Giada che era rimasta ipnotizzata dalla scena a cui stava assistendo, incuriosita dalle sensazioni che provavo (le espressioni del mio volto facevano trasparire tutto il piacere che Ralf mi stava regalando), propose facendo sobbalza e riportandomi alla realtà che forse dovevamo far diventare Ralf il nostro amante, evitando così di invitare a casa giovani inesperti.
Il pomeriggio io e Giada riparlammo di quanto era successo e lei propose di fare delle ricerche in internet per verificare se il comportamento di Ralf era comune e se quel “tipo dio rapporto” era possibile, da una parte avevamo paura ma dall’altra volevamo verificare e provare questa nuova esperienza.
Da quel giorno sono passati oltre otto mesi e tante cose sono cambiate, abbiamo approfondito la nostra conoscenza in materia, e fatto nuove esperienze che per qualcuno di voi potrebbero essere sconvolgenti mentre per noi tre sono state semplicemente molto interessanti e piacevoli. Ora il lettino di Ralf è sistemato ai piedi del nostro grande letto matrimoniale da dove spesso ci osserva mentre io e Giada facciamo sesso, in diverse occasione si è auto invitato salendo sul letto e regalandoci delle lunghe e meravigliose leccate e …
Tutto questo ha rafforzato in me la convinzione della mia pansessualità, infatti, come indica il prefisso greco PAN, comprende “il tutto” senza che ci sia una discriminante di genere. In questo caso dunque non c’è un limite da chi ci si può sentire attratti e tutto dipende da elementi che vanno di là degli schemi che sono imposti dalla società. Perciò io alla mia pansessualità attribuisco l’accezione più ampia e cioè attrazione verso gli altri individui indipendentemente dal loro sesso o genere sessuale.
La serata volgeva al termine, e la fame si faceva sentire, così stancamente mi trascinai nuovamente in cucina e dopo aver dato una rapida occhiata nel frigo, aprii lo sportello del freezer per vedere se avevamo qualcosa di pronto da riscaldare per una cena veloce, la scelta cadde sulla pizza che subito finì nel fornetto. Nel frattempo che il forno raggiungesse le temperature per cuocere la nostra cena decisi di fare una doccia veloce così da cancellare in parte la stanchezza e rimuovere alche le tracce di sperma che Andrea aveva lasciato sul mio corpo, ma anche gli umori vaginali miei e di Giada oltre alla saliva che Ralf aveva lasciato tra le mie gambe. Aprii l’acqua e velocemente m’insaponai dedicando come al solito particolare attenzione alla mia patatina, che tante gioie mi regalava, dovevo fare veloce altrimenti nel fornetto al posto della pizza avrei trovato un disco di carbonizzato. M’insaponai ancora una volta utilizzando il bagnoschiuma Palmolive il cui profumo tanto piaceva alla mia amante, mi sciacquai e mi avvolsi nell’accappatoio tamponando tutto il corpo, indossai la mia maglietta extralarge che in casa indossavo senza intimo e mi precipitai in cucina per sfornare la nostra cena.
Giada era seduta nel nostro comodo divano, che fino a pochi minuti prima era stato il nostro nido d’amore.
Era tutta assorta in chissà quali pensieri, il mio arrivo la riportò per un attimo alla realtà aiutandomi a sistemare la pizza e la birra sul piccolo tavolino d’appoggio che spesso utilizzavamo per le nostre cene davanti al televisore.
Mentre mangiavamo il nostro spicchio di pizza in silenzio, guardavamo la Tv, ma in realtà il televisore era acceso ma nessuna delle due seguiva la trasmissione, infatti, entrambe eravamo assorte nei nostri pensieri. Fu Giada a rompere il silenzio che si era stranamente venuto a creare tra noi due, e mentre lanciava la crosticina del cornicione della pizza a Ralf, propose di ricercare notizie sul sesso con i cani, e scattata in piedi si diresse a recuperare il suo portatile. La cosa mi stupì, evidentemente aver assistito allo spettacolo di Ralf che mi leccava la fica procurandomi un orgasmo sconquassante, aveva fatto nascere nella mia amante strane voglie. Giada si alzò dal divano dirigendosi in cucina dove riempì la ciotola di Ralf di croccantini, dopo andò in camera a recuperare il suo portatile, si sistemo nuovamente sul divano al mio fianco, accese il computer e subito aprì la pagina di Google scrivendo nella barra di ricerca “sesso con cane”.
Il risultato della ricerca ci restituì tantissimi link che avidamente iniziamo a leggere. Nonostante quel pomeriggio avevo goduto tantissimo, quella ricerca mi provocava una forte eccitazione e i miei capezzoli turgidi non sfuggirono agli occhi di Giada che ormai conosceva perfettamente le reazioni del mio corpo, ma presa dalla ricerca ignorò la mia eccitazione. Leggendo le varie pagine che aprivamo la nostra prima costatazione fu che l’amore tra una donna e un cane non era poi una pratica così poco comune. Infatti, i primi link su cui cliccammo ci indirizzarono a varie pagine di cronaca che descrivevano di rapporti che alcune donne (italiane e straniere) avevano avuto con il proprio cane. Dopo aver visionato diversi video nei quali si vedevano chiaramente le copule tra grossi cani e donne di ogni età, razza e conformazione fisica, Giada digita nella barra di ricerca “Tutorial sesso con Cane” e a quel punto compaiono un’infinità di tutorial in varie lingue tra cui alcuni anche in italiano che descrivevano l’anatomia del cane, delle donne e come avere un rapporto sessuale con il proprio cane, con vari consigli per praticare l’atto in sicurezza. Io nel frattempo avevo il fuoco che mi bruciava dentro e un vero lago tra le gambe, Giada sembrava rapita dal monitor, quasi ipnotizzata, il tempo che per noi sembrava si fosse fermato continuava a scorrere e si erano fatte le due del mattino per cui decidemmo di andare a dormire.
Mi alzai dal divano e Giada notò che dietro la mia maglietta, leggermente più sotto del mio bellissimo culo, praticamente all’altezza dell’attacco delle gambe avevo una chiazza umida. Mentre mi recavo in bagno per lavare i denti lei seguendomi iniziò a prendermi in giro. Effettivamente avevo le mutandine bagnate e una chiazza di umori sulla maglietta, il tutto facendo trasparire la mia voglia che dalla fica mi arrivava allo stomaco. Facendo finta di non sentire le sue provocazioni, avevo iniziato a spazzolarmi i denti quando Giada con la scusa di passare dietro di me inizia a strusciare il suo corpo sulla mia schiena, sul mio culo e subito dopo a baciare il mio collo sottile. Nonostante la stanchezza e l’ora tarda speravo che le sue mani si facessero strada sotto la mia maglietta che uso come una corta camicia da notte, mi conosceva così bene che aveva capito i miei desideri, la sua mano sinistra iniziò a risalire lungo il mio fianco per fermarsi a giocare con il mio seno iniziando a stringere il mio capezzolo che era turgido e sensibile. I suoi baci ora lambivano il lobo dell’orecchio e la mano destra dopo aver massaggiato il mio ventre piatto forzava delicatamente l’elastico dei miei slip entrando e scendendo ancora si era soffermata sul mio piccolo cespuglietto rifilato e curato, dopo pochi secondi che a me sembrarono un’eternità, sentii il suo dito medio farsi strada lungo il solco tra le mie labbra e fermarsi sul mio clitoride turgido e sensibile come non lo era mai stato. Bastò quel contatto delicato e che il suo polpastrello sfiorasse il mio piccolo interruttore del piacere per procurami uno sconvolgente orgasmo. Io mi sorreggevo al bordo del lavabo mentre lei con tocchi sapienti di chi conosce benissimo il tuo corpo mi continuava a regalare piacere. Ero ancora tutta tremante quando mi girai ritrovandomi davanti il viso bellissimo di Giada e subito ci unimmo in un bacio che sembrava non dovesse finire mai. Questa volta le mie mani iniziarono a percorrere il suo corpo, dalla schiena raggiunsi il suo bellissimo culo, le sue natiche alte e sode che sembrano essere di marmo, le mie dita cercavano di insinuarsi tra quelle due bellissime rotondità per raggiungere e violare quel buchetto stretto. La mia bocca scese e come un neonato si attaccò al seno sodo di Giada che stimolata iniziava a gemere. Le mie dita non riuscendo a penetrare l’ano passarono a carezzare le labbra gonfie di desiderio facendosi strada guidate da rivoli di umori che fuoriuscivano da quella vagina liscia e depilata. Sentii che Giada allargava le gambe e spingere il bacino così da ricevere meglio le mie carezze. La mia mano diventava sempre più audace, sempre più invasiva facendosi strada in quel giovane corpo caldo e umido che stimolato iniziò a tremare e a essere percorso da mille piccole scosse che erano l’apice del piacere. L’orgasmo come una scarica elettrica percorse il corpo di Giada costringendola ad aggrappare al mio corpo per evitare di cadere scaricando tutta la tensione che aveva accumulato. Tutto questo era stato osservato da due occhi nocciola che guardavano dal basso verso l’alto ed avevano potuto osservare come le nostre mani avevano percorso i nostri corpi per donarsi piacere. Ralf ancora una volta ci aveva studiato, guardandoci quasi come se stesse apprendendo il modo diventare un bravo amante. Sfinite ma felici andammo a dormire ma con l’idea che l’indomani avremmo ripreso le nostre ricerche per capire come inserire nel nostro rapporto attivamente Ralf.
Continua …
Da tre anni condivido l’appartamento con Ralf un Labrador color miele di trenta mesi e con Giada una bellissima ragazza di poco più giovane, che grazie anche alle restrizioni del lockdown è diventata la mia compagna; in quest’anno abbiamo scoperto di non avere limiti o condizionamenti la nostra coabitazione nel tempo si è trasformata prima in amicizia, poi in attrazione fisica e infine in amore puro. Viviamo un bellissimo rapporto e il fatto di non essere possessive, né gelose ci dà la possibilità di sperimentare nuove relazioni e, se a una delle due, ma anche a tutte e due, capita di avere un rapporto con altri/e non c’è nessun problema.
Tempo fa venne a trovarci Andrea, un ragazzo che avevamo conosciuto ai giardinetti dove di solito portiamo Ralf il nostro bellissimo Labrador; Andrea è un ragazzo molto carino ma anche tanto timido, oltre ad essere letteralmente impedito con le donne aveva anche paura del maschio di casa, infatti, era letteralmente incollato al divano guadandosi intorno con circospezione e restando immobile, il suo unico movimento era costituito dalla rotazione degli occhi.
Giada capì il disagio del nostro ospite, e condusse il nostro bellissimo cane Ralf in soggiorno avendo cura di chiudere la parta e solo a quel punto notammo che Andrea si rilassò un po’. Iniziammo a conversare della situazione del momento, di come la gente reagiva ai vari DCPM che condizionavano la vita economica e sociale del paese, ma anche che forse la politica stava facendo tutto quello che era nelle sue possibilità e che i cittadini avrebbero dovuto avere un atteggiamento più responsabile, ma subito ci lamentammo anche che con questa situazione si scopava molto meno.
Avevamo stappato un’ottima bottiglia di Falanghina beneventana con la speranza che l’alcool ci aiutasse a stemperare la tensione che percepivamo tra noi tre. Nonostante Ralf era stato esiliato in un’altra camera e, le allusioni che sia io che Giada facevamo, Andrea restava impacciato ed era ancora teso, ma si percepiva anche che la situazione di trovarsi solo tra due belle ragazze lo imbarazzava ma allo stesso tempo lo eccitava, e che gli piacevamo, e molto probabilmente immaginava di poter rivivere con noi due qualche video di un Threesome visto su internet.
Con molta probabilità tutta questa situazione generavano in lui emozioni contrastanti al punto che non sapeva cosa fare per realizzare la sua fantasia, per dirla con molta franchezza era impacciato e forse anche poco esperto o addirittura vergine. Anche a me la situazione stava provocando un aumento delle mie secrezioni vaginali e conoscendo Giada dalle occhiate che mi lanciava, deducevo che la sua passera non era indifferente e reclamava la sua dose di piacere.
Fu grazie alla complicità che c’era tra me e la mia amante che ci permise di sbloccare la situazione. L’ottino vino sannita aveva iniziato a darci alla testa, creando uno stato di euforia grazie alla quale iniziammo a stuzzicarci e scherzare tra noi con lui immobile seduto al centro sul divano, con una alla sua destra e l’altra alla sua sinistra, tra una battuta e l’altra le nostre mani cercavano il corpo dell’amica solleticandola, e nel farlo chiaramente ci strusciavamo su di lui schiacciato tra me e Giada.
Il povero Andrea sudato cercava quasi di essere invisibile, di farsi più piccolo, ma si vedeva che la cosa lo eccitava, con falsa indifferenza i nostri seni si schiacciavano su di lui, a un certo punto Giada per baciarmi si stese letteralmente su di lui e mise una mano sulla sua patta, lui era immobile ma qualcosa nei pantaloni diceva che non era indifferente. Giada da animale erotico qual era iniziò a massaggiarlo da sopra ai pantaloni, facendo crescere e quel pene che era imprigionato.
Nel frattempo io staccatami dalla bocca della mia amante lo baciai rompendo così il ghiaccio, le nostre lingue iniziarono ai cercarsi, le nostre salive al gusto di Falanghina si unirono, con la mia mano sinistra iniziai a fargli dei grattini dietro la nuca mentre Giada con molta naturalezza armeggiava con la lampo dei pantaloni di Andrea e finalmente liberava il suo cazzo che non era di notevoli dimensioni, ma era duro come il marmo, chiaramente la mia amica approfittando della posizione subito si chinò prendendo quel membro turgido tutti in bocca.
Da quel momento fu tutto un intrecciarsi di corpi, di vestiti che volavano portando così alla vista degli altri ogni centimetro della nostra pelle, lui stava finalmente realizzando il sogno della sua vita, forse quello che ogni uomo desidera, con avidità cercava i nostri seni e le nostre fighe, noi ci dedicavamo a lui, ma da brave amanti non tralasciavamo il nostro reciproco piacere. Andrea dopo che si era dedicato a scopare la bella passera stretta e depilata di Giada, si fermo e lo vidi sfilare il suo cazzo lucido e ricoperto degli umori della mia amante. Il nostro amico quasi ipnotizzato indirizzava il suo pene all’ingresso della mia fica, come ho detto, non era di notevoli dimensioni, e quasi lo risucchiai dentro di me, la sensazione fu bella e il fatto che prima aveva fatto visita alla fica che io conoscevo in ogni piega in ogni millimetro mi eccitava da matti. Lui con movimenti lenti e ben ritmati entrava e usciva dal mio sesso mentre Giada mi baciava i capezzoli ed io le carezzavo delicatamente il clitoride passando a fare delle veloci incursioni nel suo stretto e meraviglioso culetto, mentre ci accarezzavamo e lui era dentro di me sentii che sfilava il suo cazzo e subito dopo avvertii che stava depositando il suo sperma caldo sulla mia pancia sulle spalle di Giada.
Onestamente speravamo in una maggiore resistenza, ma non ci perdemmo d’animo e in attesa che si ricaricasse gli offrimmo forse il suo primo spettacolo lesbico dal vivo, quindi com’eravamo abituate a fare ci concentrammo sui nostri corpi succhiando e baciando i nostri capezzoli sensibili e turgidi, facendo percorrere le nostre lingue ogni centimetro della nostra pelle fino ad arrivare ai nostri clitoridi per poi passare alla porta del paradiso e là andare a raccogliere tutti i nostri umori che copiosi colavano dalle nostre fiche, in pratica ci comportammo esattamente com’eravamo abituate a fare quando eravamo sole.
Mentre noi eravamo concentrate a dare e ricevere piacere, quasi ci eravamo dimenticate della presenza del nostro ospite che senza dire nulla in modo furtivo si era rivestito e ci aveva lasciate abbracciate a godere, forse involontariamente si era sentito il terzo incomodo, mentre noi invece speravamo che grazie alla nostra meravigliosa lesbicata riprendesse le forze e recuperando un’erezione per continuare a scoparci.
Noi come facevamo di solito ci divertimmo dedicandoci ai nostri clitoridi, a stuzzicare i capezzoli, a baciare ogni centimetro della nostra pelle e a penetrare ogni nostro orifizio, eravamo talmente perse e prese a dare e ricevere piacere, che non avevamo visto che il nostro ospite ci aveva lasciate, quando comprendemmo che lui non c’era più stupite per la sua fuga ma anche sollevate per un eventuale imbarazzo del “DOPO”, fastidio che poteva derivare dalla particolarità del nostro rapporto senza commentare continuammo ancora per un po’ a giocare tra noi fino allo sfinimento, appagate e soddisfatte come sempre restammo abbracciate ancora per diversi minuti con il cuore che piano piano ritornava a battere regolarmente.
Forse a causa del vino, ma probabilmente più per aver utilizzato la mia bocca prima per un pompino magistrale ad Andrea e dopo per i vari cunnilingus che avevo praticato nelle ultime ore alla mia amante, avevo la gola secca, quindi sfilando dolcemente il braccio e la gamba da sotto il corpo di Giada che era stata sopraffatta da Morfeo, mi alzavo dal divano per andare a bere. Avevo le gambe intorpidite dalla posizione e tremanti dal piacere, quasi barcollando mi stavo recando in cucina a bere, a quel punto sentii Ralf che guaiva ricordandomi così che lo avevamo esiliato, confinandolo per la prima volta lontano da noi due.
Sentendolo piangere dietro la porta subito andai a liberarlo, il nostro meraviglioso Labrador di color miele, per la gioia di essere riammesso tra noi, subito iniziò a farmi le feste e a scodinzolare dando colpi a destra e sinistra con la sua coda, nel frattempo Giada sopraffatta dalla stanchezza e sfinita dal piacere dormiva distesa sul divano che era stato il nostro campo di battaglia, Ralf era iperattivo, felice di essere stato riammesso nel gruppo e che il suo esilio era finito, iniziava ad annusarmi e cosa che non aveva mai fatto spinse il suo naso ruvido e nero tra le mie gambe, non si era mai comportato così forse sentiva ancora l’odore del sangue mestruale che da poco mi aveva abbandonato, o forse, pensai, che sentisse l’odore degli umori miei mischiati a quelli del nostro ospite e di Giada generando un cocktail di umori che risvegliavano in lui istinti primordiali.
Io rimasi stupita dal suo comportamento, non aveva mai osato fare una cosa simile, o meglio a volte in occasione del ciclo ci annusa tra le gambe ma mai con insistenza, devo però confessare che quel contatto inopportuno, inatteso e strano mi provocò un brivido che partì dalla mia vagina e si propagò lungo la schiena, al collo disperdendosi come una scarica elettrica nella mia testa, io rimasi immobile, in un attivo fui assalita da emozioni contrastanti, volevo che si fermasse ma in me speravo il contrario, in realtà quella sensazione causata da una lingua a contatto con il mio sesso che poteva sembrare nota, era qualcosa di mai provato, una sensazione a me totalmente sconosciuta.
Ralf come se mi avesse letto nel pensiero tira fuori la sua lunga lingua e iniziò a leccarmi, una sensazione eccezionale, sembrava che il mio clitoride fosse stato colpito da mille piccole ventose provocandomi un immenso e improvviso orgasmo. Ralf scodinzolando ritmicamente batteva la coda sullo sportello di un mobile e questo tamburare aveva svegliato Giada che affacciata dalla spalliera del divano aveva assistito a tutta la scena.
Chiaramente io ignoravo di essere osservata e quasi come se il mio corpo fosse staccato dal mio cervello, infatti, la ragione mi diceva di fermarmi ma il desiderio mi diceva di proseguire, spingevo in avanti il mio bacino a cercare la lingua calda, lunga e direi morbida ma allo stesso tempo quasi ruvida del nostro amato Labrador. Giada che era rimasta ipnotizzata dalla scena a cui stava assistendo, incuriosita dalle sensazioni che provavo (le espressioni del mio volto facevano trasparire tutto il piacere che Ralf mi stava regalando), propose facendo sobbalza e riportandomi alla realtà che forse dovevamo far diventare Ralf il nostro amante, evitando così di invitare a casa giovani inesperti.
Il pomeriggio io e Giada riparlammo di quanto era successo e lei propose di fare delle ricerche in internet per verificare se il comportamento di Ralf era comune e se quel “tipo dio rapporto” era possibile, da una parte avevamo paura ma dall’altra volevamo verificare e provare questa nuova esperienza.
Da quel giorno sono passati oltre otto mesi e tante cose sono cambiate, abbiamo approfondito la nostra conoscenza in materia, e fatto nuove esperienze che per qualcuno di voi potrebbero essere sconvolgenti mentre per noi tre sono state semplicemente molto interessanti e piacevoli. Ora il lettino di Ralf è sistemato ai piedi del nostro grande letto matrimoniale da dove spesso ci osserva mentre io e Giada facciamo sesso, in diverse occasione si è auto invitato salendo sul letto e regalandoci delle lunghe e meravigliose leccate e …
Tutto questo ha rafforzato in me la convinzione della mia pansessualità, infatti, come indica il prefisso greco PAN, comprende “il tutto” senza che ci sia una discriminante di genere. In questo caso dunque non c’è un limite da chi ci si può sentire attratti e tutto dipende da elementi che vanno di là degli schemi che sono imposti dalla società. Perciò io alla mia pansessualità attribuisco l’accezione più ampia e cioè attrazione verso gli altri individui indipendentemente dal loro sesso o genere sessuale.
La serata volgeva al termine, e la fame si faceva sentire, così stancamente mi trascinai nuovamente in cucina e dopo aver dato una rapida occhiata nel frigo, aprii lo sportello del freezer per vedere se avevamo qualcosa di pronto da riscaldare per una cena veloce, la scelta cadde sulla pizza che subito finì nel fornetto. Nel frattempo che il forno raggiungesse le temperature per cuocere la nostra cena decisi di fare una doccia veloce così da cancellare in parte la stanchezza e rimuovere alche le tracce di sperma che Andrea aveva lasciato sul mio corpo, ma anche gli umori vaginali miei e di Giada oltre alla saliva che Ralf aveva lasciato tra le mie gambe. Aprii l’acqua e velocemente m’insaponai dedicando come al solito particolare attenzione alla mia patatina, che tante gioie mi regalava, dovevo fare veloce altrimenti nel fornetto al posto della pizza avrei trovato un disco di carbonizzato. M’insaponai ancora una volta utilizzando il bagnoschiuma Palmolive il cui profumo tanto piaceva alla mia amante, mi sciacquai e mi avvolsi nell’accappatoio tamponando tutto il corpo, indossai la mia maglietta extralarge che in casa indossavo senza intimo e mi precipitai in cucina per sfornare la nostra cena.
Giada era seduta nel nostro comodo divano, che fino a pochi minuti prima era stato il nostro nido d’amore.
Era tutta assorta in chissà quali pensieri, il mio arrivo la riportò per un attimo alla realtà aiutandomi a sistemare la pizza e la birra sul piccolo tavolino d’appoggio che spesso utilizzavamo per le nostre cene davanti al televisore.
Mentre mangiavamo il nostro spicchio di pizza in silenzio, guardavamo la Tv, ma in realtà il televisore era acceso ma nessuna delle due seguiva la trasmissione, infatti, entrambe eravamo assorte nei nostri pensieri. Fu Giada a rompere il silenzio che si era stranamente venuto a creare tra noi due, e mentre lanciava la crosticina del cornicione della pizza a Ralf, propose di ricercare notizie sul sesso con i cani, e scattata in piedi si diresse a recuperare il suo portatile. La cosa mi stupì, evidentemente aver assistito allo spettacolo di Ralf che mi leccava la fica procurandomi un orgasmo sconquassante, aveva fatto nascere nella mia amante strane voglie. Giada si alzò dal divano dirigendosi in cucina dove riempì la ciotola di Ralf di croccantini, dopo andò in camera a recuperare il suo portatile, si sistemo nuovamente sul divano al mio fianco, accese il computer e subito aprì la pagina di Google scrivendo nella barra di ricerca “sesso con cane”.
Il risultato della ricerca ci restituì tantissimi link che avidamente iniziamo a leggere. Nonostante quel pomeriggio avevo goduto tantissimo, quella ricerca mi provocava una forte eccitazione e i miei capezzoli turgidi non sfuggirono agli occhi di Giada che ormai conosceva perfettamente le reazioni del mio corpo, ma presa dalla ricerca ignorò la mia eccitazione. Leggendo le varie pagine che aprivamo la nostra prima costatazione fu che l’amore tra una donna e un cane non era poi una pratica così poco comune. Infatti, i primi link su cui cliccammo ci indirizzarono a varie pagine di cronaca che descrivevano di rapporti che alcune donne (italiane e straniere) avevano avuto con il proprio cane. Dopo aver visionato diversi video nei quali si vedevano chiaramente le copule tra grossi cani e donne di ogni età, razza e conformazione fisica, Giada digita nella barra di ricerca “Tutorial sesso con Cane” e a quel punto compaiono un’infinità di tutorial in varie lingue tra cui alcuni anche in italiano che descrivevano l’anatomia del cane, delle donne e come avere un rapporto sessuale con il proprio cane, con vari consigli per praticare l’atto in sicurezza. Io nel frattempo avevo il fuoco che mi bruciava dentro e un vero lago tra le gambe, Giada sembrava rapita dal monitor, quasi ipnotizzata, il tempo che per noi sembrava si fosse fermato continuava a scorrere e si erano fatte le due del mattino per cui decidemmo di andare a dormire.
Mi alzai dal divano e Giada notò che dietro la mia maglietta, leggermente più sotto del mio bellissimo culo, praticamente all’altezza dell’attacco delle gambe avevo una chiazza umida. Mentre mi recavo in bagno per lavare i denti lei seguendomi iniziò a prendermi in giro. Effettivamente avevo le mutandine bagnate e una chiazza di umori sulla maglietta, il tutto facendo trasparire la mia voglia che dalla fica mi arrivava allo stomaco. Facendo finta di non sentire le sue provocazioni, avevo iniziato a spazzolarmi i denti quando Giada con la scusa di passare dietro di me inizia a strusciare il suo corpo sulla mia schiena, sul mio culo e subito dopo a baciare il mio collo sottile. Nonostante la stanchezza e l’ora tarda speravo che le sue mani si facessero strada sotto la mia maglietta che uso come una corta camicia da notte, mi conosceva così bene che aveva capito i miei desideri, la sua mano sinistra iniziò a risalire lungo il mio fianco per fermarsi a giocare con il mio seno iniziando a stringere il mio capezzolo che era turgido e sensibile. I suoi baci ora lambivano il lobo dell’orecchio e la mano destra dopo aver massaggiato il mio ventre piatto forzava delicatamente l’elastico dei miei slip entrando e scendendo ancora si era soffermata sul mio piccolo cespuglietto rifilato e curato, dopo pochi secondi che a me sembrarono un’eternità, sentii il suo dito medio farsi strada lungo il solco tra le mie labbra e fermarsi sul mio clitoride turgido e sensibile come non lo era mai stato. Bastò quel contatto delicato e che il suo polpastrello sfiorasse il mio piccolo interruttore del piacere per procurami uno sconvolgente orgasmo. Io mi sorreggevo al bordo del lavabo mentre lei con tocchi sapienti di chi conosce benissimo il tuo corpo mi continuava a regalare piacere. Ero ancora tutta tremante quando mi girai ritrovandomi davanti il viso bellissimo di Giada e subito ci unimmo in un bacio che sembrava non dovesse finire mai. Questa volta le mie mani iniziarono a percorrere il suo corpo, dalla schiena raggiunsi il suo bellissimo culo, le sue natiche alte e sode che sembrano essere di marmo, le mie dita cercavano di insinuarsi tra quelle due bellissime rotondità per raggiungere e violare quel buchetto stretto. La mia bocca scese e come un neonato si attaccò al seno sodo di Giada che stimolata iniziava a gemere. Le mie dita non riuscendo a penetrare l’ano passarono a carezzare le labbra gonfie di desiderio facendosi strada guidate da rivoli di umori che fuoriuscivano da quella vagina liscia e depilata. Sentii che Giada allargava le gambe e spingere il bacino così da ricevere meglio le mie carezze. La mia mano diventava sempre più audace, sempre più invasiva facendosi strada in quel giovane corpo caldo e umido che stimolato iniziò a tremare e a essere percorso da mille piccole scosse che erano l’apice del piacere. L’orgasmo come una scarica elettrica percorse il corpo di Giada costringendola ad aggrappare al mio corpo per evitare di cadere scaricando tutta la tensione che aveva accumulato. Tutto questo era stato osservato da due occhi nocciola che guardavano dal basso verso l’alto ed avevano potuto osservare come le nostre mani avevano percorso i nostri corpi per donarsi piacere. Ralf ancora una volta ci aveva studiato, guardandoci quasi come se stesse apprendendo il modo diventare un bravo amante. Sfinite ma felici andammo a dormire ma con l’idea che l’indomani avremmo ripreso le nostre ricerche per capire come inserire nel nostro rapporto attivamente Ralf.
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