L’evoluzione sessuale quarta parte

di
genere
zoofilia

Sono le sette del mattino, la luce del giorno e i rumori provenienti dalla strada ci hanno svegliate, siamo ancora abbracciate mezze nude.
I nostri seni sono schiacciati sul corpo dell’altra, le nostre fighe sono esposte in bella mostra, protette solo dal palmo della mano dell’altra, come se ne stesse rivendicando un diritto di possesso. Ci guardiamo negli occhi, i nostri nasi si sfiorano, questo gesto è il nostro modo di dire all’altra “Ti Amo”, ci sorridiamo e con la bocca impastata dal sonno, ci baciamo, le nostre lingue si cercano, si avvolgono, restiamo abbracciate ancore a baciarci per qualche minuto e a fatica ci alziamo da quel campo di battaglia che ancora una volta ha assistito alle nostre evoluzioni erotiche.
Giada corre in bagno seguita da Ralf e da me, si siede sulla tazza e libera la vescica sotto lo sguardo vigile del nostro meraviglioso labrador, io spero e sento che tra i due qualcosa sta per succedere, quindi esco dal bagno lasciandoli soli, ma volutamente non chiudo la porta. Mi avvio verso la cucina e metto su la moka per preparare il caffè, sono concentrata per captare ogni rumore che possa provenire dal bagno, sento che Giada dice a Ralf di fare il bravo, era il segnale che aspettano e senza far rumore mi avvicino alla porta del bagno. Come avevo sperato vedo Ralf con la testa tra le gambe di Giada che le lecca la passera. Giada è di spalle alla porta, per favorire le leccate ha leggermente piegato le ginocchia e divaricato le gambe. Grazie allo specchio riesco a vedere riflesso il suo viso, ha un’espressione di beatitudine, con una mano si sorregge al termoarredo mentre l’altra non riesco a vederla avendola portata sul davanti ma presumo che la stia usando pe allargarsi le labbra e favorire così le leccate che riceve. Mi avvicino e da dietro l’abbraccio, ora ho tra le mani i suoi capezzoli piccoli e turgidi, la bacio sul collo, e mentre Ralf continua a leccarle la passera, lei ci urla che sta godendo, trema tutta, al punto che se non la sorreggessi, potrebbe cadere. Il suo corpo è scosso da una lunga serie di brividi e gli umori che la sua vagina produce sono per Ralf un incentivo a continuare. Giada con la mano che usava per divaricare le labbra allontana il dolce cagnone, si tira su e richiude le gambe. Si gira e baciandomi mi dice che neanche io che sono una bravissima leccatrice di figa posso competere con il bravissimo Ralf. Ridiamo e da egoiste appagate ci dedichiamo alla nostra igiene personale senza preoccuparci del povero cagnone. La giornata trascorre con la solita routine di questo periodo e tra una cosa e l’altra commentiamo quello che è successo in questi due giorni. Passiamo a rassegna ogni momento: la visita del nostro amico, la prima leccata di Ralf, i nostri orgasmi e le nostre fantasie particolare, la mattinata di studio e sesso con Serena e Giacomo, il pranzo a casa di Sara con i ragazzi e la scoperta del giocattolo particolare che la dolce mammina conserva in camera sua, per arrivare agli orgasmi di Giada di questa mattina. Tutto questo ha creato uno stato di eccitazione perenne, e ogni scusa è buona per strusciarci, baciarci e torturare i nostri clitoridi. Il tempo scorre veloce, il bip di Whatsapp mi annuncia l’arrivo di un messaggio, lo apro e leggo che Sara mi ricorda il nostro appuntamento, le rispondo che quando è pronta bussa e andiamo a fare il lavoro che ha organizzato.
Sono le quindici precise che sentiamo bussare alla porta, dico a Giada che vado ad aprire io perché sicuramente è Sara che mi chiama per andare in soffitta, Giada mi dice di portare con me Ralf così può stare un po’ sul terrazzo. Apro la porta e con stupore vedo che a bussare non è stata Sara ma la figlia Serena che mi dice che la madre mi aspetta in soffitta, io esco per raggiungere la nostra vicina e vedo che la figlia entra in casa nostra chiudendosi la porta alle spalle. MI chiedo di cosa possa aver bisogno, ma l’idea che la madre mi aspetta è più importante di preoccuparmi cosa Serena possa chiedere a Giada. Salgo velocemente i piani che mi separano dal sottotetto, il nostro palazzo ha una parte coperta con tetto e un’altra con terrazzo dove in passato tutti potevano stendere il bucato ma oggi nessuno ci sale più. Arrivo in cima al palazzo apro la porta del terrazzo per far uscire Ralf e subito dopo imbocco il piccolo corridoio per raggiungere la porta da sotto la quale filtra la luce. Busso e la voce di Sara m’invita a entrare, apro la porta e subito resto meravigliata, quella che io immaginavo essere un deposito di fatto è stato trasformato in un piccolo studio con tutti i confort e ora capisco il perché di quella porta diversa dalle altre.
Lo studio è di circa venticinque metri quadrati, ed è arredata con una libreria, un divano, una scrivania con computer e c’è anche il televisore a cui è collegato un vecchio videoregistratore per la visione di cassette VHS, un prodotto tecnologico che oggi è considerato preistorico e che da bambina i miei genitori utilizzavano per farci vedere le cassette di cartoni animati.
Sara mi accoglie con un sorriso bellissimo e m’invita a chiudere la porta, le dico che Ralf è in terrazzo e quindi meglio non chiuderla perché potrebbe rientrare e non trovandomi potrebbe fare danni. Allora Sara m’invita a sedermi sul divano con lei, mi racconta che con il marito si erano ricavati quest’angolo segreto dove si rifugiavano per vivere la loro intimità. Mi guardo in torno e noto che tutto è in ordine quasi come se mi trovassi in un ufficio di un contabile. La libreria è piena di raccoglitori colorati e di scatole, mi chiedo che uso potesse farne del computer non avendo la rete, Sara mi sorride e intuendo i miei quesiti mi dice che in occasione dei lavori di ristrutturazione la buonanima del marito aveva fatto istallare un tubo nel quale poi avevano passato i cavi che collegano l’impianto di casa con la soffitta. Tutta quest’attenzione per un luogo dove la coppia amava rifugiarsi mi mette addosso una forte curiosità, cosa avevano da nascondere? Che cosa facevano in quella soffitta che non era opportuno fare in casa? Il mio sguardo cercava elementi che potessero dare risposte alle mie domande; nel frattempo la mia amica mi raccontava che prima di ristrutturare la soffitta ne avevano acquistate altre due facendole diventare un locale unico e che dopo avevano trasformato in mansarda.
Parlando, parlando lei si alza, e dal piano più alto della scaffalatura prende una scatola nera e la poggia sulla scrivania e dall’interno ne estrae una videocassetta, accende il televisore e il videoregistratore e inserisce la cassetta, si siede al mio fianco e mi dice ora ti mostrerò una cosa che sono sicura che ti attiri molto.
Si tratta di un video amatoriale di ottima qualità il cui sonoro però è in una lingua straniera presumibilmente russo o ungherese. Le immagini mostrano due belle ragazze che passeggiano lungo un fiume, scherzano e ridono, mentre la visione prosegue Ralf spunta sulla porta, Sara con il telecomando mette in pausa, si alza e va a chiudere la porta del terrazzo, dopo due minuti ritorna chiudendo alle sue spalle anche la porta della piccola mansarda.
Si risiede al mio fianco, riavvia la cassetta e con indifferenza appoggia la sua mano sulla mia spalla, cingendomi come se mi volesse tirare a se. Ora le due protagoniste del film si sono spogliate, si tuffano nel fiume, Sara mi guarda i nostri sguardi s’incontrano, il suo braccio penzola dalla mia spalla, avverto il calore della sua mano che sfiora il mio seno sinistro. Le ragazze sono uscite dall’acqua e si stanno baciando, io istintivamente giro la testa verso destra e la mia bocca si trova a pochi centimetri da quella di Sara. Le ragazze si sono rivestite e ripercorrono la strada fatta all’andata, in lontananza si vede sopraggiungere un bel cane che scodinzolante festeggia le due ragazze.
Nell’immagine successiva le riprese mostrano l’interno di una casa e le ragazze che si stanno denudando, mentre il cane ha dei calzettoni infilati alle zampe anteriori fissati con del nastro adesivo. Le ragazze si baciano e si sdraiano su di un letto molto basso, il cane sembra molto eccitato, saltella, annusa le parti intime delle ragazze, le gira in torno e come la biondina assume la posizione carponi, l’animale le monta sulla schiena come se volesse montarla, iniziando un tentativo di penetrazione. Sara ora volutamente ha iniziato a muovere le dita della sua mano sta sfiorando il mio capezzolo sinistro che reagisce a quel tocco che appare quasi essere un solletico. Solo un sottile strato di cotone separa il mio bottoncino scuro dalle dita di Sara, che nel frattempo si è girata leggermente verso di me appoggiando la sua mano destra sulla mia coscia. Una tempesta di emozioni mi assalgono, ma m’impongo di aspettare, voglio vedere cosa vuole fare, il cane nel film aiutato dall’altra ragazza è riuscito a penetrare la biondina, che gene sotto i colpi veloci dell’animale, Sara mi prende la mano e se la posa sotto la gonna, non indossa le mutandine, sento il suo sesso semiaperto, come se volesse essere penetrato. Io un po’ da stronza non mi muovo, la sua mano ha alzato la mia gonnellina leggera e ora risale accarezzando la pelle liscia della mia coscia. Ralf che fino a pochi minuti prima sembrava dormisse, alza la testa e annusa l’aria, nel film la ragazza carponi ha dentro di se il cazzo del cane e sembrano essere attaccati, nel frattempo la mano della mia vicina è arrivata all’interno cosce ed è a contatto con il mio perizoma. Inconsciamente divarico le gambe, questo mio gesto è percepito come il segnale per andare oltre. Sara delicatamente inizia a baciarmi il collo, dietro l’orecchio e con maestria intrufola la mano dentro il mio perizoma iniziando un massaggio erotico snervante e delicato. La sua bocca si posa sulle mie labbra e la sua lingua entra iniziando a danzare, ha un buon sapore, le nostre salive si mescolano. Ora ritrae il braccio, si stacca e le sue labbra scendono a baciarmi il seno, lei si è inginocchiata ai miei piedi e mi sta sfilando l’unica barriera che difende la mia femminilità. Il mio perizoma vola sulla scrivania e la lingua di Sara inizia a disegnare dei cerchi sul mio basso ventre, piano, piano scende, le mie gambe ora sono completamente aperte la sua lingua si fa strada per trovare il mio clitoride. Ralf si è alzato e ora annusa il bel culo di Sara, lei è scossa da brividi ha una mano infilata tra il divano e il mio culo e l’altra che carezza la sua figa. Cosi come avevamo visto nel film, il cane inizia a leccare la mia amica che gemendo continua con la sua lingua a stuzzicare il mio piccolo bottoncino ricco di terminazioni nervose. Ralf goffamente, seguendo un istinto ancestrale, le sale in groppa e tenta di penetrarla. Sara che era in apnea tra le mie gambe, alza la testa e guardandomi negli occhi mi dice se gli vuoi bene aiutalo, io quasi come un automa mi alzo e mi inginocchio a fianco della mia amica che con il busto appoggiato al divano mi guarda con la speranza che accetti il suo invito.
Sono confusa, istintivamente la mia mano passa sotto la pancia di Sara insinuandosi tra le gambe, fioro il suo sesso umido e incontro il pene del mio cane, non è ancora delle dimensioni che ho visto la sera precedente, ma è molto caldo e umido, l’afferro e lo indirizzo verso l’apertura del sesso della mia amica. Ralf con colpi rapidi cerca di penetrarla e dall’urlo di Sara capisco che c’è riuscito. Dalla mia posizione assisto alla monta in diretta e a quella che il videoregistratore trasmette, sembrano sincronizzati quasi che uno riproducesse i movimenti dell’altro. Ora Ralf si è fermato e Sara mi chiede di tenerlo bloccato perché il suo cazzo è incastrato dentro di lei e se tira rischia di procurarle una ferita alla vagina. Eseguo i suoi ordini, con la mano sotto il ventre ora le accarezzo la pancia, sento i suoi spasmi, ho la sensazione di sentire il cazzo del mio cane nella sua pancia. Lei trema e geme di piacere, mi faccio più audace e le carezzo la figa dedicando molte attenzioni al suo clitoride, Sara è percorsa da una serie di orgasmi, non finisce più di godere che subito arriva un nuovo orgasmo. Sono trascorsi quasi venti minuti da quando Ralf si è bloccato in tutto questo tempo, la mia amica ha avuto un’infinità di orgasmi il suo sesso è gonfio e mentre io delicatamente continuo ad accarezzarla sento che fuoriesce una palla di carne legata a un bastone enorme. Ralf si è staccato dalla bella vedova e ora il suo cazzo enorme ciondola tra le zampe quasi a toccare il pavimento, nel frattempo la figa di Sara continua a tirare fuori liquidi, è una fontana, la quantità di sperma che aveva in pancia, è impressionante.
Sara ha il fiato affannato e mi guarda con un’espressione di felicità, mi dice che dalla morte del marito si era data piacere da sola, era felice di avere noi come vicine e ora era anche certa che insieme avremmo fatto cose stratosferiche. Sara mi confessa che è stata una scopata indescrivibile, sentire dentro quel bastone di carne enorme che piano piano si trasformava al punto da sigillarle la vagina con una palla di carne molto calda, poi la quantità enorme di sperma che invadeva il suo ventre e che le colava lungo le gambe, infatti, la guardo e vedo che ancora continua a scendere.
Ralf attratto dall’odore della vagina va a leccare Sara che ormai sembra essere carica di tensione elettrica e al contatto con quella lingua riprende a vibrare e scuotersi, la tiro sul divano abbracciandola, lei come farebbe una bambina con la madre si appoggia con il viso sul mio seno ed io le carezzo i capelli.
Restiamo così in silenzio, io non riesco a vedere il suo viso, sembra che dorma, guardo il televisore e vedo che le ragazze si alternano tra amori saffici e profonde penetrazione del loro amico a quattro zampe. Sento la mano di Sara si fa strada tra le mie gambe e inizia a penetrare il mio sesso facendomi godere, ora entrambe appagate, restiamo abbracciare con Ralf che si è disteso sul divano al nostro fianco appoggiando la sua testa sul corpo nudo di Sara.
Continua…
scritto il
2023-09-09
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