Il Gioco
di
Grenuille
genere
dominazione
Il mio weekend era finalmente arrivato. Non nascondo che l'attesa era stata parecchio intensa, da un lato la curiosità mi stava divorando, dall'altro c'era la paura per la piega che stava prendendo il nostro accordo. Ogni weekend ci si spingeva sempre più in là... a turno, ogni weekend uno dei due sceglieva il "gioco". Ogni weekend scoprivamo qualcosa di nuovo l'uno dell'altra e ogni weekend, vista la nostra natura, saliva la voglia di "vendicarsi".
Questo fine settimana sceglieva lei, io sarei stato ai suoi desideri che settimana dopo settimana diventavano sempre più perversi.
Riempì i polmoni d'aria per scacciare le farfalle nel mio stomaco e inserì la chiave nella toppa di casa.
"ben tornato amore" il suo dolce profumo mi investi ancor prima della sua immagine. Adoravo quel profumo, lei non lo metteva spesso, e quando lo aveva addosso il sangue andava istantaneamente ad irrorare il corpo cavernoso del mio membro.
Stava davanti a me con dei pantacollant che fasciavano strette le sue gambe perfette e mettevano in risalto il suo didietro generoso ma sodo. Già due elementi che stimolavano in me potenti erezioni.
Si avvicinò e mi baciò sulla guancia, mi abbraccio, inebriandomi sempre più col suo profumo ed avvicinò le labbra al mio orecchio "sei preoccupato?" si strinse a me, come a cercare una risposta dalla reazione del mio corpo "fai bene ad esserlo" rise. Le sue parole mi fecero esplodere i pantaloni. Si scostò delicatamente "vai a fare una doccia, rilassati. Preparo qualcosa da bere"
Mentre l'acqua accarezzava il mio corpo, cercavo di immaginare cosa sarebbe mai potuto succedere quella sera. Perché voleva farmi andare su di giri? Cosa aveva in mente?
Chiudendo l'acqua mi accorsi che c'era qualcuno in casa, una voce maschile, una voce che avevo già sentito. Avvolsi l'asciugamano attorno ai fianchi ed uscì.
"Vieni amore" urlò lei "adesso!"
Andai verso le loro voci, entrando in salotto ebbi un colpo al cuore..Stefano, il suo ex, stava seduto sul mio divano e teneva mia moglie sulle gambe. Lei sorridente, le avvinghiava le braccia al collo.
"cosa..?" non riuscivo a mettere insieme due parole, ero scioccato.
"togli l'asciugamano!" incalzò lei
lasciai scivolare l'unico pezzo di stoffa che copriva le mie vergogne e vidi le loro labbra sorridenti aprirsi ancora di più,lasciando intravedere i denti
"visto Stefano, come ti dicevo..è proprio piccolo" sghignazzava
Stefano si limitò a sorridere, mentre le sue mani scivolavano sui fianchi di mia moglie.
Io ero totalmente paralizzato dalla vergogna, anche se in qualche modo la situazione cominciava ad eccitarmi.
Il nostro gioco era nato per riprendere un rapporto che ormai stava andando alla deriva, sotto consiglio della nostra terapeuta, si era iniziato con giochini soft che una volta per uno conducevamo. Ma essendo due persone dominanti, i giochini spesso servivano a prendersi delle piccole vendette per screzi avvenuti durante la vita quotidiana. Questo secondo la nostra terapeuta ci avrebbe aiutato a sensibilizzarci meglio e contemporaneamente riaccendere la fiamma.
"Guarda, si muove" continuava a sghignazzare cercando lo sguardo complice del suo ex, poi si girò verso di me
"vuoi vedere un cazzo vero?" mentre lo diceva, mosse lentamente il corpo, strusciando le natiche sull'inguine di Stefano e scivolò lentamente di fianco a lui. Portò le mani verso la sua pancia, mentre una scostava la tuta,l'altra scivolò dentro, si mosse un po' e tirò fuori il suo maestoso membro. Dire che mi faceva sfigurare era un eufemismo. Superava di gran lunga sia la lunghezza che la larghezza del mio. Vederlo tra le mani di mia moglie, mi procurò un'erezione
Lei sorrise "ne ero certa. Adesso guarda"
Le sue mani cominciarono ad accarezzarlo lentamente, provocando delle contrazioni che lo tendevano ancora di più
"capisci adesso perché non ti sento quando mi scopi?" sorrideva e mi fissava, mentre la sua testa si abbassava pian piano verso quel totem. Senza staccare gli occhi dai miei, scese giù e prese a leccarlo dal basso verso l'alto. Sul volto di Stefano il sorriso lasciò spazio ad un espressione più seria e le sue labbra socchiuse lasciarono uscire un sottile ansimo.
Ero tra lo stupito e l'arrapato, guardavo il mio pene dritto e provavo invidia e imbarazzo nel contempo.
"avvicinati, guardalo meglio" prese a leccarlo più avidamente, facendolo sparire nella sua bocca. Andava su e giù, per nulla impedita da quelle dimensioni. Feci un paio di passi avanti e mi abbassai ad osservare il lavoretto che mia moglie stava facendo al suo ex, proprio lì davanti a me.
"Adesso guarda e impara come si scopa" con uno scatto, si sfilò i leggings e scostò le mutandine, il suo odore invase le mie narici, cominciai a toccarmi. Lei si mise sopra di lui, facendo sparire lentamente quel grosso bastone dentro il suo ventre. Prese ad ansimare, ritmando il movimento che si faceva via via sempre più rapido. Stefano la prese per i fianchi e cominciò a spingere da sotto, incrementando il ritmo. Non riusciva a contenere il suo piacere, godeva ad alta voce, era visibilmente bagnata, i suoi umori avvolgevano quel grosso membro e lasciavano fluire nell'aria il suo forte odore.
Vederla godere mi dava una forte eccitazione, anche se non ero in un certo senso il protagonista, la forte empatia che sentivo per lei, mi faceva godere del suo piacere.
"Vieni. Avvicinati. Leccami la figa" mettendomi una mano sulla testa mi avvicinò a sè. Mi avventai avidamente sul clitoride, mentre quel treno mi sfiorava il mento, penetrandola sempre più avidamente. Mi teneva stretto a se, prese ad urlare dal piacere invitando il suo ex ad aumentare ancora "sfondami, fagli vedere come mi scopi bene". Quelle parole che avrebbero dovuto umiliarmi, mi mandavano sempre più su di giri.
"vengo..vengo..vengo" mi strinse ancora più forte a se, sentivo il cazzo di stefano sotto il mio mento che pompava e sul naso le contrazioni del ventre di mia moglie. Da quella calda fessura partì un getto caldo e sapido, direttamente nella mia bocca. Non avevo mai visto mia moglie schizzare...pensandoci bene, non l'avevo mai vista venire in quel modo e in così poco tempo.
Si sfilò via quell'arnese e, tenendo sempre una mano sulla mia nuca, si sedette lì a fianco. Adesso la sua presa era meno forte e più carezzevole, sorrideva e mi guardava negli occhi, sorrisi anch'io. Le sue carezze sulla mia nuca mantenevano quel contatto intimo che faceva decadere ogni minimo dubbio sulla fedeltà di mia moglie. Era il segno che tra noi c'era ancora quel feeling che mi faceva apprezzare anche un momento come quello, vederla godere cavalcando il bastone di un altro. La cosa che manderebbe in bestia chiunque.
"prendilo in bocca" la sua voce mi distolse da quel momento di riflessione e la sua mano prese a spingermi verso quel cazzo che adesso aveva un po' perso la turgidità iniziale "fagli un pompino".
In un altro contesto e momento, anche solo l'idea di fare una cosa del genere mi avrebbe disgustato. Ma quella dolce coercizione effettuata dalla donna che amavo, annullava qualsiasi mia reticenza. Sentire l'odore di mia moglie rendeva tutto più facile, presi a leccarlo lentamente dal basso verso l'alto e viceversa. Stefano non si muoveva, anche lui non sembrava a proprio agio, ma non si tirò indietro.
La mano sempre fissa sulla nuca, mi guidava. schiusi le labbra e lo feci sprofondare fino in gola, accarezzando la cappella con la lingua. Mi veniva quasi naturale. Lo sentii riprendere vigore e irrigidirsi sempre più tra le mie labbra. Mia moglie ridacchiava e mi incitava "bravo, così...bagnalo con la saliva, accelera", andavo su e giù inesorabilmente.
"fallo venire, succhia" sentì la sua mano accelerare il ritmo e contemporaneamente i muscoli del ventre di Stefano che si irrigidivano. Laura si spostò, si mise dietro di me e strinse il suo petto sulla mia schiena, sentivo le sue calde tette premere sulla mia pelle, con una mano sempre sulla nuca, accompagnava il mio su e giù, l'altra mano invece scivolò a sentire la mia erezione.
"ti piace vero? sei un porco...il mio porco" mi sussurrava dolcemente all'orecchio mentre Stefano cominciava a mugugnare.
"vienigli in bocca, riempilo con la tua calda crema" le parole di lei eccitavano entrambi
Mi sentivo in estasi, ogni contrazione di quell'asta, si trasmetteva direttamente ai muscoli del mio ventre, stimolando anche a me delle pulsazioni intime. E più andavo su e giù, più le contrazioni aumentavano.
Dal mio pene, la sua mano salì verso quello di Stefano e prese a masturbarlo, seguendo il ritmo del mio sali e scendi "svuota le sue palle, prendilo tutto", la mano aumentò l'eccitazione di Stefano che prese ad ansimare.
"oh cazzo, sto venendo" le contrazioni aumentavano, ansimava sempre più forte
lei lo guardava sorridendo e aumentò il ritmo "dai dai, lasciati andare, vieni, riempilo"
"aaahhh ahhh aaahhh" un urlo soffocato esplose dal profondo del suo ventre e una calda, dolce crema invase la mia bocca mentre il suo cazzo pulsava e si contraeva senza più controllo. Venne in abbondanza, riempiendo ogni angolo della mia cavità orale, il sapore era dolce, un po' sapido e la consistenza cremosa.
"ingoia" mi sussurrava Laura mentre la sua mano era tornata sul mio bastoncino "manda tutto giù"
obbidii, ingoiai il boccone, lo sentii scendere per tutto l'esofago fino allo stomaco..ero eccitatissimo, stavo per venire quando lei si fermò
"per stasera basta così, tu non vieni..e ti proibisco di toccarti" il sorriso non si spegneva mai tra le sue labbra
"prepara la cena per tre...stasera Stefano resta con noi"
indossai un paio di slip e mi diressi in cucina, fantasticando su ciò che sarebbe potuto accadere quella notte.
Questo fine settimana sceglieva lei, io sarei stato ai suoi desideri che settimana dopo settimana diventavano sempre più perversi.
Riempì i polmoni d'aria per scacciare le farfalle nel mio stomaco e inserì la chiave nella toppa di casa.
"ben tornato amore" il suo dolce profumo mi investi ancor prima della sua immagine. Adoravo quel profumo, lei non lo metteva spesso, e quando lo aveva addosso il sangue andava istantaneamente ad irrorare il corpo cavernoso del mio membro.
Stava davanti a me con dei pantacollant che fasciavano strette le sue gambe perfette e mettevano in risalto il suo didietro generoso ma sodo. Già due elementi che stimolavano in me potenti erezioni.
Si avvicinò e mi baciò sulla guancia, mi abbraccio, inebriandomi sempre più col suo profumo ed avvicinò le labbra al mio orecchio "sei preoccupato?" si strinse a me, come a cercare una risposta dalla reazione del mio corpo "fai bene ad esserlo" rise. Le sue parole mi fecero esplodere i pantaloni. Si scostò delicatamente "vai a fare una doccia, rilassati. Preparo qualcosa da bere"
Mentre l'acqua accarezzava il mio corpo, cercavo di immaginare cosa sarebbe mai potuto succedere quella sera. Perché voleva farmi andare su di giri? Cosa aveva in mente?
Chiudendo l'acqua mi accorsi che c'era qualcuno in casa, una voce maschile, una voce che avevo già sentito. Avvolsi l'asciugamano attorno ai fianchi ed uscì.
"Vieni amore" urlò lei "adesso!"
Andai verso le loro voci, entrando in salotto ebbi un colpo al cuore..Stefano, il suo ex, stava seduto sul mio divano e teneva mia moglie sulle gambe. Lei sorridente, le avvinghiava le braccia al collo.
"cosa..?" non riuscivo a mettere insieme due parole, ero scioccato.
"togli l'asciugamano!" incalzò lei
lasciai scivolare l'unico pezzo di stoffa che copriva le mie vergogne e vidi le loro labbra sorridenti aprirsi ancora di più,lasciando intravedere i denti
"visto Stefano, come ti dicevo..è proprio piccolo" sghignazzava
Stefano si limitò a sorridere, mentre le sue mani scivolavano sui fianchi di mia moglie.
Io ero totalmente paralizzato dalla vergogna, anche se in qualche modo la situazione cominciava ad eccitarmi.
Il nostro gioco era nato per riprendere un rapporto che ormai stava andando alla deriva, sotto consiglio della nostra terapeuta, si era iniziato con giochini soft che una volta per uno conducevamo. Ma essendo due persone dominanti, i giochini spesso servivano a prendersi delle piccole vendette per screzi avvenuti durante la vita quotidiana. Questo secondo la nostra terapeuta ci avrebbe aiutato a sensibilizzarci meglio e contemporaneamente riaccendere la fiamma.
"Guarda, si muove" continuava a sghignazzare cercando lo sguardo complice del suo ex, poi si girò verso di me
"vuoi vedere un cazzo vero?" mentre lo diceva, mosse lentamente il corpo, strusciando le natiche sull'inguine di Stefano e scivolò lentamente di fianco a lui. Portò le mani verso la sua pancia, mentre una scostava la tuta,l'altra scivolò dentro, si mosse un po' e tirò fuori il suo maestoso membro. Dire che mi faceva sfigurare era un eufemismo. Superava di gran lunga sia la lunghezza che la larghezza del mio. Vederlo tra le mani di mia moglie, mi procurò un'erezione
Lei sorrise "ne ero certa. Adesso guarda"
Le sue mani cominciarono ad accarezzarlo lentamente, provocando delle contrazioni che lo tendevano ancora di più
"capisci adesso perché non ti sento quando mi scopi?" sorrideva e mi fissava, mentre la sua testa si abbassava pian piano verso quel totem. Senza staccare gli occhi dai miei, scese giù e prese a leccarlo dal basso verso l'alto. Sul volto di Stefano il sorriso lasciò spazio ad un espressione più seria e le sue labbra socchiuse lasciarono uscire un sottile ansimo.
Ero tra lo stupito e l'arrapato, guardavo il mio pene dritto e provavo invidia e imbarazzo nel contempo.
"avvicinati, guardalo meglio" prese a leccarlo più avidamente, facendolo sparire nella sua bocca. Andava su e giù, per nulla impedita da quelle dimensioni. Feci un paio di passi avanti e mi abbassai ad osservare il lavoretto che mia moglie stava facendo al suo ex, proprio lì davanti a me.
"Adesso guarda e impara come si scopa" con uno scatto, si sfilò i leggings e scostò le mutandine, il suo odore invase le mie narici, cominciai a toccarmi. Lei si mise sopra di lui, facendo sparire lentamente quel grosso bastone dentro il suo ventre. Prese ad ansimare, ritmando il movimento che si faceva via via sempre più rapido. Stefano la prese per i fianchi e cominciò a spingere da sotto, incrementando il ritmo. Non riusciva a contenere il suo piacere, godeva ad alta voce, era visibilmente bagnata, i suoi umori avvolgevano quel grosso membro e lasciavano fluire nell'aria il suo forte odore.
Vederla godere mi dava una forte eccitazione, anche se non ero in un certo senso il protagonista, la forte empatia che sentivo per lei, mi faceva godere del suo piacere.
"Vieni. Avvicinati. Leccami la figa" mettendomi una mano sulla testa mi avvicinò a sè. Mi avventai avidamente sul clitoride, mentre quel treno mi sfiorava il mento, penetrandola sempre più avidamente. Mi teneva stretto a se, prese ad urlare dal piacere invitando il suo ex ad aumentare ancora "sfondami, fagli vedere come mi scopi bene". Quelle parole che avrebbero dovuto umiliarmi, mi mandavano sempre più su di giri.
"vengo..vengo..vengo" mi strinse ancora più forte a se, sentivo il cazzo di stefano sotto il mio mento che pompava e sul naso le contrazioni del ventre di mia moglie. Da quella calda fessura partì un getto caldo e sapido, direttamente nella mia bocca. Non avevo mai visto mia moglie schizzare...pensandoci bene, non l'avevo mai vista venire in quel modo e in così poco tempo.
Si sfilò via quell'arnese e, tenendo sempre una mano sulla mia nuca, si sedette lì a fianco. Adesso la sua presa era meno forte e più carezzevole, sorrideva e mi guardava negli occhi, sorrisi anch'io. Le sue carezze sulla mia nuca mantenevano quel contatto intimo che faceva decadere ogni minimo dubbio sulla fedeltà di mia moglie. Era il segno che tra noi c'era ancora quel feeling che mi faceva apprezzare anche un momento come quello, vederla godere cavalcando il bastone di un altro. La cosa che manderebbe in bestia chiunque.
"prendilo in bocca" la sua voce mi distolse da quel momento di riflessione e la sua mano prese a spingermi verso quel cazzo che adesso aveva un po' perso la turgidità iniziale "fagli un pompino".
In un altro contesto e momento, anche solo l'idea di fare una cosa del genere mi avrebbe disgustato. Ma quella dolce coercizione effettuata dalla donna che amavo, annullava qualsiasi mia reticenza. Sentire l'odore di mia moglie rendeva tutto più facile, presi a leccarlo lentamente dal basso verso l'alto e viceversa. Stefano non si muoveva, anche lui non sembrava a proprio agio, ma non si tirò indietro.
La mano sempre fissa sulla nuca, mi guidava. schiusi le labbra e lo feci sprofondare fino in gola, accarezzando la cappella con la lingua. Mi veniva quasi naturale. Lo sentii riprendere vigore e irrigidirsi sempre più tra le mie labbra. Mia moglie ridacchiava e mi incitava "bravo, così...bagnalo con la saliva, accelera", andavo su e giù inesorabilmente.
"fallo venire, succhia" sentì la sua mano accelerare il ritmo e contemporaneamente i muscoli del ventre di Stefano che si irrigidivano. Laura si spostò, si mise dietro di me e strinse il suo petto sulla mia schiena, sentivo le sue calde tette premere sulla mia pelle, con una mano sempre sulla nuca, accompagnava il mio su e giù, l'altra mano invece scivolò a sentire la mia erezione.
"ti piace vero? sei un porco...il mio porco" mi sussurrava dolcemente all'orecchio mentre Stefano cominciava a mugugnare.
"vienigli in bocca, riempilo con la tua calda crema" le parole di lei eccitavano entrambi
Mi sentivo in estasi, ogni contrazione di quell'asta, si trasmetteva direttamente ai muscoli del mio ventre, stimolando anche a me delle pulsazioni intime. E più andavo su e giù, più le contrazioni aumentavano.
Dal mio pene, la sua mano salì verso quello di Stefano e prese a masturbarlo, seguendo il ritmo del mio sali e scendi "svuota le sue palle, prendilo tutto", la mano aumentò l'eccitazione di Stefano che prese ad ansimare.
"oh cazzo, sto venendo" le contrazioni aumentavano, ansimava sempre più forte
lei lo guardava sorridendo e aumentò il ritmo "dai dai, lasciati andare, vieni, riempilo"
"aaahhh ahhh aaahhh" un urlo soffocato esplose dal profondo del suo ventre e una calda, dolce crema invase la mia bocca mentre il suo cazzo pulsava e si contraeva senza più controllo. Venne in abbondanza, riempiendo ogni angolo della mia cavità orale, il sapore era dolce, un po' sapido e la consistenza cremosa.
"ingoia" mi sussurrava Laura mentre la sua mano era tornata sul mio bastoncino "manda tutto giù"
obbidii, ingoiai il boccone, lo sentii scendere per tutto l'esofago fino allo stomaco..ero eccitatissimo, stavo per venire quando lei si fermò
"per stasera basta così, tu non vieni..e ti proibisco di toccarti" il sorriso non si spegneva mai tra le sue labbra
"prepara la cena per tre...stasera Stefano resta con noi"
indossai un paio di slip e mi diressi in cucina, fantasticando su ciò che sarebbe potuto accadere quella notte.
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