Senza opporre resistenza parte 2
di
Patroclo
genere
dominazione
Esco dalla stanza velocemente, mi dirigo nel bagno e riempo la vasca con acqua calda e sapone. Accendo le candele che avevo precedentemente preparato.
La chiamo, arriva gattonando, con ancora il viso sporco. È il momento della fustigazione. Colpi di frusta diretti sul culo, si susseguono a ritmo frenetico. Le chiedo più volte se vuole che io mi fermi, ma la risposta fu sempre: “più forte, ti prego più forte”. Il culo era completamente rosso quando mi decisi a fermarmi, presi una candela, le dissi di girarsi e feci cadere qualche goccia di cera bollente tra le tette, mentre con la mano libera le strizzavo i capezzoli turgidi. La sua quarta di seno fece scomparire velocemente la cera alla mia vista. La afferrai per i capelli ricci e seguendo il moto del mio braccio alzó il busto verso di me, alla sua vista il mio cazzo di nuovo nel pieno della sua forma. La girai verso la vasca e la feci sedere sul bordo. Aprì istintivamente le gambe come a volermi invitare alla penetrazione, ma non era ancora arrivato il momento. “Masturbati e dimmi a cosa pensi”. Non esitò neanche un secondo e infilò 3 dita nella sua vagina già ampiamente lubrificata. “Più veloce e dimmi cosa pensi” furono le parole che si susseguirono dopo averla frustata per la mancata risposta. Rispose ansimando “ai cazzi del porno di prima”. “Usa 4 dita, erano cazzi enormi quelli”. Le piantai di nuovo il mio cazzo in bocca, le spinsi la testa fino ad inglobare il mio membro del tutto per qualche secondo, quando la lasciai le mancó il fiato, non fece in tempo a tossire che la sollevai per metterla nella vasca.
La feci girare, aveva solo la testa e parte del culo fuori dall’acqua. Le misi un dito nel culo e poi le infilai il plug anale , la feci alzare dopo qualche minuto di pausa, braccia appoggiate alla parete, l’acqua che le arrivava poco sotto le ginocchia. Questa volta la cera partì da sotto il collo fino a scendere veloce intorno al buco del culo. Le inarcai la schiena e iniziai la penetrazione. Si susseguirono 10 colpi fortissimi, in cui per la prima volta regnó l’assoluto silenzio, interrotto solo dalle nostre pelli che si toccavano. La ripresi per i capelli e la trascinai sul letto, le tolsi il plug anale per metterci il mio cazzo e le dissi di masturbarsi mentre le sfondavo il culo. Dopo diversi minuti di scopata anale, inizió ad inarcare la schiena e a non riuscire più a contenere i gemiti e lo squirt che mi bagnò tutto il busto. Le presi la testa e le feci pulire tutto il liquido che aveva espulso dalla sua vagina per poi riempirla di sbora in tutto il viso.
Le lasciai la testa, si avvicinò al suo comodino preso il suo dildo e riprese a masturbarsi. “ pensavi di avermi messo ko, ma io sono una troia molto migliore di quello che pensi”
La chiamo, arriva gattonando, con ancora il viso sporco. È il momento della fustigazione. Colpi di frusta diretti sul culo, si susseguono a ritmo frenetico. Le chiedo più volte se vuole che io mi fermi, ma la risposta fu sempre: “più forte, ti prego più forte”. Il culo era completamente rosso quando mi decisi a fermarmi, presi una candela, le dissi di girarsi e feci cadere qualche goccia di cera bollente tra le tette, mentre con la mano libera le strizzavo i capezzoli turgidi. La sua quarta di seno fece scomparire velocemente la cera alla mia vista. La afferrai per i capelli ricci e seguendo il moto del mio braccio alzó il busto verso di me, alla sua vista il mio cazzo di nuovo nel pieno della sua forma. La girai verso la vasca e la feci sedere sul bordo. Aprì istintivamente le gambe come a volermi invitare alla penetrazione, ma non era ancora arrivato il momento. “Masturbati e dimmi a cosa pensi”. Non esitò neanche un secondo e infilò 3 dita nella sua vagina già ampiamente lubrificata. “Più veloce e dimmi cosa pensi” furono le parole che si susseguirono dopo averla frustata per la mancata risposta. Rispose ansimando “ai cazzi del porno di prima”. “Usa 4 dita, erano cazzi enormi quelli”. Le piantai di nuovo il mio cazzo in bocca, le spinsi la testa fino ad inglobare il mio membro del tutto per qualche secondo, quando la lasciai le mancó il fiato, non fece in tempo a tossire che la sollevai per metterla nella vasca.
La feci girare, aveva solo la testa e parte del culo fuori dall’acqua. Le misi un dito nel culo e poi le infilai il plug anale , la feci alzare dopo qualche minuto di pausa, braccia appoggiate alla parete, l’acqua che le arrivava poco sotto le ginocchia. Questa volta la cera partì da sotto il collo fino a scendere veloce intorno al buco del culo. Le inarcai la schiena e iniziai la penetrazione. Si susseguirono 10 colpi fortissimi, in cui per la prima volta regnó l’assoluto silenzio, interrotto solo dalle nostre pelli che si toccavano. La ripresi per i capelli e la trascinai sul letto, le tolsi il plug anale per metterci il mio cazzo e le dissi di masturbarsi mentre le sfondavo il culo. Dopo diversi minuti di scopata anale, inizió ad inarcare la schiena e a non riuscire più a contenere i gemiti e lo squirt che mi bagnò tutto il busto. Le presi la testa e le feci pulire tutto il liquido che aveva espulso dalla sua vagina per poi riempirla di sbora in tutto il viso.
Le lasciai la testa, si avvicinò al suo comodino preso il suo dildo e riprese a masturbarsi. “ pensavi di avermi messo ko, ma io sono una troia molto migliore di quello che pensi”
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