Cattivi pensieri
di
J.Rotterman
genere
tradimenti
Cattivi pensieri
Non ho mai pensato al tradimento, troppe complicazioni, nascondere, mentire e tutto quello che scatena nelle persone il brivido del sesso clandestino.
Sono una persona tranquilla, con Anna, la mia donna ho una buona intesa, a volte fantasie perverse ma che finiscono nell’arco di una scopata.
Anche Anna non mi ha mai manifestato nulla che eccedesse dalla routine di coppia.
Una sera rientrato a casa la trovai stranamente sotto la doccia, strano-pensai, di solito la fa sempre prima di dormire.
Sono stata dall’avvocato oggi, è andata bene.
Non so per quale motivo ma quell’ultima frase mi scatenò uno strano pensiero_-Andata bene cosa?-
Anna arrossì: La causa per mia madre ci sono buone possibilità di vincerla-
Non so perché la pensai sotto la scrivania a spompinare il legale. Un fremito all’uccello molle lo fece risvegliare.
-Che cazzo sto pensando?-rimuginai.
Lasciai perdere il discorso e cenammo tranquilli.
La notte presi un lungo respiro, ma il sonno tardava ad arrivare. Mi agitavo nel letto con pensieri folli, Anna, Anna, e ancora Lei, prona e poi supina con il corpo occupato dall’avvocato, poi a quello si sovrapponeva Angelo il suo migliore amico, poi il dentista figo.
Si il dentista. Non avevo mai notato che quando aveva appuntamenti medici, usciva sempre strafiga.
Mi ritrovai con l’uccello duro come il marmo. Lo strusciai ,ma nulla, Anna continuava a dormire con il suo culo nudo rivolto verso di me.
La mattina successiva mentre leggevo le mail sul telefono appoggiato al bancone della cucina non riuscivo a concentrarmi, le immagini della notte non mi avevano abbandonato, anzi aggiungevano sempre più particolari, modificavano i personaggi, ma il ruolo centrale era sempre il suo.
Non finii il caffè preso dal languore del basso ventre corsi in bagno e in pochi secondi mi soddisfai (si fa per dire) da solo.
Continuavo a spostare i pensieri ma ritornavano sempre allo stesso punto.
Anna mi tradiva.
Ma non era possibile. Lei no .Non l’avrebbe mai fatto, eppure non riuscivo a smettere di immaginarla con altri uomini.
O ero io che la volevo così?
Il cazzo ritornò duro come qualche ora prima.
Dovevo togliermi il dubbio, oppure soddisfarmi il desiderio. Non avevo scelta.
Scaricai la foto di un cazzo eretto da un sito porno, un bianco 30enne che si offriva come trombamico. Era perfetto. Utilizzai una delle schede anonime che acquistavo per lavoro sottobanco. (in fondo lavoro contro il crimine e ne conosco i mezzi).
Mandai un whatsup a mia moglie con scritto- Ciao, sono Enrico, ho chiesto il tuo numero in giro, e qualcuno me l’ha dato.Non chiedermi chi, mi ha fatto giurare di non dirtelo. Ti vedo al bar la mattina, mangi cappuccio e brioches, oggi avevi i jeans e una maglia nera e i tacchi alti. Ti mando la foto del mio cazzo, se lo vuoi provare, è come l ‘hai ridotto stamattina dopo che sei uscita dal bar. Ti desidero, anzi no, voglio scoparti alla foliia. Un bacio-
Mi batteva forte il cuore, andai in apnea e accesi una sigaretta, aspettavo la sua risposta, avevo paura ed ero eccitato al tempo stesso.
Passarono 40 minuti, poi il telefono vibrò.
-Come si permette? Lei è pazzo, pensa che inviando una foto come quella possa conquistare una donna? Ci vuole altro. Non mi scriva più o la segnalo alle autorità.
Anna era una grande donna pensai, allo stesso modo rimasi un po’ deluso, il gioco era già finito.
Una cosa però mi lasciava qualche dubbio, Anna non aveva allontanato il tipo perché le faceva schifo, ma solo per l’approccio sbagliato, e quindi, se l’avesse agganciata in altro modo sarebbe stata al gioco?
La sera rincasai tardi per via di un pedinamento ad un signore che faceva il contabile in un’ azienda ed era sospettato di rubare.
Anna era a letto, mi spogliai e mi avvicinai lentamente. Ciao- scusa ti ho svegliata?-no, ero in dormiveglia, ti aspettavo.- grazie . e la baciai- Come è andata oggi?- oh nulla di che la solita rottura, sono stanca e basta.
Anna non notò la mia espressione, - ok vado a fare la doccia e vengo a letto. -Notte-
Mi alzai, mi chiusi in bagno e presi il cellulare criptato e scrissi:
ciao, sono sempre io, scusa, forse ho sbagliato metodo, ma mi fai impazzire, perdonami ti sto pensando….
Lasciai volutamente in sospeso la frase, dove il pensando, poteva significare molte cose.
Andai sotto la doccia, la prolungai per qualche minuto e vidi il telefono illuminarsi.
Mi tremavano le mani , - ciao, così va meglio che le foto che mandi, ora non posso scriverti, forse la farò domani. -Ti mando la foto delle mie tette, (dormo nuda). Pensami…
Sei sorpreso? Io no. Se vuoi giocare il gioco lo conduco io. Buonanotte.
Aprii la foto e c’era il seno di Anna fotografato alla luce della lampada del comodino. Come poteva? Non riuscivo a mettere insieme il puzzle, stava giocando, mi stava tradendo, sospettava di me, mi venne il cazzo durissimo e mi masturbai guardando la sua foto.
Tornai a letto e Anna fece finta di dormire, presi una pastiglia e riuscii a prendere sonno.
La mattina non riuscivo a mettere in ordine le idee, cosa fare ora? Dovevo aspettare.
Sbrigai lavoro d’ufficio nella mattinata e al pomeriggio verso le 14 mi presentai sotto casa del contabile che stavo pedinando. Appena lui uscì, un tipo alto e brizzolato entrò, il tempo di due scatti per immortalarlo e poi dovetti aspettare circa 1 ora per vederlo uscire di nuovo.
Attesi di vedere il contabile rientrare alle 17,30 e me ne andai.
-altro cornuto pensai-
In quel momento, neanche farlo apposta vibrò il cellulare segreto: ciao, come è andata ieri sera? Mi hai pensato? ti mando un altro motivo per pensarmi….
Seguì. Una foto del bassoventre di Anna presa da sotto la scrivania.
Accostai la macchina nel traffico aprii il finestrino ed accesi una sigaretta. A questo punto non sapevo più che fare. Fermo sul ciglio della strada con la foto di mia moglie nuda che manda a un altro. Partii all’improvviso, e fui fortunato. A casa non c’era. Solo un biglietto sul bancone della cucina. -Torno tardi. Sono da Franca. Se vuoi chiamami.
Presi il telefono:
Ciao amore mio, come va? Sono a casa. -Ciao. Stiamo festeggiando Giada che si è laureata, vieni?-No grazie sono a pezzi faccio la doccia e ti aspetto. -No dormi. Non aspettarmi ti amo.
La notte si prospettava lunga. Molto lunga.
-Ciao mi hai distrutto con l’ultima foto, mi sono masturbato due volte. Ti vorrei.- le scrissi.
“Allora sei scarico, come faccio ad incontrarti. Non ce la fai.”
“Mettimi alla prova”. Risposi.
“No. Stasera metto alla prova un altro .Bye”.
Sudavo, con la rabbia che montava immensa e il mio uccello che pulsava, due cose che mi stavano mettendo il cuore in padella.
“Mandami la prova non ti credo, lo fai apposta”.
Passarono un paio d’ore, nelle quali avevo fissato solo il telefono ,e il Gin scorreva in gola come il Po dalle mie parti quando è in piena.
Poi arrivò il messaggio e non so se fu la fine ho l’inizio della fine.
“ecco la prova smack!”
E si apri un video di 37 secondi in cui Anna, (il suo corpo e le sue mani sono per me uniche), prima stava masturbando un cazzo, e poi a culo fronte telecamera si impalava sul tizio. Poi il filmato finiva.
Lo riguardai 10 volte, incredulo.
Avrei dovuto dirglielo appena entrava dalla porta di casa… Ma non potevo non ce l’avrei mai fatta, il restare lì a guardare quel video mi portava ad una sorta di torpore. Avevo il cazzo duro, ma non riuscivo a masturbarmi… cosa poteva essere successo a noi due, perché eravamo arrivati a questo punto… Non riuscivo a capire dove avevo sbagliato e quali erano i sentimenti di Anna nei confronti miei e della nostra vita. E poi da quanto tempo andava avanti questa storia, quanti uomini aveva avuto, solo uomini o anche donne ? Non sapevo più cosa pensare, anche se immaginarla in tutte queste situazioni mi eccita. Mi eccita pensare che tutto quello che avrei voluto fare con lei, lei l’aveva fatto con gli altri… Coglione… quanto puoi tollerare da una persona che ami, in base a quanto la ami, ma l’amore non è una scala, è un tutto, pieno… Non esistono graduatorie. E allora come si fa… Le dico sei una troia vattene da qua oppure le chiedo perché ha fatto tutto questo, oppure le chiedo di andare avanti a farlo ma di rendermi partecipe, Le chiedo di giocare, di essere libera e di lasciarmi libero ,ma di tornare da me e la sera?
Faccio finta di dormire quando rientra, mi giro di spalle e fingo di essere stato svegliato.
Ciao amore mio, dormivi?
Uhm, Si dormivo, come è andata? (troia)
Bene, ho delle amiche fantastiche, mi vogliono bene.
Mi giro di fronte a lei col cazzo duro, lei mi guarda e sorride. Si avvicina, prima mi bacia, poi sorride. Non dice nulla, me lo prende in mano e comincia a muoverlo.
Sei un porco, ma stasera sono stanca, ti faccio questa cosa qui poi dormi. E mi agita fino alla fine.
Rimango lì sporco spossato e incazzato, ma stranamente calmo.
Il giorno seguente non vado in ufficio. Esco normalmente e mi sposto nascondendo la macchina in un bar poco distante da dove lavora.
“Mandami ancora i video, più lo fai più ti desidero”. Passarono pochi minuti e il telefonò vibrò.
“eccoteli porco. Godi adesso” fu la risposta di Anna.
Non credevo ai miei occhi.
Una serie di filmati in cui lei scopava in tutti i modi. Cazzi ovunque. Nel culo. In bocca, lei che si trasformava in una donna che non riconoscevo, ma il mio cazzo era talmente duro che corsi in macchina a menarmelo.
“Vorrei incontrarti ti prego vediamoci”- Non so cosa avrei fatto ma mi venne d’impulso scriverle così.
Non rispose per tutta la mattina. Guardavo il telefono ogni due secondi. Nulla.
Ormai rassegnato decisi di rientrare in casa.
Il telefono era sempre muto. E il pomeriggio sul divano fu interminabile.
Anna rientrò alle 19,30. Appena entrò non fece tempo a salutarmi che le saltai addosso, iniziai a baciarla e stringerla. Non ci pensò un attimo mi tirò fuori il cazzo e iniziò a succhiarlo. Lo mangiava ,mai fatto così. Poi si alzò la gonna e mi mise il culo difronte.- “Prendilo”
Le leccai il buchetto ed entrai. Non succedeva da anni, ma il mio cazzo entrò senta difficoltà. Anna gemeva. “ Ti piace prendermi il culo?” “SII” non capivo più nulla. “ E ti piace quando lo do agli altri?” “SIII”. “E allora piantala di scrivermi con un altro nome”.” Lasciami godere e basta”.
Fu una scopata pazzesca. Anna sapeva che ero io. E lo fece per risvegliarmi. Me lo disse chiaro: “Voglio altri cazzi, ma tu sei quello che amo”.
La nostra vita cambiò. E fu bellissima.
Non ho mai pensato al tradimento, troppe complicazioni, nascondere, mentire e tutto quello che scatena nelle persone il brivido del sesso clandestino.
Sono una persona tranquilla, con Anna, la mia donna ho una buona intesa, a volte fantasie perverse ma che finiscono nell’arco di una scopata.
Anche Anna non mi ha mai manifestato nulla che eccedesse dalla routine di coppia.
Una sera rientrato a casa la trovai stranamente sotto la doccia, strano-pensai, di solito la fa sempre prima di dormire.
Sono stata dall’avvocato oggi, è andata bene.
Non so per quale motivo ma quell’ultima frase mi scatenò uno strano pensiero_-Andata bene cosa?-
Anna arrossì: La causa per mia madre ci sono buone possibilità di vincerla-
Non so perché la pensai sotto la scrivania a spompinare il legale. Un fremito all’uccello molle lo fece risvegliare.
-Che cazzo sto pensando?-rimuginai.
Lasciai perdere il discorso e cenammo tranquilli.
La notte presi un lungo respiro, ma il sonno tardava ad arrivare. Mi agitavo nel letto con pensieri folli, Anna, Anna, e ancora Lei, prona e poi supina con il corpo occupato dall’avvocato, poi a quello si sovrapponeva Angelo il suo migliore amico, poi il dentista figo.
Si il dentista. Non avevo mai notato che quando aveva appuntamenti medici, usciva sempre strafiga.
Mi ritrovai con l’uccello duro come il marmo. Lo strusciai ,ma nulla, Anna continuava a dormire con il suo culo nudo rivolto verso di me.
La mattina successiva mentre leggevo le mail sul telefono appoggiato al bancone della cucina non riuscivo a concentrarmi, le immagini della notte non mi avevano abbandonato, anzi aggiungevano sempre più particolari, modificavano i personaggi, ma il ruolo centrale era sempre il suo.
Non finii il caffè preso dal languore del basso ventre corsi in bagno e in pochi secondi mi soddisfai (si fa per dire) da solo.
Continuavo a spostare i pensieri ma ritornavano sempre allo stesso punto.
Anna mi tradiva.
Ma non era possibile. Lei no .Non l’avrebbe mai fatto, eppure non riuscivo a smettere di immaginarla con altri uomini.
O ero io che la volevo così?
Il cazzo ritornò duro come qualche ora prima.
Dovevo togliermi il dubbio, oppure soddisfarmi il desiderio. Non avevo scelta.
Scaricai la foto di un cazzo eretto da un sito porno, un bianco 30enne che si offriva come trombamico. Era perfetto. Utilizzai una delle schede anonime che acquistavo per lavoro sottobanco. (in fondo lavoro contro il crimine e ne conosco i mezzi).
Mandai un whatsup a mia moglie con scritto- Ciao, sono Enrico, ho chiesto il tuo numero in giro, e qualcuno me l’ha dato.Non chiedermi chi, mi ha fatto giurare di non dirtelo. Ti vedo al bar la mattina, mangi cappuccio e brioches, oggi avevi i jeans e una maglia nera e i tacchi alti. Ti mando la foto del mio cazzo, se lo vuoi provare, è come l ‘hai ridotto stamattina dopo che sei uscita dal bar. Ti desidero, anzi no, voglio scoparti alla foliia. Un bacio-
Mi batteva forte il cuore, andai in apnea e accesi una sigaretta, aspettavo la sua risposta, avevo paura ed ero eccitato al tempo stesso.
Passarono 40 minuti, poi il telefono vibrò.
-Come si permette? Lei è pazzo, pensa che inviando una foto come quella possa conquistare una donna? Ci vuole altro. Non mi scriva più o la segnalo alle autorità.
Anna era una grande donna pensai, allo stesso modo rimasi un po’ deluso, il gioco era già finito.
Una cosa però mi lasciava qualche dubbio, Anna non aveva allontanato il tipo perché le faceva schifo, ma solo per l’approccio sbagliato, e quindi, se l’avesse agganciata in altro modo sarebbe stata al gioco?
La sera rincasai tardi per via di un pedinamento ad un signore che faceva il contabile in un’ azienda ed era sospettato di rubare.
Anna era a letto, mi spogliai e mi avvicinai lentamente. Ciao- scusa ti ho svegliata?-no, ero in dormiveglia, ti aspettavo.- grazie . e la baciai- Come è andata oggi?- oh nulla di che la solita rottura, sono stanca e basta.
Anna non notò la mia espressione, - ok vado a fare la doccia e vengo a letto. -Notte-
Mi alzai, mi chiusi in bagno e presi il cellulare criptato e scrissi:
ciao, sono sempre io, scusa, forse ho sbagliato metodo, ma mi fai impazzire, perdonami ti sto pensando….
Lasciai volutamente in sospeso la frase, dove il pensando, poteva significare molte cose.
Andai sotto la doccia, la prolungai per qualche minuto e vidi il telefono illuminarsi.
Mi tremavano le mani , - ciao, così va meglio che le foto che mandi, ora non posso scriverti, forse la farò domani. -Ti mando la foto delle mie tette, (dormo nuda). Pensami…
Sei sorpreso? Io no. Se vuoi giocare il gioco lo conduco io. Buonanotte.
Aprii la foto e c’era il seno di Anna fotografato alla luce della lampada del comodino. Come poteva? Non riuscivo a mettere insieme il puzzle, stava giocando, mi stava tradendo, sospettava di me, mi venne il cazzo durissimo e mi masturbai guardando la sua foto.
Tornai a letto e Anna fece finta di dormire, presi una pastiglia e riuscii a prendere sonno.
La mattina non riuscivo a mettere in ordine le idee, cosa fare ora? Dovevo aspettare.
Sbrigai lavoro d’ufficio nella mattinata e al pomeriggio verso le 14 mi presentai sotto casa del contabile che stavo pedinando. Appena lui uscì, un tipo alto e brizzolato entrò, il tempo di due scatti per immortalarlo e poi dovetti aspettare circa 1 ora per vederlo uscire di nuovo.
Attesi di vedere il contabile rientrare alle 17,30 e me ne andai.
-altro cornuto pensai-
In quel momento, neanche farlo apposta vibrò il cellulare segreto: ciao, come è andata ieri sera? Mi hai pensato? ti mando un altro motivo per pensarmi….
Seguì. Una foto del bassoventre di Anna presa da sotto la scrivania.
Accostai la macchina nel traffico aprii il finestrino ed accesi una sigaretta. A questo punto non sapevo più che fare. Fermo sul ciglio della strada con la foto di mia moglie nuda che manda a un altro. Partii all’improvviso, e fui fortunato. A casa non c’era. Solo un biglietto sul bancone della cucina. -Torno tardi. Sono da Franca. Se vuoi chiamami.
Presi il telefono:
Ciao amore mio, come va? Sono a casa. -Ciao. Stiamo festeggiando Giada che si è laureata, vieni?-No grazie sono a pezzi faccio la doccia e ti aspetto. -No dormi. Non aspettarmi ti amo.
La notte si prospettava lunga. Molto lunga.
-Ciao mi hai distrutto con l’ultima foto, mi sono masturbato due volte. Ti vorrei.- le scrissi.
“Allora sei scarico, come faccio ad incontrarti. Non ce la fai.”
“Mettimi alla prova”. Risposi.
“No. Stasera metto alla prova un altro .Bye”.
Sudavo, con la rabbia che montava immensa e il mio uccello che pulsava, due cose che mi stavano mettendo il cuore in padella.
“Mandami la prova non ti credo, lo fai apposta”.
Passarono un paio d’ore, nelle quali avevo fissato solo il telefono ,e il Gin scorreva in gola come il Po dalle mie parti quando è in piena.
Poi arrivò il messaggio e non so se fu la fine ho l’inizio della fine.
“ecco la prova smack!”
E si apri un video di 37 secondi in cui Anna, (il suo corpo e le sue mani sono per me uniche), prima stava masturbando un cazzo, e poi a culo fronte telecamera si impalava sul tizio. Poi il filmato finiva.
Lo riguardai 10 volte, incredulo.
Avrei dovuto dirglielo appena entrava dalla porta di casa… Ma non potevo non ce l’avrei mai fatta, il restare lì a guardare quel video mi portava ad una sorta di torpore. Avevo il cazzo duro, ma non riuscivo a masturbarmi… cosa poteva essere successo a noi due, perché eravamo arrivati a questo punto… Non riuscivo a capire dove avevo sbagliato e quali erano i sentimenti di Anna nei confronti miei e della nostra vita. E poi da quanto tempo andava avanti questa storia, quanti uomini aveva avuto, solo uomini o anche donne ? Non sapevo più cosa pensare, anche se immaginarla in tutte queste situazioni mi eccita. Mi eccita pensare che tutto quello che avrei voluto fare con lei, lei l’aveva fatto con gli altri… Coglione… quanto puoi tollerare da una persona che ami, in base a quanto la ami, ma l’amore non è una scala, è un tutto, pieno… Non esistono graduatorie. E allora come si fa… Le dico sei una troia vattene da qua oppure le chiedo perché ha fatto tutto questo, oppure le chiedo di andare avanti a farlo ma di rendermi partecipe, Le chiedo di giocare, di essere libera e di lasciarmi libero ,ma di tornare da me e la sera?
Faccio finta di dormire quando rientra, mi giro di spalle e fingo di essere stato svegliato.
Ciao amore mio, dormivi?
Uhm, Si dormivo, come è andata? (troia)
Bene, ho delle amiche fantastiche, mi vogliono bene.
Mi giro di fronte a lei col cazzo duro, lei mi guarda e sorride. Si avvicina, prima mi bacia, poi sorride. Non dice nulla, me lo prende in mano e comincia a muoverlo.
Sei un porco, ma stasera sono stanca, ti faccio questa cosa qui poi dormi. E mi agita fino alla fine.
Rimango lì sporco spossato e incazzato, ma stranamente calmo.
Il giorno seguente non vado in ufficio. Esco normalmente e mi sposto nascondendo la macchina in un bar poco distante da dove lavora.
“Mandami ancora i video, più lo fai più ti desidero”. Passarono pochi minuti e il telefonò vibrò.
“eccoteli porco. Godi adesso” fu la risposta di Anna.
Non credevo ai miei occhi.
Una serie di filmati in cui lei scopava in tutti i modi. Cazzi ovunque. Nel culo. In bocca, lei che si trasformava in una donna che non riconoscevo, ma il mio cazzo era talmente duro che corsi in macchina a menarmelo.
“Vorrei incontrarti ti prego vediamoci”- Non so cosa avrei fatto ma mi venne d’impulso scriverle così.
Non rispose per tutta la mattina. Guardavo il telefono ogni due secondi. Nulla.
Ormai rassegnato decisi di rientrare in casa.
Il telefono era sempre muto. E il pomeriggio sul divano fu interminabile.
Anna rientrò alle 19,30. Appena entrò non fece tempo a salutarmi che le saltai addosso, iniziai a baciarla e stringerla. Non ci pensò un attimo mi tirò fuori il cazzo e iniziò a succhiarlo. Lo mangiava ,mai fatto così. Poi si alzò la gonna e mi mise il culo difronte.- “Prendilo”
Le leccai il buchetto ed entrai. Non succedeva da anni, ma il mio cazzo entrò senta difficoltà. Anna gemeva. “ Ti piace prendermi il culo?” “SII” non capivo più nulla. “ E ti piace quando lo do agli altri?” “SIII”. “E allora piantala di scrivermi con un altro nome”.” Lasciami godere e basta”.
Fu una scopata pazzesca. Anna sapeva che ero io. E lo fece per risvegliarmi. Me lo disse chiaro: “Voglio altri cazzi, ma tu sei quello che amo”.
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