Il matrimonio di Chris

di
genere
trans

Questo racconto realmente accaduto molti anni fa, e' frutto di ricerche e ricostruzione da testimoni oculari che io stesso ho contattato per ricreare la trama, dato la mia memoria ne aveva perso traccia.
Mi chiamo Chris, sono un ragazzo nato androgino, ovvero con fattezze femminili e che ha sempre giocato sull'aspetto donna/uomo fin dall'adolescenza. Attualmente ho 35 anni ad ottobre prossimo, e nonostante da molti anni abbia cambiato vita, causa anche problemi di salute, ho voluto raccontare molti fatti accaduti nella mia vita, specialmente nel periodo pre e post adolescenziale.
Fare L'amore e la cosa piu' bella del mondo, questo e il mio pensiero, credo che molti saranno d'accordo al riguardo. Il fatto che vi vado a raccontare, riguarda me, i miei uomini e mia madre, la tutrice possiamo dire delle mie esperienze. Senza mia madre, credo non sarei riuscita mai ad esprimermi al meglio come donna. In piu' di venticinque anni, ne ho combinate di ogni, andavo dove la mia Troiaggine mi portava. A volte anche finendo nei guai per la leggerezza con cui mi ponevo davanti a queste situazioni. Tipo la volta che sono finita per emigrare nella vicina Svizzera italiana, per maritarmi con un'uomo di sessan'anni.

Avete capito benissimo, mi ero alla fine sposata. Anche se non nel nostro paese, cosa che portava ad un annullamento fulmineo una volta varcati i confini svizzeri, a quel tempo purtroppo i matrimoni dello stesso sesso nel nostro paese non erano ancora permessi, e piu' volte mi son chiesto col passare degli anni, cosa mai sarebbe accaduto se invece di sposarmi in svizzera, mi fossi sposato in Italia, dove prima di annullare un vincolo, avrei dovuto mettere di mezzo carte burocratiche e magari anche avvocati mangiasoldi.

Conobbi il mio futuro marito Mauro, in una delle mie tante scopate con gente estranea, al tempo non mi facevo troppi riguardi, se un'uomo mi piaceva e venivo corteggiata nel modo giusto, la scopata non me la toglieva nessuno con l'amante di turno. La mia troiaggine mi portava sempre a farmi sfondare il culo ogni giorno quando mi andava bene, e qualcuno purtroppo no se mi andava male. Modestamente uno come me, non ha mai avuto problemi a trovare un uomo che mi scopasse a sangue. Posso dire di essermi innamorata una volta al giorno in vent'anni, ma di averne alla fine scelto solo uno per il mio matrimonio.

Cosa trovai in Mauro che negli altri uomini non ho trovato? Onestamente non saprei dirvelo. Mi davo agli uomini allo stesso modo senza mai far distinzioni di razza religione o di bellezza, semplicemente mi davano piacere, ed io li ricambiavo. Su questo punto ho avuto sempre un forte contrasto con mia madre, lei poteva accettare che sfogassi i miei istinti sessuali per soddisfare le mie voglie, anche se non capiva perche' proprio con gli uomini e perche' gli scegliessi di una certa eta', cio' che invece non tollerava, era che potessi innamorarmi di uno di quelli con cui scopavo. Per lei, donna d'altri tempi e di una certa eta', educata da genitori puritani, l'amore era un sentimento serio da condividere con la persona della vita con cui sarei dovuto restare per sempre.

Ovviamente non la ascoltavo, ho sempre agito di testa mia, e se un uomo mi piaceva, che avesse avuto cinquant'anni o settanta, per me non faceva nessuna differenza. L'amore si sa non ha età ne distinzione sessuale. Incontrai Mauro, un bel sessant'enne con la passione per i ragazzi androgeni e femminili come me, una sera in una delle mie solite uscite notturne, passeggiate che amavo fare d'estate quando mi era difficile prender sonno. Un'uomo mi diede un passaggio,e fu amore a prima vista per entrambi. Dopo avergli svuotato le palle dentro la mia gola, e averne ingoiato la sperma fino all'ultima goccia, parlammo a lungo, notando che avevamo molti punti in comune, ci piacevano gli stessi Film, fare le stesse cose, il sesso allo stesso modo, il cibo e altre cosette di poco conto, ma che per quell'incontro furono decisive.

Io e Mauro ci frequentammo per un po di tempo, lo facevo venire a casa mia, e facevamo l'amore per pomeriggi interi sul mio lettone matrimoniale a due piazze. Fu un pomeriggio di quelli, allora vivevo solo nell'appartamente di famiglia, che scherzosamente e quasi per una battuta, mi fece la proposta di andare a sposarci in svizzera. Dovremmo sposarci io e te - mi disse, la presi come una delle sue solite battutine stupide, ma vidi non rideva affatto. Diceva seriamente. L'idea di avere finalmente un marito mi eccitava da morire, ne parlammo seriamente, e forse non tanto a lungo da capire che un passo come quello richiedeva del tempo, piu' conoscenza, ci si conosceva da appena qualche mese, e gia' mi proponeva di sposarlo.

Io che son sempre stato una testa calda, e amavo le sfide impossibili, accettai la pazzia di quella proposta. Mamma doveva saperlo subito dissi, e l'uomo concordò di telefonarle per annunciarle il lieto evento. Era una cosa assurda, mai in vita mia avrei pensato di sposarmi con uomo che poteva per l'età esser mio padre. Cosi' verso sera, prima che l'uomo se ne andasse, presi il telefono e chiamai mia madre. Mamma conosceva Mauro, lo conosceva almeno telefonicamente, dato glielo presentai in varie occasioni mentre facevamo l'amore. Feci il suo numero, mentre attendevamo gli squilli in vivavoce, chiesi all'uomo come pensasse l'avrebbe presa. Lui era intenzionato ad andare fino infondo e poco importava se mia madre ci avesse ostacolati. Quando mamma finalmente rispose, la salutammo entrambi, e passammo subito al punto. "Mi sposo con Mauro, e stavolta facciamo seriamente" - le ho detto a bruciapelo, senza darle nemmeno il tempo di replicare.

Aggiunsi che qualsiasi cosa avrebbe detto, noi ci saremmo comunque sposati, non si tornava indietro. L'uomo le spiegò che il matrimonio aveva effetto solo in Svizzera per il momento, ma che era nostra intenzione legalizzarlo anche nel nostro paese una volta possibile. Mamma come sempre, dovette accettare la situazione, dato non poteva far altro. Sperando che almeno il matrimonio mi facesse mettere la testa apposto, e avessi accanto un'uomo che mi volesse bene e mi aiutasse a cambiare il mio atteggiamento da eterna troietta. Aggiunse, voleva essere presente anche lei. Cosi' sia - le promisi, mi accompagnerai tu davanti al giudice di pace per le firme di rito. Ovviamente ci sposavamo in comune, non certo in chiesa.

Era deciso, quando il mio uomo se ne andò, passai la serata al telefono con mamma, a pianificare tutto, ed ero cosi' eccitata, che sborrai parecchie volte a telefono con lei, masturbandomi continuamente. Finalmente anch'io avrei avuto un'uomo tutto mio mio marito. Finalmente d'ora in avanti, se mi avesse sorpresa a farmi rompere il culo da qualcun'altro, avrei potuto dire la famosa frase: CIELO, MIO MARITO. Come da accordi andammo in Svizzera verso il mese di Luglio, esattamente 20 giorni dopo averlo annunciato a mia madre, e credetemi, sono stati i venti giorni piu' lunghi della mia vita. Non facevo che contare un giorno dopo l'altro con l'impazienza di una Bambina che aspetta il momento dei regali di Natale.

Come da accordi presi in precedenza, mia madre venne a Milano col treno, Mauro la andò a prendere in stazione con la sua auto, e la portò a casa da me. Inutile dire che avere mamma vicino, aumentò la mia voglia di fare la vaccona, e i pochi giorni che ci dividevano dalla partenza per la svizzera, la feci ammattire. Mauro veniva a trovarci ogni santo giorno, avendo le chiavi di casa, non doveva nemmeno annunciarsi, semplicemente passava ed entrava in casa. Mi ero promessa di fare la brava finchè mamma fosse rimasta con noi, ma anche cosi', non mi lasciai scappare l'occasione di fare un bel servizio di bocca e far svuotare le palle ad uno dei soliti ragazzi delle consegne della pizza a domicilio. Quei ragazzi ormai mi conoscevano alla perfezione, chissa' quante volte li avevo chiamati per una consegna, e oltre alla pizza, mi avevano rotto il culo anche due insieme.

Anche stavolta, ordinai la solita pizza, era un codice, se ordinavo la pizza alla diavola, facevo in modo me la consegnasse sempre il solito ragazzo, a volte in coppia, e quando mia madre mi beccò inginocchiata a masturbarmi a gambe aperte, in intimo, mentre un mulatto con i calzoni abbassati teneva il suo bel cazzo lungo e duro dentro la mia bocca, andò su tutte le furie, riuscendo a metter in fuga il ragazzo spaventato, non prima che questo mi avesse riempita la gola di calda sperma. Tranquillizzai mamma, dicendole che conoscevo quella persona, mi facevo sfondare il culo da lui e il suo amico da un bel pezzo ormai.

Erano bravi ragazzi infondo, mia madre ovviamente non accettò quel tipo di spiegazione, e mi ricordò che stavo per sposarmi, dovevo mettere la testa apposto, dovetti spiegarle che anche Mauro era d'accordo su questo tipo di rapporti, eravamo la classica coppia aperta come si dice. Amavo Mauro, e volevo diventasse mio marito ad ogni costo, ma questo non mi avrebbe impedito di continuare a farmi sfondare culo e bocca da chi unque. Mamma sospirò quasi rassegnata. Dopo quell'episodio, cercai di rigare dritta, anche se continuavo a fare la Troietta con Mauro davanti a lei ogni volta che ne avevo l'occasione. A breve dovevamo sposarci, e tra marito e moglie era normale fare l'amore, anche se non davanti alla propria madre.

Stuzzicavo continuamente il pover'uomo, che da parte sua ce da dirlo, cercava di essere piu' serio ed educato possibile davanti alla sua futura suocera. Lui e mamma si erano accordati per darsi del tu, infondo stavano per diventare parenti, ed era giusto allentare la tensione e avvicinare le distanze. Una sera, Mauro decise di restare a dormire da noi, viveva solo, e il giorno dopo iniziava le ferie lavorative, cosi' ne approfittò. Quella sera, mi prese una voglia di fare l'amore incontrollata, sarà stato il caldo non so spiegarmi, Mauro dovette leggermi nel pensiero. Eravamo tutti e tre seduti sul divano a guardare la TV in salotto, io e Mauro vicini, mia madre dal lato opposto del divano. Abbiamo iniziato ad abbracciarci e baciarci con passione, cose normalissime a cui mia madre si era ben presto abituata. Avevo addosso un intimo nero formato da calze autoreggenti a rete, perizomino e un corpetto sempre nero con le coppe ai seni, i lunghi capelli biondi sciolti sulla schiena e sulle spalle mi coprivano e avvolgevano sensualmente, il mio uomo aveva addosso solo una canotta nera, e dei boxer.

Mamma invece aveva addosso una vestaglia chiusa, i suoi soliti occhialoni sul naso, braccia conserte, gambe accavallate. Era l'uomo piu' vicino a mia madre di me, gli misi una manina dentro ai boxer, ed estrassi il suo cazzo già bello duro, iniziai a masturbarlo piano piano guardandolo dritto negli occhi, mentre l'uomo, mi accarezzava i lunghissimi capelli, Mauro estrasse il mio pisellone dal perizomino, e iniziò a masturbarmi a sua volta. Il tutto avendo a fianco mia madre, che ovviamente fingeva di non vederci guardando lo schermo del televisore, ma tenendoci d'occhio con lo sguardo di lato in varie occasioni. Averla li vicino a noi mi eccitava oltremodo, e anche al mio uomo mia madre con la sua presenza doveva eccitarlo pareccio.

Non lo nego che avrei voluto tanto partecipasse pure lei al nostro rapporto. Sapevo non sarebbe mai successo, mia madre non era tipo da fare certe cose, gia' mal sopportava le facessi io. Ben presto io e il mio uomo passammo a fare sul serio, senza preoccuparci tanto di mia madre li a fianco, mi sono alzata in piedi a gambe divaricate, dando la schiena al mio uomo, che a gambe chiuse e ben seduto sul divano, teneva le braccia allargate per accogliermi, mi sedevo lentamente sulle sue ginocchia, facendo scivolare la sua grossa e turgida cappella dentro le mie chiappe umide e burrose. Avevo mia madre proprio li a fianco, a pochi centimetri, voltai la testa verso di lei, scostandomi i lunghi capelli da un lato del collo, e facendo un grosso sospiro appena il cazzo dell'uomo scivolo' tutto dentro di me.

Le sospirai in faccia sorridendole, mentre iniziavo a saltellare su e giu dal cazzo del mio uomo aiutata dalle sue mani sui miei fianchi stretti, sorridevo a mia madre, che dopo un primo sguardo, volto' la testa dall'altra parte quasi disgustata. L'uomo cerco' di darci dentro, impegnandosi seriamente ed eccitato dalla vicinanza di sua suocera, ma purtroppo venne quasi subito, sbrodolandomi nel culo la sua sperma calda. Rimasi molto delusa, e anche l'uomo ovviamente lo fu', forse era stanco, faceva caldo.. Mi alzai dal suo cazzo, mentre la sua sperma ora colava giu per le mie gambe uscendo dal mio culo. Mauro dispiaciuto continuava a scusarsi per non aver potuto dare il meglio di se, lo baciai e lo rassicurai che ci avremmo riprovato presto. L'uomo si alzo' e spari' a pulirsi e darsi una rinfrescata.

Mia madre con una faccia da strega e un sorrisetto molto beffardo, mi lncio' una frecciatina velenosa - Non mi sembra che come uomo sia stato granche'... Vista l'eta' era da immaginarselo. Magari.. dovevi sceglierne uno piu giovane, della tua eta'. Mentre mi asciugavo dalla sperma colata con un fazzoletto di carta, le ricordai che quell'uomo, faceva l'amore come pochi, per quello lo avevo scelto tra tanti, e conclusi dicendole con un visetto incazzato - Aspetta il matrimonio cara... Poi sentirai che musica qui dentro..... Mamma si zitti' tornando a godersi il suo programma alla televisione. Un'episodio quello, che non credevo mia madre avesse potuto criticare, pensavo fosse dalla nostra parte, era evidente che la situazione non le piaceva, e cercava di dimostrarcelo ad ogni occasione.

Finalmente arrivo' il giorno tanto atteso del matrimonio e del viaggio nel canton ticino. Ero ancora offesa dal trattamento di mia madre della volta precedente, per il suo perfido commento sulle prestazioni sessuali del mio futuro marito, e non gliela volevo far passare liscia. Era stata troppo cattiva con quel commento, e fino al giorno del matrimonio, l'avevo fatta ammattire per vendicarmi. Il viaggio in svizzera di per se fu abbastanza tranquillo, mamma non apri' bocca per tutto il viaggio, e ne fui contenta. L'unica rimostranza che mi fece, era stata per il mio outfit troppo da sgualdrina secondo lei. Avevo indossato e vero forse qualcosa di troppo appariscente, che mi faceva sembrare piu una puttanella che una sposa. Shorts in jeans trucidi scoloriti con calze a rete autoreggenti, una T-shirt nera scollacciata con la schiena scoperta, truccata forse un po troppo pesantemente, capelli sciolti, occhiali a specchio sul nasino, stivali americani ai piedi.

Il mio uomo al contrario di mia madre, mi trovava terribilmente sexy e provocante, e apprezzava molto, lui invece piu sobrio di me, si era messo dei semplici pantaloni lunghi beige con una maglietta a maniche corte dello stesso colore, occhiali scuri in viso, e mamma con il suo abito leggero a strisce zebrate. Arrivammo in svizzera prima di mezzogiorno, e dato il sindaco che ci attendeva era un amico del mio uomo, ci intrattenemmo con lui, un'uomo alto, magro, con una faccia poco rassicurante dalla lunga barba nera, e dallo sguardo strano, ci invito' ad entrare in comune per bere un caffe'.

Io non ho mai sopportato il caffe', solo sentirne l'odore pungente mi fa star male, quindi ho passato la mano, mia madre in evidente stato di imbarazzo sempre a causa del mio vestito troppo puttanesco, parlo' il meno possibile, tenendo lo sguardo basso, e quando il sindaco si complimento per la mia bellezza, mia madre si volto' dall'altra parte per la vergogna. Finalmente l'uomo ci condusse nel suo studio, dove svolgemmo il rituale dei documenti e delle firme necessari per il matrimonio, avvisandoci che il tutto era validato attualmente soltanto in quella regione, varcata la quale, il vincolo si interrompeva. Ma questo lo sapevamo gia', avevamo solo fretta di concludere la pratica il piu presto possibile, dato si era fatta ora di pranzo e speravamo di trovare una trattoria non distante e a buon prezzo.

Dopo la classica manfrina del - E... per l'onore conferitomi dallo stato svizzero, vi dichiaro marito e moglie - ci baciammo appassionatamente senza vergogna davanti a mia madre, che se avesse potuto, sarebbe scappata fuori all'istante, e al sindaco che sorrideva con una faccia da ebete. Mauro stava per possedermi li se mia madre non ci avesse interrotti per ricordarci che aveva fame, e che si era fatta una certa ora.

Uscimmo abbracciati stretti mano nella mano, mentre mia madre se ne stava in disparte indietro non al passo con noi, sempre imbarazzata e forse anche seccata dalla situazione. Era stata lei a voler partecipare al nostro matrinonio alla fine, nessuno l'aveva costretta mi dissi, peggio per lei. Trovammo una pizzeria, e ci fermammo per magiare prima di ripartire per Milano e rientrare in Italia. Mamma anche a tavola non manco' di lanciarci le sue velenose frecciatine dicendo che non capiva a cosa serviva un matrimonio in svizzera, se poi in Italia non fosse valido. Le avevamo gia' spiegato che non appena avessero fatto la legge anche nel nostro paese, avremmo ripetuto il rito, ma lei lo faceva apposta, non raccogliemmo la sua provocazione, e ci godemmo la pizzata prima del rientro a casa.

Rincasammo che era ormai pomeriggio inoltrato, stanchi dal viaggio, ma felici di esserci sposati. Mio marito, ormai potevo chiamarlo cosi', volle mantenere la tradizione di portare la sposa in braccio oltre la soglia di casa, e mamma dovette trattenere le risate per la comicita' con cui l'uomo mi sollevo', non che fossi pesantissima intendiamoci, ma perche' prendendomi in malo modo, quasi casco' a terra con me al seguito. Finalmente piu comodi, cambiati d'abito, e stravaccati sul solito divano, potemmo rilassarci dopo una lunga e stressante giornata. Avevo voglia di mio marito, e glielo feci capire al volo, prendendogli il cazzo dai boxer e infilandomelo tutto in bocca. Mi scostai i lunghi capelli da un lato del viso, guardando mia madre li accanto come per sfidarla, e succhiani il duro e grosso cazzo di mio marito come mai avevo fatto con tanti altri fino ad ora. Senza perdere altro tempo, lasciai che Mauro si stendesse lungo il divano, quasi addosso a mia madre, io gli salii sopra, e facemmo un bel sessantanove succhiandoci il cazzo a vicenda. L'uomo stavolta sembrava in ottima forma rispetto alla volta precedente, e ne approfittai subito.

Venimmo dopo un po io nella sua bocca, lui nella mia, ingoiammo entrambi il nostro seme, sotto lo sguardo incuriosito di mia madre. L'uomo si ricompose, si mise seduto nuovamente sul divano con le gambe chiuse, mentre io gli salivo sopra stavolta con il visetto dalla sua parte, piegai le gambe e con le mie manine mi spalancai le natiche, sedendomi a cavalcioni sul suo bel cazzo duro e ancora vigoroso, nonostante avesse appena sborrato. La sua cappella si introdusse tra le mie natiche scivolando dentro senza problemi fino infondo, chiusi gli occhi, buttai indietro la testa dai lunghi capelli biondi, e sospirai a lungo.

L'uomo mi prese per i fianchi, con le mie braccia attorno al suo collo, iniziai a saltellare su e giu su e giu sempre piu' velocemente godendo come la vacca che ero. Voltai la testa per guardare mia madre e le feci un sorrisetto ironico a tutta bocca, io non sorrido mai, chi mi conosce lo sa, non amo i sorrisi e ho perennemente un'espressione imbronciata ma sexy, quella volta, sorrisi a tutta bocca come non ho mai piu' fatto fino ad oggi. Mia madre che di solito a quel punto voltava la testa dall'altra parte, stavolta non lo fece, questo suo gesto inaspettato, mi fece smettere di sorridere, e continuai a gemere e godere piu' seriamente, sempre tenendole lo sguardo fisso.

Pensai a cosa avesse fatto cambiare espressione a mia madre, sembrava attenta nel guardarci e non vorrei esagerare ma quasi orgogliosa di sua figlia inculata dal marito difianco a lei. Continuammo a godere come maiali senza curarci molto di lei, eravamo marito e moglie adesso, e tutto ci era concesso. Mauro mi fece morire di piacere prima di scaricarmi in culo una spruzzata di sperma bello caldo che mi ingravido' del tutto. Ricordo di aver esclamato prima di venire io stessa, - ingravidami mettimi incinta amore mio - mentre il mio uomo con un gemito rantolato si svuotava le palle dentro me. Le sua mani mi stringevano i fianchi e misi le mie sulle sue sui miei fianchi venendogli sul petto sporcandolo lo baciai con la lingua in bocca e i lunghissimi capelli a coprirci entrambi.

Esausti mi accasciai sul suo petto sporco mentre lui mi stringeva con la testa rivolta verso il soffitto, scostai con una manina i capelli e vidi mia madre porci dei fazzolettini di carta con un espressione soddisfatta. Era un'espressione sincera stavolta non ironica, forse aveva capito anche lei che il nostro era vero amore e non una semplice porcata. Presi dalle sue mani i fazzoletti ricambiandole il sorriso, mentre cercai di alzarmi dal cazzo di mio marito che si stava ormai afflosciando pieno di sperma colante dal mio culo aperto. Prima che potessimo andare in bagno a riprendere fiato, si tolse gli occhiali dal viso e disse abbassando lo sguardo a terra - "Avevo torto... Mi dispiace... spero vogliate scusare il mio comportamento scorbutico, e spero di non avervi arrecato danno. Che questo matrimonio possa darvi felicita' e possa durare a lungo." Mauro la ringrazio', io le sorrisi, peccato solo che il mio matrimonio con Mauro duro' solo pochi mesi, prima che ci separassimo del tutto. Avevamo fatto il famoso passo piu lungo della gamba, e ce ne accorgemmo solo dopo un periodo di estenuante convivenza. Restammo amici, Io tornai a fare la Troia con tutti gli uomini che incontravo come sempre, e mia madre dovette anche stavolta abbassare la testa ed accettare. Chrisbabyface@libero.it
scritto il
2023-09-16
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