Io e mamma sottomettiamo mia sorella CH.3

di
genere
incesti

Violenza e abusi nella vita reale sono ripudiati.

Ero davanti la porta e sentivo l'acqua scorrere.
Ero furioso per quello che mia madre aveva fatto, mi aveva fatto assaggiare la sua figa, bere i suoi umori e quando ero ormai suo succube mi aveva respinto.
Stava facendo con me quello che da giorni faceva a mia sorella, la mia eccitazione era al limite e non riuscivo più a contenermi.
Aprì la porta del bagno, lentamente, e una volta entrato vidi quella troia nella doccia, completamente nuda e con gli occhi chiusi che si insaponava.
Il suo corpo era cosparso di acqua e sapone, sembrava persa nei suoi pensieri e con il mento all'insù inarcava il collo e la schiena per bagnare meglio il suo corpo da vacca.
Rimasi a godermi il momento fino a quando la sua mano scese lungo l'interno coscia e sempre con gli occhi chiusi, iniziò a mordersi il labbro.
Era davvero un gran pezzo di femmina, con l'altra mano si iniziò a massaggiare una tetta mentre lentamente iniziava a gemere.

In un attimo aprì leggermente gli occhi e mi vide, rimase qualche secondo in silenzio a guardarmi proprio come la prima volta che l'avevo trovata a fottersi la figa in camera sua.
Questa volta non rimasi immobile ma mi iniziai a togliere i vestiti velocemente fino a che non rimasi completamente nudo con il cazzo duro, lei rimase a fissarmi confusa.
Non si aspettava forse che avrei reagito in quel modo perchè quando iniziai a toccarmi facendo scorrere la mano sul mio cazzo abbozzò un'espressione sorpresa.
Mentre mi fissava con la bocca aperta e gli occhi socchiusi mi avvicinai alla doccia continuando a masturbarmi.
Quando fui ad un passo dalla doccia disse: "Che cosa credi di fare, stai al tuo posto".
Io non ascoltai e mi avvicinai ancora fino ad entrare con lei in doccia e farmi bagnare dall'acqua, la afferrai per il collo e avvicinai bocca al suo orecchi: "Ti stavi toccando cagna? Ma come non hai ancora goduto e già ti fermi?"
Lei succube rispose: "Allontanami, lasciami immediatamente", ma nei suoi occhi vedevo la stessa eccitazione di quando la vidi squirtare quella notte.
Tenendola ancora per il collo iniziai a stringerle una tetta non distogliendo lo sguardo dai suoi occhi.
"Adesso è il mio turno di godere, sono pieno di sborra ed è tutta colpa tua" .
Vidi la sua faccia mutarsi nel suo sorriso da troia, un attimo dopo finse di volersi divincolare ma la spinsi contro la parete.
"Lasciami stare porco, vuoi scopare tua madre?"
Non risposi e mi tuffai sulle sue tette iniziando a leccarle e succhiarle.
A quel punto iniziò a gemere, era chiaro che stava godendo, le infilai una mano in mezzo alle cosce e iniziai a massaggiarle la figa.
"Sono tua madre non una delle tue puttane smettila subito", non fece in tempo a finire questa frase che le infilai forte due dita dentro fino a toccarle il punto G.
Gemeva e respirava forte, la guardavo in faccia e non smettevo di scoparle la figa con le dita.
"Sei proprio una vacca in calore, ti stai facendo fottere dalla mano di tuo figlio..."
Lei mi guardava e non si ribellava più, anzi aveva di nuovo gli occhi quasi chiusi e si mordeva il labbro.
"Lo so che ti sei eccitato vedendo come dominavo quella troia di tua sorella, ti spiavo mentre ti segavi, proprio come hai fatto quando hai sborrato sul mio intimo, sei una bestia"
A quel la presi e la spinsi giù facendola appoggiare sulle ginocchia, lei mi fissava dritto negli occhi con uno sguardo di sfida e il suo solito sorrisetto.
"È questo quello che vuoi? Tua madre in ginocchio che ti lecca le palle?" La sua faccia mutò in un'espressione di rabbia e iniziò all'improvviso a segarmi con una mano e infilarsi in bocca entrambe le palle.
La donna che una volta era mia madre ora era in ginocchio eccitata come una troia e sottomessa al mio cazzo, e non smetteva di fissarmi negli occhi mentre mi riempiva le palle di saliva.
Ad un tratto si stacco e smise di succhiare per prendere una grossa boccata d'aria e sputò sulla mia cappella.
"Cosa vuoi fare adesso? Scopare la figa da cui sei uscito? Vuoi stuprare tua madre?", con quest'ultima frase esplose in una fragorosa risata e subito dopo incominciò a succhiarmi forte il cazzo, io ero in estasi.
Mentre succhiava accompagnavo i suoi movimenti scopandole la gola, i suoi occhi fuori dalle orbite per lo sforzo non mi avevano mollato un attimo.
La presi per i capelli e la tirai a me, la sbattei ancora una volta contro il muro cingendola da dietro.
Le stringevo le tette tra le mani e le torturavo i capezzoli, con la bocca le succhiavo il collo.
Ormai il mio cazzo era molto vicino alla sua figa e strisciando sul solco del culo la sentivo spingere contro di me, lo voleva dentro.
Quando ormai il mio cazzo era alle porte delle grandi labbra lei girò il collo e con gli occhi mezzi chiusi e la lingua che le leccava le labbra disse: "Stai per stuprare tua madre maledetto bastardo, sei contendo porco?"

woodstuff90@proton.me
scritto il
2023-10-18
5 . 6 K
visite
7
voti
valutazione
4.9
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.