Agli ordini papà

di
genere
incesti

Papà era stato nell'esercito per gran parte dei miei primi anni di vita, lontano per gran parte del tempo mentre io e la mamma restavamo qui in Italia. Quando si è congedato, è diventato un appaltatore esterno per conto dell'esercito ed era ancora spesso assente dalla vita quotidiana.

Mamma e papà non avevano aspettato a lungo per avermi, nel giro di un anno si sono incontrati e sposati e pochi mesi dopo arrivai io, lui ne aveva 39 e lei 24 quando sono nato. A diciasette anni, papà aveva 56 e mamma 41. Due anni prima, la mamma era svenuta per un calo di pressione mentre era in casa occupata con le faccende domestiche. L'impatto con il pavimento nel bagno le aveva rovinato la schiena. Dopo di allora, la maggior parte del tempo le faceva male e da incredibilmente attiva era passata a stare spesso a letto.

Papà era solidale e non si lamentava mai, anche se la cosa doveva pesare sul loro matrimonio. Da giovane la mamma partecipava a tanti concorsi di bellezza, era la preferita di tutte le classi e la piu' invidiata della comitiva. Mentre papà faceva le gare di boybuilding da ragazzo e ha continuato durante e dopo l'esercito fino all'incidente di mamma, erano stati innamorati per la maggior parte della loro vita.

A papa' della mamma sono piaciuti subito i suoi capelli scuri e la carnagione chiara, così come le sue forme rotonde - seno sopratutto ma anche il sedere -. Papà aveva l'aspetto di un sergente istruttore, capelli corti e barba inesistente e ovviamente il suo fisico muscoloso e ben proporzionato da perfetto bodybuilder.

Nel corso degli anni, nessuno dei due era cambiato molto, anche se papà stava cominciando a
dare segni di arrotondamento nel suo stomaco duro. In qualche modo quella massa aggiuntiva lo faceva sembrare ancora più mascolino e potente con la sua camminata da gorilla e le gambe, il petto, le spalle e le braccia pompate.

Il viso di papà era quadrato e largo come il resto di lui. Con una mascella sporgente e
arrogante e il mento da poco ricoperto da una nuova e folta barba nera. Questo lo faceva sembrare ancora più cupo e imponente... pericolosamente bello. Ciò che gli impediva di
di non sembrare troppo duro erano le sue folte sopracciglia scure e spioventi che gli davano uno sguardo di sorpresa fanciullesca sui suoi occhi grigi, foderati da folte ciglia nere.

Con la mamma ormai assente gran parte del tempo per via delle sue cure, le cose tra me e papà sembravano cambiare. Cominciò a passare molto più tempo con me e a trattarmi come un amico.

Quando non era impegnato in un lavoro per i militari, lavorava per una raffineria di petrolio locale, essendo lui un ingegnere molto conosciuto. Tornava a casa, prendeva una birra dal frigo, metteva un asciugamano sulla sua poltrona, si sedeva e mi chiedeva di togliergli gli stivali.

All'inizio mi eccitava in modo strano fare questo per lui. In seguito, iniziò ad aprirsi anche i jeans e a farmi sfilare anche quelli. Poi si sedeva a guardare il telegiornale in boxer con me. A diciasette anni ero da un bel po' curioso e interessato al sesso. Mi affascinava la base spessa del suo cazzo che riuscivo a vedere attraverso la patta dei suoi boxer quando si apriva a causa del suo cambio di posizione sulla sedia.

Cominciai a fare più attenzione e passai molto tempo a esaminare la lunga e spessa sagoma che traspariva da quei boxer, soprattutto quando aveva il poggiapiedi alzato e
tutto sembrava sporgere da sotto il sedile.

Con il passare del tempo, mi accorsi che papà mi fissava quando tornavo nella stanza dopo aver risposto alla sua richiesta di un'altra birra. Non diceva mai nulla, ma trovavo i suoi occhi fissi sui miei invece che sulla televisione quando gli portavo una bottiglia fresca.

Dopo qualche mese, quando mi sdraiavo sul divano, notavo che il suo braccio si muoveva verso l'inguine. Non potevo fare a meno di guardarlo mentre aggiustava quel grasso cazzo gommoso in un modo o nell'altro. Mi veniva cosi' duro che dovevo correre in bagno per poi mastirbarmi prima di tornare da lui.

Da quando avevo smesso di indossare il pigiama, ero solito rimanere soltanto con un paio di slip bianchi quando guardavamo la tv fino all'ora di andare a letto.

Un venerdì sera, però, all'ora di andare a letto, mi chiese se volevo restare sveglio a guardare un film con lui. Risposi subito di sì, anche se stavo già iniziando a crollare dal sonno.

Circa mezz'ora dopo, mi chiese se volevo qualcosa perché stava andando a prendere un'altra birra. Avevamo ancora una bottiglia di cola in frigo che doveva essere consumata perche' aperta da un po', così chiesi un bicchiere di quello e mi sedetti sul divano mentre lui ando' in cucina.

Rientrò, ma si fermò al tavolo della sala da pranzo prima di entrare nel soggiorno. Si stiracchiò verso l'alto gemendo e sbadigliando, poi fece saltare i bottoni della camicia...
la tolse dal suo torso ingombrante... e la drappeggiò sullo schienale della sedia prima di prendere le bevande e dirigersi verso il luogo dove lo aspettavo.

Lo fissai pensando che era il più bello e sexy di tutti i padri della mia cerchia di amici.
Tutta quella muscolatura spessa e arrotondata e quel turbine di capelli scuri e ricci che ricoprivano ogni centimetro di lui, eccetto la macchia bianca che spuntava tra i muscoli del petto.

Mi piaceva anche il modo in cui le sue cosce larghe spingevano l'orlo delle gambe dei suoi boxer verso l'alto, fino a raccogliersi appena sotto l'inguine e a "chiudere" le palle e il cazzo pesantemente infilati. Non ero ancora abbastanza esperto da etichettare tutto questo come attrazione, pensavo solo che fosse un profondo orgoglio e ammirazione per papà.

Senza pensarci, dissi ad alta voce: "Mi piaciono le tue braccia forti". Rimase lì un attimo con un'espressione assente, mentre io cominciai a sentirmi come se avessi appena detto qualcosa di molto strano, quando lui rispose: "Beh, credo che forse dovresti farteli anche tu, posso allenati se vuoi!". Io annui' e poi la cosa finì lì, mi porse la mia cola e si accomodò sulla sua poltrona.

Pochi minuti dopo, lo sorpresi a sistemarsi il pacco e i miei occhi non poterono non guardare in quella direzione. Lo trovai con la mano dentro la patta dei boxer, grattando e facendo rotolare tra le dita le sue palle pelose e grandi, poi palpeggiando il suo
grasso cazzo prima di togliere la mano. Quando l'ha fatto, l'ha lasciata incurvata proprio lungo la parte anteriore della patta con il lato verso di me completamente esposto come tre quarti di una ciambella.

Era grosso e voluminoso come il resto di lui, pallido e mostrava una rete di vene rigonfie che serpeggiavano lungo tutta la sua lunghezza. Il suo cazzo era molto più grande
del mio sia in lunghezza che in spessore. Anche il suo non era circoinciso, era circondato da un pesante strato di pelle che copriva strettamente quella che sembrava essere una testa molto grande, molto prominente e molto formosa su quel lungo pezzo di carne. Anche se morbido, potevo facilmente vedere che papà doveva superare i 20 centimetri. Ero più impressionato che mai e non riuscivo a distogliere lo sguardo.

"Bel film, eh, figliolo?" Chiese subito.
"Sì, mi e' piaciuto molto". Risposi, trovando strano che avesse fatto la domanda proprio mentre stavo fissando discretamente il suo grosso cazzo.
"Anche a me, buona qualità... sembra che tu sappia come sarebbe stato vivere
in quel modo, non è vero?".
"Sì. Non ci avevo pensato, ma sì. Sarebbe stato bello vivere
andare in giro per la natura e dormire sotto le stelle ogni notte. Fico".

Il film in questione era ambinetato in un campeggio.

"Dovremmo provare ad andare in un campeggio, non l'abbiamo mai fatto".
"Sei serio papa'? Perche' a me piacerebbe"
"Certo. Saremmo solo io e te, la mamma non starebbe bene a causa dei suoi problemi alla schiena... Potremmo fare una gita di pesca e campeggio".

Mi voltai verso di lui eccitato, svegliandomi un po' per la possibilità.
"Sarebbe fantastico!"

Vidi l'accenno di un sorriso sul suo bel viso e mi fece sentire caldo. Cercai di evitarlo, ma feci cadere di nuovo gli occhi sul suo inguine. Quel grosso pezzo di carne tra le sue grosse gambe era ancora mezzo arcuato in aria nella cornice della la patta dei suoi boxer.

Ho alzato rapidamente gli occhi e ho trovato l'espressione del suo bel viso immutato mentre aggiungeva: "D'accordo. Mi organizzerò e ci andremo tra una o due settimane. Mi prenderesti un tovagliolo di carta per la mia birra, figliolo?".
"Certo!"

Ero ancora fisicamnete eccitato, ma improvvisamente mi vergognai perche' una volta in piedi con i miei slip bianchi attillati sarebbe diventata evidente la mia erezione.

Feci comunque come mi aveva chiesto e mi sentii mortificato quando, alzandomi, mi accorsi che il mio uccello sporgeva dagli slip davanti a lui. Una volta in cucina, lo infilai dolorosamente negli slip e poi tornai dentro. Diedi a papà la carta e mi buttai a pancia in giù sul divano appena potei.

Mi sdraiai fingendo di guardare il film, ma l'unica cosa su cui riuscivo a concentrarmi era il mio cazzone duro e curvo scompostamente sulle mie palle.

Dopo circa trenta minuti, sentii il leggero russare di papà iniziare a riempire la stanza. Mi inarcai e lo guardai, trovandolo con una mano sul suo stomaco duro e peloso e con l'altra a drappeggiare sul lato della sedia. Abbassai lo sguardo e fissai il lungo e grasso cazzo esposto nella patta dei suoi boxer e decisi che dovevo toccarlo...dovevo sapere cosa si provava a toccare quel grosso cazzo.

"Papà?"

Non ci fu risposta, né cambiamenti nel suo respiro o nel suo russare.
Mi alzai e poi mi misi in ginocchio.
Mi avvicinai e posai leggermente la mano sulla folta foresta di capelli che copriva la sua coscia e chiesi di nuovo a bassa voce: "Papà?". Ancora niente.

Quasi tremando per il nervosismo, mi avvicinai al suo cazzo e poi tirai indietro la mano. Mi alzai e spensi tutte le luci e l'audio della tv quasi a zero, poi tornai indietro. Gli misi di nuovo la mano sulla coscia: "Papà?". Ancora niente.

Mi avvicinai e sfiorai con la punta delle dita il suo cazzo curvo. Cavolo, era
caldo! Passai i polpastrelli avanti e indietro su di esso, osservando come si gonfiava e si allungava nella sua posizione ricurva. Poi aprii la mano e feci scorrere il palmo della mano avanti e indietro su di esso. Si fletté e sussultò sotto il mio tocco, e io mi alzai in fretta e tornai alla mia posizione sul divano.

Il mio cazzo era duro come una roccia e tremavo sia per il nervosismo che per l'eccitazione. Volevo aspettare un po' e poi tornare indietro. Ma dopo aver messo un cuscino sotto la testa, mi addormentai.

La stanza era buia e silenziosa quando mi svegliai di nuovo. C'era qualcosa di
strano nella stanza quando ho aperto gli occhi a metà e ho avuto la sensazione di fissare un muro. Sapevo di non essere rivolto verso il retro del divano e sentivo il respiro di papà. Ma non proveniva più dall'altra parte della stanza, bensì da sopra di me.

Ben presto un'ombra bianca scivolò da sopra di me giù al pavimento e mi resi conto che erano le gambe larghe e pelose di papà che si trovavano proprio di fronte a me.

Riuscii solo a distinguere il movimento di lui che ne usciva e poi sentii lo scricchiolio di un ginocchio mentre si abbassava su uno di essi e improvvisamente intravidi il suo grande cazzo in erezione. I miei occhi si spalancarono nella stanza nera come la pece e mi chiesi cosa diavolo stesse facendo.

Si avvicinò un po' di più e sentii la sua mano che, con leggerezza e con attenzione, cercava il mio viso. La sua mano trovò delicatamente la mia mascella, poi il mento e infine le labbra. Poi, spostò i fianchi in avanti e le sue dita spostarono la testa incappucciata del suo cazzo verso le mie labbra. Non feci nulla. Rimasi lì, incerto su cosa fare, perché non volevo che lui sapesse che ero sveglio.

Volevo solo che questa cosa continuasse e non volevo fare qualcosa che potesse fermarlo. Il mio cazzo era di nuovo duro nel silenzio della stanza buia e volevo qualsiasi cosa stesse per fare. Lo volevo tantissimo!

La testa del suo cazzo rimbalzava e sobbalzava contro le mie labbra, mentre il respiro di papà si faceva più veloce e profondo. Un pollice tirò il mio mento verso il basso e le mie labbra aperte. Mi sentivo come se stessi per sborrare da un momento all'altro quando lui spostò la testa di quel grosso cazzo dentro la mia bocca.

E...oh Dio, oh Dio... lo feci. Nel momento in cui la testa grassa del suo cazzo fu
nella mia bocca, il mio cazzo sussultò e sparò un getto di sborra dopo l'altro all'interno dei miei slip. Soffocai a stento un gemito in gola mentre la testa mi girava per la sensazione della mia mascella spalancata su di lui.

La sua mano lasciò il mio viso mentre teneva il suo cazzo solo con la testa dentro.
La mano si spostò in basso, dove il mio stomaco incontrava il divano, fino alla vita degli slip. Mentre muoveva la sua mano sotto di me e tra la mia pelle e la
vita, inclinai discretamente i fianchi per permettergli di accedere più facilmente a dove
stava andando.

Le sue dita scivolarono ancora di più all'interno e incontrarono la testa del mio cazzo
e tutto lo sperma che lo circondava. Lo sentii gemere contemporaneamente a me, mentre il suo grosso cazzo si fletteva nella mia bocca.

Cominciò a far scorrere le sue dita avanti e indietro sulla parte inferiore della
testa del mio cazzo appiccicoso e cominciò a muovere il suo cazzo di qualche centimetro dentro e fuori la mia bocca. Non pensavo che se ne accorgesse, così iniziai a tracciare con la lingua la testa rigonfia del suo cazzo... cercando di cronometrarlo in modo che pensasse che erano i suoi movimenti a provocare la sensazione e che io fossi ancora completamente addormentato.

Tirò fuori le dita dai miei slip e deve aver strofinato il mio sperma sul suo cazzo, perché presto sentii il sapore di qualcosa di denso e salato che si aggiungeva agli altri sapori della grande carne di mio padre.

La sua mano tornò dentro i miei slip e poi tornò sul suo cazzo ancora diverse volte, finché la maggior parte del mio carico che ricopriva il suo cazzo e scivolava giù per la mia gola.

Oh, cavolo!!! Ero così eccitato! Stavo facendo sesso per la prima volta. E, lo stavo facendo con mio padre! Ho ipotizzato che probabilmente non l'aveva fatto per molto tempo a causa delle condizioni fisiche della mamma, quindi mi sentivo come se gli stessi dando qualcosa di cui aveva davvero bisogno, oltre a quanto lo desideravo io.

Sapevo che mio padre non aveva inclinazioni gay, e non avevo ancora capito se lui sapeva che io invece le avevo. Pensavo solo che io facessi qualcosa per lui, visto che inavvertitamente mi aveva dato la mia introduzione al sesso... non al sesso gay, nella mia mente, ma al sesso in generale.

Poi, improvvisamente, le cose presero una piega oscura.

"Ti è piaciuto toccare il mio cazzo mentre dormivo, piccola checca?". Papà ringhiò e mi infilò con forza il suo cazzo in bocca.

Cosa? Oh, merda!

"Rispondimi, figliolo. Ti è piaciuto strofinarmi il cazzo e farmelo diventare duro?".

Oh, no! Non potevo rispondere. Non riuscivo a farlo. Volevo piangere e morire in quel momento.

"Sono un uomo, sacco di merda. E non ho avuto nient'altro che la mia stessa mano
negli ultimi due anni. Non ho tradito tua madre e sono rimasto senza scopate. E poi, il mio stesso figlio se la prende con il mio cazzo. Ma che cazzo, ragazzo?". Ringhiò e si infilò di nuovo il suo cazzo nella mia bocca.

Le lacrime cominciarono a scorrere. Era arrabbiato, arrabbiatissimo, ed ero stato io a causare tutto questo.

"Alzati". Mi strappò l'uccello di bocca mentre io restavo lì impaurito.
"Alzati!" Ringhiò basso e cattivo mentre si alzava di fronte a me.

Mi alzai a sedere senza guardarlo e sollevai le gambe dal bordo del divano.

Mi afferrò la parte superiore del braccio con una stretta severa e mi strattonò in piedi
prima di trascinarmi nella mia stanza al primo piano, mentre la sua stanza con la mamma era su per le scale al secondo piano.

Mi gettò sul letto e chiuse la porta dietro di sé una volta dentro. Si avvicinò alla porta e accese l'interruttore della luce del mio armadio e un tenue bagliore riempì la stanza dallo spazio sotto l'anta chiusa dell'armadio.

Si avvicinò a dove ero sdraiato, divaricando le gambe e incrociando le sue
braccia muscolose sul petto altrettanto muscoloso. Il pelo nero e ruvido
che copriva ogni centimetro del suo corpo sembrava brillare come un'aureola scura intorno a lui, accentuando ogni curva dei muscoli pesanti e arrotondati che il suo corpo di un metro e novanta.

Un cazzo enorme sporgeva rabbioso da sopra le grandi palle rotonde che pendevano alcuni cm più in basso in una lunga sacca ricadente coperta da una foresta di peli scuri della stessa peluria scura che ricopriva ogni altra parte di lui.

Era pazzo, era spaventoso, ma era anche eccitante e sexy come l'inferno, in piedi, con solo i suoi calzettoni. Quel grasso cazzo che da morbido era di almeno 20 centimetri ora stava trafiggendo l'aria di fronte a papà con oltre dieci centimetri!

"Hai iniziato tu, figliolo, e ora tu finisci, dannazione. Vuoi essere un frocio. Vuoi succhiarmi il cazzo, beh... succhialo, frocio succhiacazzi".
"Non sono una checca!". Finalmente trovai la voce e protestai debolmente.
"Non lo sei? Allora perché mi hai afferrato il cazzo, frocio?".
"Non lo so! Ho appena.... Non lo so!" Gridai disperato... dicendo la verità.
"Oh, chiudi quella cazzo di bocca e mettiti in ginocchio... adesso!".
"Papà, ti prego..."
"ORA!"

Oh Dio, che cosa avevo fatto? Papà non era mai stato particolarmente amorevole o affettuoso, ma era sempre stato buono e gentile con me. Avevo rovinato tutto con una
stupida mossa curiosa? Scesi dal letto, piangendo, e mi inginocchiai davanti a lui.

"Succhia, piccolo bastardo. È questo che vuoi. Quindi, succhia, cazzo, e finisci quello che hai iniziato, ragazzo!".

Oh cazzo....

Mi chinai in avanti e appoggiai le mani sulle sue grandi cosce come sostegno. Aprii
bocca e la feci scivolare sul suo cazzo. Non sapevo cosa fare, così mi limitai a muovere la mia bocca avanti e indietro su di esso.

"No, stronzetto, succhialo!".

Mi afferrò il cazzo e ne spinse i lati con le mani.
In risposta ho stretto le labbra e ho iniziato ad aspirare con la bocca.

"Così... succhia. Usa la lingua. Se l'hai voluto, è meglio che tu faccia un buon lavoro!".

Feci del mio meglio. Ero mortificato per i suoni di biascicamento, che sembravano rumorosi e disgustosi, mentre il suo grasso cazzo entrava e usciva dalla mia faccia tenuto con forza nelle sue due grandi mani.

"Oh sì, così, ragazzo. Succhia quel grosso cazzo. Succhia il grosso cazzo del tuo papà!".

Con mia profonda e totale umiliazione, cominciò a tornarmi duro. Ho fatto del mio meglio per fermarlo. Ma avere mio padre che mi costringeva a succhiare la sua enorme carne dura mi eccitava, che volessi ammetterlo o meno.

E io non volevo assolutamente ammetterlo...né a lui né a me stesso.

Piangevo ancora più forte succhiando il suo enorme serpente sapendo che non potevo nascondergli la mia eccitazione.

"Oh Dio, è bello, ragazzo. Oh sì. Oh cazzo. Sì, succhia, ragazzo, succhia il cazzo di papà...."

Gemeva e spingeva dentro di me, colpendo la parte posteriore della mia gola, ferendo la carne tenera che vi si trova.

"Oh cazzo..." Inclinò la mia testa all'indietro e spinse a fondo nella mia gola.

Sono impazzito per la paura di essere soffocata. Cominciai a battere le sue cosce pelose mentre l'odore muschiato del suo inguine, del suo cazzo grosso e delle sue palle pesanti si riversava nel mio petto.

"DANNAZIONE!" Ciò che accadde dopo fu completamente confuso.

Papà mi afferrò al petto, mi sollevò dal pavimento e dai piedi, e mi gettò sul letto. Mi girò sulla schiena e mi trascinò attraverso il letto fino a quando la mia testa penzolò a testa in giù oltre il bordo. Mi afferrò le braccia e le bloccò ai miei fianchi, poi spinse il suo cazzo oltre le mie labbra e di nuovo nella mia gola.

Sobbalzai e mi ribellai inutilmente alla sua presa e all'enorme cazzo che mi spingeva in gola. Non avevo nulla da invidiare alle sue dimensioni e alla sua enorme forza. Mi tenne facilmente lì e cominciò a scoparmi la faccia, probabilmente nello stesso modo in cui
aveva scopato mia madre tra le gambe prima dell'incidente.

Tutto quello che potevo fare era solo stare sdraiato e prendere il suo cazzo duro e grasso mentre me lo spingeva dentro più e più volte.

Le sue palle pesanti e pelose si schiantavano sulla mia fronte e sui miei occhi ad ogni suo colpo.

"Vuoi dirmi che non ti piace?". Ringhiò liberandomi le braccia e mi posò una grossa mano ruvida sul petto mentre continuava a stantuffare quel enorme cazzo nella mia gola.

Sobbalzai mentre il dolore mi percorreva quando lui portò l'altra mano che oscillava
sul mio corpo per schiaffeggiare violentemente il mio cazzo duro di lato.

In risposta, la mia gola si serrò su di lui come una morsa.

"OH SÌ, RAGAZZO!" Sibilò verso di me e mi scopò la faccia e la gola ancora più forte.

Mi schiaffeggiò di nuovo l'uccello, suscitando la stessa reazione di oscillazione.

"OH SI'!"

Mi ha scopato la faccia, facendo entrare e uscire il suo cazzo dalla mia gola come se niente fosse.

"CAZZO! CAZZO!" I suoi fianchi cominciarono a muoversi furiosamente e una spessa bava salata cominciò a riempire la mia bocca, segno che il suo carico stava per uscire.

L'aveva tirato fuori fino alla testa quando il primo getto si sprigionò e mi riempì la bocca mentre mi schiaffeggiava il cazzo ancora più forte di prima.

L'impatto di quello schiaffo pungente e la sensazione di quella sborra densa che fuoriusciva e mi riempiva la bocca mi fecero sussultare e schizzare il mio stesso cazzo sul ventre peloso di mio padre.

Mi limitai a tenere la bocca su di lui mentre il suo sperma fuoriusciva dai lati.

"Ingoia, bastardo, ingoia!!!". Mi schiaffeggiò il lato del viso e io ingoiai quello che mi riempiva la bocca mentre un altro getto denso lo sostituiva.

Ingoiai e ingoiai, muovendo i fianchi sul letto mentre il mio stesso cazzo sparava in continuazione con lo stesso ritmo di quello di papà. Il mio sperma schizzava su tutti
peli del suo stomaco e cadeva a gocce umide sul mio viso e sul suo cazzo.

Per quella che sembrava un'eternità, il suo cazzo ruttò secchio dopo secchio di
viscido seme nella mia bocca e nella mia gola. Stavo soffocando per il suo volume, il suo sapore che si mescolava al mio, e stavo scendendo a spirale nella realizzazione che mio padre mi aveva appena violentato la faccia e mi stava riempiendo il ventre con il suo enorme e denso sperma bianco.

Si è abbassato e ha afferrato il suo grasso cazzo duro dalla base e ha munto l'ultimo carico nella mia bocca proprio mentre gli ultimi getti del mio si riversavano sul mio
petto e sullo stomaco.

Tolse la testa del suo cazzo dalla mia bocca, mi afferrò per un braccio e mi trascinò giù dal letto cosi' che potessi inginocchiarmi davanti a lui.

"Pulisci il tuo cazzo di casino da me, dannazione. Non andrò nel letto di tua madre tutto intriso della tua bava da frocio!". Ringhiò.

Non mi importava più. Avevo caldo. Avevo caldo per lui. Non mi importava cosa pensasse
o quali fossero i suoi sentimenti verso di me. Mi tuffai su di lui e avvolsi le braccia intorno alla sua vita. Seppellii il viso tra i folti peli del suo ventre duro e leccai e succhiai il mio sperma da lui.

Potevo sentire il suo odore... il suo sudore... quell'odore che mi accoglieva quando rientrava da una lunga giornata di lavoro. Improvvisamente quell'odore era più di un semplice odore. Quell'odore era caldo, sexy ed eccitante. Mi arrampicai ancora di più su di lui, oltre il punto in cui il mio carico era arrivato. Succhiai il sudore che si aggrappava a quella massa di peli scuri e ricci sul suo petto.

Mi alzai di più, sentendo un odore più intenso e mi ritrovai a spingere il mio viso verso di lui e le sue ascelle. Stavo quasi per svenire, aveva un odore così buono... così caldo... così sexy... e così assolutamente maschile.

Mi tuffai e succhiai l'umidità salata, assaporando l'odore e la sensazione che mi ricopriva il viso. Ho appoggiato il mio cazzo sulla sua gamba e ho sentito la sua enorme carne di cazzo sussultare e flettersi contro il mio stomaco mentre lavoravo.

Cominciai a strusciare il mio stomaco contro quell'enorme cazzo grasso. Non mi importava ancora cosa pensasse di me, così sopraffatto dalla sensazione e dall'odore di quell'omone che era mio padre.

All'improvviso, mi spinse via con forza da lui, così che atterrai goffamente di nuovo
seduto sul bordo del letto, ansimando pesantemente e con il cazzo che mi spuntava dall'inguine.

"Ma che cazzo?" L'espressione sul suo volto era una confusione di disgusto, calore,
e rabbia.

"Che cazzo è stato?!!!". Chiese.

Io rimasi seduto, ignorando la domanda e fissando tutti i muscoli e i peli che impacchettavano il suo corpo di merda alto come un mattone... fissando il cazzo rigido che sobbalzava con foga davanti ai suoi fianchi potenti.

"AAAAGGGGHHH!!!" Si precipitò in avanti, mi afferrò la testa e spinse il suo cazzo nella mia bocca.

Senza alcuna finezza o controllo, iniziò a scoparmi la faccia ancora una volta. Lo presi. Ci annegai dentro. L'ho amato. Ho preso tutto quello che aveva e ho amato che lui lo avesse dato a me. Mi scopò con forza, conficcandomi quel cazzo di oltre 20 cm in gola a ogni colpo selvaggio.

Mi scopò e mi scopò e mi scopò fino a quando un basso ringhio cominciò a risuonare nella sua gola ancora una volta e le sue palle si sollevarono fino a colpirmi il mento.

Cominciò a martellarmi la faccia come se il dolore alle sue palle per avermi colpito il mento lo stesse mandando fuori di testa tanto quanto la mia gola stretta che afferrava il suo grande cazzo con fame.

Ha cominciato a venire di nuovo, scaricandosi mentre mi scopava... versando il suo sperma
giù per la gola e attraverso la lingua finché non mi scorreva lungo il collo e il petto.

Si chinò in due su di me, premendo lo stomaco e il petto contro la parte superiore
della mia testa mentre incurvava i fianchi contro il mio viso e versava l'ultimo dei suoi esauriti carica dentro di me.

Non avrei potuto essere più felice. Papà era esausto per avermi scopato la faccia ancora una volta. Ero in paradiso!

Alla fine papà si allontanò e barcollò indietro. Potevo vederlo... tutto peloso e sudato, maschio esperto e grondante di testosterone a sufficienza per tre uomini. Ai miei occhi... lui era un dio!

L'espressione sul suo volto era scioccata. Che sia shock per me o per quello che avevo appena fatto per lui, o shock per ciò che mi aveva appena imposto, non lo sapevo.

Tutto quello che potevo leggere era lo shock quando il suo petto si sollevò e il suo enorme cazzo finalmente si affloscio' soddisfatto.
di
scritto il
2023-10-21
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