L'esposizione di Blanca

di
genere
prime esperienze

La pittura è sempre stato il suo hobby, la sua passione, Blanca è donna che cerca di vivere la vita in ogni singolo istante, una vera donna latina. Cresciuta in Spagna, ha viaggiato il mondo il lungo e in largo, l’ha aiutata ad amare il bello in tutto le sue forme. Ma con il pennello in mano si sente volare, può dare forma a tutti i suoi pensieri. Aveva ormai una ampia collezione di dipinti, e oggi era arrivato il grande giorno, la sua prima mostra. Non si aspettava certo un afflusso di pubblico chissà quanto numeroso, gli amici di sempre, i colleghi, alcuni follower di Instagram. Eh si, internet è un modo fantastico per poter espandere la propria arte, e Blanca aveva raggiunto un buon numero di appassionati dei suoi dipinti.



Sinceramente sentirsi apprezzata, anche da chi non ti conosce, è una bella iniezione alla propria autostima, non che fosse il suo intento principale quando ha iniziato a dipingere, ma di certo non ne era dispiaciuta. Per omaggiare tutto ciò, aveva indossato un vestito a fiori che aveva raccolto parecchio successo in una foto postata a fine estate. Gonna nera lunga, canotta azzurra con una discreta scollatura che ha sempre il suo perché, considerando il suo seno piuttosto prosperoso. Il tocco di classe poi era un cappello di paglia che le dava un’aria sbarazzina. Si piaceva molto, Blanca ama l’arte nella sua completezza, non può quindi che considerare la seduzione come l’arte più nobile. Voleva essere all’altezza delle sue opere d’arte.



Arrivò tanta gente, anche più di quanto pensasse, era decisamente orgogliosa di se stessa, tutto il lavoro di anni era lì, quanti laboratori, quante ore di fatica, quante rinunce, tutto veniva ripagato dall’amore che le dava la gente. C’era persino un giornalista di un quotidiano locale, avrebbe scritto un articolo e mostrato alcuni scatti, le chiese una piccola intervista e ne restò estasiata, non poteva crederci, era in brodo di giuggiole, oltre più ogni rosea aspettativa. Tra i tanti visitatori, un giovane ragazzo le lasciò un bigliettino, non aveva ancora avuto il tempo di leggerlo. Non lo aveva mai visto, ma aveva catturato la sua attenzione, innanzitutto perché stato a lungo a guardare i suoi dipinti, e poi con le sue domande molto tecniche, con quella voce così profonda. No, non le era rimasto indifferente.



Aprì quel biglietto non appena conclusa la sessione diurna in attesa di gustarsi il pranzo. Strabuzzò gli occhi per la richiesta più che curiosa “Body painting, lei a me, io a lei. Un sogno” e con tanto di numero di telefono.



Body painting? Con uno sconosciuto? Era un’idea folle, una richiesta insolente. E proprio per questo poteva farsela scappare? Gli scrisse immediatamente “ho due ore adesso, possiamo farcela?”, non passarono più di due minuti quando sentì bussare alla porta della stanza dove erano esposti i suoi quadri. Il cuore le finì in gola, aprì la porta ed eccolo lì, quel ragazzo misterioso in tutto il suo splendore, con una valigetta in mano da cui estrasse i prodotti per colorare il corpo. Restò qualche secondo ferma, con un sorriso stampato in volto che lasciava ben capire quanto fosse eccitata dall’idea di questa esperienza. Non aveva mai praticato questa forma d’arte, ma cosa c’era di più artistico che dipingere un corpo umano? Cosa c’era di più intrigante di farlo durante la sua grande giornata, con un uomo sconosciuto, ma al tempo stesso affascinante? Non sapeva neanche il suo nome e poco le importava. Blanca stava andando in visibilio, se lo ritrovò completamente nudo dinanzi a lei mentre allargando le braccia esclamò “E ora, che il sogno si trasformi in realtà”.



Blanca sorrise per asserire alla sua richiesta, si tolse il cappello, fece scivolare le spalline del vestitino, abbassò il tutto molto lentamente, un po’ per l’imbarazzo, un po’ per sedurlo e vedere il suo cazzo indurirsi, quando ebbe il vestito completamente abbassato l’obiettivo era stato centrato. Venne dietro di lei, le abbassò le mutandine, le sganciò il reggiseno e sussurrò “Ok, ora siamo pronti a vivere questo” passandole dolcemente e brevemente la sua lingua dietro l’orecchio. Blanca era definitivamente su un altro pianeta.





Iniziarono subito con grande ardore, adorava passare le mani sul suo corpo, ancor di più sentire le mani avvolte nelle sue, in quel gioco di colori che sublimava il tutto. Blu, giallo, rosso, verde, un arcobaleno su di loro, i disegni prendevano forma, Blanca aveva deciso per la sua specialità, la natura morta, mentre lei si stava trasformando in un tribale, come se fosse un tatuaggio unico, ma multiforme e multicolore, era bravissimo. Era convinta che per lui non fosse la prima volta, sapeva maneggiare i colori in modo favoloso e sentire le sue mani delicate sul suo corpo erano vibrazioni pure. Non ebbe il minimo pudore, neanche quando toccò prima i suoi seni e poi il culetto, sentì parecchio caldo lì sotto quando si avvicinò, quando le chiese di coloragli tutto, intendendo ovviamente il suo membro, titubò per più di un attimo, ma quando si decise a prenderlo a piene mani e farlo diventare un cetriolo, non poteva desiderare nulla di più in quel momento. Si soffermò parecchio sulla zona, Dio come era bello, avrebbe voluto prenderlo in bocca, succhiarlo tutto fino alle palle, ma chiaramente i colori non resero l’idea fattibile. Ma voleva quel cazzo, lo voleva intensamente, i messaggi del suo corpo erano eloquenti, il mordicchiarsi le labbra, gli umori della sua fighetta, i brividi che sentiva dentro.



Quando finirono, si fermarono ad ammirarsi l’uno con l’altra, erano bellissimi. Era soddisfatta di cosa avevo realizzato, per essere la sua prima volta, era venuto benissimo, se glielo avesse concesso, lo avrebbe messo a fianco ai dipinti della stanza a fianco, sarebbe stato sicuramente all’altezza del resto della mostra. Si guardarono a lungo, non si poteva rovinare quanto avevano creato, sarebbero rimasti ore a guardarsi, entrambi orgogliosi della loro follia. Si avvicinò a lui, e lo ringraziò con gli occhi pieni di gioia, mentre lui decise che era ora di mischiare le loro opere, fece voltare Blanca, il suo culetto non doveva essergli rimasto indifferente, appoggiò così il suo cazzo tra le sue natiche, sfiorando il buchino, prendendo a piene mani le sue grandi tette, stringendole con veemenza.





Il sesso è la forma più alta dell’arte, non ci sono discussioni, ma mai nella mia vita aveva provato sensazioni simili, aveva ragione lui, un sogno. Ma era tutto vero, sentiva le sue mani ancora sul suo corpo, ma stavolta non per dipingere, ma per farle sentire una Dea, e ci riusciva appieno. Finalmente le sue dita scivolarono lì, alla sua fichetta, che tanto stava attendendo di essere sollecitata, Blanca spinse indietro il culo per sentire sempre meglio il suo cazzo ormai durissimo, non vedeva l’ora di sentirlo dentro. Si girò e lo spinse contro il muro, con una mano iniziò a masturbarlo baciandolo intensamente, i colori si mescolavano , i disegni stavano scomparendo lasciando spazio a forme di fantasia. Lui si mise seduto, Blanca era in piedi davanti a lui, ballando per lui, toccandosi per lui, meritava di vedere tutta la sua vena artistica, sa di essere molto brava a ballare, anche senza musica. Si muoveva molto sinuosamente, masturbandosi, passando la lingua sulle labbra, toccandosi le tette, avrebbe voluto non finisse mai tutto questo. Si sedette finalmente a gambe aperte su di lui, ed iniziò la sua dolcissima penetrazione, le sue tette ballavano sulla sua faccia, le mani del ragazzo spingevano sul culo, facilitando il movimento su e giù sopra quel fantastico cazzo, Blanca urlò di piacere, ma per lei era come se fosse un canto libero, stava godendo tantissimo. Fu la scopata più inaspettata e trasgressiva della sua vita, sentirlo venire dentro di lei fu l’apice di quella strepitosa avventura. Il pomeriggio continuò il suo successo, l’affluenza alla mostra fu altissima, era stata una giornata indimenticabile, non chiuse occhio quella notte, aveva ancora i brividi, chissà se avrebbe mai rivisto quell’uomo, chissà quando avrebbe riprovato le stesse emozioni.
scritto il
2023-11-23
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