Serata in discoteca
di
Afro-dite
genere
etero
Sono ancora terribilmente nervosa, contrariata. Ti avevo chiesto di passare una serata solo per noi due e invece hai voluto a tutti i costi trascinarmi dentro a questo locale, diciamolo anche un po' triste, con musica sfigata ad un volume insopportabile.
Ti ho tenuto il muso mettendomi un po' in disparte. E poi ti ho visto, in pista insopportabilmente circondato da quelle ragazzine mocciose che hanno la metà dei miei anni! Per questo sono venuta a prenderti per ballare, per questo ho incominciato a strusciarmi su di te, per farti capire cosa ti stai perdendo..
E poi sentirlo così duro spingere sui miei tessuti, ti ho sussurrato all'orecchio di stare tranquillo perché te lo
avrei succhiato fino all' anima...
Sentire la spinta della tua cappella sul mio corpo mi fa emettere scariche adrenaliniche pazzesche. Il mio boschetto è cosparso di calda rugiada. Sento le gambe sempre più molli, mi aggrappo a te implorandoti di cercare un posto solo per noi.
Mi indichi uno stanzino adiacente. Vuoi per le gambe molli, vuoi per il desiderio mi metto carponi mentre tu fai uscire una lama incandescente durissima di cui mi colpisce l’incredibile scalino del glande.
Te lo lecco con un misto di curiosità. Mi fai girare e rimani sgomento per quanto mi trovi bagnata, dici che non ti è mai successo.
Incominci a leccare la passerina e il culetto non tralasciando il perineo. Adesso la mia testa è davvero in palla, grondo senza più controllo, soffoco le urla che vorrei fare uscire.
Forzi con un dito il forellino che incomincia a schiudersi anche grazie ai tanti umori presenti, il pensiero di sentire quello scalino dentro ai miei buchi mi fa fremere.
Dici che il mio profumo di donna ti inebria di lucida follia.
Torno a girarmi per tornare a guardare quel fallo priapesco, finalmente ho preso a succhiarlo con
dolcezza e avidità che sono solo mie... mordicchiando poi dolcemente il glande... “ Troppo forte così? Ma
quanto ti piace???”
Lo rimetto in bocca, tutto, fino alla radice sbavando per il grande sforzo prodotto, in una foga compulsiva ossessiva.
Prima di inondarmi la gola del tuo seme caldissimo, mi alzi, mi giri di scatto e mi metti a 90 con
un movimento forte ma dolce, alzi il vestitino e ti trovi alle porte del paradiso!
Ti sei tuffato sulla vulva coperta di leggero pelo curato per leccarla, poi a succhiarmi il clitoride ormai scoppiettante.
Il mio gemere forse ti ha fatto temere ci potessero sentire... Ma non ti sei fermato per questo, volevi entrare dentro di me, ed io non desideravo altro.
Voglio sentire il glande con il suo prepotente scalino nella figa sbrodolante e nel culetto per aprirlo.
E così sia!! In un attimo sei dentro di me, la durezza è pari all’incandescenza della tua lama. Sei molto avanti nei lavori, per questo dopo poche spinte esci puntando il culetto.
Entri in un colpo solo, questo non può, non è possibile che eviti un mio urlo. Mi aggrappo allo scaffale davanti a me. I miei occhi sono sbarrati, nitido, netto lo scalino struscia nel mio retto, sembra voglia scavarlo.
Spingi sempre più forte nel mentre ti aggrappi ai miei seni arpionando i miei capezzoli divenuti ancora più grossi del normale, gonfi e sensibili come non mai.
Una, due, tre spinte più forti e ti scarichi in me mentre io godo! Un piacere che mi fa scuotere tutta, dalla radice dei capelli alle piante dei piedi.
Ti accasci sulla mia schiena baciandomi teneramente il collo.
Ti ho tenuto il muso mettendomi un po' in disparte. E poi ti ho visto, in pista insopportabilmente circondato da quelle ragazzine mocciose che hanno la metà dei miei anni! Per questo sono venuta a prenderti per ballare, per questo ho incominciato a strusciarmi su di te, per farti capire cosa ti stai perdendo..
E poi sentirlo così duro spingere sui miei tessuti, ti ho sussurrato all'orecchio di stare tranquillo perché te lo
avrei succhiato fino all' anima...
Sentire la spinta della tua cappella sul mio corpo mi fa emettere scariche adrenaliniche pazzesche. Il mio boschetto è cosparso di calda rugiada. Sento le gambe sempre più molli, mi aggrappo a te implorandoti di cercare un posto solo per noi.
Mi indichi uno stanzino adiacente. Vuoi per le gambe molli, vuoi per il desiderio mi metto carponi mentre tu fai uscire una lama incandescente durissima di cui mi colpisce l’incredibile scalino del glande.
Te lo lecco con un misto di curiosità. Mi fai girare e rimani sgomento per quanto mi trovi bagnata, dici che non ti è mai successo.
Incominci a leccare la passerina e il culetto non tralasciando il perineo. Adesso la mia testa è davvero in palla, grondo senza più controllo, soffoco le urla che vorrei fare uscire.
Forzi con un dito il forellino che incomincia a schiudersi anche grazie ai tanti umori presenti, il pensiero di sentire quello scalino dentro ai miei buchi mi fa fremere.
Dici che il mio profumo di donna ti inebria di lucida follia.
Torno a girarmi per tornare a guardare quel fallo priapesco, finalmente ho preso a succhiarlo con
dolcezza e avidità che sono solo mie... mordicchiando poi dolcemente il glande... “ Troppo forte così? Ma
quanto ti piace???”
Lo rimetto in bocca, tutto, fino alla radice sbavando per il grande sforzo prodotto, in una foga compulsiva ossessiva.
Prima di inondarmi la gola del tuo seme caldissimo, mi alzi, mi giri di scatto e mi metti a 90 con
un movimento forte ma dolce, alzi il vestitino e ti trovi alle porte del paradiso!
Ti sei tuffato sulla vulva coperta di leggero pelo curato per leccarla, poi a succhiarmi il clitoride ormai scoppiettante.
Il mio gemere forse ti ha fatto temere ci potessero sentire... Ma non ti sei fermato per questo, volevi entrare dentro di me, ed io non desideravo altro.
Voglio sentire il glande con il suo prepotente scalino nella figa sbrodolante e nel culetto per aprirlo.
E così sia!! In un attimo sei dentro di me, la durezza è pari all’incandescenza della tua lama. Sei molto avanti nei lavori, per questo dopo poche spinte esci puntando il culetto.
Entri in un colpo solo, questo non può, non è possibile che eviti un mio urlo. Mi aggrappo allo scaffale davanti a me. I miei occhi sono sbarrati, nitido, netto lo scalino struscia nel mio retto, sembra voglia scavarlo.
Spingi sempre più forte nel mentre ti aggrappi ai miei seni arpionando i miei capezzoli divenuti ancora più grossi del normale, gonfi e sensibili come non mai.
Una, due, tre spinte più forti e ti scarichi in me mentre io godo! Un piacere che mi fa scuotere tutta, dalla radice dei capelli alle piante dei piedi.
Ti accasci sulla mia schiena baciandomi teneramente il collo.
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