La zia ed il nonno.
di
grisbi
genere
incesti
Durante le vacanze scolastiche, approfittando che i nonni, genitori di mamma, abitavano sul mare, trascorrevo con loro periodi abbastanza lunghi. Loro vivevano in tre perché oltre ai nonni, abbastanza giovani a dire il vero, viveva zia Erminia, sorella gemella di mamma. I nonni dormivano nella loro camera, la zia aveva la sua cameretta, mentre io mi sistemavo su una poltrona letto messa in soggiorno. Ero il nipote prediletto, la zia Erminia stravedeva per me, una mattina era pronta la colazione ed il nonno non ancora si alzava, nonna mi ha pregato di svegliarlo, sono andato in camera, uno spettacolo impensabile, nonno disteso nudo sul letto, ad occhi chiusi, con un cazzo spaventoso, si stava facendo una sega. La nonna era in cucina a preparare il latte, ho chiamato la zia Erminia, l'ho presa per una mano trascinandola dal nonno che proprio allora stava sborrando. Siamo rimasti semi nascosti a guardarlo, la zia per poco non mi stritolava la mano. Siamo tornati sul tavolo della colazione, dopo due minuti la zia, senza affacciarsi, ha bussato alla camera del nonno invitandolo a raggiungerci. E' arrivato
dopo qualche minuto come se non fosse successo niente. Quello spettacolo ha turbato i
nostri pensieri, era diventato l'argomento di cui spesso ne parlavo con la zia, forse
piaceva anche a lei, mai ha dato segni di insofferenza alle mie domande.
A me quel cazzo aveva fatto un effetto particolare, mi facevo una sega ogni sera,
cercavo di far sentire alla zia i movimenti della poltrona con la speranza che venisse
a vedermi, non è mai successo in fondo era la sorella di mamma. Una sera non ho resistito
così com'ero cioè in mutande, sono entrato nella camera della zia paventando un improbabile giramento di testa -Rimettiti a letto che ora vengo- ha detto lei, a quel punto ho finto di cadere adagiandomi sul letto. Si è alzata di scatto per sorreggermi, ha scoperto il suo seno, mi sono sistemato in modo che per lei non ci fosse più posto, il
lenzuolo con cui era coperta è caduto in terra scoprendola tutta, era nuda, deliziosamente nuda. A quello spettacolo il mio cazzo è cresciuto, si è accorta -Sei un gran maiale-
-Zia veramente ho le vertigini- -Si lo vedo cosa ti gira, dai torna al tuo letto- Lei
in piedi, sempre nuda con un ciuffetto di peli sulla figa, quel magnifico seno, stava
perdendo la sua autorità, stava diventando più dolce -Dai tesoro di zia torna al tuo
letto, se si svegliano quelli sono cazzi- -Zia da quando ho visto il nonno in quelle
condizioni sono sempre eccitato, forse quella è la causa delle mie vertigini- -Amore
di zia anch'io sono eccitata, dai stiamo un pochino insieme poi torni a letto- E' stato
un attimo ho messo la mano sulla figa invece di toglierla a aperto le gambe, sono
entrato con un dito. lei gemeva, ne ho messo un altro, si stava bagnando, ha chiuso
gli occhi, ho insistito dolcemente mi è venuta sulla mano, mi stringeva a se -Che bello
tesoro di zia- Con una mano ha preso il cazzo, avevo le mutande, le ho tolte, ha
emulato il nonno, una splendida sega, mi ha spalmato tutta la sborra sulla pancia fino
a quando non si è essiccata. -Ora torna a letto di corsa- Sono tornato nel mio letto,
dalla camera dei nonni si sentiva un cigolio ritmato, il nonno stava scopando la nonna.
Il nonno aveva sessantacinque anni, la nonna sessantatré, scopavano come ricci. La zia
evidentemente sapeva quello che facevano, soprattutto sentiva, quindi dormiva nuda
e si masturbava, quella sera aveva approfittato della mia mano. Da li è partito tutto,
ogni momento in cui non davamo nell'occhio era buono per toccarci, spesso era lei ad
iniziare, un giorno che i nonni sono andati a fare delle analisi in ospedale abbiamo
fatto l'amore. -Stai attento non mi sborrare nella figa, non creiamo casini- Una tortura
quando stavo per sborrare tirarlo fuori. Stavamo bene insieme io e la zia, non volevo
tornare più a casa, sono stato fino all'ultimo giorno con loro, dovevo fare l'ultimo anno di scuola, istituto professionale, meccanico di precisione. La sorpresa da parte di mamma, ha fatto passare qualche giorno poi -L'hai scopata bene quella troia? si è messa
con un ragazzo- Stavo mangiando ero appena rientrato da scuola, per poco il boccone non
mi andava di traverso. -Te lo ha detto lei?- -Lei mi ha chiesto se poteva farlo, ho detto che erano cazzi suoi- -Troia!!!- -Appunto, troia- -Sai anche del nonno allora?-
Quello è un porco patentato, mamma cammina storta per tutte le volte che la scopa, non
gli basta mai, compensa con le seghe- Mamma dimenticava di dire che anche lei non era
una santa, papà alcune volte era disfatto. Insomma una bella famiglia.
dopo qualche minuto come se non fosse successo niente. Quello spettacolo ha turbato i
nostri pensieri, era diventato l'argomento di cui spesso ne parlavo con la zia, forse
piaceva anche a lei, mai ha dato segni di insofferenza alle mie domande.
A me quel cazzo aveva fatto un effetto particolare, mi facevo una sega ogni sera,
cercavo di far sentire alla zia i movimenti della poltrona con la speranza che venisse
a vedermi, non è mai successo in fondo era la sorella di mamma. Una sera non ho resistito
così com'ero cioè in mutande, sono entrato nella camera della zia paventando un improbabile giramento di testa -Rimettiti a letto che ora vengo- ha detto lei, a quel punto ho finto di cadere adagiandomi sul letto. Si è alzata di scatto per sorreggermi, ha scoperto il suo seno, mi sono sistemato in modo che per lei non ci fosse più posto, il
lenzuolo con cui era coperta è caduto in terra scoprendola tutta, era nuda, deliziosamente nuda. A quello spettacolo il mio cazzo è cresciuto, si è accorta -Sei un gran maiale-
-Zia veramente ho le vertigini- -Si lo vedo cosa ti gira, dai torna al tuo letto- Lei
in piedi, sempre nuda con un ciuffetto di peli sulla figa, quel magnifico seno, stava
perdendo la sua autorità, stava diventando più dolce -Dai tesoro di zia torna al tuo
letto, se si svegliano quelli sono cazzi- -Zia da quando ho visto il nonno in quelle
condizioni sono sempre eccitato, forse quella è la causa delle mie vertigini- -Amore
di zia anch'io sono eccitata, dai stiamo un pochino insieme poi torni a letto- E' stato
un attimo ho messo la mano sulla figa invece di toglierla a aperto le gambe, sono
entrato con un dito. lei gemeva, ne ho messo un altro, si stava bagnando, ha chiuso
gli occhi, ho insistito dolcemente mi è venuta sulla mano, mi stringeva a se -Che bello
tesoro di zia- Con una mano ha preso il cazzo, avevo le mutande, le ho tolte, ha
emulato il nonno, una splendida sega, mi ha spalmato tutta la sborra sulla pancia fino
a quando non si è essiccata. -Ora torna a letto di corsa- Sono tornato nel mio letto,
dalla camera dei nonni si sentiva un cigolio ritmato, il nonno stava scopando la nonna.
Il nonno aveva sessantacinque anni, la nonna sessantatré, scopavano come ricci. La zia
evidentemente sapeva quello che facevano, soprattutto sentiva, quindi dormiva nuda
e si masturbava, quella sera aveva approfittato della mia mano. Da li è partito tutto,
ogni momento in cui non davamo nell'occhio era buono per toccarci, spesso era lei ad
iniziare, un giorno che i nonni sono andati a fare delle analisi in ospedale abbiamo
fatto l'amore. -Stai attento non mi sborrare nella figa, non creiamo casini- Una tortura
quando stavo per sborrare tirarlo fuori. Stavamo bene insieme io e la zia, non volevo
tornare più a casa, sono stato fino all'ultimo giorno con loro, dovevo fare l'ultimo anno di scuola, istituto professionale, meccanico di precisione. La sorpresa da parte di mamma, ha fatto passare qualche giorno poi -L'hai scopata bene quella troia? si è messa
con un ragazzo- Stavo mangiando ero appena rientrato da scuola, per poco il boccone non
mi andava di traverso. -Te lo ha detto lei?- -Lei mi ha chiesto se poteva farlo, ho detto che erano cazzi suoi- -Troia!!!- -Appunto, troia- -Sai anche del nonno allora?-
Quello è un porco patentato, mamma cammina storta per tutte le volte che la scopa, non
gli basta mai, compensa con le seghe- Mamma dimenticava di dire che anche lei non era
una santa, papà alcune volte era disfatto. Insomma una bella famiglia.
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Commenti dei lettori al racconto erotico