Stanza 23
di
beatrice
genere
bisex
....e adesso sono qui, fra le mura della stanza, sfioro la mia gamba e sento, dopo settimane di niente.
Oggi non c'era la sorprendente nipponica, ma un tipo nuovo, carino ,ruvido forse, certo senza la stessa arte. Mi è mancata, tanto, l'ho cercata per le corsie, non l'ho trovata. Me la sono sognata... eppure le dita le muovo questo è reale!
la stanchezza si fa sentire e le palpebre sfilano la luce dagli occhi, un profumo aleggia leggero.
Lenzuola pulite, no non è lavanda, è un inganno del pensiero è il ricordo di un profumo; ma parole sussurrate carezzano le mie orecchie, mi volto, speranza del volto, nessuno: solo il lettino vuoto accanto al mio, eppure echeggiano in me, suadenti.
Sono confusa non ho ancora capito cosa sia successo davvero, e cosa abbia sognato.
Mi metto su un fianco, comincio ad avere sonno, vedo l'ombra sulla parete delle mie curve, accentuate dalla posizione; gira sui cardini la porta, accenno di stridio, non mi giro, forse...
Oggi non c'era la sorprendente nipponica, ma un tipo nuovo, carino ,ruvido forse, certo senza la stessa arte. Mi è mancata, tanto, l'ho cercata per le corsie, non l'ho trovata. Me la sono sognata... eppure le dita le muovo questo è reale!
la stanchezza si fa sentire e le palpebre sfilano la luce dagli occhi, un profumo aleggia leggero.
Lenzuola pulite, no non è lavanda, è un inganno del pensiero è il ricordo di un profumo; ma parole sussurrate carezzano le mie orecchie, mi volto, speranza del volto, nessuno: solo il lettino vuoto accanto al mio, eppure echeggiano in me, suadenti.
Sono confusa non ho ancora capito cosa sia successo davvero, e cosa abbia sognato.
Mi metto su un fianco, comincio ad avere sonno, vedo l'ombra sulla parete delle mie curve, accentuate dalla posizione; gira sui cardini la porta, accenno di stridio, non mi giro, forse...
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