E adesso?!

di
genere
saffico

la porta è chiusa da minuti, leggeri rumori ovattati, il mestiere lascia il posto ad un'intesa, inaspettata, occhi che si incrociano complici; mai viste prima eppure un una sensazione di conoscenza atavica; quel profumo leggero ma intenso, non riesco a decifrarlo mi attrae; e sono li, senza veli, sul lettino, alla mercé di quelle dita orientali; rapita da quello sguardo penetrante, che mi legge nell'anima, difficile da sostenere, esorcizzo e chiedo:
"di che posto del Sol Levante?",
"dal circuito del mare del Nord",
"ovvero" chiedo basita "anzi no, provo ad indovinare",
"ok, prova" continuando a sfiorarmi,
tocco dopo tocco giunta ormai alle mie intimità scoperte, e la cosa mi piace, tanto, e sto cominciando a muovermi per cercare quelle morbide dita,
"nnord... in aalto c'è Hokkaido...",
"bene!" lei, abbassandosi la mascherina e mostrando le sue labbra rosse e piene scolpite a cuore,
"poosti beeellissimi, foreste e..." cercando di resistere, e quelle mani sempre più abili, sempre più intime,
"si, primavera coi ciliegi in fiore, mi piacerebbe tornarci", dice con voce dolce,
"non ci sono staata..", dico disarticolando le parole,
mi sorride ed io cedo, mi sforzo e mi tiro su, protesa, afferro quel volto di porcellana e quelle labbra che mi chiamano da minuti, la trascino giù, su di me, baciandola, intensa, senza vista, senza fiato; sentendo i suoi seni belli, sodi, quasi appuntiti bucarmi la pelle per entrare in me senza chiedere permesso, che bacio amica mia! che emozione, che calore, diverso dall'uomo, con le mani sulle sue curve scivolare sotto la tunica e sentire una pelle di seta, levigata e calda, morbida, una voglia irrefrenabile di mordicchiare, di sentire il suo sapore, di godere della nuova incredibile gioia che sto provando;
avida faccio saltare i bottoni del camice, che sorpresa vederla come me, nuda, senza reggiseno e quel seno che sfida la gravità; un triangolo di pizzo, ultimo pudico baluardo, evidenzia il monte di venere malcelando le labbra della passione, due dita penetrano in me e sento il sangue sbattere nelle vene, il cuore scalpitare, un minuto, un niente, e sono umida, gocce di piacere, le dita sono tre e sento il pollice giocare colla clito mia e ansimo, mi piace e gemo, voglio donare lo stesso piacere, mi blocca i polsi e la sua bocca, fra piccoli morsi e baci, scorre sul mio corpo, pulsa il cuore sotto i seni ostaggio delle sue labbra, sento la sua pelle sulla mia, il suo ventre premere sulla mia madida nudità,
"ancora e meravigliosa", le labbra, la lingua, le carezze, giungo al culmine del piacere e, ad occhi chiusi, in un gemito e un sospiro, crollo molle sul lettino.
stringo a me quella gioia tutta al femminile, questa nuova scoperta, mai goduta perduta fra braccia d'uomini; solo lei è riuscita dove altre avevano tentato..
ma forse l'ho solo sognato.
scritto il
2021-05-09
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