Sofia
di
Taylor
genere
dominazione
La mattina del secondo giorno Sofia è già i ufficio e mi accoglie con il solito sorriso, la vedo ferma alla scrivania, sembra tesa anche se sono solo le 8.30 del mattino. Mi arriva una mail del capo: per le 10:00 mi aspetta in sala conferenze per iniziare il giro dell'azienda.
Riguardo la cartella dei progetti, e ogni tanto sento vibrare un telefono, spesso, vedo che Sofia sembra molto agitata e tamburella con le mani sul tavolo. Ha ancora i due bottoni slacciati e non riesco a fare a meno di fissarla.
La vedo concentrata, e tamburella sul tavolo ogni volta che sento vibrare..
Ad un tratto il suo viso avvampa, scatta in piedi e con passo molto meccanico la vedo dirigersi in bagno.
Aspetto un minuto e la seguo. Sento che respira profondamente, ansima.
Mi sento a disagio: non dovrei essere lì, capisco che è in un suo momento intimo. Sento la vibrazione elettrica.. penso a un ovetto vaginale.
Lei urla , "Sono la tua troia!" Il ronzio cessa.. lei fa ampi respiri, sento che tira l'acqua ed esce visibilmente scossa.
Le vado incontro per sorreggerla, lei quasi mi scivola addosso. Sento il suo seno contro la camicia, le mie labbra sul suo collo. Annuso la sua pelle, sento che trema e quasi non sente i miei baci. Sento il desiderio crescere in me, le stringo un capezzolo: è turgido; lo stimolo con la punta della lingua, la sua mano scivola nei miei pantaloni. Le sgancio la gonna, che cade a terra, con la mano salgo lungo la coscia e sento la sua pelle umida.
Ancora la vibrazione, lei cola, le tolgo l'ovetto, la voglio solo per me!
Lei mi sorrie, il viso trasfigurato, mi mordicchia il lobo dell'orecchio e mi sussurra "Grazie"
Si inginocchia e mi sbottona i pantaloni, bacia dai testicoli alla punta, le vene sono gonfie di desiderio, chiudo gli occhi per assaporare il momento e sento i suoi denti sul glande.
Le tiro i capelli, lei interrompe i suoi giochi e mi guarda divertita. Mi dice: solo la bocca, non la figa e reinserisce l'ovetto.
Le squilla il telefono.
Si alza: "E' lui, dobbiamo andare".
Riguardo la cartella dei progetti, e ogni tanto sento vibrare un telefono, spesso, vedo che Sofia sembra molto agitata e tamburella con le mani sul tavolo. Ha ancora i due bottoni slacciati e non riesco a fare a meno di fissarla.
La vedo concentrata, e tamburella sul tavolo ogni volta che sento vibrare..
Ad un tratto il suo viso avvampa, scatta in piedi e con passo molto meccanico la vedo dirigersi in bagno.
Aspetto un minuto e la seguo. Sento che respira profondamente, ansima.
Mi sento a disagio: non dovrei essere lì, capisco che è in un suo momento intimo. Sento la vibrazione elettrica.. penso a un ovetto vaginale.
Lei urla , "Sono la tua troia!" Il ronzio cessa.. lei fa ampi respiri, sento che tira l'acqua ed esce visibilmente scossa.
Le vado incontro per sorreggerla, lei quasi mi scivola addosso. Sento il suo seno contro la camicia, le mie labbra sul suo collo. Annuso la sua pelle, sento che trema e quasi non sente i miei baci. Sento il desiderio crescere in me, le stringo un capezzolo: è turgido; lo stimolo con la punta della lingua, la sua mano scivola nei miei pantaloni. Le sgancio la gonna, che cade a terra, con la mano salgo lungo la coscia e sento la sua pelle umida.
Ancora la vibrazione, lei cola, le tolgo l'ovetto, la voglio solo per me!
Lei mi sorrie, il viso trasfigurato, mi mordicchia il lobo dell'orecchio e mi sussurra "Grazie"
Si inginocchia e mi sbottona i pantaloni, bacia dai testicoli alla punta, le vene sono gonfie di desiderio, chiudo gli occhi per assaporare il momento e sento i suoi denti sul glande.
Le tiro i capelli, lei interrompe i suoi giochi e mi guarda divertita. Mi dice: solo la bocca, non la figa e reinserisce l'ovetto.
Le squilla il telefono.
Si alza: "E' lui, dobbiamo andare".
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