L'incontro

di
genere
tradimenti

Sono sempre stato (e lo sono tuttora) una persona riservata e piuttosto chiusa. Sebbene sia decisamente di compagnia e scherzosamente burlone difficilmente mi lascio scrutare intimamente da qualcuno.
Una mattina quasi per caso, dopo svariati giorni di pesanti masturbazioni dovuti al tarlo di mia cognata, invece di svuotarmi le palle decido di svuotarmi la mente e lascio scorrere le dita sulla tastiera senza nemmeno sapere cosa ne uscirà alla fine. Inizio a scrivere un racconto, poi un altro e un altro ancora provando a mettere sulla "carta" l'estrema voglia di scoprire situazioni e intrighi, passioni e spasmi, incontri e incanti che per anni ho celato per sensi di colpa che non voglio più supportare.
Così, più per un refuso che altro, chiedo al lettore di turno se vuole lasciarmi un commento su quanto letto ben sapendo che nel mondo virtuale si scrive tanto ma si riceve poco... o forse a me è sempre successo così. Chiudo il taccuino digitale su cui appunto tutto e mi rimetto al lavoro come ogni giorno.
La sera, stanco dopo l'intensa giornata, giusto un attimo prima di chiudere il portatile trovo un email di Marco e Beatrice (M&B si firmano) che giudicano "carino" quanto letto lasciandomi piacevolmente sorpreso, quasi spiazzato. Sono una pippa in italiano e il mio linguaggio poco forbito non aiuta quando cerco di esprimere a parole un emozione che deve essere vissuta, prima o poi.
Comunque, tornando a noi...
Beatrice, mi piace il suono sensuale del nome e Marco, un nome da "amico d'infanzia" che accoppiati sembrano fatti l'uno per l'altra. Nelle loro parole trovo la voglia di leggere ancora, la curiosità di scoprire fin dove realmente la fantasia sfocia nella realtà, e mi spronano a metterci più impegno nel trasmettere suspence e sensualità.
Rispondo che cercherò di farlo e per qualche tempo, complice un imprevisto, i miei pensieri vengono sospinti da un vento diverso.

Una sera, riaprendo l'email, trovai la risposta: "Ti prendiamo in parola! B."
Una frase normale, un incitamento qualunque, ma il punto esclamativo alla fine e la firma abbreviata ai miei occhi resero l'incitamento più piccante e così chiesi a M&B di avviarmi alla scrittura del piacere senza avere aspettative ma con la consapevolezza che ricevuti altri consigli questi sarebbero stati gratuiti e soprattutto sinceri, non scontato di questi tempi.

La ricordo ancora Beatrice arrossata mentre leggeva il racconto e riviveva con piacere la prima volta a tre con suo marito.
Da quel primo messaggio sono passate molte notte insonni ma la complicità nata da quel caffè preso da solo al Bar Centrale cresce ogni volta che le nostre menti si intrecciano ai nostri corpi.

Lei una signora insospettabile di 48 anni, lui un uomo sulla cinquantina di bell'aspetto. Capii subito l'intesa che scorreva tra loro e mi stupì che avessero accettato l'invito per il caffè, scoprendo poi che si trattava di una scommessa persa da Beatrice che non poté fare altro che accettare. Il fato a volte, quando meno te lo aspetti incrocia i destini delle persone e in men che non si dica ti cambia la vita.

Arrivato al luogo dell'incontro con largo anticipo (come sempre) sento un po di nervosismo fremere in corpo. E se non ci troviamo? Sarò all'altezza delle aspettative? Come li riconosco? Cosa dico?
Mi guardo attorno spaesato ma non vedo nessuna coppia ai tavoli del bar. Ordino un caffè e attendo qualche minuto oltre l'orario dell'appuntamento ma nessuno si fa avanti. In preda allo sconforto, mi dirigo alla cassa e pago il conto pensando tra me e me di aver sprecato un'altra volta del tempo per correr dietro alle stronzate. Resto seduto al tavolo per altri 10 minuti ma nulla... coglione mi dico.
Uscito temporeggio qualche secondo sul marciapiede quando mi sfila davanti una donna stupenda, di quelle non bellissime ma che ti rapiscono con lo sguardo, nel suo tailleur viola con la giacchetta aperta il corpetto di pizzo bianco lascia immaginare le curve dei seni liberi da ogni sostegno mentre i lunghi capelli lisci le scorrono sulla schiena ondeggianti seguendo il movimento dei tacchi che indossa.
Non riesco a sottrarle gli occhi di dosso e mentre la testa ruota per seguirne il profumo sento un uomo vicino che mormora "Bel bocconcino vero?".
"Per usare un francesismo più che bocconcino la definirei una gran bella cavalla" dico d'istinto allo sconosciuto.
Solitamente uso parole più gentili per descrivere l'altro sesso ma la delusione appena passata mi ha annebbiato la mente e lancio un cenno di saluto verso il signor X mentre cerco la mia auto nel parcheggio antistante.
Sto per aprire la portiera quando da dietro una mano di donna mi ferma. Sento le sue dita vellutate incrociarsi alle mie e vedo una manica viola scorgere dall'avambraccio. Il cuore pulsa a mille e le guance si infiammano in preda ad uno strano senso di scetticismo. "Se siamo ancora in tempo te lo offriamo noi il caffè" mi sussurra una voce dal tono deciso ma accomodante. Gli occhi veloci incrociano il suo viso e sospirando questo momento da tempo immemore accetto senza il minimo indugio la proposta appena ricevuta.
Accanto e lei e con il signor X al suo braccetto i minuti sembrano secondi e detto fatto mi ritrovo nel salotto di casa dei signori M&B.
Inginocchiato davanti al divano sento le sue unghie solleticare i miei corti capelli ad ogni colpo di lingua che affondo su Beatrice mentre Marco le riempie la bocca e non lascia spazio ai sospiri, sommessi dall'enorme membro. Lecco le cosce della signora fin quasi ai suoi piedi e cerco con le dita il suo culo già impegnato da un dildo che vibra senza sosta. Mi sento come un bambino al luna park, quando vorrebbe fare tutti i giochi insieme ma non sa da dove iniziare. Fortunatamente a Beatrice piace fare la donna ed è lei che decide. Già la adoro.
Con le gambe mi sbatte a terra sul tappeto e si infila cavalcioni su di me mentre con uno sguardo verso Marco toglie il dildo e si lascia penetrare in doppio esclamando "era ora!"
Fatico a tenerle il ritmo mentre forsennata si dimena ora con lenti movimenti, ora con pompate decise. Come tra perfetti sconosciuti l'intesa possa essere così intima e naturale non saprei spiegarlo in alcun modo.
Vedo Beatrice davanti agli occhi ed i suoi capezzoli turgidi incrociare le mie labbra, sento il suo fiato accaldato accarezzarmi la fronte mentre le mani di Marco stringono decise i seni gonfi per il godimento, sostenuti e sodi come quelli di una ventenne.
Un lago di calore mi scalda le gambe e un urlo invade la casa quando la signora si appoggia un vibratore sul clitoride sensibile come non mai. Non resisto all'idea di sentire il gusto del suo succo e con un movimento veloce le scivolo sotto fino a raggiungere con la lingua la fontana del diletto.
Sento il liquido inondarmi la faccia mentre sfinita si appoggia con i glutei sinuosi sul mio petto e con gusto inizia a succhiarlo a Marco che apprezza e mi sorride dall'alto. Pochi attimi di soddisfazione e mi ritrovo la bocca di Beatrice che succhia il glande mentre a stento cerco inutilmente di trattenermi.
Esplodo esausto con i brividi che mi pervadono dappertutto mentre il sorriso di lei compiaciuta incrocia lo sguardo del signor x che soddisfatto le accarezza la schiena e un ultimo lunghissimo fremito le attraversa il corpo a conclusione di un piacevole incontro che segnerà l'inizio di una nuova amicizia.

Buon anno ragazzi.
scritto il
2023-12-20
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