Legata
di
alessiaZimi
genere
masturbazione
Questo tempaccio fa solo venir voglia di rimanere sotto le coperte.
Magari in 2. Sarebbe sicuramente meglio.
Inizi a mancarmi, sai?
Apro whatsapp e comincio a scriverti un messaggio, ma le parole si accumulano in fretta. Sono tante le cose che devo dire.
Cambio idea, mi alzo e accendo il pc. Forse con un'email riesco a esprimerti meglio quello che sento.
"Hey G."
Gli inizi non sono proprio il mio forte.
"Hey G... stavo pensando un po'.
Immaginavo di essere da te, di realizzare quello su cui abbiamo fantasticato.
Le tue mani iniziano a spogliarmi, facendo aumentare l'ansia e il bisogno di provare quelle sensazioni, portando il desiderio al suo massimo quando, totalmente nuda, mi fai chinare, mani e ginocchia sul pavimento, e mi agganci il collare.
Mi porti in giro per la casa al guinzaglio, schiava della tua volontà, ordinandomi di abbaiare a comando, di fermarmi e leccarti le gambe scoperte.
Mi regali un gesto del tuo amore accarezzandomi la testa, sfiorandomi le orecchie con le dita, toccandomi le natiche.
Mi fai fare il giro di tutte le stanze, poi, di nuovo in camera da letto, mi fai sdraiare, mi bendi, leghi le cinghie alle mie mani e ai miei piedi.
Sono nuovamente alla tua mercè, immobile e incatenata al letto.
Affino i sensi, cerco di capire le tue intenzioni.
Sento il tuo fiato solleticarmi la guancia, la lingua accarezzarmi l'orecchio.
Mi chiedi da dove voglio che inizi, fai tutto l'opposto.
Mi baci i piedi che, irruenti, vorrebbero liberarsi per poter ricambiare quello che la tua lingua sta facendo loro. Una ad una, baci e lecchi le dita.
Mi illudi, facendo finta di raggiungermi ma bloccandoti alle ginocchia.
Ritorni su, mi regali un bacio sulle labbra e riprendi a leccarmi il fianco e il contorno del seno.
Stuzzichi i capezzoli con le dita, sono svegli già da un po'.
Lecchi anche loro, non vuoi farti mancare nulla, poi continui un po' più sotto, sull'ombelico.
Mi costringi ad ansimare per il bisogno di sentire la tua lingua; mi accarezzi gentilmente la fica con le dita, mi dici qualcosa che so già.
Percepisco le tue labbra avvicinarsi sempre più. La raggiungi; mi stuzzichi piano il clitoride, dolcemente.
In breve il furore di farmi godere si impossessa di te.
Acceleri. Acceleri ancora.
Usi le dita.
Lecchi e premi.
Premi forte.
Sempre più forte.
Non resisto più.
Lecchi con ancora più vigore, fino a farmi manifestare il mio orgasmo, a farti inondare il viso."
Mi fermo e interrompo l'email. Poche parole ancora e non riuscirò più controllare i miei ormoni.
Mi tuffo nuovamente a letto e inizio a sentire un po' di musica.
Le mie mani e i miei piedi iniziano a muoversi da soli, come sempre. Forse dovrei suonare un po', per scaricarmi.
Poco prima della fine della canzone, mi arriva il tuo messaggio. Mi hai mandato un selfie, sei senza vestiti.
La foto mostra la parte inferiore del tuo corpo, le lenzuola ammassate ai tuoi piedi e la mano in una posizione inequivocabile.
Nel messaggio successivo mi dici che stai pensando a me, all'altra notte.
Già, l'altra notte. I 2 smile lussuriosi che hai aggiunto alla fine della frase son troppo pochi, per quanto è successo quella notte. Forse inserirne il triplo sarebbe stato più opportuno.
Apro Gmail.
Recupero la bozza.
Copio e incollo su whatsapp.
Aspetto pochi secondi, gli ultimi di indecisione.
Invio.
Corro in bagno, mi spoglio totalmente e decido di ricambiare il selfie.
Scelgo una posizione a mezzo profilo.
Scatto la foto, inquadrando dal collo al sedere, mostrandoti il seno e buona parte dei miei tatuaggi, compreso quello alla natica che tanto ti piace.
So essere sensuale, quando voglio!
Aggiungo un messaggio: "Questa è per te! Sto per pensare anch'io all'altra notte. In doccia, sotto l'acqua calda!"
Invio il messaggio, entro e inizio a toccarmi.
Fine.
zimirulina.ricci@gmail.com
Magari in 2. Sarebbe sicuramente meglio.
Inizi a mancarmi, sai?
Apro whatsapp e comincio a scriverti un messaggio, ma le parole si accumulano in fretta. Sono tante le cose che devo dire.
Cambio idea, mi alzo e accendo il pc. Forse con un'email riesco a esprimerti meglio quello che sento.
"Hey G."
Gli inizi non sono proprio il mio forte.
"Hey G... stavo pensando un po'.
Immaginavo di essere da te, di realizzare quello su cui abbiamo fantasticato.
Le tue mani iniziano a spogliarmi, facendo aumentare l'ansia e il bisogno di provare quelle sensazioni, portando il desiderio al suo massimo quando, totalmente nuda, mi fai chinare, mani e ginocchia sul pavimento, e mi agganci il collare.
Mi porti in giro per la casa al guinzaglio, schiava della tua volontà, ordinandomi di abbaiare a comando, di fermarmi e leccarti le gambe scoperte.
Mi regali un gesto del tuo amore accarezzandomi la testa, sfiorandomi le orecchie con le dita, toccandomi le natiche.
Mi fai fare il giro di tutte le stanze, poi, di nuovo in camera da letto, mi fai sdraiare, mi bendi, leghi le cinghie alle mie mani e ai miei piedi.
Sono nuovamente alla tua mercè, immobile e incatenata al letto.
Affino i sensi, cerco di capire le tue intenzioni.
Sento il tuo fiato solleticarmi la guancia, la lingua accarezzarmi l'orecchio.
Mi chiedi da dove voglio che inizi, fai tutto l'opposto.
Mi baci i piedi che, irruenti, vorrebbero liberarsi per poter ricambiare quello che la tua lingua sta facendo loro. Una ad una, baci e lecchi le dita.
Mi illudi, facendo finta di raggiungermi ma bloccandoti alle ginocchia.
Ritorni su, mi regali un bacio sulle labbra e riprendi a leccarmi il fianco e il contorno del seno.
Stuzzichi i capezzoli con le dita, sono svegli già da un po'.
Lecchi anche loro, non vuoi farti mancare nulla, poi continui un po' più sotto, sull'ombelico.
Mi costringi ad ansimare per il bisogno di sentire la tua lingua; mi accarezzi gentilmente la fica con le dita, mi dici qualcosa che so già.
Percepisco le tue labbra avvicinarsi sempre più. La raggiungi; mi stuzzichi piano il clitoride, dolcemente.
In breve il furore di farmi godere si impossessa di te.
Acceleri. Acceleri ancora.
Usi le dita.
Lecchi e premi.
Premi forte.
Sempre più forte.
Non resisto più.
Lecchi con ancora più vigore, fino a farmi manifestare il mio orgasmo, a farti inondare il viso."
Mi fermo e interrompo l'email. Poche parole ancora e non riuscirò più controllare i miei ormoni.
Mi tuffo nuovamente a letto e inizio a sentire un po' di musica.
Le mie mani e i miei piedi iniziano a muoversi da soli, come sempre. Forse dovrei suonare un po', per scaricarmi.
Poco prima della fine della canzone, mi arriva il tuo messaggio. Mi hai mandato un selfie, sei senza vestiti.
La foto mostra la parte inferiore del tuo corpo, le lenzuola ammassate ai tuoi piedi e la mano in una posizione inequivocabile.
Nel messaggio successivo mi dici che stai pensando a me, all'altra notte.
Già, l'altra notte. I 2 smile lussuriosi che hai aggiunto alla fine della frase son troppo pochi, per quanto è successo quella notte. Forse inserirne il triplo sarebbe stato più opportuno.
Apro Gmail.
Recupero la bozza.
Copio e incollo su whatsapp.
Aspetto pochi secondi, gli ultimi di indecisione.
Invio.
Corro in bagno, mi spoglio totalmente e decido di ricambiare il selfie.
Scelgo una posizione a mezzo profilo.
Scatto la foto, inquadrando dal collo al sedere, mostrandoti il seno e buona parte dei miei tatuaggi, compreso quello alla natica che tanto ti piace.
So essere sensuale, quando voglio!
Aggiungo un messaggio: "Questa è per te! Sto per pensare anch'io all'altra notte. In doccia, sotto l'acqua calda!"
Invio il messaggio, entro e inizio a toccarmi.
Fine.
zimirulina.ricci@gmail.com
1
voti
voti
valutazione
9
9
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Seconda stella a destra, questo è il cammino...racconto sucessivo
Sexlehrerin
Commenti dei lettori al racconto erotico