Hot Line
di
Abel81
genere
etero
Hot Line
“Ciao sono Elena, per una chiamata erotica completa sono cinquanta euro, in fondo allo schermo puoi vedere tutte le opzioni che puoi aggiungere con di fianco la cifra da sommare al totale” disse lei guardando lo schermo del computer.
“Ciao, non ho mai provato questa cosa, non so bene come funziona” disse la voce dall’altra parte. Finché non partiva la chiamata non potevano vedersi e anche allora solamente dalle spalle in giù.
“Chiedi pure quello che vuoi sapere” disse tranquillamente Elena.
“Parli solo tu o posso intervenire anch’io?” chiese l’uomo.
“Possiamo parlare entrambi oppure solo io, devi schiacciare il tasto con la faccina nel caso, come preferisci tu”.
“Ok. E se per caso vieni anche tu è previsto uno sconto?” chiese titubante l’uomo.
“Scusa?” chiese Elena stupita.
“No, dicevo, se anche tu provi piacere mi sembra giusto pagare di meno”.
“Non è mai successo e comunque non sono previsti sconti” tagliò corto Elena.
“Ok va bene facciamolo. Era solo per far chiarezza. Ti chiedo solo l’onesta di dirmi se ti è piaciuto di dirmelo e in quel caso di ridarmi almeno venticinque euro. Va bene?” chiese lui speranzoso. Elena ci pensò qualche istante, in centinaia di chiamate non aveva provato piacere nemmeno una volta.
“Va bene, ci sto” sapendo che non sarebbe cambiato nulla.
“Perfetto, ti carico i soldi” disse l’uomo.
Lo schermo le mostrò l’uomo seduto e completamente vestito. Dall’altra parte sapeva di essere apparsa a lui, nello splendore del suo intimo nero.
“Bene si comincia” disse Elena “vedo che hai scelto estate, isola selvaggia e spiaggia deserta. Tutte opzioni del piano base tranquillo”.
Elena aveva un tot di storie tipo già predisposte che poi modificava leggermente in base alle voglie del cliente.
“E’ una giornata calda, con una leggera brezza a portare un po' di sollievo. Stai prendendo il sole da solo su una splendida spiaggia di sabbia finissima. Sei solo tu e il mare. I caldi raggi solari rinvigoriscono il tuo corpo e il rumore delle onde ti rilassa completamente. Poi arrivo io e tra tutta la spiaggia a disposizione decido di mettermi a pochi metri da te. Stendo il telo e poi inizio a cospargermi di crema solare, molto lentamente” Elena vide l’uomo iniziare a sbottonarsi i pantaloni.
“Poi mi tolgo il top e inizio a cospargermi le tette di crema. Mentre lo faccio abbasso gli occhiali da sole e inizio a guardarti” disse Elena togliendosi il reggiseno e lasciando le sue tette libere davanti alla camera.
“Si sta talmente bene che mi tolgo anche gli slip e sempre guardandoti apro piano piano le gambe nella tua direzione” disse Elena tirandosi giù le mutandine e mostrando una figa perfettamente rasata.
L’uomo schiacciò il pulsante che gli consentiva di prendere la parola.
“Vederti tutta nuda a pochi metri da me mi fa impazzire. Il costume mi sembra esplodere. Mi alzo e mi siedo sul tuo telo. Inizio a baciarti piano, mentre con la mano esploro il tuo corpo. Sento le tue tette sode sotto la mia mano e quando trovo i capezzoli li strizzo facendoti gemere dal piacere. Mi metto una tetta in bocca mentre con la mano inizio a cercare il clitoride. Mi muovo con il dito su di lui sentendolo irrigidirsi mentre accelero il movimento. Senti il mio dito come lavora bene?” chiese l’uomo che nel frattempo aveva abbassato i pantaloni e iniziato a masturbarsi lentamente. Elena come sotto un incantesimo, si accorse di essersi iniziata a masturbare anche lei al suono delle sue parole. Era la prima volta che le succedeva.
“Poi scendo tra le tue cosce con la testa e inizio a leccarti la figa che è sempre più bagnata. Mi metti le mani sulla nuca e guidi i miei movimenti verso il punto che ti da più piacere. Sei completamente fradicia delle tue voglie adesso…”
“Spingo via la tua testa appena prima di godere” Elena non voleva dare soddisfazione a quell’uomo per cui riprese il comando “scendo a liberare il tuo cazzo, ormai durissimo, lo prendo in mano e ne sento tutta la potenza e il calore. Inizio a segarti piano mentre ti bacio il collo e i capezzoli, per poi aumentare di velocità. Quando è al top della durezza scendo a leccartelo partendo dalle palle per poi risalire sull’asta dura e avventarmi infine sulla cappella viola. L’avvolgo tutta con la bocca e inizio poi a lavorare di lingua” Elena guardò bene il cazzo dell’uomo che non era né grande né piccolo ma ben proporzionato e senza deformazioni varie, le veniva in effetti voglia di prenderlo in bocca per davvero. Elena riprese a masturbarsi con piacere.
“Il vento rinfresca inutilmente i nostri caldi corpi e io non posso più attendere oltre. Salgo sul tuo cazzo duro, inizio a muovermi sopra di te, ti sento dentro. Con le mani mi allarghi le chiappe dettando il ritmo della scopata. Strofino il mio clitoride sul tuo pube mentre il tuo cazzo lavora dentro di me” l’uomo a questo punto chiese di nuovo di poter parlare lui.
“Ti metto a pecorina. Culo in alto. Inizio a leccarti dalla figa al buchetto del culo. Quando la mia lingua si muove sei tutta percossa da piccoli brividi. Faccio un po' di volte su e giù, come un pittore esperto, sei un lago di piacere. Ti infilo un dito nel culo e inizio ad allargartelo un po', per poi premere con la cappella su di esso e iniziare a entrare dentro di te. Quando è tutto dentro inizio a muovermi piano, tu intanto ti masturbi il clitoride per godere ancora di più. Aumento la velocità e la potenza dei colpi, ti apro per bene il buchetto e inizio a sentire l’orgasmo che sale per entrambi” Elena si masturbava ad occhi chiusi e in un ultimo momento di razionalità si trattenne dal venire e riprese le redini del comando. Quelle parole e quella voce l’avevano presa per davvero.
“Sento le tue palle sbattere sulle mie chiappe, la cosa mi manda in estasi. Ho il culo in fiamme e la figa fradicia di voglia. Prima che vieni voglio che mi scopi ancora un po' davanti. Allora mi giro sulla schiena e tu entri subito dentro di me. Ti stringo il culo per farti entrare ancora più a fondo dentro di me” un bip acustico risuonò nella stanza, segnale che l’uomo stava per venire.
“Non resisto più esco dalla tua figa e te lo metto in bocca. Apri bene la bocca che te la riempio tutta dai” disse l’uomo un attimo prima di venire. Elena talmente era immersa nel racconto che aprì veramente la bocca e quando vide l’uomo che veniva si lasciò andare silenziosamente e venne sognando di avere il suo caldo sperma in bocca.
Restarono qualche secondo in silenzio, entrambi provati.
“Wow valeva veramente la pena provare” disse l’uomo.
“Sono contenta che sei soddisfatto del servizio” rispose Elena.
“Alla fine mi è sembrato…non è che sei venuta anche tu?” chiese dubbioso l’uomo.
“Io? Ti sbagli, fa tutto parte dello show” rispose Elena.
“Quindi niente sconto?”.
“Guarda nel caso non avrei avuto problemi a dirtelo, ma non è stato così”.
“Ok, capito. Allora ciao e chissà se ci sentiremo ancora in futuro”.
“Sarebbe bello” rispose Elena salutandolo.
Elena si sentiva ancora accaldata, aveva goduto per la prima volta. Che bello se fosse sempre così pensò tra sé. Si sentiva un po' in colpa per aver ingannato l’uomo. Ma il lavoro era lavoro d'altronde. Mandò all’uomo una mail di sconto del 10% su una prossima chiamata, giusto per sentirsi meglio.
Poi visto che era ancora eccitata tornò a masturbarsi pensando al suo cazzo, alla bella spiaggia isolata e a quella sua bella voce affascinante.
“Ciao sono Elena, per una chiamata erotica completa sono cinquanta euro, in fondo allo schermo puoi vedere tutte le opzioni che puoi aggiungere con di fianco la cifra da sommare al totale” disse lei guardando lo schermo del computer.
“Ciao, non ho mai provato questa cosa, non so bene come funziona” disse la voce dall’altra parte. Finché non partiva la chiamata non potevano vedersi e anche allora solamente dalle spalle in giù.
“Chiedi pure quello che vuoi sapere” disse tranquillamente Elena.
“Parli solo tu o posso intervenire anch’io?” chiese l’uomo.
“Possiamo parlare entrambi oppure solo io, devi schiacciare il tasto con la faccina nel caso, come preferisci tu”.
“Ok. E se per caso vieni anche tu è previsto uno sconto?” chiese titubante l’uomo.
“Scusa?” chiese Elena stupita.
“No, dicevo, se anche tu provi piacere mi sembra giusto pagare di meno”.
“Non è mai successo e comunque non sono previsti sconti” tagliò corto Elena.
“Ok va bene facciamolo. Era solo per far chiarezza. Ti chiedo solo l’onesta di dirmi se ti è piaciuto di dirmelo e in quel caso di ridarmi almeno venticinque euro. Va bene?” chiese lui speranzoso. Elena ci pensò qualche istante, in centinaia di chiamate non aveva provato piacere nemmeno una volta.
“Va bene, ci sto” sapendo che non sarebbe cambiato nulla.
“Perfetto, ti carico i soldi” disse l’uomo.
Lo schermo le mostrò l’uomo seduto e completamente vestito. Dall’altra parte sapeva di essere apparsa a lui, nello splendore del suo intimo nero.
“Bene si comincia” disse Elena “vedo che hai scelto estate, isola selvaggia e spiaggia deserta. Tutte opzioni del piano base tranquillo”.
Elena aveva un tot di storie tipo già predisposte che poi modificava leggermente in base alle voglie del cliente.
“E’ una giornata calda, con una leggera brezza a portare un po' di sollievo. Stai prendendo il sole da solo su una splendida spiaggia di sabbia finissima. Sei solo tu e il mare. I caldi raggi solari rinvigoriscono il tuo corpo e il rumore delle onde ti rilassa completamente. Poi arrivo io e tra tutta la spiaggia a disposizione decido di mettermi a pochi metri da te. Stendo il telo e poi inizio a cospargermi di crema solare, molto lentamente” Elena vide l’uomo iniziare a sbottonarsi i pantaloni.
“Poi mi tolgo il top e inizio a cospargermi le tette di crema. Mentre lo faccio abbasso gli occhiali da sole e inizio a guardarti” disse Elena togliendosi il reggiseno e lasciando le sue tette libere davanti alla camera.
“Si sta talmente bene che mi tolgo anche gli slip e sempre guardandoti apro piano piano le gambe nella tua direzione” disse Elena tirandosi giù le mutandine e mostrando una figa perfettamente rasata.
L’uomo schiacciò il pulsante che gli consentiva di prendere la parola.
“Vederti tutta nuda a pochi metri da me mi fa impazzire. Il costume mi sembra esplodere. Mi alzo e mi siedo sul tuo telo. Inizio a baciarti piano, mentre con la mano esploro il tuo corpo. Sento le tue tette sode sotto la mia mano e quando trovo i capezzoli li strizzo facendoti gemere dal piacere. Mi metto una tetta in bocca mentre con la mano inizio a cercare il clitoride. Mi muovo con il dito su di lui sentendolo irrigidirsi mentre accelero il movimento. Senti il mio dito come lavora bene?” chiese l’uomo che nel frattempo aveva abbassato i pantaloni e iniziato a masturbarsi lentamente. Elena come sotto un incantesimo, si accorse di essersi iniziata a masturbare anche lei al suono delle sue parole. Era la prima volta che le succedeva.
“Poi scendo tra le tue cosce con la testa e inizio a leccarti la figa che è sempre più bagnata. Mi metti le mani sulla nuca e guidi i miei movimenti verso il punto che ti da più piacere. Sei completamente fradicia delle tue voglie adesso…”
“Spingo via la tua testa appena prima di godere” Elena non voleva dare soddisfazione a quell’uomo per cui riprese il comando “scendo a liberare il tuo cazzo, ormai durissimo, lo prendo in mano e ne sento tutta la potenza e il calore. Inizio a segarti piano mentre ti bacio il collo e i capezzoli, per poi aumentare di velocità. Quando è al top della durezza scendo a leccartelo partendo dalle palle per poi risalire sull’asta dura e avventarmi infine sulla cappella viola. L’avvolgo tutta con la bocca e inizio poi a lavorare di lingua” Elena guardò bene il cazzo dell’uomo che non era né grande né piccolo ma ben proporzionato e senza deformazioni varie, le veniva in effetti voglia di prenderlo in bocca per davvero. Elena riprese a masturbarsi con piacere.
“Il vento rinfresca inutilmente i nostri caldi corpi e io non posso più attendere oltre. Salgo sul tuo cazzo duro, inizio a muovermi sopra di te, ti sento dentro. Con le mani mi allarghi le chiappe dettando il ritmo della scopata. Strofino il mio clitoride sul tuo pube mentre il tuo cazzo lavora dentro di me” l’uomo a questo punto chiese di nuovo di poter parlare lui.
“Ti metto a pecorina. Culo in alto. Inizio a leccarti dalla figa al buchetto del culo. Quando la mia lingua si muove sei tutta percossa da piccoli brividi. Faccio un po' di volte su e giù, come un pittore esperto, sei un lago di piacere. Ti infilo un dito nel culo e inizio ad allargartelo un po', per poi premere con la cappella su di esso e iniziare a entrare dentro di te. Quando è tutto dentro inizio a muovermi piano, tu intanto ti masturbi il clitoride per godere ancora di più. Aumento la velocità e la potenza dei colpi, ti apro per bene il buchetto e inizio a sentire l’orgasmo che sale per entrambi” Elena si masturbava ad occhi chiusi e in un ultimo momento di razionalità si trattenne dal venire e riprese le redini del comando. Quelle parole e quella voce l’avevano presa per davvero.
“Sento le tue palle sbattere sulle mie chiappe, la cosa mi manda in estasi. Ho il culo in fiamme e la figa fradicia di voglia. Prima che vieni voglio che mi scopi ancora un po' davanti. Allora mi giro sulla schiena e tu entri subito dentro di me. Ti stringo il culo per farti entrare ancora più a fondo dentro di me” un bip acustico risuonò nella stanza, segnale che l’uomo stava per venire.
“Non resisto più esco dalla tua figa e te lo metto in bocca. Apri bene la bocca che te la riempio tutta dai” disse l’uomo un attimo prima di venire. Elena talmente era immersa nel racconto che aprì veramente la bocca e quando vide l’uomo che veniva si lasciò andare silenziosamente e venne sognando di avere il suo caldo sperma in bocca.
Restarono qualche secondo in silenzio, entrambi provati.
“Wow valeva veramente la pena provare” disse l’uomo.
“Sono contenta che sei soddisfatto del servizio” rispose Elena.
“Alla fine mi è sembrato…non è che sei venuta anche tu?” chiese dubbioso l’uomo.
“Io? Ti sbagli, fa tutto parte dello show” rispose Elena.
“Quindi niente sconto?”.
“Guarda nel caso non avrei avuto problemi a dirtelo, ma non è stato così”.
“Ok, capito. Allora ciao e chissà se ci sentiremo ancora in futuro”.
“Sarebbe bello” rispose Elena salutandolo.
Elena si sentiva ancora accaldata, aveva goduto per la prima volta. Che bello se fosse sempre così pensò tra sé. Si sentiva un po' in colpa per aver ingannato l’uomo. Ma il lavoro era lavoro d'altronde. Mandò all’uomo una mail di sconto del 10% su una prossima chiamata, giusto per sentirsi meglio.
Poi visto che era ancora eccitata tornò a masturbarsi pensando al suo cazzo, alla bella spiaggia isolata e a quella sua bella voce affascinante.
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