Cinzia3
di
cp18
genere
prime esperienze
Quel sabato di Maggio di qualche anno fa ha “sconvolto” la mia vita o sen non sconvolta l’ha ribaltata, da quel giorno non sono stata più la stessa ed ho cambiato il mio atteggiamento verso gli uomini che in pratica sono diventati un mezzo di piacere, lo so sono una donna quindi vengo considerata troia mentre fossi stata un uomo sarei stata un “Don Giovanni” per questo le cose che faccio le faccio di nascosto da mio marito dalla mia famiglia e anche dalle mie amiche, nessuno delle persone a me vicine lo sa anche se temevo il peggio visto che il paese dove vivo è piccolo ed in questi anni, anche se non l’ho ancora raccontato, mi sono fatta scopare da diversi uomini della zona e anche del mio condominio però per adesso funziona sperando che da questi racconti non ci sia qualcuno non mi riconosca anche se ho provato, per quanto possibile raccontando una cosa vera, a celare la vera mia identità considerando che ho scoperto questo sito di racconti armeggiando nel pc durante un classico fine settimana da sola.
Una piccola precisazione, come avrete capito non sono una scrittrice e mi scuso in anticipo per possibili errori, e che i miei “ricordi” non sono tutti precisamente consecutivi nel tempo ma frutto del momento in cui mi trovo a scriverli perché anche questi sono attimi che trovo di nascosto agli altri, che siano in ufficio facendo finta di lavorare che siano a casa nei momenti che sono sola.
Intanto da quel giorno, ogni volta che rimango sola senza marito NON indosso più il reggiseno, mi piace stare senza ed anche far capire che non lo indosso e vi assicuro che avendo una IV misura si nota abbastanza, tanto che molto spesso decido di non indossarlo anche se sono in compagnia di mia figlia, le prime volte le ho inventato delle scuse poi è diventata una cosa naturale.
Da quel giorno io e mio cognato diventammo anche complici di un gioco sempre più trasgressivo, ad esempio successe qualche tempo dopo nel corridoio del box auto del nostro palazzo, era un normale pomeriggio post lavorativo, eravamo tornati a casa e mentre io ero salita subito lui era rimasto nel box a curare i suoi hobbies, tanto che ormai l’auto non ci entrava più con il posto occupato dalle sue cose o come ripostiglio. Dopo un ‘oretta in casa dopo aver impostato le cose per la cena mi cambiai per andare a fare pilates (anche la mia voglia di curarmi il corpo era cambiata, palestra, movimento dieta cazzi, volevo stare meglio) quindi reggiseno sportivo e pantaloncini aderenti come una seconda pelle di quelli che non necessitano di biancheria intima e sopra a coprire una tuta di felpa grigia abbastanza larga proprio per nascondere le forme. Scesi passando per il corridoio box per dare una voce al maritino sia su cosa fare quando sarebbe salito in casa sia per avvisarlo che andavo in palestra, sulla porta del box c’era Gianluca che stava conversando con mio marito su una manifestazione di auto d’epoca, mio cognato vedendomi si tirò indietro per consentirmi di fare capolino sulla porta per parlare io con il coniuge così io ero sulla porta, gli parlavo mentre lui era in fondo che mi ascoltava e rispondeva senza però mai voltarsi continuando a fare quello che faceva, Gianluca, accortosi della situazione mi inserì la mano dentro i pantaloni insinuando le dita sotto anche i pantaloncini arrivando con le dita in mezzo allo spacco del sedere facendo abbassare gli indumenti fino a mezzo sedere, impaurita (ma anche molto eccitata dalla situazione) dal fatto che mio marito si sarebbe potuto girare in qualsiasi momento feci un passo indietro, sempre continuando a parlare, portandomi fuori dal box dando con la mano una strizzata al cazzo già in tiro di Gianluca per poi prendergli il braccio per far uscire la mano da dentro le mie mutande ma, sorpresa, subito fu sostituita da un’altra mano, quella di Stefano, l’amico e vicino del box che vista la cosa fatta alle spalle del marito si sentì dalla sua sfacciataggine autorizzato a toccarmi sempre ché avessi voluto tenere celata la cosa, incrociai i suo sguardo soddisfatto e libidinoso, mi dette una bella strizzata alle chiappe pi mi consentì di tirarmi su i pantaloni, salutai ed andai in palestra ma ben sapevo che non sarebbe finita lì anche perché Stefano con la sua sfacciataggine anche alla presenza di mio marito ni aveva sempre apprezzata, “VADO IN PALESTRA, CIAO A TUTTI” dissi, “TEMPO PERSO” fu la risposta di mio marito a cui ribattei con uno “STRONZO SEMPRE E COMUNQUE” e mentre Gianluca rideva Stefano disse “A ME ANDRESTI BENE ANCHE COSI’, SEI SEMPRE STATA UNA GRAN FICA, DOVRESTI LASCIAR PERDERE QUELL’ESAURITO!”.
La cosa appunto che mi piaceva di quest’uomo era appunto che diceva il suo pensiero senza peli sulla lingua cosa che sapevo invece aveva dato fastidio a mio marito che però subiva sempre le affermazioni senza reagire per poi invece bofonchiare sulla questione a cena, ne ero sicura.
Andai in palestra e lavorai molto impegnandomi in tutti gli esercizi perché nonostante i 50 anni passati volevo tornare ad avere un fisico che mi desse soddisfazione quando mi specchiavo ma mentre sudavo mi piaceva pensare al piacere che avevo provato in quella situazione appena vissuta, mi sentivo porca, due uomini mi avevano toccata mentre mio marito guardava da un’altra parte, pensavo anche se gli sarebbe piaciuto a quei due guardami mentre facevo pilates vestita con solo dei pantaloncini aderentissimi che sostituivano la pelle senza nascondere niente, e con solo il reggiseno sportivo che sosteneva le tette ma certo non le nascondeva, in pratica era come se quando vivevo delle situazioni non previste ma trasgressive si accendesse in me la parte della donna porca che poi difficilmente riuscivo a contenere fino a che non mi ero sfogata.
Per tornare a casa passai dal corridoio dei box anche nel tragitto di ritorno, la scusa che mi ero data era per verificare se mio marito era tornato su ma dentro di me passavo di là per vedere se ci fosse ancora Stefano e vedere se potevo “ricavare” qualcosa dall’eventuale incontro, così quando vidi la luce accesa del suo box ebbi un fremito un poco attenuato dalla luce proveniente dal nostro box, voleva dire che anche mio marito era sempre a lavorare alle sue cose (giusto per spiegare fra il box di Stefano ed il nostro c’era solo la porta delle scale del nostro comparto). Passai davanti alla porta aperta del suo box e guardai dentro, era lì seduto che guardava verso di me “FINALMENTE SEI TORNATA, TI STAVO ASPETTANDO, VOLEVO RIVEDERTI PRIMA DI SALIRE IN CASA, MA ENTRA CHE MI SA CHE ANCHE MATTEO (mio marito) SIA ANCORA NEL GARAGE” mi disse come se la cosa non fosse nemmeno in discussione, sfacciato e sicuro di sé, chiaramente entrai dentro con Stefano che subito chiuse la porta alle mie spalle. All’interno visto che c’era l’auto dentro (un SUV Mercedes – altre informazioni non sono in grado di darne) non c’era molto posto, ci trovavamo in piedi fra l’auto e la porta; “VEDIAMO COSA C’E’ QUI SOTTO” sussurrò tirandomi giù la zip della tuta togliendomi poi come fosse un solo movimento la giacca per poi sfilarmi anche il reggiseno gettando tutto per terra e facendo sobbalzare fuori le tette che furono accolte dalle sue mani vogliose. “QUINDI SEI TE LA SPOSA MOLTO PORCA CHE SI SCOPA GIANLUCA!” sussurrò piano per non farsi sentire da mio marito e mio cognato (c’era sempre anche lui) che erano aldilà della porta a parlare, cosa che mi eccitava ancora di più. Non stavo capendo molto se non che avevo voglia di essere scopata quindi seguivo o eseguivo quello che lui diceva di fare trovandomi in un attimo completamente nuda sdraiata sul cofano della sua auto con la fica in possesso della sua lingua completamente fradicia, mi mordevo le labbra per non urlare di piacere. Sentivo i due parlare fuori della porta di altre donne in modo esplicito, anche mio marito non si conteneva nei commenti su cosa avrebbe fatto alla commessa del supermercato o dove lo avrebbe messo alla collega di ufficio, mentre io ora ero bocconi appoggiata all’auto che venivo incaprettata con un bel cazzo dentro la fica che ad ogni colpo mi faceva godere.
Finalmente marito e cognato si salutarono, sentii porta delle scale e cancello chiudersi e poi anche la luce a tempo scattare così così ci lasciammo un po’ andare rilassandoci ma senza che le sue spinte diminuissero di intensità, si vantava sempre di avere un bel cazzo ed essere un brillante chiavatore a ragione, mi stava facendo un bel servizio, Stefano era l’unico fra tutti i conoscenti e condomini che era single dichiarato ed aveva la nomea di “don Giovanni”, raggiunsi un poderoso orgasmo lasciandomi andare a peso morto sul cofano mentre ancora il suo cazzo fradicio dei miei umori continuava ad entrare e uscire dalla fica finché non lo sentii svuotarsi dentro di me ripetutamente poi mi fece rimettere velocemente i pantaloncini e i pantaloni della tuta perché non voleva che colassi la sua sborra né per terra né sulla sua auto e non aveva scottex, ma lasciandomi scoperte le tette che ancora voleva vedere e toccare.
“L’HO SEMPRE DICHIARATO CHE SARESTI STATA UNA GRANDE SCOPATA, POI SCOPARTI CON TUO MARITO LI’ FUORI CHE PARLAVA DELLA COMMESSA, TROPPO BELLO! STAVO PER VENIRE SOLO PER QUELLO – oramai parlava a ruota libera – LA PROSSIMA VOLTA VIENI A CASA MIA COSI’ TI PRENDO ANCHE IL CULO!
“ANCHE TE NON SEI MALE – risposi – MA NON SAPEVO FOSSI COSI’ ATTRATTO DA ME CHE HO PIU’ ANNI DI TE POI VUOI SAPERE A QUANTE LO HAI DETTO!”
“NON CONTA L’ETA’ MA QUELLO CHE EMANI E TE SEI MOLTO FEMMINA CHE ISPIRA IL SESSO EQUESTE? – diceva palpandomi il seno -SONO FANTASTICHE! AD ESEMPIO, TUA SORELLA NON E’ STATA COSI’ ECCITANTE E FOCOSA” continuò lasciandomi senza parole e strizzandomi l’occhio continuò “ORA SALI IN CASA SENZA REGGISENO, QUESTO INTANTO LO TENGO IO IN PEGNO FINCHE’ NON MI PORTI DELLE MUTANDINE O TE LE TOLGO IO LA PROSSIMA VOLTA, E CENI COL MARITINO SENZA FARE LA DOCCIA CON LA MIA SBORRA CHE TI CALA DALLA FICA”.
Esegui gli ordini, tornai in casa e mentre mio marito si scusava perché era tornato a casa in ritardo e stava apparecchiando ne approfittai per togliermi la giacca della tuta e coprirmi le tette con una maglietta, cenammo e rimasi seduta finché Matteo non si alzò per andare alla TV in salotto così potei alzarmi senza mostrare quanto l’enorme sborrata di Stefano mi aveva inzuppato tutto e corsi a fare la doccia infilando tutto in lavatrice per cancellare le prove del tradimento.
Una piccola precisazione, come avrete capito non sono una scrittrice e mi scuso in anticipo per possibili errori, e che i miei “ricordi” non sono tutti precisamente consecutivi nel tempo ma frutto del momento in cui mi trovo a scriverli perché anche questi sono attimi che trovo di nascosto agli altri, che siano in ufficio facendo finta di lavorare che siano a casa nei momenti che sono sola.
Intanto da quel giorno, ogni volta che rimango sola senza marito NON indosso più il reggiseno, mi piace stare senza ed anche far capire che non lo indosso e vi assicuro che avendo una IV misura si nota abbastanza, tanto che molto spesso decido di non indossarlo anche se sono in compagnia di mia figlia, le prime volte le ho inventato delle scuse poi è diventata una cosa naturale.
Da quel giorno io e mio cognato diventammo anche complici di un gioco sempre più trasgressivo, ad esempio successe qualche tempo dopo nel corridoio del box auto del nostro palazzo, era un normale pomeriggio post lavorativo, eravamo tornati a casa e mentre io ero salita subito lui era rimasto nel box a curare i suoi hobbies, tanto che ormai l’auto non ci entrava più con il posto occupato dalle sue cose o come ripostiglio. Dopo un ‘oretta in casa dopo aver impostato le cose per la cena mi cambiai per andare a fare pilates (anche la mia voglia di curarmi il corpo era cambiata, palestra, movimento dieta cazzi, volevo stare meglio) quindi reggiseno sportivo e pantaloncini aderenti come una seconda pelle di quelli che non necessitano di biancheria intima e sopra a coprire una tuta di felpa grigia abbastanza larga proprio per nascondere le forme. Scesi passando per il corridoio box per dare una voce al maritino sia su cosa fare quando sarebbe salito in casa sia per avvisarlo che andavo in palestra, sulla porta del box c’era Gianluca che stava conversando con mio marito su una manifestazione di auto d’epoca, mio cognato vedendomi si tirò indietro per consentirmi di fare capolino sulla porta per parlare io con il coniuge così io ero sulla porta, gli parlavo mentre lui era in fondo che mi ascoltava e rispondeva senza però mai voltarsi continuando a fare quello che faceva, Gianluca, accortosi della situazione mi inserì la mano dentro i pantaloni insinuando le dita sotto anche i pantaloncini arrivando con le dita in mezzo allo spacco del sedere facendo abbassare gli indumenti fino a mezzo sedere, impaurita (ma anche molto eccitata dalla situazione) dal fatto che mio marito si sarebbe potuto girare in qualsiasi momento feci un passo indietro, sempre continuando a parlare, portandomi fuori dal box dando con la mano una strizzata al cazzo già in tiro di Gianluca per poi prendergli il braccio per far uscire la mano da dentro le mie mutande ma, sorpresa, subito fu sostituita da un’altra mano, quella di Stefano, l’amico e vicino del box che vista la cosa fatta alle spalle del marito si sentì dalla sua sfacciataggine autorizzato a toccarmi sempre ché avessi voluto tenere celata la cosa, incrociai i suo sguardo soddisfatto e libidinoso, mi dette una bella strizzata alle chiappe pi mi consentì di tirarmi su i pantaloni, salutai ed andai in palestra ma ben sapevo che non sarebbe finita lì anche perché Stefano con la sua sfacciataggine anche alla presenza di mio marito ni aveva sempre apprezzata, “VADO IN PALESTRA, CIAO A TUTTI” dissi, “TEMPO PERSO” fu la risposta di mio marito a cui ribattei con uno “STRONZO SEMPRE E COMUNQUE” e mentre Gianluca rideva Stefano disse “A ME ANDRESTI BENE ANCHE COSI’, SEI SEMPRE STATA UNA GRAN FICA, DOVRESTI LASCIAR PERDERE QUELL’ESAURITO!”.
La cosa appunto che mi piaceva di quest’uomo era appunto che diceva il suo pensiero senza peli sulla lingua cosa che sapevo invece aveva dato fastidio a mio marito che però subiva sempre le affermazioni senza reagire per poi invece bofonchiare sulla questione a cena, ne ero sicura.
Andai in palestra e lavorai molto impegnandomi in tutti gli esercizi perché nonostante i 50 anni passati volevo tornare ad avere un fisico che mi desse soddisfazione quando mi specchiavo ma mentre sudavo mi piaceva pensare al piacere che avevo provato in quella situazione appena vissuta, mi sentivo porca, due uomini mi avevano toccata mentre mio marito guardava da un’altra parte, pensavo anche se gli sarebbe piaciuto a quei due guardami mentre facevo pilates vestita con solo dei pantaloncini aderentissimi che sostituivano la pelle senza nascondere niente, e con solo il reggiseno sportivo che sosteneva le tette ma certo non le nascondeva, in pratica era come se quando vivevo delle situazioni non previste ma trasgressive si accendesse in me la parte della donna porca che poi difficilmente riuscivo a contenere fino a che non mi ero sfogata.
Per tornare a casa passai dal corridoio dei box anche nel tragitto di ritorno, la scusa che mi ero data era per verificare se mio marito era tornato su ma dentro di me passavo di là per vedere se ci fosse ancora Stefano e vedere se potevo “ricavare” qualcosa dall’eventuale incontro, così quando vidi la luce accesa del suo box ebbi un fremito un poco attenuato dalla luce proveniente dal nostro box, voleva dire che anche mio marito era sempre a lavorare alle sue cose (giusto per spiegare fra il box di Stefano ed il nostro c’era solo la porta delle scale del nostro comparto). Passai davanti alla porta aperta del suo box e guardai dentro, era lì seduto che guardava verso di me “FINALMENTE SEI TORNATA, TI STAVO ASPETTANDO, VOLEVO RIVEDERTI PRIMA DI SALIRE IN CASA, MA ENTRA CHE MI SA CHE ANCHE MATTEO (mio marito) SIA ANCORA NEL GARAGE” mi disse come se la cosa non fosse nemmeno in discussione, sfacciato e sicuro di sé, chiaramente entrai dentro con Stefano che subito chiuse la porta alle mie spalle. All’interno visto che c’era l’auto dentro (un SUV Mercedes – altre informazioni non sono in grado di darne) non c’era molto posto, ci trovavamo in piedi fra l’auto e la porta; “VEDIAMO COSA C’E’ QUI SOTTO” sussurrò tirandomi giù la zip della tuta togliendomi poi come fosse un solo movimento la giacca per poi sfilarmi anche il reggiseno gettando tutto per terra e facendo sobbalzare fuori le tette che furono accolte dalle sue mani vogliose. “QUINDI SEI TE LA SPOSA MOLTO PORCA CHE SI SCOPA GIANLUCA!” sussurrò piano per non farsi sentire da mio marito e mio cognato (c’era sempre anche lui) che erano aldilà della porta a parlare, cosa che mi eccitava ancora di più. Non stavo capendo molto se non che avevo voglia di essere scopata quindi seguivo o eseguivo quello che lui diceva di fare trovandomi in un attimo completamente nuda sdraiata sul cofano della sua auto con la fica in possesso della sua lingua completamente fradicia, mi mordevo le labbra per non urlare di piacere. Sentivo i due parlare fuori della porta di altre donne in modo esplicito, anche mio marito non si conteneva nei commenti su cosa avrebbe fatto alla commessa del supermercato o dove lo avrebbe messo alla collega di ufficio, mentre io ora ero bocconi appoggiata all’auto che venivo incaprettata con un bel cazzo dentro la fica che ad ogni colpo mi faceva godere.
Finalmente marito e cognato si salutarono, sentii porta delle scale e cancello chiudersi e poi anche la luce a tempo scattare così così ci lasciammo un po’ andare rilassandoci ma senza che le sue spinte diminuissero di intensità, si vantava sempre di avere un bel cazzo ed essere un brillante chiavatore a ragione, mi stava facendo un bel servizio, Stefano era l’unico fra tutti i conoscenti e condomini che era single dichiarato ed aveva la nomea di “don Giovanni”, raggiunsi un poderoso orgasmo lasciandomi andare a peso morto sul cofano mentre ancora il suo cazzo fradicio dei miei umori continuava ad entrare e uscire dalla fica finché non lo sentii svuotarsi dentro di me ripetutamente poi mi fece rimettere velocemente i pantaloncini e i pantaloni della tuta perché non voleva che colassi la sua sborra né per terra né sulla sua auto e non aveva scottex, ma lasciandomi scoperte le tette che ancora voleva vedere e toccare.
“L’HO SEMPRE DICHIARATO CHE SARESTI STATA UNA GRANDE SCOPATA, POI SCOPARTI CON TUO MARITO LI’ FUORI CHE PARLAVA DELLA COMMESSA, TROPPO BELLO! STAVO PER VENIRE SOLO PER QUELLO – oramai parlava a ruota libera – LA PROSSIMA VOLTA VIENI A CASA MIA COSI’ TI PRENDO ANCHE IL CULO!
“ANCHE TE NON SEI MALE – risposi – MA NON SAPEVO FOSSI COSI’ ATTRATTO DA ME CHE HO PIU’ ANNI DI TE POI VUOI SAPERE A QUANTE LO HAI DETTO!”
“NON CONTA L’ETA’ MA QUELLO CHE EMANI E TE SEI MOLTO FEMMINA CHE ISPIRA IL SESSO EQUESTE? – diceva palpandomi il seno -SONO FANTASTICHE! AD ESEMPIO, TUA SORELLA NON E’ STATA COSI’ ECCITANTE E FOCOSA” continuò lasciandomi senza parole e strizzandomi l’occhio continuò “ORA SALI IN CASA SENZA REGGISENO, QUESTO INTANTO LO TENGO IO IN PEGNO FINCHE’ NON MI PORTI DELLE MUTANDINE O TE LE TOLGO IO LA PROSSIMA VOLTA, E CENI COL MARITINO SENZA FARE LA DOCCIA CON LA MIA SBORRA CHE TI CALA DALLA FICA”.
Esegui gli ordini, tornai in casa e mentre mio marito si scusava perché era tornato a casa in ritardo e stava apparecchiando ne approfittai per togliermi la giacca della tuta e coprirmi le tette con una maglietta, cenammo e rimasi seduta finché Matteo non si alzò per andare alla TV in salotto così potei alzarmi senza mostrare quanto l’enorme sborrata di Stefano mi aveva inzuppato tutto e corsi a fare la doccia infilando tutto in lavatrice per cancellare le prove del tradimento.
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