Lezioni di nuoto 4

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genere
tradimenti

Andrea portò Gabriella nella sua stanza e la buttò sul letto. “È la prima volta che finisco a letto con un ragazzo così giovane.” “Ti assicuro che ti piacerà” rispose l’insegnante di nuoto alla sua allieva. Poi, con un colpo secco e preciso, le infilò il cazzo nella figa e iniziò a scoparla. Gabriella emise un grido di dolore e piacere, forse avrebbe preferito un’entrata più graduale, ma l’irruenza con cui quel toro di Andrea l’aveva violata la sta stava facendo eccitare tantissimo.

Il 25enne non perse tempo e iniziò a scoparla con un ritmo incessante ma alternato. E già… l’insegnante di nuoto ci sapeva proprio fare… “È una macchina del sesso” pensò Gabriella. Lui alternava sapientemente un dentro-fuori rapido a momenti più soft, lei nel frattempo godeva in maniera esagerata e chiedeva al suo amante di andare sempre più forte: “Sì, sì, siiiiii… Come godoooooo… Non ti fermare, ne voglio sempre di più…”

La concentrazione sul lavoro del marito aveva privato Gabriella del sesso per un tempo troppo lungo, la sua voglia di cazzo era smisurata, in quel momento della sua vita non avrebbe potuto desiderare niente di meglio di Andrea. Era la persona giusta per lei, le avrebbe potuto dare sesso vero. Il tutto senza alcun impegno relazionale.

L’insegnante di nuoto, desideroso di cambiare posizione, girò Gabriella per scoparla a pecora. Era già passata un’ora, la resistenza di Andrea era impressionante, quella di Gabriella un po’ meno. Ma l’eccitazione ormai aveva preso il sopravvento su di lei, non avrebbe mai fermato quello stallone per alcun motivo… Ora lei era a carponi sul letto e anche da dietro lui la stava sciando con la stessa foga di prima. Con una mano le teneva e le tirava i capelli, con l’altra stuzzicava la rosellina del buco del culo… Si sarebbe preso anche quello?

“Il culo te lo scordi, se ti do pure quello non abbiamo più scuse per rivederci” disse la donna tra un urlo di godimento e l’altro. Andrea rise e disse: “Va bene… Ma stai tranquilla che una troia insoddisfatta come te non smetterei comunque di vederla…” Poi riprese a fotterla in maniera energica, usciva e rientrava, entrava e riusciva. A volte con la delicatezza di un gentiluomo, altre con la brutalità di un animale che sta squartando la preda. Quel palo rovente la stava mandando in visibilio, no, non avrebbe avuto più bisogno del cazzo del marito, aveva trovato il suo paradiso…

“Sto per venire…” Le parole del maestro eccitarono ancor di più Gabriella, che iniziò a scodinzolare come una cagnetta… Di tutta risposta Andrea le diede uno schiaffo sul culo, lei emise un gridolino, poi lui tirò fuori il cazzo e si preparò a venire. Avrebbe voluto venirle in bocca, ma non fece in tempo: una cascata di liquido bianco riempì la schiena della donna, alcuni fiotti le arrivarono pure tra i capelli. Le di tutta risposta si girò, guardò languidamente il suo amante e lo baciò intensamente. Poi disse: “Vado a farmi una doccia, dov’è il bagno?” “Ti accompagno disse lui…”

Erano circa le 4 del mattino. Nel frattempo sul telefono di Gabriella, tra telefonate e messaggi, c’erano 23 notifiche. Il marito aveva cercato di contattarle per ore. Poi crollò dal sonno. Consapevole di essere stakanovista, ignaro di essere cornuto.
scritto il
2025-02-04
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