Lezioni di nuoto 3

di
genere
tradimenti

Giunta nel locale tutti gli occhi si posarono su di lei. Quelli degli uomini che speravano di farne la loro preda, quelli donne colmi di invidia e pensieri velenosi. I più intraprendenti la stavano già abbordando, uno tentò di offrirle il primo drink, un altro di sedersi vicino a lui. Ma lei raggiunse il tavolo dove erano sedute le componenti del suo corso e, soprattutto, Andrea che rimase piacevolmente sorpreso nel vederla. “Non so se sono più stupito dal vederti qui o da quanto sei affascinante…” Gabriella lo ringraziò e andò a sedersi sul divanetto tra lui e la compagna che l’aveva avvisata. Andrea ne approfittò per dirle sottovoce: “Non sei solo affascinante, sei proprio figa.” Poi le chiese: “Cosa ti ordino?” “Un vodka lemon.” Poi gli lanciò un languido sorriso.

La serata proseguì in modo piacevole, ad un certo punto l’amica disse: “Io vado mio marito mi reclama ahah.” Andrea e Gabriella rimasero soli a quel tavolo, lui le disse: “A proposito di mariti, come mai non sei col tuo?” Lei scocciata rispose: “Il mio impegno sarebbe stato uscire con lui. Peccato che mi ha dato buca e io sarei rimasta sola a casa mentre lui, tanto per cambiare, avrebbe passato l’ennesima serata in ufficio…”
“Vorresti dirmi che lui passa le sue nottate in ufficio invece che con te?” La donna annuì e lui rispose: “Oltre ad essere cieco è pure pazzo.” I due risero di gusto, il giovane ne approfittò per mettere una mano sulla coscia della donna. Un brivido corse sulla schiena di Gabriella e raggiunse la sua parte più intima…

Dopo un altro giro di drink Andrea disse alla sua affascinante allieva: “Vuoi che ti accompagno a casa?” Lei rispose: “Va bene.” Appena giunti in auto, i due si guardarono intensamente, a causa dell’alcol o di una scintilla scattata fin dalla prima stretta di mano, le loro bocche si unirono in un lungo e denso bacio. Le loro lingue si intrecciarono con foga. Gabriella disse: “Andiamo da te.” Andrea non se lo fece ripetere due volte. La tensione erotica era palpabile, entrambi non vedevano l’ora di saltarsi addosso.

Giunti nell’appartamento, Andrea scaraventò Gabriella sul divano. Si spogliarono. Lui si fiondò con la lingua sulla figa di lei. Era già un lago. Giorni a pensare e fantasticare su cosa sarebbe potuto succedere con quel giovane toro ed eccoci qui. Fino a quel momento non aveva mai incontrato un uomo capace di farla venire con la sola lingua. Stava provando sensazioni mai provate. Ma anche Andrea aveva voglia di godere. Staccò la bocca dalla vagina di Gabriella si tirò su e abbassò le mutande. La donna si trovò davanti un pezzo di carne lungo e spesso, di circa venti centimetri, quasi completamente eretto.

La donna, visibilmente sconvolta dal trattamento ricevuto fin lì, ironicamente chiese: “E tu cosa pensi di fare con quello?” “Farti provare sensazioni che tuo marito non può farti provare ahahah…” Lei rise e poi iniziò a leccarlo. Lo leccava con elegante avidità. Partiva dalla cappella, per poi scendere lungo tutta l’asta, arrivava alle palle e succhiava pure quelle. Fece questa operazione due o tre volte, poi iniziò a metterlo in bocca. L’operazione non era semplice, ma Gabriella si impegnava sempre di più. Riuscì ad arrivare fino in fondo. Poi i due decisero di cambiare posizione: Andrea si sedette sul divano e Gabriella si inginocchiò davanti a lui, riprendendo a fargli quel magnifico pompino.

Andrea, rimasto passivo fino a quel momento, decise di prendere letteralmente in mano la situazione. Con una mano teneva la testa della donna ben piantata sul suo cazzo, con l’altra cercava di stuzzicarle i capezzoli. La resistenza di Gabriella venne messa a dura prova, ingoiare quel pene mastodontico non era per nulla semplice. E sì che non era una novellina della materia, ma un bastone come quello del suo insegnante di nuoto non lo aveva mai preso. Andrea invece dimostrò di avere un’ottima resistenza, quando stava per venire rimise la mano sulla nuca della donna e la tenne ben piantata sul suo pene. Venne copiosamente, Gabriella, ansimava, ma non perse una goccia della sborra del suo nuovo amante.

Appoggiandosi sulle ginocchia di Andrea lo guardò e sorrise. Lui le accarezzò il viso e le disse: “L’ho capito fin dal primo sguardo che eri una gran troia e che con te mi sarei divertito. Non pensavo fossi così brava né che avessi un marito così scemo da lasciarti insoddisfatta.” Lei gli rispose: “Ho temuto fin dall’inizio che sarebbe finita così ahahah… ma non farsi martellare da un come te sarebbe stata una follia. Quelle spalle mi hanno subito fatta impazzire… ma pensavo di resistere ancora qualche settimana.” Detto questo rise. Andrea la prese in braccio e le disse: “Ora viene il bello.” E si diresse verso la camera da letto. Lei gli si avvinghiò al collo e gli scoccò un bacio.

Nel frattempo nella borsa di Gabriella, appoggiata sul tavolo della sala, lo smartphone iniziò a vibrare. Erano le 2 di notte. Poco dopo arrivò un messaggio di Francesco, suo marito: “Ma dove sei?”

CONTINUA
scritto il
2025-02-03
7 1 3
visite
1 0
voti
valutazione
7
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

Lezioni di nuoto 2
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.