In viaggio con mamma.

di
genere
incesti

Io e mamma siamo andati a trovare papà al San Raffaele, un'intervento che si poteva fare benissimo nella nostra zona, lui però giustamente ha preferito la sicurezza. Sicurezza il cazzo per poco non ci lasciava le penne. Ora era fuori pericolo comunque doveva restare
ancora quindici giorni. Dal ricovero ne erano già passati quindici. La domenica invece del treno siamo andati in macchina perché mamma ha preteso di trascorrere una domenica diversa. Abbiamo portato i ricambi per papà, in numero importante perché poi saremmo tornati su solo per riprenderlo. Siamo stati in sua compagnia fino alle quattro del pomeriggio, siamo ripartiti ho guidato io. Il sole negli occhi era fastidioso, ho infilato gli occhiali, lei si è messa dietro, ho visto che si muoveva infatti si stava cambiando. -Mamma che fai?- -Ho caldo sto mettendo l'abito leggero- -Veramente ho caldo anch'io metto in funzione l'aria condizionata- -No assolutamente mi fa male- -Cazzo è una tortura stare cinque ore in questo forno- -Spogliati fai come me, resta in mutande- L'ho guardata dallo specchietto era veramente in mutandine e reggiseno- -Mamma sei nuda- -Pensa a guidare- Ho tolto la maglietta, mi sono immerso nella guida, il traffico era solo nel senso inverso, noi avevamo strada libera. Ha iniziato a fare strani movimenti è arrivata al mio fianco. -Come va con Grazia?- Grazia è la ragazza con cui sto. La domanda mi ha sorpreso perché a lei Grazia non è simpatica, ha sviluppato una sorta di competizione. -Grazia spesso ti imita, la vedo sbarazzina e irriverente con tutti, mi fa incazzare, le manca l'umiltà, pensa di piegare tutti al suo volere- -Avete rapporti?- -Entriamo nei particolari ora?- -Io e tuo padre sono tre mesi che non abbiamo rapporti- -L'ho immaginato mamma purtroppo ha avuto un problema" -Eccoti, solo papà ha avuto il
problema? A me non ci pensa nessuno- In quel momento nella mente appaiono i trascorsi di mamma, le sue manie ad apparire, i conti salati che papà doveva ricoprire tra estetista, parrucchiera, qualche abito osceno e purtroppo qualche tradimento che papà ha sempre perdonato. -Cosa ho di diverso da Grazia?- -Tu sei la mia mamma Grazia è la mia ragazza-
-Guardami- dice scoprendosi i seni -Vedi come si tengono?- -Mamma copriti non essere ridicola- -Ridicola? questa è ridicola secondo te?- Spostando le mutandine scopre la
figa depilata perfettamente. -Stai dando spettacolo, componiti, ti vedono tutti- Forse
il silenzio era l'unica soluzione a quell'indecente spettacolo. -Fermati al primo autogrill voglio un caffè_ Ha preso qualcosa dal sedile posteriore, ha tolto il reggiseno indossando un top cortissimo, ha tolto le mutandine indossando dei pantaloncini strettissimi, fingevo di non guardare. Ci siamo fermati, sono rimasto in macchina per
fare rifornimento di carburante, lei è scesa più provocante che mai, si è diretta nel bar, ho parcheggiato, l'ho raggiunta, aveva due ragazzi attorno. Per evitare che la
importunassero mi sono finto il suo uomo -Amore potevi aspettarmi, il tempo di parcheggiare- Le ho sfiorato le labbra con le mie, i ragazzi hanno capito e desistito.
Abbiamo preso il caffè, ci siamo rimessi in macchina e siamo ripartiti. Con la lingua
si leccava le labbra- Ti è rimasto sulle labbra il sapore del caffè, veramente ottimo-
-Del caffè non mi interessa sto assaporando le tue labbra- - Mamma penso di aver capito
le tue intenzioni, l'ultima cosa a cui penso, lascia perdere- -Quando decido una cosa
me la prendo, sono riuscita a farmi perdonare da tuo padre qualche scopata extra al punto
che mi ha autorizzato a farlo ancora- -Povero papà!- -Povero papà? Avresti dovuto vedere
come era eccitato quando gli raccontavo, diventava un toro, più esageravo e più spingeva,
mi scopava divinamente- Il mio cazzo cominciava ad agitarsi, i discorsi di mamma stavano
avendo un brutto effetto, forse sentire papà che si eccitava sapendola scopare con altri
lasciava il segno, che troia di mamma ho con un padre cornuto felice. Avevamo ancora due
ore di macchina, quei discorsi mi avevano addolcito, la guardavo più spesso, mi sorrideva
aveva toccato qualche tasto debole. Ha preso la mia mano posandola sulla sua gamba, molto
vicina alla figa. Forse un riflesso incondizionato ha dato uno scatto al mio anulare, lei
ha allargato appena le gambe posando l'intera mano sulla figa. l'ho guardata, le ho sorriso, stavamo esercitandoci ad un contatto più deciso. Ho dovuto ritrarre la mano per
cambiare marcia, c'era un rallentamento. Ormai il solco era tracciato, c'era solo da mettere il seme. Ha preso l'iniziativa, è stata lei a mettermi la mano sul cazzo -Questo
l'ho coltivato io, merito riconoscenza, finalmente questa notte un uomo che mi scoperà
dormirà nel mio letto- -Mamma sei puttana che di più non si può- -Sii! chiamami puttana,
mi eccita, sono una puttana come piace a tuo padre e forse anche a mio figlio- Nel restante viaggio i discorsi sono stati sempre dello stesso tenore. Io pensavo che avesse tradito papà solo qualche volta, invece mi ha raccontato che a volte lo ha fatto anche in sua presenza. La cosa non mi dispiaceva affatto, anzi mi eccitava sapere che papà voleva
essere cornuto. Siamo arrivati a casa, eravamo cotti al punto giusto, era quasi buio, ho
indossato la maglietta, lei è scesa così come era nel bar, era quasi nuda. Evandro che
ci ha visti tornare è inciampato sul marciapiede per guardare mamma, l'ho dovuto aiutare
a rialzarsi. Abbiamo scaricato tutto, Ho fatto una veloce doccia mentre lei metteva i panni sporchi di papà in lavatrice. -Prepara qualcosa da mangiare mentre faccio il bagno-
C'era tanta frutta in frigo, ho preparato una monumentale macedonia. Siccome non usciva dal bagno sono andato a rendermi conto del ritardo. Sono entrato, era immersa nell'acqua caldissima quasi coperta dal vapore, una scena bellissima lei nuda distesa nella vasca, che immagine eccitante. -Dai mamma ho preparato la macedonia- -Aiutami ho le vertigini,
forse è stato il vapore, portami sul letto- L'ho sollevata di peso l'ho depositata sul letto, era una scusa, come l'ho poggiata mi ha preso la testa ed ha avvicinato le mie
labbra alle sue -Che magnifico sapore- Lei in accappatoio siamo andati in cucina, nonostante stessimo senza mangiare da una vita, abbiamo immesso due cucchiai di macedonia
nella bocca -Andiamo a letto, ti voglio, non resisto- Altro che preliminari, il cazzo è
stato attratto come fosse di ferro e lei avesse una calamita nella figa. Da morire, eravamo al limite -Allagami di sborra, dimmi che sono una puttana, dimmi che mi piace il cazzo. L'orgasmo è arrivato e basta, altro che Grazia mamma era di un altro pianeta la sua figa era una idrovora di cazzo, aveva una forza straordinaria, mi impediva di uscire,
le gambe incrociate sulla mia schiena. In quel momento ho pensato a papà che preferiva
vederla scopare che scoparla. Quel rapporto che fino a qualche ora prima disprezzavo, ora
mi mandava in estasi. Dovevo dividermi tra pensieri uno che stessi scopando mamma, l'altro che stavo provando qualcosa che non credevo esistesse. Con la sborra della prima
scopata la lubrificazione rendeva incontrollabili i sensi, mi mordeva le labbra, aveva
perso il senso della ragione, era troppo bello dovevamo durare all'infinito. Il telefonino squilla nei momenti meno opportuno, era la videochiamata di papà, sono scappato nella mia camera mentre mamma si è coperta col lenzuolo. -Siete arrivati?-
-Certo che si, sono stanca già sono a letto- -Ezio dov'è?- -Sarà nella sua camera ha guidato per tutto il percorso--Va bene salutalo tu, a domani buonanotte a tutti- -Amore
vieni, riprenditi mettimi il cazzo nella figa e chiama papà dal tuo telefonino senza
video però- -Non finisci mai di stupirmi- -Voglio il cazzo nella figa mentre parli con tuo padre- -Troia, troia, troia- -Papà eccomi, stavo riposando sul mio lettino- -E' stato
faticoso il viaggio?- -Il solito papà, porca puttana!!!- -Che ti succede?- Papà ho dato
il ginocchio allo spigolo della testiera- -Stai attento no?- -Certo papà, scusa ora chiudo il dolore è forte ci devo mettere il ghiaccio- -Sei pazza? Mi hai fatto sborrare mentre parlavo con papà- -Anch'io sono venuta, il solo pensiero di farti sborrare nella mia figa mentre parlavi con tuo padre mi ha eccitato come mai- -Come cazzo fa papà con una puttana del tuo rango- -Amore ora ci sei anche tu, anzi soprattutto tu, il tuo cazzo
mi riempie la figa, da morire. Dammelo in bocca, mettilo nel culo, spaccami tutta, voglio
morire tra le tue braccia col cazzo dentro- -Mamma riposiamo un pochino- -Bene girati
voglio dormire col tuo cazzo in bocca, se a te va leccami la figa, riprenditi tutta la
tua sborra con la lingua- -Con papà fai così? povero uomo lo distruggi- Tuo padre rispetto a te è zero, mi fa scopare con altri, io sono insaziabile, lui è l'opposto-
La notte è trascorsa secondo il suo volere, poi però il sonno ci ha travolto, abbiamo
perso la volontà, mamma mi ha soggiogato. La mattina mi ha svegliato con un maestoso pompino senza farmi sborrare, mi è venuta sopra l'ha messo nella figa. Non so da dove
è arrivata quella sborra, non ne avevo più. Una pantagruelica colazione ci ha rimesso in forze. -Amore andiamo al mare- -Mamma sono stanco- -Non chiamarmi mamma sono la tua puttana, chiamami troia o puttana- -Voglio andare al mare, voglio far vedere alla gente
il tuo splendido cazzo, lo voglio vedere sempre duro, le altre devono morire d'invidia, ci penso io a farlo stare sempre duro- Controvoglia ho ubbidito, è stato proprio il caso
di dire che ho eseguito il suo ordine. Ha avuto ragione lei un triangolino copriva la figa, seni liberi. Non solo il mio cazzo era duro, anche quello degli altri, si vedevano
chiaramente attraverso i costumi. -Vedi che combini troia?- -Amore me li farei tutti, ora
ho te però quindi mi interessa solo il tuo. Camminiamo su quel sentiero sabbioso, vediamo
dove ci porta- -Oltre c'è il fiume- -Dai andiamo voglio stare nuda e scopare ancora-
-Io muoio se ci provi ancora- -Va bene muori ma scopiamo- L'ennesima scopata, ho desiderato il ritorno di papà, non avrei resistito altri quattordici giorni con quei ritmi.
di
scritto il
2024-01-15
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