La mamma del mio migliore amico -capitolo 1-
di
as0403
genere
etero
*attenzione ricarico questo racconto per alcuni problemi con il vecchio profilo*
Fin da quando ero piccolo passavo un sacco di tempo a casa del mio migliore amico, Emanuele, praticamente passavo più tempo lì che a casa mia, a 18 anni la cosa non cambiò, stavo lì tutto il giorno a giocare alla play con Emanuele, a studiare e spesso a perdere tempo e ammazzare la noia; tuttavia, quell’estate Emanuele stava poco a casa per via del lavoro e io invece continuavo a frequentare casa sua, visto che, come lavoro estivo stavo dando ripetizioni a sua sorella di 14 anni, stare a casa sua senza di lui non mi metteva a disagio oramai ero di famiglia, ma, c'era un problema e quello era Sua madre, Deborah, una donna di 44 anni, fisicamente era davvero spettacolare, era alta intorno al metro e sessanta e molto formosa, il suo viso era affilato ma allo stesso tempo attraente che ti faceva sciogliere al primo sguardo, le sue labbra erano carnose e a forma di cuore, aveva dei grandi occhi scuri allungati che mostravano malizia, i suoi capelli erano neri e mossi e le arrivavano poco più giù delle spalle, aveva il ventre leggermente sporgente mentre il suo petto era molto formoso (probabilmente aveva una quarta abbondante di reggiseno), le sue gambe si potevano definire leggermente grosse ma invitanti come poche cose al mondo e sorreggevano quel suo grosso culo che mi distraeva dalle ripetizioni. Caratterialmente invece, Deborah, era una donna forte e autoritaria, questa cosa mi mandava fuori di testa per l’eccitazione.
Ebbene sì, ero da sempre innamorato perso della madre del mio migliore amico. All'inizio questa cosa non mi creava troppi problemi, fortunatamente ho sempre avuto un ottimo autocontrollo, però, tutto cambiò un giorno. Feci una piccola pausa dalle ripetizioni per andare in bagno e arrivato difronte alla porta socchiusa, un attimo prima di aprirla, notai che si intravedeva il riflesso di una persona allo specchio, era Deborah, mi fermai giusto in tempo dall’aprire la porta e per qualche secondo mi incantai guardando quella figura meravigliosa, era totalmente nuda ma purtroppo era di spalle, riuscivo a vedere solo la sua schiena e a intravedere il culo anche se tagliato dallo specchio, insomma non vidi praticamente nulla ma quello fu sufficiente a scatenare le mie fantasie e soprattutto a creare un desiderio maniacale di vedere quel corpo nudo. Rimasi lì a guardarla più o meno dieci secondi prima di farmi sopraffare dalla codardia e tornare alle mie ripetizioni. Finite le ripetizioni mi ritrovai in cucina a chiacchierare con Deborah, non era la prima volta che mi ritrovavo da solo a parlare con lei anzi era uno scenario solito, ma, quel giorno non era la stessa cosa, non riuscivo a non pensare a quello che avevo visto e automaticamente ogni volta che la guardavo non potevo far ameno di spogliarla con gli occhi; infatti, a un tratto iniziò a ridere e mi disse: “sai i miei occhi sono più su”. Stavo morendo dall’imbarazzo, lei lo notò e per tranquillizzarmi mi disse: “stai tranquillo è normale alla tua età avere questi interessi e poi io lo prendo per un complimento”. L'imbarazzo svanì e a quel punto visto che si era fatto abbastanza tardi la salutai e tornai a casa.
Continua nel prossimo capitolo--->
Fin da quando ero piccolo passavo un sacco di tempo a casa del mio migliore amico, Emanuele, praticamente passavo più tempo lì che a casa mia, a 18 anni la cosa non cambiò, stavo lì tutto il giorno a giocare alla play con Emanuele, a studiare e spesso a perdere tempo e ammazzare la noia; tuttavia, quell’estate Emanuele stava poco a casa per via del lavoro e io invece continuavo a frequentare casa sua, visto che, come lavoro estivo stavo dando ripetizioni a sua sorella di 14 anni, stare a casa sua senza di lui non mi metteva a disagio oramai ero di famiglia, ma, c'era un problema e quello era Sua madre, Deborah, una donna di 44 anni, fisicamente era davvero spettacolare, era alta intorno al metro e sessanta e molto formosa, il suo viso era affilato ma allo stesso tempo attraente che ti faceva sciogliere al primo sguardo, le sue labbra erano carnose e a forma di cuore, aveva dei grandi occhi scuri allungati che mostravano malizia, i suoi capelli erano neri e mossi e le arrivavano poco più giù delle spalle, aveva il ventre leggermente sporgente mentre il suo petto era molto formoso (probabilmente aveva una quarta abbondante di reggiseno), le sue gambe si potevano definire leggermente grosse ma invitanti come poche cose al mondo e sorreggevano quel suo grosso culo che mi distraeva dalle ripetizioni. Caratterialmente invece, Deborah, era una donna forte e autoritaria, questa cosa mi mandava fuori di testa per l’eccitazione.
Ebbene sì, ero da sempre innamorato perso della madre del mio migliore amico. All'inizio questa cosa non mi creava troppi problemi, fortunatamente ho sempre avuto un ottimo autocontrollo, però, tutto cambiò un giorno. Feci una piccola pausa dalle ripetizioni per andare in bagno e arrivato difronte alla porta socchiusa, un attimo prima di aprirla, notai che si intravedeva il riflesso di una persona allo specchio, era Deborah, mi fermai giusto in tempo dall’aprire la porta e per qualche secondo mi incantai guardando quella figura meravigliosa, era totalmente nuda ma purtroppo era di spalle, riuscivo a vedere solo la sua schiena e a intravedere il culo anche se tagliato dallo specchio, insomma non vidi praticamente nulla ma quello fu sufficiente a scatenare le mie fantasie e soprattutto a creare un desiderio maniacale di vedere quel corpo nudo. Rimasi lì a guardarla più o meno dieci secondi prima di farmi sopraffare dalla codardia e tornare alle mie ripetizioni. Finite le ripetizioni mi ritrovai in cucina a chiacchierare con Deborah, non era la prima volta che mi ritrovavo da solo a parlare con lei anzi era uno scenario solito, ma, quel giorno non era la stessa cosa, non riuscivo a non pensare a quello che avevo visto e automaticamente ogni volta che la guardavo non potevo far ameno di spogliarla con gli occhi; infatti, a un tratto iniziò a ridere e mi disse: “sai i miei occhi sono più su”. Stavo morendo dall’imbarazzo, lei lo notò e per tranquillizzarmi mi disse: “stai tranquillo è normale alla tua età avere questi interessi e poi io lo prendo per un complimento”. L'imbarazzo svanì e a quel punto visto che si era fatto abbastanza tardi la salutai e tornai a casa.
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