Umiliazioni in palestra
di
Accidukanes1977
genere
feticismo
Il programma era stabilito: mi sarei presentato in palestra di prima mattina in modo da essere da solo o con poca gente, avrei preso le scarpe da ginnastica di Daniela dal suo armadietto (la serratura era rotta), sarei scomparso in bagno con quelle magnificenze per regalarmi un po' di autoerotismo e, infine sarei tornato a casa. Daniela si allenava di pomeriggio e non mi avrebbe mai scoperto. Era una milfona stronza, prepotente e bisbetica, dai lunghi capelli castani, fisico palestrato, occhi diabolici e due splendidi piedi "egizi", lungi e affusolati.
Mi ero masturbato decine di volte pensando alle divine estremità di quella stronza e, finalmente, avrei potuto anche sentirne l'odore.
Giunsi in palestra ad apertura , alle otto del mattino, presi le scarpe da ginnastica dall'armadietto di Daniela e mi diressi in bagno bagno ma fui gelato dalle sue urla.
"Che cazzo fai con le mie scarpe?"
Oddio! Mi aveva scoperto. Che figura di merda! Ero terrorizzato perché sapevo che quella odiosa milfona me l'avrebbe fatta pagare. La donna era ferma a piedi nudi davanti alla porta dello spogliatoio maschile , aveva le braccia conserte e gli occhi sembravano di fuoco.
Seppi bofonchiare qualche parola per giustificarmi ma lei mi piazzo' un calcio negli zebedei che mi fece accasciare a terra. Si avvicinò e prese a pigiarmi il collo con un piede mentre continuava a sbraitarmi contro.
Fummo interrotti da Rosi, la massaggiatrice della palestra che si era allarmata per le grida. La ragazza era davvero graziosa, bionda, con gli occhi azzurri e un fisico snello e atletico. Cosa succede" - chiese attonita la massaggiatrice. "Questo maniaco ha rubato le mie scarpe per masturbarsi" - rispose furibonda Daniela- "non è vero" - dissi per giustificarmi - "ah, non è vero ? Schifoso porco. E allora perché hai il cazzone così grosso".
Il mio uccello mi tradiva perché era enorme e duro come il marmo. La pressione del piede della stronza sul mio collo era tanto eccitante quanto dolorosa.
"Per favore signora , tolga il piede da lì, può essere pericoloso" - disse Rosi preoccupata.
Daniela la ascolto'e mi liberò dalla presa.
"Guardi Rosi, a questo pervertito piace pure quello che gli ho appena fatto. Provi anche lei e vedrà".
Rosi, sempre più incuriosita, si sfilò una scarpa, poggiò il piede sulla mia faccia e scoppio a ridere di gusto nel vedere la mia espressione inebetita e il mio membro che vibrava e si allungava ancora di più.
"Adesso ti darò una lezione" - sentenziò Daniela- "volevi le mi scarpe? Bene, mettigli dentro la tua faccia".
Io, arrapato come un mandrillo, obbedii immediatamente al suo ordine e mi beai della'aroma sublime di quella scarpa.
D'un tratto sentii il piede di Daniela che mi premeva sulla testa e mi spingeva la faccia sempre più sulla suola fino quasi a farmi soffocare .
Rosi, intanto, mi era salita di sopra e pigiava i piedi sulla mia schiena e sui miei glutei, tipo massaggio thai. Quei movimenti furono deleteri perché il mio cazzo inizio' ad eiaculare ettoliti di sperma. Rimasi ancora circa un minuto in quella posizione finché Daniela tolse il piede dalla mia testa e potei riprende fiato. Rosi era ancora sopra di me, mentre la milfona crudele prese a schiaffeggiarmi col piede. "La prossima volta che rubi le mie scarpe ti denuncio" -sciaff sciaff- "E comunque racconterò tutto ai proprietari così sarai espulso dalla palestra" - sciaff sciaff
Dopo circa dieci pedate il mio viso era paonazzo. Daniela ritenne che ne avevo avute abbastanza, raccattò le sue cazzo di scarpe e il mio dolce supplizio terminò.
Rosi, che nel frattempo era scesa dalla mia schiena mi chiese se avevo gradito il massaggio. "Quale massaggio " chiesi stupito . "Quello che ti ho appena fatto . Sono 50 euro".
Morale della favola, pagai il massaggio a Rosi e fui espulso dalla palestra. Per farmi perdonare da Daniela le comprai un nuovo costoso paio di scarpe e gliele portai in palestra , alla fine della sua lezione. La stronza accettò il regalo, mi ringrazio' e poi mi liquidò con un perentorio "ora però sparisci, pervertito".
Mi ero masturbato decine di volte pensando alle divine estremità di quella stronza e, finalmente, avrei potuto anche sentirne l'odore.
Giunsi in palestra ad apertura , alle otto del mattino, presi le scarpe da ginnastica dall'armadietto di Daniela e mi diressi in bagno bagno ma fui gelato dalle sue urla.
"Che cazzo fai con le mie scarpe?"
Oddio! Mi aveva scoperto. Che figura di merda! Ero terrorizzato perché sapevo che quella odiosa milfona me l'avrebbe fatta pagare. La donna era ferma a piedi nudi davanti alla porta dello spogliatoio maschile , aveva le braccia conserte e gli occhi sembravano di fuoco.
Seppi bofonchiare qualche parola per giustificarmi ma lei mi piazzo' un calcio negli zebedei che mi fece accasciare a terra. Si avvicinò e prese a pigiarmi il collo con un piede mentre continuava a sbraitarmi contro.
Fummo interrotti da Rosi, la massaggiatrice della palestra che si era allarmata per le grida. La ragazza era davvero graziosa, bionda, con gli occhi azzurri e un fisico snello e atletico. Cosa succede" - chiese attonita la massaggiatrice. "Questo maniaco ha rubato le mie scarpe per masturbarsi" - rispose furibonda Daniela- "non è vero" - dissi per giustificarmi - "ah, non è vero ? Schifoso porco. E allora perché hai il cazzone così grosso".
Il mio uccello mi tradiva perché era enorme e duro come il marmo. La pressione del piede della stronza sul mio collo era tanto eccitante quanto dolorosa.
"Per favore signora , tolga il piede da lì, può essere pericoloso" - disse Rosi preoccupata.
Daniela la ascolto'e mi liberò dalla presa.
"Guardi Rosi, a questo pervertito piace pure quello che gli ho appena fatto. Provi anche lei e vedrà".
Rosi, sempre più incuriosita, si sfilò una scarpa, poggiò il piede sulla mia faccia e scoppio a ridere di gusto nel vedere la mia espressione inebetita e il mio membro che vibrava e si allungava ancora di più.
"Adesso ti darò una lezione" - sentenziò Daniela- "volevi le mi scarpe? Bene, mettigli dentro la tua faccia".
Io, arrapato come un mandrillo, obbedii immediatamente al suo ordine e mi beai della'aroma sublime di quella scarpa.
D'un tratto sentii il piede di Daniela che mi premeva sulla testa e mi spingeva la faccia sempre più sulla suola fino quasi a farmi soffocare .
Rosi, intanto, mi era salita di sopra e pigiava i piedi sulla mia schiena e sui miei glutei, tipo massaggio thai. Quei movimenti furono deleteri perché il mio cazzo inizio' ad eiaculare ettoliti di sperma. Rimasi ancora circa un minuto in quella posizione finché Daniela tolse il piede dalla mia testa e potei riprende fiato. Rosi era ancora sopra di me, mentre la milfona crudele prese a schiaffeggiarmi col piede. "La prossima volta che rubi le mie scarpe ti denuncio" -sciaff sciaff- "E comunque racconterò tutto ai proprietari così sarai espulso dalla palestra" - sciaff sciaff
Dopo circa dieci pedate il mio viso era paonazzo. Daniela ritenne che ne avevo avute abbastanza, raccattò le sue cazzo di scarpe e il mio dolce supplizio terminò.
Rosi, che nel frattempo era scesa dalla mia schiena mi chiese se avevo gradito il massaggio. "Quale massaggio " chiesi stupito . "Quello che ti ho appena fatto . Sono 50 euro".
Morale della favola, pagai il massaggio a Rosi e fui espulso dalla palestra. Per farmi perdonare da Daniela le comprai un nuovo costoso paio di scarpe e gliele portai in palestra , alla fine della sua lezione. La stronza accettò il regalo, mi ringrazio' e poi mi liquidò con un perentorio "ora però sparisci, pervertito".
8
voti
voti
valutazione
5.1
5.1
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Madre padronaracconto sucessivo
Madre padrona - Parte seconda
Commenti dei lettori al racconto erotico