Martina - Babysitter - Parte 1

di
genere
etero

Ecco il racconto di un’altra avventura eccitante.
Stavo cercando un lavoretto per guadagnare qualche spicciolo e guardacaso trovo, attaccato ad un lampione, il classico foglietto con un annuncio e i bigliettini con il numero da staccare. Diceva:
“Cerco una babysitter per mio figlio di 5 anni per qualche venerdì sera. [...] se siete interessati chiama il 3333333333”
Così stacco il bigliettino e, anche se l’idea di dover rinunciare alla movida del venerdì sera non mi rallegrava, non volevo scartare a priori l’opportunità.


Trascorsi alcuni giorni, mi decido di inviare un messaggio Whatsapp per un colloquio, e nel giro di pochi minuti ricevo una risposta per incontrarci la sera seguente. Non ero molto convinta che quel lavoro facesse per me, non mi sentivo molto portata e partivo con aspettative molto basse, ma c’era qualcosa che mi attirava ugualmente.

Il giorno successivo, mi reo con lo scooter all’indirizzo scritto nel messaggio. Non ho difficoltà a trovare la casa, si trattava di una grande quanto appariscente villetta. Parcheggio, quando mai qualcuno parcheggia un motorino? Lo abbandono a lato della strada, percorro il vialetto e nel mentre mi sistemo i capelli muovendoli con le mani per far riacquistare un po’ di volume che il casco ha tolto. Avevo scelto un outfit sportivo: una tuta adidas e le classiche nike bianche.

Raggiungo la porta, un filo di timore per suonare il campanello, ma poi prendo coraggio.
Qualche istante dopo mi apre la porta un uomo grande e relativamente giovane: penso massimo 35 anni. Spalle larghe viso curato e noto subito i suoi occhi azzurri penetranti. Rimango quei 10 secondi imbambolata a fissarlo e non rispondo subito al suo “Ciao”.

Mi aspettavo un uomo di tutt’altro aspetto, e non così figo.
Mi fa accomodare in salotto, mi racconta un po’ della situazione: lui e la sua ex non vivono insieme, e il bambino se lo dividono una settimana a testa. Lui è un imprenditore, durante la settimana il bimbo rimane tra asilo e nonni, mentre venerdì sera ha dei problemi con la gestione. Nel senso che il venerdì vuole uscire ed avrebbe bisogno di una babysitter dalle 20.30 alle 23.30 circa, il bimbo di solito va a letto presto quindi dalle 21.30 è abbastanza libera, mi dice che posso tranquillamente usare il suo netflix o fare i cazzi miei, basta solo che se si sveglia ci sia qualcuno a casa.

Marco è un ottimo oratore, parla tantissimo ed è difficile farlo smettere, ma è simpatico e le sue richieste sono veramente nulle, pagata per badare al bimbo un’oretta e poi guardarmi la TV. Anche il compenso è buono.

“Oltre ad essere una ragazza molto carina - io quasi arrossisco e non so che dire, lo fa apposta, ogni tanto qualche battutina la fa, e nel vedere la mia reazione ride e io lo seguo in modo tirato - parlami un po’ di te”

Oltre alla presentazione e raccontargli di quello che faccio lui con un’altra battutina che finisce come la precedente: “Che esperienze hai? - non rispondo subito, stavo pensando a cosa dire - Prima che pensi male, intendo che esperienze hai come babysitter e non con i ragazzi…”

La sua risata è travolgente e poi si nota che adora punzecchiarmi e vedere la mia faccia imbarazzata…
Mi fa conoscere anche il bimbo, Oscar, sembra anche carino… Marco mi dice che mi farà sapere.
Finito il colloquio rispondo alla mia amica che mi aveva chiesto come fosse andata: “Non mi sembra male, poi mi farà sapere”
“Bene!! La famiglia com’è?”
“Bimbo mi sembra tranquillo, sono separati, c’era solo lui… ma è un gran figo!”
“Davvero? Com’è?”
“E’ un uomo giovane sui 35, alto con delle spalle larghe e scommetto anche con gli addominali, farà palestra… viso curato, senza barba capelli corti, ma non da calvo ahahah e dei bellissimi occhi azzurri”
“Se ha gli occhi azzurri con te ha vinto ahahah”
“Scema!”
“Non dire che non te lo faresti…”
“Non esagerare, magari qualche pensierino può scappare, ma da starci è un’altra cosa”
[...]


Dopo quasi due settimane, io sinceramente non ci speravo più mi arriva una sua chiamata e le propone di iniziare già dal venerdì successivo, senza pensarci accetto.

Normalmente sono una ritardataria, ma non potevo presentarmi in ritardo al primo giorno, quindi mi organizzo come se dovessi arrivare mezz’ora prima. Stranamente sono puntuale nell’anticipo, esco di casa vestita comoda e raggiungo la casa di Marco.

Suono il campanello e si fa attendere, mi apre la porta in pantaloncini da palestra e canottiera. Si scusa del ritardo e mi dice che era in garage a far pesistica. Capisco una parola ogni tre stregata dal suo fisico, lo stavo fissando imbambolata…
Lui se ne accorge e divertito mi accompagna dentro appena mi ripiglio, “Bene! figura di merda numero uno della serata fatta!” penso.

“Scusami dell’anticipo, ma avevo paura di arrivare tardi”
“Tranquilla, fatto bene! Unico problema è che mi sono presentato in maniera un po’ inappropriata - una piccola pausa - ma forse ti è piaciuta”
Arrossisco e lui sorride di nuovo.
“Ma no, colpa mia”
“Ti offrirei qualcosa da bere, ma sono un po’ in ritardo… se non devi scappare subito, quando torna ci beviamo qualcosa”
“Ok” rispondo così per non esclamare di contentezza.

Lui va a lavarsi e potrei scommettere che l’ha fatto apposta, esce dal bagno con solo un asciugamano attorno alla vita e fatalità mi incrocia: “Cazzo! Scusa, non sono abituato ad avere gente a casa”
“Sono io l’intrusa ahahahah” cazzo è fighissimo però! penso.

Marco esce salutando il figlio intimandolo di fare il bravo… “Mi raccomando fai il bravo e ascolta Martina!”
“Sì papà”
“E ricordati quello che ti ho insegnato”
“Devo essere un cavaliere e ascoltare le ragazze” sembra stesse dicendo una filastrocca
“Bravo il mio ometto! Soprattutto se sono carine come Martina”
Ennesima risata di famiglia alla quale, stavolta non riesco a non partecipare.

Il bimbo è simpatico ed educato, non mi dà problemi. Verso le 21.30 lo accompagno a letto, gli leggo una storia e lo lascio addormentarsi.


Guardo un po’ la TV, cazzeggio sul cell e poi devo andare in bagno. Lo stesso in cui qualche ora prima Marco si era lavato. Non ci avevo pensato, ma dopo aver fatto i miei bisogni noto il cesto della biancheria sporca. Un fremore mi scuote, istintivamente mi eccito e lo apro. Sulla sommità vedo due suoi slip, uno sudato da palestra, l’altro sembra pulito. Quello pulito sembra appoggiato lì apposta, lo prendo e lo sento umido.
Lo giro e noto una bella chiazza umida, non di sudore… “Non ci avrà sborrato sopra?” penso. Lo annoso ed è palesemente sperma con il suo profumo acidulo. Mi eccito, come non mai. Mi chiedo il perchè…

Esco dal bagno e controllo che il bimbo dorma ancora e mi richiudo in bagno. Riprendo gli slip e li metto in bocca nella zona umida e succhio… qualche goccia del suo succo mi entra in bocca e navigo nella fantasia… Mi siedo sul WC, mi tolgo le mutandine e comincio a sfregarmi i suoi slip sulla mia fighetta umida. Mentre lo faccio mi immagino nuda con Marco sopra di me che mi scopa forte…
Non resisto molto e vengo. Mi sistemo, abbandono i suoi slip ora fradici anche del mio succo nel cesto e torno a guardare la TV.


Torna a casa puntuale, in un primo istante sono un po’ imbarazzata, visto quello che ho fatto in bagno. Mi chiede com'è stato il bimbo, se ho avuto difficoltà: “Anche troppo bravo”
Marco tira fuori una bottiglia dal frigo e versa due bicchieri: “Ti avevo promesso che ti avrei offerto da bere ahahah”
“Ma non dovevi…”
“Scherzi?! Ovviamente se non ti mette a disagio!”
Cominciamo una conversazione tranquilla e piacevole spaziando un po’ ovunque, parlando anche di palestra e lì mi propone una volta di venire ad allenarmi da lui. Imbarazzata non so cosa dirgli e finisco con “Si, dai magari più avanti” e mi dico che stupida che sei Martina!

[...]

Passano due settimane e poi ritorno al mio lavoro. In quel periodo il desiderio è scemato, ma in parte volevo rivederlo e speravo…
Questa volta arrivo puntuale e purtroppo non lo becco a petto nudo.
Serata tranquilla, messo a letto il bimbo sono curiosa di vedere se per caso ha lasciato dell’intimo in bagno. Stavo pregando che ci fosse, apro, un attimo di esitazione e… il cesto è vuoto a meno di uno slip. Lo prendo con foga e noto che anche questo è zuppo di sperma!
Vuol dire che nè la scorsa, nè oggi l’ha fatto casualmente… Non importa, famelica lo metto in bocca per spremere ogni sua goccia immaginandomi di fargli un bocchino e poi tra le gambe finché non vengo.
scritto il
2024-03-05
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