Martina - Babysitter - Parte 2
di
XMartyx9
genere
etero
Marco mi chiama: “Ciao Marty, posso chiederti un favore?”
“Sì dimmi”
“Una tipa qui vuole che vada a casa sua… di solito mi basta un’oretta, potresti trattenerti un po’ di più?”
Un po’ imbarazzata “Non preoccuparti, va bene”
“Sei un’amore”
La mia mente vaga e subito mi rieccito… Marco si starà scopando una tipa. Torno in bagno, prendo i suoi slip umidi dei miei umori e li inserisco un po’ dentro di me, immagino che sia il suo cazzo e nel mentre immagino che lui ora non stia scopando lei, ma me… sono bagnatissima e voglio solo venire… ci riesco e lascio le sue mutande zuppe nel cesto.
Tornato Marco, circa un’ora in ritardo, si scusa.
“Questione di priorità” scherzo io…
“Esatto! Aveva bisogno di compagnia” e ridiamo insieme!
Faccio un cenno di assenso un po’ imbarazzata e penso: se sapesse che ho bisogno anch’io di compagnia…
“Oh scusami, non dovrei fare questi discorsi” aveva un sorrisetto, quasi a dirmi che sa che che lo desiderassi…
In quel momento suona il mio cellulare: “Mamma” rispondo, mi chiede dove fossi andata e mi salva dalla situazione di imbarazzo.
Ci salutiamo, torno a casa ancora più calda e vogliosa e penso a cosa sarebbe potuto succedere se mamma non avesse chiamato…
Inizio della settimana successiva, alla mattina mi arriva un messaggio da Marco: “Ciao Marty, come va? Ti ricordi che ti avevo promesso che ci saremmo allenati insieme?”
Cazzo si!! Penso… “Bene e tu? Si mi ricordo…”
“Sarei libero oggi pomeriggio, vorresti venire?”
Come posso dirgli di no? “Si, dovrei essere libera”
“Ci vediamo alle 15.30?”
“Ok”
Ero emozionatissima, magari l’avrei rivisto a petto nudo… magari mi avrebbe scopata… chissà…
Mi preparo vado da lui in tuta Nike. Ci salutiamo con un abbraccio, lui era già in canottiera e pantaloncini… con il suo fisico in mostra. Gli chiedo di cambiarmi, vado nel solito bagno con lo zainetto. Per curiosità guarda nel cesto della biancheria, sempre vuota, ma questa volta c’è un bigliettino… “Lascia qui dentro il tuo intimo… se lo trovo me lo tolgo anch’io e dietro attaccato un preservativo usato con scritto, l’antipasto…”
Rido… un po’ spaventata, ma eccitatissima…
Guardo il preservativo, avevo voglia di bucarlo e assaggiare… ma no è eccessivo… Mi spoglio, lascio mutandine e reggiseno nel cesto, mi metto i pantaloncini da palestra fuxia, cortissimi, devo dire e che mi esaltano il culetto sodo e un top sportivo, ne avevo portati due, non sapevo quale scegliere, ora lo so… quello con i laccetti a filo e un po’ morbido: se mi fossi piegata lasciavo una bella visuale…
Pronta! Quel preservativo però mi stuzzicava… lo buco e spremo tutto il suo succo nella mia bocca, ingoio voracemente. E’ molto buono, dolciastro come piace a me.
Esco, lui: “Wow, sei bellissima!”
“Grazie!” Faccio una giravolta e lui mi ammira, poi va in bagno, per ovvi motivi e dopo poco esce.
“Andiamo ad allenarci!” e mi dà uno schiaffetto-palpata al culo.
“Sii!” era sia per la voglia di allenamento sia per l’approvazione dello schiaffetto.
Dopo un riscaldamento leggero cominciamo con gli scuot… Mi prepara il bilanciere e mi dice di provare a farne un paio… intanto lui mi guardava il culo. “Brava, ma devi provare a far uscire di più il culetto quando scendi, guarda” mi fa vedere il movimento.
“Ok, capito”
Riprovo.
“Meglio, ma non ancora perfetto… proviamo così”
Lui si mette dietro di me.
“Adesso ti guido io - appoggia il suo inguine al mio culetto e sentivo il suo cazzo, non ancora duro, ma mi fece eccitare e mette una mano sulla fighetta - facciamo il movimento insieme, ti dà fastidio se tengo la mano lì?” quasi in modo ironico
“No, così imparo… basta che non fai cose strane se no mi cade il bilanciere dalle mani” Solo due strati di tessuti mi divideva dal puro piacere…
“Brava, vedi!”
Ora passiamo agli addominali, facciamo l’esercizio della ruota: io ero messa alla posizione del cane a testa in giù sulle mani una ruota con due manubri e dovevo passare alla posizione dei piegamenti e ritornare. Per nulla semplice. Lui si mette dietro e mi dice che mi dovevo fermare quando toccavo col mio culetto il suo inguine (o il suo cazzo).
Facciamo altri esercizzi e poi è il momento strecing. Partiamo dalla posa del piccione… e lui si mette dietro di me e si sdraia sopra per aiutarmi a scendere… “Adesso senti tirare di più?”
“Si, e anche qualcosa premere” scherzo, visto che finalmente è venuto duro…
Poi passiamo a io distesa che devo alzare le gambe ed aprirle… lui mi aiuta allargandomele e solo ora mi accorgo che i miei pantaloncini sono bagnati… “Cazzo, mi sono bagnata”
“Non importa, questo era l’ultimo esercizio, ora passiamo alla fase successiva”
“e quale sarebbe?” sapevamo già cosa fosse.
Lui si avvicina, io ero seduta a gambe incrociate portando quasi il suo inguine alla mia bocca. “Qualche idea?”
Io mi inginocchio davanti a lui, con una mano mi toccavo tra le gambe e l’altra gli abbasso i pantaloncini che fanno uscire una bella asta dritta. “Forse è giunto il momento di succhiare il produttore di quel buon succo che mi hai lasciato in bagno”
Golosamente lo prendo in bocca, entra facilmente fini a poco più di metà, tengo le labbra strette in modo che facciano un po’ di resistenza scappellandolo. Glielo lavoro con la bocca: “Mmmm Marco, è veramente buono!”
“Che zoccola! Ti piace succhiare?”
“E’ dolciastro come piace a me!” ora sono entrata in modalità vogliosa di cazzo!
Sbavo abbastanza così da lubrificare bene la sua asta. “Che brava! Quanti cazzi hai preso per imparare a succhiare così?”
“Quanti bastano ahahah”
“Che puttana! Sono curioso di vedere cosa sai fare con queste tette!” Mi toglie il top.
Sputo sulle mie tette e abbraccio il suo membro. Comincio a muovermi e sono soddisfatta perchè lo vedo godere: “Sono brava come una puttanella?”
“Anche meglio!”
Si toglie la maglia e mi fa sdraiare sul tappetino, io faccio per togliere i pantaloncini, lui mi ferma: “Hai fretta?”
“E’ un mese che ti aspetto…”
“e… allora puoi aspettare ancora qualche minuto”
Con la bocca va a mangiarsi le mie tette mentre aiutandosi con le dita stuzzica i miei capezzolini… gemo e premo la sua testa sulla mia tetta… Ora è il turno della mia fighetta, finalmente. Mi toglie i pantaloncini e con due dita mi entra dentro, mi lascio andare grido di piacere, mentre il calore che parte dalle mie gambe sale e mi prende il cervello… Ho solo voglia di cazzo, del suo!
Si immerge con la testa tra le mie gambe e comincia a leccare, ma in quel istante comincia a suonare il suo cellulare… Interrompe la magia e va a rispondere, è la donna di venerdì, lui mi dice che la scarica in un attimo… io un po’ seccata gli faccio un cenno di assenso.
Risponde, è una videochiamata, lei fa un complimento al suo fisico e le chiede se gli piace il suo nuovo babydoll… le dice che vorrebbe che sia lui a spogliarla e che ha una voglia del suo cazzo… Lo fulmino con lo sguardo, segnale che deve chiudere e pensare a me, ma lui stregato non riesce… seccata mi avvicino, prendo di scatto il telefono e mi inquadro mentre glielo succhio… La tipa non dice nulla, mentre io: “Adesso Marco ha me, non romperci le palle per un ora, puttana!” e riattacco.
“Ok, ora sei di nuovo mio”
Non riesce a trattenere una delle sue fragorose risate “Più chiara di così…”
“Ho voglia di sentirlo tutto in figa… me lo metti dentro?”
Mi fa sdraiare a gambe aperte e lui si avvicina… prendo il suo cazzo e lo accompagno tra le mie gambe, gli faccio appoggiare la cappella ed ora sì che la voglia sale… lo guardo negli occhi e leggo lo stesso desiderio primordiale. Lui comincia a spingere, lo sento aprirsi una strada in me… più entra e più il piacere diventa forte.Stave, però, accelerando un po’ troppo “Ahi! Fai un po’ più piano, sei grosso!” e con le mani mi appoggio al suo addome per rallentarlo. Lui si ferma un istante, prendo fiato e con un colpo di reni mi è tutto dentro: “ahhh mmmm” era un gemito di dolore misto piacere.
“Sìì godi, sapevo ti sarebbe piaciuto troietta!” e comincia a penetrarmi lentamente, ma forte e profondo. Nel mentre mi bacia e con le mani mi dà piacere giocando a turno con la tetta o con il clitoride…
Adoro il suo vigore, la sua fame per la mia fighetta e il desiderio condiviso del corpo dell’altro… Gemo, urlo di piacere, lo incito: “Ahh così mi piace… ora un po’ più forte… cazzo sei uno stallone! Ora un po’ più piano, devo riprendere fiato…”
E lui: “Che vogliosa! Non mi sono mai scopato una così puttana! Prendilo tutto, troia! Sei così bona, tanto stretta quanto mignotta!”
“Ora voglio vedere quanto brava sei a cavalcarlo!”
Lui lo estrae da dentro di me e subito il senso di vuoto e la mia eccitazione non soddisfatta mi chiede di colmarla con l’unica cosa capace di soddisfarla: un bel cazzo!
Lui si sdraia e con una mano lo tiene dritto aspettando me. Prendendolo e posizionandomi sopra di lui: “Lascialo! Faccio da sola” mi lascio cadere e umida come sono entra facilmente… lo sento tutto dentro. Entrambi gemiamo e finalmente sono di nuovo piena.
Faccio dei movimenti avanti e indietro per sentirlo meglio dentro e poi comincio a cavalcarlo con passione.
“Cazzo, sembri quasi una pornostar!”
“Mmmm”
E ricomincia a incitarmi e a insultarmi… mi piacevano quegli insulti mi rendevano più desiderabile e focosa.
“Puoi mettermelo a pecora?”
“Certo troietta!!” ed all'udire quella risposta, sento il mio corpo che è vicino al piacere,sto colando umori senza ritegno, sono slabbrata e li sotto sono così bollente ed esplosiva che sto perdendo il controllo...
Senza neanche farlo uscire cambiamo posizione, ed entrambi quasi stremati ricominciamo a godere.
“ahhh cazzoooo!! siiiiii che bello!” esplodo in un orgasmo forte e travolgente, lui vedendomi in quello stato raggiunge il punto di non ritorno, esce da me, io a stente mi metto di fronte a lui. Un paio di pompate, lo aspetto a bocca aperte e occhi chiusi. Uno, due… tanti schizzi di crema calda mi piovono sul volto.
Ingoio quei pochi gocci che mi finiscono in bocca e poi prendo la sua asta e voracemente la succhio e spermo con le mani per recuperare fino all’ultima goccia di quel succo dolciastro.
Finisco l’opera pulendomi e ingoiando quello che ho in volto.
Mi doccio, recupero il mio intimo in bagno e torno a casa con una domanda: “Ed ora cosa succederà?”
--Ringrazio Desiderio che mi sta aiutando a mettere su carta le mie voglie più oscure--
“Sì dimmi”
“Una tipa qui vuole che vada a casa sua… di solito mi basta un’oretta, potresti trattenerti un po’ di più?”
Un po’ imbarazzata “Non preoccuparti, va bene”
“Sei un’amore”
La mia mente vaga e subito mi rieccito… Marco si starà scopando una tipa. Torno in bagno, prendo i suoi slip umidi dei miei umori e li inserisco un po’ dentro di me, immagino che sia il suo cazzo e nel mentre immagino che lui ora non stia scopando lei, ma me… sono bagnatissima e voglio solo venire… ci riesco e lascio le sue mutande zuppe nel cesto.
Tornato Marco, circa un’ora in ritardo, si scusa.
“Questione di priorità” scherzo io…
“Esatto! Aveva bisogno di compagnia” e ridiamo insieme!
Faccio un cenno di assenso un po’ imbarazzata e penso: se sapesse che ho bisogno anch’io di compagnia…
“Oh scusami, non dovrei fare questi discorsi” aveva un sorrisetto, quasi a dirmi che sa che che lo desiderassi…
In quel momento suona il mio cellulare: “Mamma” rispondo, mi chiede dove fossi andata e mi salva dalla situazione di imbarazzo.
Ci salutiamo, torno a casa ancora più calda e vogliosa e penso a cosa sarebbe potuto succedere se mamma non avesse chiamato…
Inizio della settimana successiva, alla mattina mi arriva un messaggio da Marco: “Ciao Marty, come va? Ti ricordi che ti avevo promesso che ci saremmo allenati insieme?”
Cazzo si!! Penso… “Bene e tu? Si mi ricordo…”
“Sarei libero oggi pomeriggio, vorresti venire?”
Come posso dirgli di no? “Si, dovrei essere libera”
“Ci vediamo alle 15.30?”
“Ok”
Ero emozionatissima, magari l’avrei rivisto a petto nudo… magari mi avrebbe scopata… chissà…
Mi preparo vado da lui in tuta Nike. Ci salutiamo con un abbraccio, lui era già in canottiera e pantaloncini… con il suo fisico in mostra. Gli chiedo di cambiarmi, vado nel solito bagno con lo zainetto. Per curiosità guarda nel cesto della biancheria, sempre vuota, ma questa volta c’è un bigliettino… “Lascia qui dentro il tuo intimo… se lo trovo me lo tolgo anch’io e dietro attaccato un preservativo usato con scritto, l’antipasto…”
Rido… un po’ spaventata, ma eccitatissima…
Guardo il preservativo, avevo voglia di bucarlo e assaggiare… ma no è eccessivo… Mi spoglio, lascio mutandine e reggiseno nel cesto, mi metto i pantaloncini da palestra fuxia, cortissimi, devo dire e che mi esaltano il culetto sodo e un top sportivo, ne avevo portati due, non sapevo quale scegliere, ora lo so… quello con i laccetti a filo e un po’ morbido: se mi fossi piegata lasciavo una bella visuale…
Pronta! Quel preservativo però mi stuzzicava… lo buco e spremo tutto il suo succo nella mia bocca, ingoio voracemente. E’ molto buono, dolciastro come piace a me.
Esco, lui: “Wow, sei bellissima!”
“Grazie!” Faccio una giravolta e lui mi ammira, poi va in bagno, per ovvi motivi e dopo poco esce.
“Andiamo ad allenarci!” e mi dà uno schiaffetto-palpata al culo.
“Sii!” era sia per la voglia di allenamento sia per l’approvazione dello schiaffetto.
Dopo un riscaldamento leggero cominciamo con gli scuot… Mi prepara il bilanciere e mi dice di provare a farne un paio… intanto lui mi guardava il culo. “Brava, ma devi provare a far uscire di più il culetto quando scendi, guarda” mi fa vedere il movimento.
“Ok, capito”
Riprovo.
“Meglio, ma non ancora perfetto… proviamo così”
Lui si mette dietro di me.
“Adesso ti guido io - appoggia il suo inguine al mio culetto e sentivo il suo cazzo, non ancora duro, ma mi fece eccitare e mette una mano sulla fighetta - facciamo il movimento insieme, ti dà fastidio se tengo la mano lì?” quasi in modo ironico
“No, così imparo… basta che non fai cose strane se no mi cade il bilanciere dalle mani” Solo due strati di tessuti mi divideva dal puro piacere…
“Brava, vedi!”
Ora passiamo agli addominali, facciamo l’esercizio della ruota: io ero messa alla posizione del cane a testa in giù sulle mani una ruota con due manubri e dovevo passare alla posizione dei piegamenti e ritornare. Per nulla semplice. Lui si mette dietro e mi dice che mi dovevo fermare quando toccavo col mio culetto il suo inguine (o il suo cazzo).
Facciamo altri esercizzi e poi è il momento strecing. Partiamo dalla posa del piccione… e lui si mette dietro di me e si sdraia sopra per aiutarmi a scendere… “Adesso senti tirare di più?”
“Si, e anche qualcosa premere” scherzo, visto che finalmente è venuto duro…
Poi passiamo a io distesa che devo alzare le gambe ed aprirle… lui mi aiuta allargandomele e solo ora mi accorgo che i miei pantaloncini sono bagnati… “Cazzo, mi sono bagnata”
“Non importa, questo era l’ultimo esercizio, ora passiamo alla fase successiva”
“e quale sarebbe?” sapevamo già cosa fosse.
Lui si avvicina, io ero seduta a gambe incrociate portando quasi il suo inguine alla mia bocca. “Qualche idea?”
Io mi inginocchio davanti a lui, con una mano mi toccavo tra le gambe e l’altra gli abbasso i pantaloncini che fanno uscire una bella asta dritta. “Forse è giunto il momento di succhiare il produttore di quel buon succo che mi hai lasciato in bagno”
Golosamente lo prendo in bocca, entra facilmente fini a poco più di metà, tengo le labbra strette in modo che facciano un po’ di resistenza scappellandolo. Glielo lavoro con la bocca: “Mmmm Marco, è veramente buono!”
“Che zoccola! Ti piace succhiare?”
“E’ dolciastro come piace a me!” ora sono entrata in modalità vogliosa di cazzo!
Sbavo abbastanza così da lubrificare bene la sua asta. “Che brava! Quanti cazzi hai preso per imparare a succhiare così?”
“Quanti bastano ahahah”
“Che puttana! Sono curioso di vedere cosa sai fare con queste tette!” Mi toglie il top.
Sputo sulle mie tette e abbraccio il suo membro. Comincio a muovermi e sono soddisfatta perchè lo vedo godere: “Sono brava come una puttanella?”
“Anche meglio!”
Si toglie la maglia e mi fa sdraiare sul tappetino, io faccio per togliere i pantaloncini, lui mi ferma: “Hai fretta?”
“E’ un mese che ti aspetto…”
“e… allora puoi aspettare ancora qualche minuto”
Con la bocca va a mangiarsi le mie tette mentre aiutandosi con le dita stuzzica i miei capezzolini… gemo e premo la sua testa sulla mia tetta… Ora è il turno della mia fighetta, finalmente. Mi toglie i pantaloncini e con due dita mi entra dentro, mi lascio andare grido di piacere, mentre il calore che parte dalle mie gambe sale e mi prende il cervello… Ho solo voglia di cazzo, del suo!
Si immerge con la testa tra le mie gambe e comincia a leccare, ma in quel istante comincia a suonare il suo cellulare… Interrompe la magia e va a rispondere, è la donna di venerdì, lui mi dice che la scarica in un attimo… io un po’ seccata gli faccio un cenno di assenso.
Risponde, è una videochiamata, lei fa un complimento al suo fisico e le chiede se gli piace il suo nuovo babydoll… le dice che vorrebbe che sia lui a spogliarla e che ha una voglia del suo cazzo… Lo fulmino con lo sguardo, segnale che deve chiudere e pensare a me, ma lui stregato non riesce… seccata mi avvicino, prendo di scatto il telefono e mi inquadro mentre glielo succhio… La tipa non dice nulla, mentre io: “Adesso Marco ha me, non romperci le palle per un ora, puttana!” e riattacco.
“Ok, ora sei di nuovo mio”
Non riesce a trattenere una delle sue fragorose risate “Più chiara di così…”
“Ho voglia di sentirlo tutto in figa… me lo metti dentro?”
Mi fa sdraiare a gambe aperte e lui si avvicina… prendo il suo cazzo e lo accompagno tra le mie gambe, gli faccio appoggiare la cappella ed ora sì che la voglia sale… lo guardo negli occhi e leggo lo stesso desiderio primordiale. Lui comincia a spingere, lo sento aprirsi una strada in me… più entra e più il piacere diventa forte.Stave, però, accelerando un po’ troppo “Ahi! Fai un po’ più piano, sei grosso!” e con le mani mi appoggio al suo addome per rallentarlo. Lui si ferma un istante, prendo fiato e con un colpo di reni mi è tutto dentro: “ahhh mmmm” era un gemito di dolore misto piacere.
“Sìì godi, sapevo ti sarebbe piaciuto troietta!” e comincia a penetrarmi lentamente, ma forte e profondo. Nel mentre mi bacia e con le mani mi dà piacere giocando a turno con la tetta o con il clitoride…
Adoro il suo vigore, la sua fame per la mia fighetta e il desiderio condiviso del corpo dell’altro… Gemo, urlo di piacere, lo incito: “Ahh così mi piace… ora un po’ più forte… cazzo sei uno stallone! Ora un po’ più piano, devo riprendere fiato…”
E lui: “Che vogliosa! Non mi sono mai scopato una così puttana! Prendilo tutto, troia! Sei così bona, tanto stretta quanto mignotta!”
“Ora voglio vedere quanto brava sei a cavalcarlo!”
Lui lo estrae da dentro di me e subito il senso di vuoto e la mia eccitazione non soddisfatta mi chiede di colmarla con l’unica cosa capace di soddisfarla: un bel cazzo!
Lui si sdraia e con una mano lo tiene dritto aspettando me. Prendendolo e posizionandomi sopra di lui: “Lascialo! Faccio da sola” mi lascio cadere e umida come sono entra facilmente… lo sento tutto dentro. Entrambi gemiamo e finalmente sono di nuovo piena.
Faccio dei movimenti avanti e indietro per sentirlo meglio dentro e poi comincio a cavalcarlo con passione.
“Cazzo, sembri quasi una pornostar!”
“Mmmm”
E ricomincia a incitarmi e a insultarmi… mi piacevano quegli insulti mi rendevano più desiderabile e focosa.
“Puoi mettermelo a pecora?”
“Certo troietta!!” ed all'udire quella risposta, sento il mio corpo che è vicino al piacere,sto colando umori senza ritegno, sono slabbrata e li sotto sono così bollente ed esplosiva che sto perdendo il controllo...
Senza neanche farlo uscire cambiamo posizione, ed entrambi quasi stremati ricominciamo a godere.
“ahhh cazzoooo!! siiiiii che bello!” esplodo in un orgasmo forte e travolgente, lui vedendomi in quello stato raggiunge il punto di non ritorno, esce da me, io a stente mi metto di fronte a lui. Un paio di pompate, lo aspetto a bocca aperte e occhi chiusi. Uno, due… tanti schizzi di crema calda mi piovono sul volto.
Ingoio quei pochi gocci che mi finiscono in bocca e poi prendo la sua asta e voracemente la succhio e spermo con le mani per recuperare fino all’ultima goccia di quel succo dolciastro.
Finisco l’opera pulendomi e ingoiando quello che ho in volto.
Mi doccio, recupero il mio intimo in bagno e torno a casa con una domanda: “Ed ora cosa succederà?”
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