A turno su Nadia 4
di
Switchlife
genere
bondage
Francesco e Mattia avevano abusato del corpicino di Nadia. Uno le era venuto nella figa e l'altro nella bocca. Ora era il turno di Giuseppe.
Il ragazzo si alzò dal divano ed entrò in camera da letto. Anche lui conosceva Nadia da qualche anno e ora la vedeva ridotta ad una bambola del sesso per sua stessa concessione. Il letto era bagnato di umori. L'ovetto lasciato a vibrare sul materasso. La vulva di Nadia era tutta arrossata e il viso era sporcato del Kajal che l'era colato da sotto la mascherina di pelle. Giuseppe aveva sempre voluto molto bene a Nadia, la trattava come una sorellina, forse anche perché mentre lei era 1,59 lui era 1,90. Lei minuta, lui culturista. Vederli vicini non sembravano nemmeno della stessa specie.
Giuseppe non sapeva cosa gli altri le avessero fatto ma di sicuro lui l'avrebbe trattata con tatto. Si sdraiò accanto a lei e comincio a carezzarla dolcemente. Lungo le cosce, i fianchi, tra i seni. Cominciò a carezzarle la figa e sentì il plug che le vibrava nel retto. Decise di rimuoverlo. La fece mettere a pancia in giù e lo estrasse lentamente poggiandolo sul letto. Massaggiò le natiche perfette di Nadia e le tenne divaricate. Il suo buchetto dal bordo scuro era così invitante. Schiuso. Allora Giuseppe prese del lubrificante dal comodino e lo applicò abbondante sul suo attrezzi di dimensioni considerevoli. Ne appoggiò la punta che già quasi entrava da sola nel culetto di Nadia, mentre lei assumeva la posizione più sexi possibile. Cin il culo a favore di uccello e la schiena arquata come uno scivolo di pelle. Il cazzo di Giuseppe non fece fatica ad entrare e il calore del membro fece eccitare Nadia immediatamente. Iniziò a scoparla lentamente e grandi in sintonia con le sensazioni della ragazza. Infilò poi una mano sotto la sua pancia raggiungendone la fighetta vogliosa, e mentre sodomizzava col suo enorme uccello le strofinava il clitoride. Nadia iniziò ad ondeggiare avanti e indietro. Ora Giuseppe stava fermo con le braccia lungo i fianchi, la testa all'indietro e gli occhi chiusi, mentre Nadia faceva tutto il lavoro prendendosi il cazzo di Giuseppe a fondo bel sedere, godendo come una pazza eccitatissima. Giuseppe riprese dunque a masturbarla. Andò avanti ad incularla e masturbarla facendola venire più volte, finché esausta non inizio a scivolare sempre più in giù, finendo sdraiata sul materasso cin i polsi appesi. Giuseppe decise allora di terminare. Tirò fuori l'uccellone dal culetto di Nadia lasciandolo aperto. Mètre lei giaceva esausta lui si avvicinò alle sue gambe e le sfilò le auto reggenti. Prese poi i suoi piedini tra le mani e i ci mise il cazzo in mezzo. Cominciò a scoparsi i suoi piedi. Si fermò per leccarglieli e inumidirli, lei si lasciò andare ad un gemito di conforto. Le posizionò poi le gambe in modo che facessero un angolo di novanta gradi cin le piante dei piedi rivolte al soffitto. Nadia rimase immobile mentre Giuseppe finì sulle sue piante. Una volta venuto le rimise le calze impiastricciabdole del suo seme e lasciò poi la stanza una volta rivestitosi.
"Signori spero vi siate divertiti con Nadia. Come da accordi non le verrà mai rivelato chi è stato con lei in quella stanza. Per lei resterà un segreto. Come lei non dirà a me cosa le avete fatto, anche se penso che potrò intuire qualcosa quando andrò a slegarla. Ora vi prego di lasciarci soli. E la prossima volta potrei farla usare di nuovo a tutti... contemporaneamente..."
Il ragazzo si alzò dal divano ed entrò in camera da letto. Anche lui conosceva Nadia da qualche anno e ora la vedeva ridotta ad una bambola del sesso per sua stessa concessione. Il letto era bagnato di umori. L'ovetto lasciato a vibrare sul materasso. La vulva di Nadia era tutta arrossata e il viso era sporcato del Kajal che l'era colato da sotto la mascherina di pelle. Giuseppe aveva sempre voluto molto bene a Nadia, la trattava come una sorellina, forse anche perché mentre lei era 1,59 lui era 1,90. Lei minuta, lui culturista. Vederli vicini non sembravano nemmeno della stessa specie.
Giuseppe non sapeva cosa gli altri le avessero fatto ma di sicuro lui l'avrebbe trattata con tatto. Si sdraiò accanto a lei e comincio a carezzarla dolcemente. Lungo le cosce, i fianchi, tra i seni. Cominciò a carezzarle la figa e sentì il plug che le vibrava nel retto. Decise di rimuoverlo. La fece mettere a pancia in giù e lo estrasse lentamente poggiandolo sul letto. Massaggiò le natiche perfette di Nadia e le tenne divaricate. Il suo buchetto dal bordo scuro era così invitante. Schiuso. Allora Giuseppe prese del lubrificante dal comodino e lo applicò abbondante sul suo attrezzi di dimensioni considerevoli. Ne appoggiò la punta che già quasi entrava da sola nel culetto di Nadia, mentre lei assumeva la posizione più sexi possibile. Cin il culo a favore di uccello e la schiena arquata come uno scivolo di pelle. Il cazzo di Giuseppe non fece fatica ad entrare e il calore del membro fece eccitare Nadia immediatamente. Iniziò a scoparla lentamente e grandi in sintonia con le sensazioni della ragazza. Infilò poi una mano sotto la sua pancia raggiungendone la fighetta vogliosa, e mentre sodomizzava col suo enorme uccello le strofinava il clitoride. Nadia iniziò ad ondeggiare avanti e indietro. Ora Giuseppe stava fermo con le braccia lungo i fianchi, la testa all'indietro e gli occhi chiusi, mentre Nadia faceva tutto il lavoro prendendosi il cazzo di Giuseppe a fondo bel sedere, godendo come una pazza eccitatissima. Giuseppe riprese dunque a masturbarla. Andò avanti ad incularla e masturbarla facendola venire più volte, finché esausta non inizio a scivolare sempre più in giù, finendo sdraiata sul materasso cin i polsi appesi. Giuseppe decise allora di terminare. Tirò fuori l'uccellone dal culetto di Nadia lasciandolo aperto. Mètre lei giaceva esausta lui si avvicinò alle sue gambe e le sfilò le auto reggenti. Prese poi i suoi piedini tra le mani e i ci mise il cazzo in mezzo. Cominciò a scoparsi i suoi piedi. Si fermò per leccarglieli e inumidirli, lei si lasciò andare ad un gemito di conforto. Le posizionò poi le gambe in modo che facessero un angolo di novanta gradi cin le piante dei piedi rivolte al soffitto. Nadia rimase immobile mentre Giuseppe finì sulle sue piante. Una volta venuto le rimise le calze impiastricciabdole del suo seme e lasciò poi la stanza una volta rivestitosi.
"Signori spero vi siate divertiti con Nadia. Come da accordi non le verrà mai rivelato chi è stato con lei in quella stanza. Per lei resterà un segreto. Come lei non dirà a me cosa le avete fatto, anche se penso che potrò intuire qualcosa quando andrò a slegarla. Ora vi prego di lasciarci soli. E la prossima volta potrei farla usare di nuovo a tutti... contemporaneamente..."
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