La Mamma È Sempre La Mamma. 07
di
Pappafico82
genere
trans
Avevo sempre più in testa Matilde, la mia Matilde, parlavo sempre con lei a giornate intere, non mi staccavo mai dal cellulare... Questo almeno, era ciò che credevano quei due, il babbo e la mamma non avevano la minima idea di cosa stavo tramando a loro insaputa, niente di male, ci mancherebbe altro, ma pensavo che se mi vedevano preso da Matilde, disinvolto e distratto, e con la testa tra le nuvole, forse pure loro avrebbero prestato meno attenzione alle parole che dicevano, io invece ero ormai diventato bravissimo ad intercettare ogni parola chiave, che mi avrebbe fatto dedurre una nuova performance di mamma.
Averla vista sborrare senza preservativo quella sera, eruttando una quantità immane di sperma, mi aveva veramente impressionato, sono sicuro che avrebbe potuto riempire una caraffa da litro facendo straboccare lo sperma dai bordi, e questa cosa, mi aveva fatto capire, che la dote di mamma era ancora piena di segreti, di GRANDI SEGRETI tutti ancora da scoprire, ero ormai pienamente convinto, che se avesse ritrovato la gioia di possedere un così bellissimo dono di madre e natura, non avrebbe vissuto tutto ciò come una frustrazione, come un segreto inconfessabile, ciò che aveva lei, non era una punizione, ma un regalo unico di cui andarne fiere!
QUANTO AVREI VOLUTO CHE SI SENTISSE LIBERA IN FAMIGLIA, NON DESIDERAVO ALTRO CHE SDOGANASSE IL SUO TABOO CON ME!
Capii in breve tempo, che le sue sessioni al bagno, servivano solamente per svuotarsi le palle, quasi solamente un' azione meccanica triste, ma non era di certo il suo sogno proibito, lei più di me, avrebbe voluto vivere la propria potente sessualità in modo più disinvolto, e senza segreti.
E fu proprio così, ad una settimana da quello spettacolo, che una Domenica mattina, lì sentii bisbigliare in cucina.
Mi ero appena svegliato, era ancora assonnato, buttai giù i piedi dal letto, e mi diressi in bagno, ma passando davanti camera dei miei, notai la porta aperta, ed il letto disfatto. Allungai l' orecchio al piano di sotto, mamma e babbo erano a fare colazione, ed indisturbati come credevano di essere, chiacchieravano liberamente:
Mauro, domani mi inizia un'altra settimana di lavoro, ed io non posso di certo farcela a continuare così, il cazzo diventa duro sempre, ed io sono costretta ad inventarmi continuamente scuse per andare sempre al bagno, la settimana passata, è stato un incubo, ancora non te l'avevo raccontato, ma non sai cosa mi è successo, me ne stavo tranquilla alla mia postazione PC, verso le 11.00, prima del pranzo, mi venne un po' di fame, così aprii la borsa per prendere un pacchetto di crackers, e come faccio sempre, mi sono messa a fare un po' di zapping su Instagram e tic toc, ma sai bene che questi social per me sono macchine infernali, culi e tette ovunque, pure zoccoli di cammello sai?
Cosa Lucia, zoccoli di cosa?!
Siii, dai, gli zoccoli di cammello, sono quelle passere belle gonfie strizzate dentro i leggings, spaccate in due come una pesca dalla cucitura inguinale, e come ti puoi immaginare, lasciano veramente poco spazio all' immaginazione..
Bhe, Lucia, allora tu cosa dovresti avere, uno zoccolo di cosa, di mammuth forse?
Non mi fare ridere stupidino, sai bene le enormi difficoltà che incontro nel nasconderlo, mi sembra che sia sempre più difficile sai.. Comunque, ti stavo dicendo, che mentre guardavo questi due social, quasi inconsapevole dei rischi, ho cominciato ad avere una erezione tremenda, in due secondi ce l'ho avuto di marmo, ho visto un bozzo nella gonna del taieur come un palo di rovere, e in un men che non si dica, il mio amico, ha strappato mutande e gonna, spuntando fuori e sbattendomi nel seno!
E poi, che hai fatto dopo, mica vorrai dirmi che....
Mauro, ero terrorizzata e eccitata allo stesso tempo, prima mi son guardata intorno, assicurandomi che nessuno mi avesse visto, poi chinandomi in avanti, ho cercato di metterlo sotto la scrivania ruotandolo, e non ti nascondo che ho dovuto esercitare una discreta forza, sembrava di cemento.
Mi sono spalmata un po' di crema nelle mani per agevolare lo scorrimento, e molto timidamente ho cercato di spararmi una sega il più velocemente possibile, tutto questo, anche se ti sembrerà strano, il fatto che qualcuno potesse vedermi, mi faceva arrapare ancora di più!
E la sborra scusa, hai combinato un macello immagino, se hai eruttato tutto quello sperma come l'altra sera, chissà dov'è arrivato?!
Hahahaha, sono più furba del previsto, cosa credi?! Ho afferrato il cestino della carta sempre sotto la scrivania, ed l'ho riempito come una damigiana.. Poi ho aspettato che tornasse a dimensioni accettabili, l'ho fasciato ed attaccato alla coscia come sempre, rimaneva il problema della gonna strappata, così dopo essermi sfilata le mutandine, o ciò che ne restava, ho preso la spillatrice, ed ho effettuato una riparazione di fortuna, appena ho terminato, come se nulla fosse successo, ho afferrato il cesto, ho messo altra carta sopra per coprire le prove, ed invece d'andare al tritacarte, facendo finta di niente, sono andato al bagno per svuotare tutto nel WC..
Ma.. ma.. il babbo cominciò a balbettare incredulo e affascinato dal racconto..
Una cosa del genere Lucia non ti era mai accaduta, sono più che consapevole della tua virilità, sembra che col tempo questa migliori, stai vivendo una seconda giovinezza..
Ma che ti devo dire Mauro, probabilmente il fatto dell'altra sera, m'ha rivitalizzato tantissimo, sono perennemente eccitata, e non vedo l'ora di distruggere la figa della tua amica! Ti ha risposto piuttosto, che ha detto del video che abbiamo registrato, l'ha visto, eh.... l'ha visto o no?!
Lucia, cerca di stare tranquilla, io come vedi faccio tutto ciò che mi chiedi, ma Rossana è sposata, e può vederlo solamente quando è sola a casa, se suo marito venisse a sapere qualcosa, salta tutto, ed addio scopata..
E mia madre ribatteva:
Si, capisco, ma io non resisto più, dobbiamo inventarci qualcosa per tenere buono il nostro amico...
Il tuo amico, vorrai dire...
Mauro, non fare lo stronzo, io sto facendo una fatica assurda a mantenere questo enorme segreto tra le cosce..
Sto scherzando Lucia, stasera ci penso io, m'è venuto in mente una cosa, possiamo tentare di fare come quando da giovani, provavo a farti venire più volte di fila, mi ricordo bene, che dopo, per alcuni giorni, stavi tranquilla senza il bisogno di menarti il cazzo.
Bhe, forse hai ragione, non ci resta altro che provare...
Io intanto ero arrivato a metà rampa di scale per poter sentire meglio, con il cazzo di marmo me ne andai in bagno a spararmi una sega, pure io, dopo tutti quei discorsi, avevo bisogno di una calmata, dentro di me, ero molto felice, i miei genitori stavano vivendo una seconda giovinezza, probabilmente, lasciandoli sempre soli a casa, avevano ritrovato la sua intimità, specialmente mia madre, la vedevo più disinvolta, e meno pudica, pian piano, stava dimenticando tutti i suoi taboo, e questa era la strada giusta da percorrere per aprirsi sempre più, e forse, pure io un giorno, avrei potuto mettere le mani su quel palo di carne enorme.
E così, come preannunciato la mattina, la sera mamma avrebbe provato a fare doppia performance, io passai la giornata a studiare, anche se mi risultò veramente difficile tenere il cervello concentrato sui libri, la mia mente volava sempre nello stesso posto, precisamente in mezzo alle gambe di mamma, e così facendo, tra una fantasia ed un'equazione, si fece buio, io come al solito me ne andai fuori dopo cena, loro invece li vidi rimettere la cucina di gran fretta, sicuramente la troia aveva il fuoco nell' inguine.
Una volta fuori, non rimasi troppo lontano, ed attesi nel viale, dove avevo una visuale perfetta sulla nostra casa, finché non vidi la luce di camera accendersi, in pochi minuti ero già per le scale che portano al reparto notte, con una velocità e silenziosità, degna di una testa di cuoio, i due innamorati discutevano sugli ultimi particolari, come al solito non si trovavano mai d'accordo...
Appoggiai l'occhio al buco della serratura, e se pensavo di aver già visto tutto di quella troia, mi sbagliavo di grosso.
La mamma era sul letto, ma la visuale era coperta dal babbo, che stava rovistando nella cassapanca, aveva buttato da una parte quasi tutto il suo contenuto, mentre stava cercando di calmare la troia.
Mauro dai, iniziamo, che altrimenti facciamo troppo tardi, io domattina devo alzarmi presto.
Si, ok, dammi solo un secondo, sto cercando tutte e quattro le manette, e arrivo.
Cosa? Ma che cazzo hai intenzione di fare, scusa?
Ti ammanetto Lucia, è logico, perché?
Mi ammanetti? ma sei diventato deficiente? Io non ci penso proprio, fai quello che devi fare e basta, ti ho chiesto solamente un'aiuto, non voglio giocare a guardia e ladri!?
È solo una precauzione, non preoccuparti, è 30 anni che stiamo insieme, ormai ti conosco troppo bene, devi fidarti di me e basta!!
O....Ok, mi fiderò di te Mauro, ma non combinare cazzate.
Trovò le manette, le prese, e rimise tutto dentro in ordine, poi si alzò, e disse.
Dai, cominciamo questo lavoro!
Si spostò di lato, lasciandomi libera la visuale su quella Dea del sesso, ed andò in cima al letto, aprì la manetta, e la agganciò alla sponda, così continuò per tutte e quattro, la mamma era nuda, completamente nuda, stava accoccolata al centro del materasso, e con lo sguardo seguiva perplessa e impaurita l'artifizio del babbo, con le braccia si teneva strette le ginocchia, sulle quali teneva appoggiato il mento, le pesanti tette gli strabuzzavano dai lati delle cosce premute contro esse, aveva la punta dei piedi una sopra l'altra, con le caviglie attaccate.
Io guardai subito lì nel mezzo, la curiosità di vedere il cazzone di mamma mi struggeva come sempre, i suoi piedi mi impedivano la visuale, ma dopo aver visto il suo culone schiacciato nel materasso, notai subito la sua cappella gonfia spuntare fuori da dietro il tallone destro, ancora ricoperta dal prepuzio. Già così, sarebbe bastata a spararmi una bellissima sega, ma figuriamoci se avrei interrotto così presto lo spettacolo.
Non appena il babbo finì di posizionare le manette, le fece cenno di dargli la prima mano, lei allungò le gambe con un balzo, e divaricandole un po' senza pensare a ciò che stava facendo si schiacciò sotto la coscia il cazzo, una piccola smorfia di dolore e piacere apparve sul suo viso, così lo afferrò saldamente, e lo sfilò da lì sotto. Era così lungo, che completamente rilassato, copriva tutti i coglioni, la figa ed il buco del culo, fino ad appoggiare la testa sul materasso, allungò il braccio destro dandolo al babbo per ammanettarlo, portò indietro il busto, e prima di avere tutti gli arti bloccati, con la mano sinistra lo prese di nuovo, e se lo sbatté sulla pancia. Tutta la situazione mi aveva fatto eccitare tantissimo, perché mamma e il suo amico, non l'avevo mai visti in quella posizione.
Adesso la sua figa era in primo piano davanti a me, era lunga e paffuta, peccato sia sempre coperta da una fitta peluria, vederla depilata sarebbe stato veramente un bello spettacolo, il sacco scrotale le copriva il clitoride, ed il cazzo le seguiva la linea della pancia, e seppur moscio, gli superava l'ombelico di qualche centimetro.
Non appena finito "l'arresto", mio padre prese dal cassetto il pacchetto dei preservativi XXXL, e lo gettò nel letto, la troia si stava eccitando, potevo vedere pian piano crescere a vista d'occhio quel pene, aveva le spalle appoggiate alla testata del letto, e tutti e quattro gli arti bloccati agli angoli, ancora un po' impaurita chiese al suo schiavo sessuale:
Scusa Mauro, vuoi dire adesso perché mi hai completamente bloccata?
Certo, adesso si amore, t'ho bloccata perché non so se dopo il primo carico vuoi continuare ancora, ma adesso, solamente io posso decidere ciò che và fatto per farti rilassare, così passerai una settimana tranquilla, tranquilla...
Come, come? ma sei pazzo, vuoi dirmi che non posso ribellarmi?
NO LUCIA! ASSOLUTAMENTE NO!
Mamma anche se voleva dare l'impressione della poveretta che veniva usata, era eccitatissima, e quel giochino gli piaceva da morire, vedere suo marito complice, era ciò che desiderava da anni ormai, non stava più nella pelle, e non vedeva l'ora che gli prendesse il cazzo in mano!
Vidi mio padre spogliarsi, rimanendo solamente con una maglietta, per l'occasione si era completamente depilato il pube e i coglioni cosa che saltò subito agli occhi di mamma, la quale non perse tempo per farla diventare oggetto di scherno..
Vedo che hai fatto un po' di pulizia laggiù Mauro, che ti sei messo in mente, non crederai veramente al fatto che puoi guadagnare uno o due centimetri? Vuoi per caso competere con me? neppure se ne sommi due insieme raggiungi il mio, quanti sono, 13, 14, 15 centimetri?
No, sfioro i 16 sai, ancora mi mantengo bene!
Hahaha, sfiori quasi i 16, hehe, che enormità che hai tra le gambe, dai, dai, vieni qua e prendi tra le mani una vera bestia, che non ne posso più!!
Vedi, vedi che quella troia quando è completamente disinibita ha pure la voglia di scherzare sul suo cazzone... e chi se lo poteva immaginare?!
Lui era di lato, le afferrò con entrambi le mani una tetta e la tirò sù, poi prese quel capezzolo enorme in bocca e cominciò a succhiarlo, mamma cominciò subito ad ansimare di piacere, grondando liquido dalla figa.
Io puntai gli occhi sullo scettro fremente di piacere, e lo guardai crescere dal primo all'ultimo centimetro!
Man mano che si allungava diveniva sempre più turgido, le vene, prima inesistenti, cominciavano a sbordare dalla pelle, sempre più grosse, più violacee, e sempre più belle, quel cazzo cresceva dritto tra il suo seno calante, e la cosa più impressionante era che lo faceva con una velocità assurda.
Quando arrivò a sfiorare il processo xifoideo, si mise ad ondeggiare su e giù, sempre più grande, sempre più verticale, il prepuzio cominciava ad aprirsi mettendo in mostra quel magnifico glande rossastro, la pelle cominciò a tirarsi come una tela di un gommone, fino a diventare traslucida da quanto era in tensione, e come un missile pronto a partire, arrivò alla completa erezione perfettamente perpendicolare al terreno.
Non era possibile che quella donna riuscisse sempre a stregarmi così, il suo cazzo visto da sotto sembrava ancora più grande e maestoso, potevo vedere bene la base del corpo spongioso, larga almeno 3 cm, probabilmente solo quella era più spessa del mio cazzo, come sarebbe stato bello poterlo confrontare al mio, appoggiandolo e sfregandolo con forza, l'asta massiccia correva fino alla cima, nascondendosi sotto la cappella, quest'ultima aveva una corona spessa, carnosa e molto sporgente, potevo vedere i profili unirsi sotto l' enorme foro uretrale, il frenulo era quasi inesistente, quasi come se fosse lentamente lacerato da le sue continue erezioni dirompenti.
Hei Lucia, vedo che non hai perso tempo a preparare il tuo bastone per il preservativo.
Il babbo intanto s'era staccato dalla zinna, e torcendo lo sguardo ammirò incredulo quella erezione.
Cazzo Lucia!! Ma ti sei vista?! Non voglio dire che le altre volte che ti diventa duro hai un passerotto, ma stasera hai un'erezione d'acciaio! Effettivamente l'idea di ammanettarti non è del tutto sbagliata vedendo ciò che ti si è formato tra le cosce, se ti avessi portato Rossana stasera, avremmo dovuto chiamare un'ambulanza, quella poveretta non avrebbe potuto camminare con le proprie gambe per settimane.
La mamma lo guardò, paunazza in viso dall'eccitazione, e con voce decisa e suadente disse:
Zitto schiavo, qui comando io, adesso inginocchiati e comincia il tuo lavoro!
Dovetti staccare l'occhio dal buco della serratura, perché a quelle parole mi partì un getto di sborra involontariamente nelle mutande, ero incredulo e impaurito da ciò che poteva diventare quella troia quando era in calore.
Mi avvicinai di nuovo al foro del peccato, vidi lo schiavo mettersi a cavalcioni della coscia destra, sollevò l'enorme sacco scrotale, sembrava già in produzione spermatica, era gonfio e tirato sotto l'asta, aprì con la mano la sua figa districando un po' la fitta peluria, e non appena appoggiò le dita su quelle enormi labbra le aprì di colpo, facendo saltare fuori un clitoride impressionante, grande quanto una giuggiola matura, lo afferrò, e lo strinse tra pollice e anulare facendo vibrare quel corpo bollente, la mamma contemporaneamente emise un lungo gemito di piacere con i denti serrati per limitare l'urlo, e il suo cazzo cominciò a grondare pre-cum come una fontana, facendo luccicare tutta quell' asta, le palle, e infradiciando di piacere la mano del babbo.
Vedo che sono partito dai posti giusti, hai appena fatto un lago nel letto, domani dovremmo fare il bucato..
Continua così schiavo, continua a giocare con il mio clitoride, che per colpa di questo bastone me ne ero quasi scordata, e poi, l'altra mano libera, appoggiala sul seno, e comincia a strizzare i capezzoli, che stasera sono un fuoco, non sto già capendo più niente Mauro!
E finì la frase con un sorrisetto per il babbo.
Lui fece come la troia gli aveva ordinato, cominciò a giocare con quei due enormi datteri spugnosi facendola contorcere dal piacere, girò la testa verso il materasso, dove poco prima aveva gettato i preservativi XXXL, allontanò la mano dal suo boschetto inguinale, facendo per un attimo accigliare indispettita la mamma, prese il lattice, e lo aprì con i denti, senza smettere di masturbare mamma, poi si girò verso lei, e gli disse:
Lucia penso sia doveroso cominciare a coprire IL NOSTRO AMICO, ti vedo sbavare come una cagna, non vorrei combinare un macello, ancora abbiamo un po' di lavoro da svolgere stanotte..
O.... ok Mauro, lo penso anch'io, rivestiamo il missile, hehehe... scusa, ho perso la testa, non so più quel che dico..
Continua pure Lucia, la tua libertà mi sta eccitando tantissimo!
Così il babbo allargò bene il preservativo, e mentre si accingeva ad avvolgere quel cazzone, gli diede d'impulso senza riflettere tanto, due bei schiaffi come si fa' con un wrestler prima che salga sul ring.. Sembrava aver schiaffeggiato una colonna di travertino dell' antica Roma! Non si spostò di un centimetro, non diede la minima impressione di una piccola oscillazione!
Deglutendo dall' incredulità della potenza di quel cazzo, appoggiò il preservativo sulla cappella pulsante, e facendo forza con entrambe le mani, lo spinse verso il basso, cercando di scavalcare l'ostacolo più largo, non appena sorpassò la spessa corona del glande, si bloccò con uno schioccò sotto ad essa, appoggiò nuovamente i palmi alla gomma circolare, e finì di srotolarlo tutto.
Io notai subito che da quella visuale non ne copriva neppure metà.
Da lì in poi fu solamente un energico lavoro di mano, anzi di mani, con le possenti braccia del babbo. Il primo carico arrivò dopo pochi minuti, non più di cinque, e la troia svenne tramortita dall' intensità delle sensazioni che esplosero in un istante, riempiendo il preservativo quasi con un sol colpo, vidi le palle contrarsi, come se volessero sputare fuori tutto.
Io intanto, era già 15 minuti che mi menavo il cazzo, e al contrario di mamma, stavo facendo una fatica immane a non sborrare nei pantaloni, ma vedere quell' ultima scena, m'ha fatto andare in burnout, ed ho sparato quei quattro schizzi sul parquet.
Non appena mi rinvenni, sentii la voce del babbo:
Dai Lucia, muoviamoci che non c'è tempo da perdere...
La mamma ansimava come aver corso due maratone, ancora scossa ed affaticata, fece cenno al babbo di fermarsi, e con un profondo sospiro disse:
Fe.... Fermo..... fermo mauro, ho bisogno di riprendermi un attimo, sono esausta...
Assolutamente no Luci, te l'avevo detto che ti saresti tirata indietro, ma stasera comanda il tuo schiavo!
Non scherzerai davvero? Sbrigati, togli la manette dai, togli queste cazzo di manette!
Il babbo staccò il preservativo pieno dal cazzo, lo chiuse con un nodo, e lo appoggiò in terra, prese la scatola, e ne scartò un'altro, nel frattempo mamma si stava lamentando sempre più, quella troia era un misto tra mugolii e e sospiri profondi, da una parte implorava il babbo di fermarsi, dall' altra sbavava dal piacere.
Il suo palo di carne era calante, facendo una curva perfetta verso di me, mettendo in mostra l'enorme meato uretrale, probabilmente dalla violenta sborrata che aveva avuto, era rimasto ben dilatato, largo tanto da poter usarlo come porta penne.
Adesso te lo faccio tornare nuovamente duro, sono convinto che il tuo bambino appeso, dopo qualche pompata energica, torna subito al suo splendore.
Fermo.... ah, si....fermo dai....mmmmm, si dai....arresta le tue mani ti pregooooo....mmmm, dai continua, più forte, dai, stringilo di più, mettici più forza Mauro, ancora, ancora, non fermarti ti prego!!
Devo riconoscere che il babbo non si sbagliava, quella troia era una potenza della natura, è un'amazzone scatenata, dopo un carico come aveva appena scaricato, non avrei mai immaginato che avesse ancora la virilità per continuare... Io, scosso ed eccitato nuovamente, mentre il mio cazzetto stava trovando la forza per alzare nuovamente la testa, il mostro di mamma, si ergeva ad un ritmo furibondo, dando delle frustate così energiche che il babbo era costretto ad assecondarle per non perdere la presa.
Il babbo conosceva benissimo mamma, se lei avesse veramente voluto fermare la masturbazione, lui non avrebbe mai fatto una cosa contro il suo volere, era troppo innamorato di quella donna, e non gli avrebbe mai fatto niente di male, ma la decisione che aveva preso, era per il suo bene, da noi esiste un detto, " il medico pietoso, fa' la piaga puzzolente", bhe, stasera mio padre era come un medico per lei, e la stava solamente aiutando a non avere una settimana d'inferno come quella appena trascorsa.
Continuò a menare quel pene disumano fin quando la troia cominciò di nuovo ad ansimare ed emettere gemiti, mugolii, ed urli, così da fargli capire che era giunto il momento di inserire un nuovo preservativo, e di lì a poco, sparò nuovamente un enorme carico, forse non proprio come quello di prima, ma sempre una quantità inaccettabile per un umano.
Il babbo si spostò, e si sollevò dalla coscia sulla quale era a cavalcioni, aveva una forte erezione, il suo cazzetto da 16 centimetri in tiro non passò inosservato neppure alla mamma, ed anche se lei era in uno stato catatonico, non riuscendo più a parlare, con il respiro forte e profondo, cercò di tirarsi su, appoggiando bene le spalle sulla sponda del letto, poi deglutendo un po' di saliva si schiarì la voce, e con tono caldo e deciso, ordinò di essere slegata.
Lui allungò le mani per togliere la pesante ampolla di sperma bianco candido dalla punta del suo cazzone pendente, e lei che apparentemente sembrava ormai disconnessa, diete una frustata al suo palo, togliendolo dalla presa del babbo, e gli sussurrò:
Mauro, amore, togli le manette..
Io pensai che volesse andare al bagno per farsi una doccia, e gettare lo sperma nel lavandino, ma mi sbagliavo di grosso.
Il babbo annuì, spostandosi come un cucciolo frustrato alle quattro sponde del letto, con il cazzetto che oscillava come un pappagallino in gabbia, la mamma invece lo osservava senza spostare la testa, e ruotando solamente gli occhi per non perdere la piccola tenda nella t-shirt di lui.
Lui disse: bene luci, ho finito adesso sei libera.
La mamma riprese coscienza del suo corpo, rannicchiando gli arti e poi allungandosi di nuovo,si voltò dalla parte del babbo con quel cazzone pendente sotto i 45 gradi, l'ampolla spermatica gonfia si allungava fino ad appoggiarsi alle ginocchia, lei chiuse gli occhi per un secondo, e lì riaprì alzando la testa per guardare il viso del suo schiavo, e come si dà uno zuccherino al proprio cavallo quando ha fatto il suo dovere, alzò la maglietta con entrambe le mani, e diede un bacio con le sue carnose labbra alla piccola cappella del membro eretto.
Il babbo fece un passo indietro, come per lasciar spazio allo scettro una volta che si sarebbe alzata, ma la mamma fece una cosa che stupì tutti e due.
Ruotò il busto, mettendosi prona nel letto, appoggiò i palmi e le ginocchia sul materasso, e come fa' un gatto quando lo si accarezza dal collo verso la coda, inarcò la schiena in modo osceno, mettendo tutto quel ben di Dio alla mercé del babbo.
Lei non disse una parola e rimase ferma così, con un' espressione goduriosa nel viso, vidi il babbo riempirsi di gioia mentre si toglieva completamente la maglietta.
Il messaggio era chiaro, più esplicito di così non era possibile, la cagna non aveva ancora finito, voleva godere ancora!
Lui le appoggiò le mani nelle enormi natiche, si sputò nel cazzetto, e lo avvicinò a quella passera grondante di umori, strusciò l'asta sull'entrata vaginale, e come immergere un biscotto nella tazza, entrò dentro senza la minima fatica, sicuramente quella figa così lunga e gonfia, doveva essere enorme, probabilmente, se era stata dotata di un così grande pene, pure tutte le altre parti intime dovevano essere proporzionate.
Senza perder tempo, l'intensità dei colpi del babbo furono violenti e "profondi", naturalmente profondi, per ciò che poteva concedersi, la mamma sollevò una mano, prima si prese tra le dita un capezzolo, sfregandolo sulle lenzuola con forza, poi allungò la mano sotto al ventre, e facendo da parte palle e cazzo, allargò la sua passera infuocata, afferrò il clitoride, e lo massaggiò per quasi tutta la scopata.
Mentre osservavo con stupore il violento amplesso, non potei non far caso ad una ripresa di vigore del membro calante, quando io pensavo che ormai fosse esausto, cominciò ad oscillare e tornare nuovamente turgido, neppure la gravità, neppure il peso che aveva attaccato alla sommità potevano riuscire ad abbassarlo, e in quella che fu una manciata di secondi, lo vidi sollevarsi parallelo al terreno, sbattendo con forza sul petto di mamma.
NON ERA POSSIBILE!! NON VOLEVO CREDERCI, NON RIUSCIVO A CAPIRE DA DOVE PRENDEVA TUTTA QUELLA FORZA, AVEVA UNA VIRILITÀ INFINITA, LA MAMMA ERA VERAMENTE CAPACE DI COSE STRAORDINARIE!!
Vidi la faccia di mio padre contrarsi, era prossimo a venire, la mamma voltò verso lui lo sguardo, rendendosi conto della situazione, e con un possente balzo si mise seduta di fronte a quel cazzetto fradicio di umori, e come il pescecane con Pinocchio, lo fece sparir dentro la bocca in un sol boccone.
Lui strinse le natiche, e riempì di seme la bocca di mamma, lei, a cui era stato dato il compito di far venire entrambi, strappò con forza il preservativo dal suo cazzone, e con entrambe le mani avvolte attorno alla cappella ed oscillando come una pazza, cominciò ad sparare una quantità di sperma superiore pure alla prima sborrata, gli schizzi esplosero ovunque, i primi andarono così in alto che si attaccarono come colla da manifesti al soffitto, poi addosso a mio padre, specialmente nel petto e sotto al mento, continuò così per quelle che potevano essere 30 cordate spesse di brodo caldo, ansimando ed urlando dal piacere.
Io ero pietrificato dopo lo spettacolo che avevo appena visto, come si fa' per una sensazionale orchestra, avrei voluto chiedere il bis battendo le mani, ma ero più esausto di mamma, i due complici rimasero per cinque minuti in quella situazione, gocciolanti di piacere ovunque, poi lei con le mani avvolte ancora a quel cazzone, con un filo di voce disse:
Mauro ci sei? A questo giro abbiamo fatto proprio un bel casino....
No amore, il casino l'hai fatto tu ed il tuo amico!
Averla vista sborrare senza preservativo quella sera, eruttando una quantità immane di sperma, mi aveva veramente impressionato, sono sicuro che avrebbe potuto riempire una caraffa da litro facendo straboccare lo sperma dai bordi, e questa cosa, mi aveva fatto capire, che la dote di mamma era ancora piena di segreti, di GRANDI SEGRETI tutti ancora da scoprire, ero ormai pienamente convinto, che se avesse ritrovato la gioia di possedere un così bellissimo dono di madre e natura, non avrebbe vissuto tutto ciò come una frustrazione, come un segreto inconfessabile, ciò che aveva lei, non era una punizione, ma un regalo unico di cui andarne fiere!
QUANTO AVREI VOLUTO CHE SI SENTISSE LIBERA IN FAMIGLIA, NON DESIDERAVO ALTRO CHE SDOGANASSE IL SUO TABOO CON ME!
Capii in breve tempo, che le sue sessioni al bagno, servivano solamente per svuotarsi le palle, quasi solamente un' azione meccanica triste, ma non era di certo il suo sogno proibito, lei più di me, avrebbe voluto vivere la propria potente sessualità in modo più disinvolto, e senza segreti.
E fu proprio così, ad una settimana da quello spettacolo, che una Domenica mattina, lì sentii bisbigliare in cucina.
Mi ero appena svegliato, era ancora assonnato, buttai giù i piedi dal letto, e mi diressi in bagno, ma passando davanti camera dei miei, notai la porta aperta, ed il letto disfatto. Allungai l' orecchio al piano di sotto, mamma e babbo erano a fare colazione, ed indisturbati come credevano di essere, chiacchieravano liberamente:
Mauro, domani mi inizia un'altra settimana di lavoro, ed io non posso di certo farcela a continuare così, il cazzo diventa duro sempre, ed io sono costretta ad inventarmi continuamente scuse per andare sempre al bagno, la settimana passata, è stato un incubo, ancora non te l'avevo raccontato, ma non sai cosa mi è successo, me ne stavo tranquilla alla mia postazione PC, verso le 11.00, prima del pranzo, mi venne un po' di fame, così aprii la borsa per prendere un pacchetto di crackers, e come faccio sempre, mi sono messa a fare un po' di zapping su Instagram e tic toc, ma sai bene che questi social per me sono macchine infernali, culi e tette ovunque, pure zoccoli di cammello sai?
Cosa Lucia, zoccoli di cosa?!
Siii, dai, gli zoccoli di cammello, sono quelle passere belle gonfie strizzate dentro i leggings, spaccate in due come una pesca dalla cucitura inguinale, e come ti puoi immaginare, lasciano veramente poco spazio all' immaginazione..
Bhe, Lucia, allora tu cosa dovresti avere, uno zoccolo di cosa, di mammuth forse?
Non mi fare ridere stupidino, sai bene le enormi difficoltà che incontro nel nasconderlo, mi sembra che sia sempre più difficile sai.. Comunque, ti stavo dicendo, che mentre guardavo questi due social, quasi inconsapevole dei rischi, ho cominciato ad avere una erezione tremenda, in due secondi ce l'ho avuto di marmo, ho visto un bozzo nella gonna del taieur come un palo di rovere, e in un men che non si dica, il mio amico, ha strappato mutande e gonna, spuntando fuori e sbattendomi nel seno!
E poi, che hai fatto dopo, mica vorrai dirmi che....
Mauro, ero terrorizzata e eccitata allo stesso tempo, prima mi son guardata intorno, assicurandomi che nessuno mi avesse visto, poi chinandomi in avanti, ho cercato di metterlo sotto la scrivania ruotandolo, e non ti nascondo che ho dovuto esercitare una discreta forza, sembrava di cemento.
Mi sono spalmata un po' di crema nelle mani per agevolare lo scorrimento, e molto timidamente ho cercato di spararmi una sega il più velocemente possibile, tutto questo, anche se ti sembrerà strano, il fatto che qualcuno potesse vedermi, mi faceva arrapare ancora di più!
E la sborra scusa, hai combinato un macello immagino, se hai eruttato tutto quello sperma come l'altra sera, chissà dov'è arrivato?!
Hahahaha, sono più furba del previsto, cosa credi?! Ho afferrato il cestino della carta sempre sotto la scrivania, ed l'ho riempito come una damigiana.. Poi ho aspettato che tornasse a dimensioni accettabili, l'ho fasciato ed attaccato alla coscia come sempre, rimaneva il problema della gonna strappata, così dopo essermi sfilata le mutandine, o ciò che ne restava, ho preso la spillatrice, ed ho effettuato una riparazione di fortuna, appena ho terminato, come se nulla fosse successo, ho afferrato il cesto, ho messo altra carta sopra per coprire le prove, ed invece d'andare al tritacarte, facendo finta di niente, sono andato al bagno per svuotare tutto nel WC..
Ma.. ma.. il babbo cominciò a balbettare incredulo e affascinato dal racconto..
Una cosa del genere Lucia non ti era mai accaduta, sono più che consapevole della tua virilità, sembra che col tempo questa migliori, stai vivendo una seconda giovinezza..
Ma che ti devo dire Mauro, probabilmente il fatto dell'altra sera, m'ha rivitalizzato tantissimo, sono perennemente eccitata, e non vedo l'ora di distruggere la figa della tua amica! Ti ha risposto piuttosto, che ha detto del video che abbiamo registrato, l'ha visto, eh.... l'ha visto o no?!
Lucia, cerca di stare tranquilla, io come vedi faccio tutto ciò che mi chiedi, ma Rossana è sposata, e può vederlo solamente quando è sola a casa, se suo marito venisse a sapere qualcosa, salta tutto, ed addio scopata..
E mia madre ribatteva:
Si, capisco, ma io non resisto più, dobbiamo inventarci qualcosa per tenere buono il nostro amico...
Il tuo amico, vorrai dire...
Mauro, non fare lo stronzo, io sto facendo una fatica assurda a mantenere questo enorme segreto tra le cosce..
Sto scherzando Lucia, stasera ci penso io, m'è venuto in mente una cosa, possiamo tentare di fare come quando da giovani, provavo a farti venire più volte di fila, mi ricordo bene, che dopo, per alcuni giorni, stavi tranquilla senza il bisogno di menarti il cazzo.
Bhe, forse hai ragione, non ci resta altro che provare...
Io intanto ero arrivato a metà rampa di scale per poter sentire meglio, con il cazzo di marmo me ne andai in bagno a spararmi una sega, pure io, dopo tutti quei discorsi, avevo bisogno di una calmata, dentro di me, ero molto felice, i miei genitori stavano vivendo una seconda giovinezza, probabilmente, lasciandoli sempre soli a casa, avevano ritrovato la sua intimità, specialmente mia madre, la vedevo più disinvolta, e meno pudica, pian piano, stava dimenticando tutti i suoi taboo, e questa era la strada giusta da percorrere per aprirsi sempre più, e forse, pure io un giorno, avrei potuto mettere le mani su quel palo di carne enorme.
E così, come preannunciato la mattina, la sera mamma avrebbe provato a fare doppia performance, io passai la giornata a studiare, anche se mi risultò veramente difficile tenere il cervello concentrato sui libri, la mia mente volava sempre nello stesso posto, precisamente in mezzo alle gambe di mamma, e così facendo, tra una fantasia ed un'equazione, si fece buio, io come al solito me ne andai fuori dopo cena, loro invece li vidi rimettere la cucina di gran fretta, sicuramente la troia aveva il fuoco nell' inguine.
Una volta fuori, non rimasi troppo lontano, ed attesi nel viale, dove avevo una visuale perfetta sulla nostra casa, finché non vidi la luce di camera accendersi, in pochi minuti ero già per le scale che portano al reparto notte, con una velocità e silenziosità, degna di una testa di cuoio, i due innamorati discutevano sugli ultimi particolari, come al solito non si trovavano mai d'accordo...
Appoggiai l'occhio al buco della serratura, e se pensavo di aver già visto tutto di quella troia, mi sbagliavo di grosso.
La mamma era sul letto, ma la visuale era coperta dal babbo, che stava rovistando nella cassapanca, aveva buttato da una parte quasi tutto il suo contenuto, mentre stava cercando di calmare la troia.
Mauro dai, iniziamo, che altrimenti facciamo troppo tardi, io domattina devo alzarmi presto.
Si, ok, dammi solo un secondo, sto cercando tutte e quattro le manette, e arrivo.
Cosa? Ma che cazzo hai intenzione di fare, scusa?
Ti ammanetto Lucia, è logico, perché?
Mi ammanetti? ma sei diventato deficiente? Io non ci penso proprio, fai quello che devi fare e basta, ti ho chiesto solamente un'aiuto, non voglio giocare a guardia e ladri!?
È solo una precauzione, non preoccuparti, è 30 anni che stiamo insieme, ormai ti conosco troppo bene, devi fidarti di me e basta!!
O....Ok, mi fiderò di te Mauro, ma non combinare cazzate.
Trovò le manette, le prese, e rimise tutto dentro in ordine, poi si alzò, e disse.
Dai, cominciamo questo lavoro!
Si spostò di lato, lasciandomi libera la visuale su quella Dea del sesso, ed andò in cima al letto, aprì la manetta, e la agganciò alla sponda, così continuò per tutte e quattro, la mamma era nuda, completamente nuda, stava accoccolata al centro del materasso, e con lo sguardo seguiva perplessa e impaurita l'artifizio del babbo, con le braccia si teneva strette le ginocchia, sulle quali teneva appoggiato il mento, le pesanti tette gli strabuzzavano dai lati delle cosce premute contro esse, aveva la punta dei piedi una sopra l'altra, con le caviglie attaccate.
Io guardai subito lì nel mezzo, la curiosità di vedere il cazzone di mamma mi struggeva come sempre, i suoi piedi mi impedivano la visuale, ma dopo aver visto il suo culone schiacciato nel materasso, notai subito la sua cappella gonfia spuntare fuori da dietro il tallone destro, ancora ricoperta dal prepuzio. Già così, sarebbe bastata a spararmi una bellissima sega, ma figuriamoci se avrei interrotto così presto lo spettacolo.
Non appena il babbo finì di posizionare le manette, le fece cenno di dargli la prima mano, lei allungò le gambe con un balzo, e divaricandole un po' senza pensare a ciò che stava facendo si schiacciò sotto la coscia il cazzo, una piccola smorfia di dolore e piacere apparve sul suo viso, così lo afferrò saldamente, e lo sfilò da lì sotto. Era così lungo, che completamente rilassato, copriva tutti i coglioni, la figa ed il buco del culo, fino ad appoggiare la testa sul materasso, allungò il braccio destro dandolo al babbo per ammanettarlo, portò indietro il busto, e prima di avere tutti gli arti bloccati, con la mano sinistra lo prese di nuovo, e se lo sbatté sulla pancia. Tutta la situazione mi aveva fatto eccitare tantissimo, perché mamma e il suo amico, non l'avevo mai visti in quella posizione.
Adesso la sua figa era in primo piano davanti a me, era lunga e paffuta, peccato sia sempre coperta da una fitta peluria, vederla depilata sarebbe stato veramente un bello spettacolo, il sacco scrotale le copriva il clitoride, ed il cazzo le seguiva la linea della pancia, e seppur moscio, gli superava l'ombelico di qualche centimetro.
Non appena finito "l'arresto", mio padre prese dal cassetto il pacchetto dei preservativi XXXL, e lo gettò nel letto, la troia si stava eccitando, potevo vedere pian piano crescere a vista d'occhio quel pene, aveva le spalle appoggiate alla testata del letto, e tutti e quattro gli arti bloccati agli angoli, ancora un po' impaurita chiese al suo schiavo sessuale:
Scusa Mauro, vuoi dire adesso perché mi hai completamente bloccata?
Certo, adesso si amore, t'ho bloccata perché non so se dopo il primo carico vuoi continuare ancora, ma adesso, solamente io posso decidere ciò che và fatto per farti rilassare, così passerai una settimana tranquilla, tranquilla...
Come, come? ma sei pazzo, vuoi dirmi che non posso ribellarmi?
NO LUCIA! ASSOLUTAMENTE NO!
Mamma anche se voleva dare l'impressione della poveretta che veniva usata, era eccitatissima, e quel giochino gli piaceva da morire, vedere suo marito complice, era ciò che desiderava da anni ormai, non stava più nella pelle, e non vedeva l'ora che gli prendesse il cazzo in mano!
Vidi mio padre spogliarsi, rimanendo solamente con una maglietta, per l'occasione si era completamente depilato il pube e i coglioni cosa che saltò subito agli occhi di mamma, la quale non perse tempo per farla diventare oggetto di scherno..
Vedo che hai fatto un po' di pulizia laggiù Mauro, che ti sei messo in mente, non crederai veramente al fatto che puoi guadagnare uno o due centimetri? Vuoi per caso competere con me? neppure se ne sommi due insieme raggiungi il mio, quanti sono, 13, 14, 15 centimetri?
No, sfioro i 16 sai, ancora mi mantengo bene!
Hahaha, sfiori quasi i 16, hehe, che enormità che hai tra le gambe, dai, dai, vieni qua e prendi tra le mani una vera bestia, che non ne posso più!!
Vedi, vedi che quella troia quando è completamente disinibita ha pure la voglia di scherzare sul suo cazzone... e chi se lo poteva immaginare?!
Lui era di lato, le afferrò con entrambi le mani una tetta e la tirò sù, poi prese quel capezzolo enorme in bocca e cominciò a succhiarlo, mamma cominciò subito ad ansimare di piacere, grondando liquido dalla figa.
Io puntai gli occhi sullo scettro fremente di piacere, e lo guardai crescere dal primo all'ultimo centimetro!
Man mano che si allungava diveniva sempre più turgido, le vene, prima inesistenti, cominciavano a sbordare dalla pelle, sempre più grosse, più violacee, e sempre più belle, quel cazzo cresceva dritto tra il suo seno calante, e la cosa più impressionante era che lo faceva con una velocità assurda.
Quando arrivò a sfiorare il processo xifoideo, si mise ad ondeggiare su e giù, sempre più grande, sempre più verticale, il prepuzio cominciava ad aprirsi mettendo in mostra quel magnifico glande rossastro, la pelle cominciò a tirarsi come una tela di un gommone, fino a diventare traslucida da quanto era in tensione, e come un missile pronto a partire, arrivò alla completa erezione perfettamente perpendicolare al terreno.
Non era possibile che quella donna riuscisse sempre a stregarmi così, il suo cazzo visto da sotto sembrava ancora più grande e maestoso, potevo vedere bene la base del corpo spongioso, larga almeno 3 cm, probabilmente solo quella era più spessa del mio cazzo, come sarebbe stato bello poterlo confrontare al mio, appoggiandolo e sfregandolo con forza, l'asta massiccia correva fino alla cima, nascondendosi sotto la cappella, quest'ultima aveva una corona spessa, carnosa e molto sporgente, potevo vedere i profili unirsi sotto l' enorme foro uretrale, il frenulo era quasi inesistente, quasi come se fosse lentamente lacerato da le sue continue erezioni dirompenti.
Hei Lucia, vedo che non hai perso tempo a preparare il tuo bastone per il preservativo.
Il babbo intanto s'era staccato dalla zinna, e torcendo lo sguardo ammirò incredulo quella erezione.
Cazzo Lucia!! Ma ti sei vista?! Non voglio dire che le altre volte che ti diventa duro hai un passerotto, ma stasera hai un'erezione d'acciaio! Effettivamente l'idea di ammanettarti non è del tutto sbagliata vedendo ciò che ti si è formato tra le cosce, se ti avessi portato Rossana stasera, avremmo dovuto chiamare un'ambulanza, quella poveretta non avrebbe potuto camminare con le proprie gambe per settimane.
La mamma lo guardò, paunazza in viso dall'eccitazione, e con voce decisa e suadente disse:
Zitto schiavo, qui comando io, adesso inginocchiati e comincia il tuo lavoro!
Dovetti staccare l'occhio dal buco della serratura, perché a quelle parole mi partì un getto di sborra involontariamente nelle mutande, ero incredulo e impaurito da ciò che poteva diventare quella troia quando era in calore.
Mi avvicinai di nuovo al foro del peccato, vidi lo schiavo mettersi a cavalcioni della coscia destra, sollevò l'enorme sacco scrotale, sembrava già in produzione spermatica, era gonfio e tirato sotto l'asta, aprì con la mano la sua figa districando un po' la fitta peluria, e non appena appoggiò le dita su quelle enormi labbra le aprì di colpo, facendo saltare fuori un clitoride impressionante, grande quanto una giuggiola matura, lo afferrò, e lo strinse tra pollice e anulare facendo vibrare quel corpo bollente, la mamma contemporaneamente emise un lungo gemito di piacere con i denti serrati per limitare l'urlo, e il suo cazzo cominciò a grondare pre-cum come una fontana, facendo luccicare tutta quell' asta, le palle, e infradiciando di piacere la mano del babbo.
Vedo che sono partito dai posti giusti, hai appena fatto un lago nel letto, domani dovremmo fare il bucato..
Continua così schiavo, continua a giocare con il mio clitoride, che per colpa di questo bastone me ne ero quasi scordata, e poi, l'altra mano libera, appoggiala sul seno, e comincia a strizzare i capezzoli, che stasera sono un fuoco, non sto già capendo più niente Mauro!
E finì la frase con un sorrisetto per il babbo.
Lui fece come la troia gli aveva ordinato, cominciò a giocare con quei due enormi datteri spugnosi facendola contorcere dal piacere, girò la testa verso il materasso, dove poco prima aveva gettato i preservativi XXXL, allontanò la mano dal suo boschetto inguinale, facendo per un attimo accigliare indispettita la mamma, prese il lattice, e lo aprì con i denti, senza smettere di masturbare mamma, poi si girò verso lei, e gli disse:
Lucia penso sia doveroso cominciare a coprire IL NOSTRO AMICO, ti vedo sbavare come una cagna, non vorrei combinare un macello, ancora abbiamo un po' di lavoro da svolgere stanotte..
O.... ok Mauro, lo penso anch'io, rivestiamo il missile, hehehe... scusa, ho perso la testa, non so più quel che dico..
Continua pure Lucia, la tua libertà mi sta eccitando tantissimo!
Così il babbo allargò bene il preservativo, e mentre si accingeva ad avvolgere quel cazzone, gli diede d'impulso senza riflettere tanto, due bei schiaffi come si fa' con un wrestler prima che salga sul ring.. Sembrava aver schiaffeggiato una colonna di travertino dell' antica Roma! Non si spostò di un centimetro, non diede la minima impressione di una piccola oscillazione!
Deglutendo dall' incredulità della potenza di quel cazzo, appoggiò il preservativo sulla cappella pulsante, e facendo forza con entrambe le mani, lo spinse verso il basso, cercando di scavalcare l'ostacolo più largo, non appena sorpassò la spessa corona del glande, si bloccò con uno schioccò sotto ad essa, appoggiò nuovamente i palmi alla gomma circolare, e finì di srotolarlo tutto.
Io notai subito che da quella visuale non ne copriva neppure metà.
Da lì in poi fu solamente un energico lavoro di mano, anzi di mani, con le possenti braccia del babbo. Il primo carico arrivò dopo pochi minuti, non più di cinque, e la troia svenne tramortita dall' intensità delle sensazioni che esplosero in un istante, riempiendo il preservativo quasi con un sol colpo, vidi le palle contrarsi, come se volessero sputare fuori tutto.
Io intanto, era già 15 minuti che mi menavo il cazzo, e al contrario di mamma, stavo facendo una fatica immane a non sborrare nei pantaloni, ma vedere quell' ultima scena, m'ha fatto andare in burnout, ed ho sparato quei quattro schizzi sul parquet.
Non appena mi rinvenni, sentii la voce del babbo:
Dai Lucia, muoviamoci che non c'è tempo da perdere...
La mamma ansimava come aver corso due maratone, ancora scossa ed affaticata, fece cenno al babbo di fermarsi, e con un profondo sospiro disse:
Fe.... Fermo..... fermo mauro, ho bisogno di riprendermi un attimo, sono esausta...
Assolutamente no Luci, te l'avevo detto che ti saresti tirata indietro, ma stasera comanda il tuo schiavo!
Non scherzerai davvero? Sbrigati, togli la manette dai, togli queste cazzo di manette!
Il babbo staccò il preservativo pieno dal cazzo, lo chiuse con un nodo, e lo appoggiò in terra, prese la scatola, e ne scartò un'altro, nel frattempo mamma si stava lamentando sempre più, quella troia era un misto tra mugolii e e sospiri profondi, da una parte implorava il babbo di fermarsi, dall' altra sbavava dal piacere.
Il suo palo di carne era calante, facendo una curva perfetta verso di me, mettendo in mostra l'enorme meato uretrale, probabilmente dalla violenta sborrata che aveva avuto, era rimasto ben dilatato, largo tanto da poter usarlo come porta penne.
Adesso te lo faccio tornare nuovamente duro, sono convinto che il tuo bambino appeso, dopo qualche pompata energica, torna subito al suo splendore.
Fermo.... ah, si....fermo dai....mmmmm, si dai....arresta le tue mani ti pregooooo....mmmm, dai continua, più forte, dai, stringilo di più, mettici più forza Mauro, ancora, ancora, non fermarti ti prego!!
Devo riconoscere che il babbo non si sbagliava, quella troia era una potenza della natura, è un'amazzone scatenata, dopo un carico come aveva appena scaricato, non avrei mai immaginato che avesse ancora la virilità per continuare... Io, scosso ed eccitato nuovamente, mentre il mio cazzetto stava trovando la forza per alzare nuovamente la testa, il mostro di mamma, si ergeva ad un ritmo furibondo, dando delle frustate così energiche che il babbo era costretto ad assecondarle per non perdere la presa.
Il babbo conosceva benissimo mamma, se lei avesse veramente voluto fermare la masturbazione, lui non avrebbe mai fatto una cosa contro il suo volere, era troppo innamorato di quella donna, e non gli avrebbe mai fatto niente di male, ma la decisione che aveva preso, era per il suo bene, da noi esiste un detto, " il medico pietoso, fa' la piaga puzzolente", bhe, stasera mio padre era come un medico per lei, e la stava solamente aiutando a non avere una settimana d'inferno come quella appena trascorsa.
Continuò a menare quel pene disumano fin quando la troia cominciò di nuovo ad ansimare ed emettere gemiti, mugolii, ed urli, così da fargli capire che era giunto il momento di inserire un nuovo preservativo, e di lì a poco, sparò nuovamente un enorme carico, forse non proprio come quello di prima, ma sempre una quantità inaccettabile per un umano.
Il babbo si spostò, e si sollevò dalla coscia sulla quale era a cavalcioni, aveva una forte erezione, il suo cazzetto da 16 centimetri in tiro non passò inosservato neppure alla mamma, ed anche se lei era in uno stato catatonico, non riuscendo più a parlare, con il respiro forte e profondo, cercò di tirarsi su, appoggiando bene le spalle sulla sponda del letto, poi deglutendo un po' di saliva si schiarì la voce, e con tono caldo e deciso, ordinò di essere slegata.
Lui allungò le mani per togliere la pesante ampolla di sperma bianco candido dalla punta del suo cazzone pendente, e lei che apparentemente sembrava ormai disconnessa, diete una frustata al suo palo, togliendolo dalla presa del babbo, e gli sussurrò:
Mauro, amore, togli le manette..
Io pensai che volesse andare al bagno per farsi una doccia, e gettare lo sperma nel lavandino, ma mi sbagliavo di grosso.
Il babbo annuì, spostandosi come un cucciolo frustrato alle quattro sponde del letto, con il cazzetto che oscillava come un pappagallino in gabbia, la mamma invece lo osservava senza spostare la testa, e ruotando solamente gli occhi per non perdere la piccola tenda nella t-shirt di lui.
Lui disse: bene luci, ho finito adesso sei libera.
La mamma riprese coscienza del suo corpo, rannicchiando gli arti e poi allungandosi di nuovo,si voltò dalla parte del babbo con quel cazzone pendente sotto i 45 gradi, l'ampolla spermatica gonfia si allungava fino ad appoggiarsi alle ginocchia, lei chiuse gli occhi per un secondo, e lì riaprì alzando la testa per guardare il viso del suo schiavo, e come si dà uno zuccherino al proprio cavallo quando ha fatto il suo dovere, alzò la maglietta con entrambe le mani, e diede un bacio con le sue carnose labbra alla piccola cappella del membro eretto.
Il babbo fece un passo indietro, come per lasciar spazio allo scettro una volta che si sarebbe alzata, ma la mamma fece una cosa che stupì tutti e due.
Ruotò il busto, mettendosi prona nel letto, appoggiò i palmi e le ginocchia sul materasso, e come fa' un gatto quando lo si accarezza dal collo verso la coda, inarcò la schiena in modo osceno, mettendo tutto quel ben di Dio alla mercé del babbo.
Lei non disse una parola e rimase ferma così, con un' espressione goduriosa nel viso, vidi il babbo riempirsi di gioia mentre si toglieva completamente la maglietta.
Il messaggio era chiaro, più esplicito di così non era possibile, la cagna non aveva ancora finito, voleva godere ancora!
Lui le appoggiò le mani nelle enormi natiche, si sputò nel cazzetto, e lo avvicinò a quella passera grondante di umori, strusciò l'asta sull'entrata vaginale, e come immergere un biscotto nella tazza, entrò dentro senza la minima fatica, sicuramente quella figa così lunga e gonfia, doveva essere enorme, probabilmente, se era stata dotata di un così grande pene, pure tutte le altre parti intime dovevano essere proporzionate.
Senza perder tempo, l'intensità dei colpi del babbo furono violenti e "profondi", naturalmente profondi, per ciò che poteva concedersi, la mamma sollevò una mano, prima si prese tra le dita un capezzolo, sfregandolo sulle lenzuola con forza, poi allungò la mano sotto al ventre, e facendo da parte palle e cazzo, allargò la sua passera infuocata, afferrò il clitoride, e lo massaggiò per quasi tutta la scopata.
Mentre osservavo con stupore il violento amplesso, non potei non far caso ad una ripresa di vigore del membro calante, quando io pensavo che ormai fosse esausto, cominciò ad oscillare e tornare nuovamente turgido, neppure la gravità, neppure il peso che aveva attaccato alla sommità potevano riuscire ad abbassarlo, e in quella che fu una manciata di secondi, lo vidi sollevarsi parallelo al terreno, sbattendo con forza sul petto di mamma.
NON ERA POSSIBILE!! NON VOLEVO CREDERCI, NON RIUSCIVO A CAPIRE DA DOVE PRENDEVA TUTTA QUELLA FORZA, AVEVA UNA VIRILITÀ INFINITA, LA MAMMA ERA VERAMENTE CAPACE DI COSE STRAORDINARIE!!
Vidi la faccia di mio padre contrarsi, era prossimo a venire, la mamma voltò verso lui lo sguardo, rendendosi conto della situazione, e con un possente balzo si mise seduta di fronte a quel cazzetto fradicio di umori, e come il pescecane con Pinocchio, lo fece sparir dentro la bocca in un sol boccone.
Lui strinse le natiche, e riempì di seme la bocca di mamma, lei, a cui era stato dato il compito di far venire entrambi, strappò con forza il preservativo dal suo cazzone, e con entrambe le mani avvolte attorno alla cappella ed oscillando come una pazza, cominciò ad sparare una quantità di sperma superiore pure alla prima sborrata, gli schizzi esplosero ovunque, i primi andarono così in alto che si attaccarono come colla da manifesti al soffitto, poi addosso a mio padre, specialmente nel petto e sotto al mento, continuò così per quelle che potevano essere 30 cordate spesse di brodo caldo, ansimando ed urlando dal piacere.
Io ero pietrificato dopo lo spettacolo che avevo appena visto, come si fa' per una sensazionale orchestra, avrei voluto chiedere il bis battendo le mani, ma ero più esausto di mamma, i due complici rimasero per cinque minuti in quella situazione, gocciolanti di piacere ovunque, poi lei con le mani avvolte ancora a quel cazzone, con un filo di voce disse:
Mauro ci sei? A questo giro abbiamo fatto proprio un bel casino....
No amore, il casino l'hai fatto tu ed il tuo amico!
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