La Mamma È Sempre La Mamma. 06
di
Pappafico82
genere
trans
Nella vita di un uomo, ci sono pochissimi avvenimenti da scioccarti ed emozionarti davvero, forse il primo bacio con la tua fidanzata, i regali del primo Natale che ricordi, la prima sbornia con gli amici, la prima prostituta ad Amsterdam, la prima uscita sulla tua auto, la prima volta che qualcuno ti dice "ti amo".... insomma, tutte le volte che c'è un episodio bellissimo nella tua vita, e che non ce ne sarà un'altro così emozionante.
Ecco, nei miei primi 19 anni di vita, niente di tutto questo! Ma stanotte, stanotte, ne ho avuto uno che li sorpassa tutti messi assieme!!
La mamma, la MIA mamma, aveva un cazzo, ma non un cazzo qualunque, aveva un cazzo enorme, bello, perfetto, dominante, un cazzo che avrebbe bramato qualsiasi donna, che avrebbe invidiato qualsiasi uomo, un cazzo che le avrebbe permesso di conquistare qualsiasi cosa.
Adesso torniamo a noi, al presente della storia, io ero sempre lì, con l'occhio destro incollato al foro della serratura, il foro della felicità.
La mamma aveva entrambe le mani appoggiate ai lati del mobiletto, guardava il suo riflesso allo specchio, si potevano vedere i suoi seni grandi e cadenti attraverso il pigiama, il suo viso era bello e raggiante, esprimeva soddisfazione, probabilmente per ciò che aveva appena fatto.
Guardò giù, e benché era venuta ormai da 15 minuti, il suo cazzo non aveva alcuna voglia di rilassarsi, non aveva di certo le dimensioni e la consistenza di prima, ma aveva ancora la potenza di allargare l'elastico in vita del pesante pigiama.
La mamma si scostò dal mobiletto, si voltò verso la porta, verso me, e tirò giù nuovamente i pantaloni, facendo oscillare quel palo carnoso tra le sue cosce con un leggero movimento del bacino.
Ecco, se non l'avevo fatto finora dallo shock, il mio modesto cazzo che era rimasto duro per tutta l'intera "sessione" di mamma, sborrò, senza averlo sfiorato, senza avergli prestato attenzione, sicuramente dall' l'eccitazione che per me era stata così intensa e sconvolgente.
Lei scosse la testa e sbuffò con un sorrisetto malizioso, compiacendo il suo dono.
Avrebbe voluto sicuramente accelerare la decrescita per tornare a letto, ma il suo amico non ne voleva sapere, era rimasto teso e pendente sotto i 90 gradi, sicuramente viste le dimensioni, che tutt'ora potevano essere quasi 30cm..... il suo cazzo si stava ammosciando, e sarebbe stata in grado comunque di scoparsi una figa!!
Lo tirò su dalla base, stringendo forte l'indice e il dito medio sotto l' uretra, e cominciò a percorrere tutta l' asta fino in cima, svuotando quel cazzo dall' ultimo sperma rimasto, ( che comunque era sempre più del mio quando vengo), si sedette sullo sgabello, di fianco al mobiletto del lavabo, accavallò la gamba sinistra, e vi appoggiò sopra il cazzo, poi aprì un cassetto e prese un olio balsamico, se ne mise una generosa quantità nella mano, e lo sfregò con forza con l'altra per scaldarlo.
Appoggiò le mani oleose sopra la sua carne calda, cominciò a massaggiare delicatamente quella bellissima asta, unse la cappella, e poi passò alle palle, chiuse gli occhi, e cercò di rilassarsi il più possibile.
Una donna, anche se con un cazzo enorme, e con più testosterone di 20 uomini, era sempre una donna, e probabilmente voleva un po' di dolcezza e di coccole per il suo "amico".
Avrei voluto farlo io, avrei voluto passare le mie mani su quel cazzo enorme, sentire la sua pelle calda, scorrere le sue vene turgide tra le mie dita, abbracciarlo per sentirne la consistenza e la grossezza, l'avrei guardato per un' eternità.
La mamma poi indossò il pigiama, lasciando libero il cazzo dentro esso, io finalmente mi staccai dal buco della serratura, e balzai in camera mia, cercando di essere il più silenzioso possibile, mi sdraiai sopra il letto ancora tremante dalla forte emozione, ed appena chiusi gli occhi per un attimo, il mio cervello cominciò ad essere investito da un tifone di domande....
Ero curioso, cazzo se ero curioso!!
Volevo sapere tutto, volevo sapere perché la mamma aveva un pene maestoso tra le sue cosce!
Io non capisco come ha fatto per tutti questi anni a nascondere una cosa così grande, non capisco perché l'ha voluto tenere segreto pure a suo figlio, neppure potevo immaginare, che le donne, potessero avere il cazzo?!?!
Accesi il mio portatile, e rimasi davanti allo schermo fino a mattina, volevo capire quanto più possibile sulle donne con un pene, ed effettivamente saltò fuori qualcosa di curioso, ma quasi tutto faceva riferimento alla parola " FUTANARI", e tantissimi video che trovai, erano solamente legati alla pornografia, video in 3D, e donne con cazzi finti di silicone che facevano cose assurde, niente assomigliava allo spettacolo che avevo appena visto.
Mi imbattei pure su una ricerca di una prestigiosa università Americana, l'unico articolo medico che diceva qualcosa di interessante:
- ci sono rarissimi casi, spesso congeniti, ovvero che anche cento o più anni fa', qualche tris-tris nonna della famiglia avesse avuto tale dote, rimasta dormiente nel DNA, e poi sfociata con prepotenza nella mia mamma. C'erano pure delle foto mediche, alcune ritraevano solamente dei clitoridi molto sviluppati, capaci di arrivare a misurare 15 centimetri,
quasi da sembrare dei peni, altre foto erano delle vagine con sopra un cazzo vero e proprio, ma di dimensioni assai ridotte, niente di ciò che trovai era minimamente paragonabile alla mamma!
Volevo sapere di più, e soprattutto volevo vedere di più, adesso che mamma si era mostrata nuda, i miei occhi, non si sarebbero più separati da quello spettacolo, anche se quello che avrei voluto più di ogni altra cosa, era parlargli, digli che conoscevo il suo segreto, e che avrei desiderato condividerlo con Lei.
Mi rendevo conto però, che la mamma non me l'avrebbe mai permesso, aveva avuto un carattere tanto rigido su questioni molto più banali, che questa cosa sicuramente per lei sarebbe stato un tabù enorme da confessarmi.
D' altro canto, tutti quei comportamenti così anomali che aveva tenuto in questi 19 anni della mia esistenza, ebbero una risposta, tutto d'un tratto, capii perché non voleva venire mai al mare, e anche quando ci veniva, rimaneva sempre ben coperta, ho capito perché vedere Matilda a casa nostra, le diede un grande fastidio, e probabilmente una forte eccitazione, forse dietro a quella corazza di donna, così impenetrabile, si nascondeva una volontà che avrebbe voluto essere libera e lussuriosa, ma che visto le attuali circostanze, era costretta a sfogare le proprie frustrazioni solamente con mio padre.
Adesso la curiosità mi struggeva, di vederla ancora masturbarsi, sia da sola, che essere masturbata da mio padre, ma soprattutto, avrei voluto infinitamente, vederla fare sesso con un'altra donna, che effetto avrebbe fatto quel cazzone enorme, penetrare una fighetta.
Se prima ero stato così maniacale, per scoprire che segreto mi nascondeva, adesso lo sarei stato molto di più, per continuare a vivere tale segreto.
E fu proprio così, io di tanto in tanto, organizzavo le mie finte serate con Matilde, o con i miei amici, la mamma e il babbo invece organizzavano le loro serate, o meglio, organizzavano la serata alla mamma.
Tutte le volte che li informavo che sarei uscito, potevo vedere gli occhi di Lei brillare dalla gioia, mentre mio padre si strofinava le mani, avevo tirato su un teatrino complesso, e progettato in ogni suo minimo particolare, dovevo solamente essere scrupoloso, senza tralasciare alcun dettaglio, il rischio era troppo alto, se mi avessero scoperto, avrei completamente perso la loro fiducia, ma la cosa più brutta che sarebbe successo, era la chiusura a riccio di mia madre, avrebbe messo un muro tra me e Lei, privandomi a vita di qualsiasi altro spettacolo. Potevo sicuramente scordarmi la possibilità che si aprisse nei miei confronti, mandando in fumo la possibilità, che Lei, arrivasse a condividere il suo dono con me.
La vita era diventata bellissima, l'attesa delle mie serate con mamma era elettrizzante, e tutte le volte che appoggiavo l'occhio al buco della serratura, mi godevo sempre uno spettacolo unico, stava diventando un loop così piacevole,
prendendoci sempre più la mano.
Non dico che era monotono, ci mancherebbe altro, vedere la mamma che scuoteva come una pazza quel cazzo enorme, era una sensazione unica al mondo, ed avevo sempre il cuore che mi batteva in gola, era solo,che avrei tanto voluto vedere altro, vedere mamma in altre situazioni... Fu' così che un pomeriggio mentre babbo e mamma stavano sistemando la cucina dopo pranzo, li sentii bisbigliare sulla prossima serata "utile", io ero in salotto, e stavo facendo finta di farmi i fatti miei, mentre invece, avevo le orecchie più tese di un segugio.
Mamma finalmente si era decisa, non ne poteva più di frustare tutte le sere il suo cazzo, voleva registrare un video dove si sarebbe masturbata ed avrebbe messo in bella mostra, tutta se stessa, dando prova di ciò che Lei ed il suo cazzo erano capaci di fare, tale video poi, sarebbe stato registrato su una cassetta 8mm, usavano un supporto analogico, per rendere più difficile la copia, e la divulgazione, immaginate che scandalo doveva essere per mamma, se si venisse a sapere del suo dono.
Una sera, come sempre, me ne andai a mangiare un boccone con gli amici, per i miei ero fuori con Matilde, perciò avrei lasciato loro il tempo di sistemarsi in camera da letto, montare la telecamera, e dare via allo spettacolo.
Quando salivo le scale, li sentivo già chiaccherare, il fatto che mamma s'era decisa a dare il suo video ad un'altra donna, aveva rivitalizzato tantissimo il babbo, e se ormai era una vita che vedeva sua moglie giocare con il suo amico, questa cosa lo eccitava tantissimo. Sentii mamma dare istruzioni mentre entravo in camera degli ospiti, stavolta erano in camera sua, meglio, dal buco della serratura avrei avuto una visuale perfetta in ogni punto della stanza.
Ad un tratto lei alzò la voce, rimproverando il babbo:
Mauro, mi ascolti quando ti parlo? devi metterlo fino alla parete il nylon, stasera sono eccitatissima, non so fin dove posso sparare, ma sicuramente molto, molto lontano, sbrigati poi, sistema la telecamera, io finisco di mettermi l'intimo e sono pronta, DAI, DAI, CHE STASERA IL CAZZO NON MI STA NELLE MUTANDINE!!!
Il babbo rispose in tutto tono:
come sempre del resto, non ho ricordanza che ti sia mai entrato nelle mutande... La mamma si voltò verso di lui, e sorridendogli gli fece l'occhiolino.
lo vidi avvicinarsi alla madia, prese un DVD, e lo introdusse nel lettore, naturalmente era un video hard, poi prese la poltrona, e la spostò in fondo alla camera, dalla parte opposta alla TV, finì di sistemare il telo, che avrebbe dovuto proteggere le pareti dall' eruzione di mamma.
Lei, mentre impartiva ordini era dietro all'anta del armadio, si poteva intravedere che stava dando gli ultimi tocchi al suo déshabillé.
Si fermò guardandosi nella superficie vetrata, afferrò lo sportello e chiudendolo disse:
SONO PRONTA, CHE NE PENSI, COME STO?!?!
Entrambi si rimase scioccati dallo spettacolo che vedemmo, già così, sarebbe bastata a conquistare l'eventuale pretendente, aveva dei plateau neri, con tre lacci che si incrociavano fin quasi al ginocchio, calze nere velate lungo tutte le gambe, il pezzo forte erano i suoi slip, dietro scomparivano nel suo bel culone grasso, davanti il suo cazzo era piegato in due, acciambellato dentro essi, quelle povere mutandine di pizzo a fatica riuscivano a contenerlo, in vita aveva i fianchetti dei reggicalze, questo particolare era bellissimo, i nastri neri gli correvano sia lungo le natiche, che lungo linguine, fino ad agganciarsi alle calze.
Nel petto indossava un reggiseno aperto, molto sexy, le sue tette strabuzzavano ovunque, mettendo in risalto i suoi enormi capezzoli, che ad occhio e croce, dovevano essere lunghi almeno 2 centimetri, scuri e spugnosi, immaginai subito la nuova pretendente attaccata ad essi, succhiarli per ore.
Si era pure truccata quella troia, l'avessi mai vista una volta in tutti questi anni, probabilmente le altre donne erano più importanti della sua famiglia!
In ogni caso, fui costretto ad ammettere che era una bomba, se avrei dovuto dirvi che era bella, vi avrei risposto di no, Lei era tutt'altra cosa, era una macchina da guerra, irraggiava una potenza sessuale da ogni poro della pelle, sarebbe stata capace di scopare per ore, ed era sexy, era TANTA, aveva uno sguardo dolce e magnetico, che qualsiasi altra donna o uomo, non avrebbe potuto resistergli.
Bhe, come sto? Chiese nuovamente al babbo, non avrò esagerato?
Cazzo no, sei perfetta, non devi cambiare una virgola! rispose lui.
A quel punto, senza più considerarlo, si incamminò verso la poltrona, e con lo sguardo assente ed eccitato disse: premi rec, e fai partire il DVD, a tutto il resto ci penso io!
La mamma si comportò come se fosse sola in quella stanza, era in piedi, davanti la cinepresa, cominciò a rallentare tutti i suoi movimenti, l'eccitazione di quella cosa, l'aveva sopraffatta di piacere.
Si voltò da un lato, poi dall' altro, si fermò, mettendo in vendita il suo culo, voltando la testa verso la camera, mise le mani nei fianchi, e buttò giù il tronco fino a sfiorare il pavimento con il capelli, le sue natiche si squarciarono in due, fummo subito stregati da un buco di culo enorme, nero, e già ben dilatato, con in mezzo il filo sottile delle mutandine, subito sotto ad esso, una figa pelosa e paffuta, fradicia di piacere, con il liquido che cominciava a sgorgare lungo le gambe.
Allungò la mano sinistra, prese il filo e lo tirò di lato, mettendo tutto il bella vista, come se quello spago fosse stato capace di coprire qualcosa...
Decise che era abbastanza, e tirandosi su, si voltò prendendo tra le dita i suoi grossi capezzoli.... li strizzava, li tirava, li ruotava, e li portava verso l'alto, avvicinandoli alla bocca, facendo vorticare la lingua intorno ad essi... li stava bagnando di saliva, stava inzuppando tutto il reggiseno, ed ansimava di piacere.
Alzò la testa, e sputò sopra ad ogni capezzolo, e continuando ad agitarli freneticamente, cominciò a guardare dritto nell' obbiettivo, ansimando di piacere.
Se tutta quella scena aveva rubato gli sguardi al protagonista, era decisamente giunto il suo ingresso trionfale, notai che quel pitone addormentato, cominciò ad irrigidirsi, e soprattutto ad aumentare di spessore, si poteva notare un afflusso di sangue immenso, e man mano che si ingrandita, guadagnava qualche centimetro in lunghezza, la cappella cominciò ad aprirsi, puntando forte sul basso di quegli slip, che sempre di più si entravano in tensione.
Un cazzo, anche se è enorme, è sempre un cazzo, e non ci si aspetterebbe mai che sia capace di strappare un paio di mutande, ed invece mi sbagliavo di grosso, come una catapulta balzo violentemente in alto, facendo volare via quegli slip e sbattendo sulla pancia, fino a sfiorare le sue tette.
Il suo amico era già di discrete dimensioni, ma ancora il lavoro era lungo e faticoso..
Fece due passi indietro, e si sedette sulla poltrona, allargò le cosce per dare respiro al suo scroto grande come un pompelmo, che pian piano si stava sempre più compattando, afferrò l'asta dall'alto con entrambe le mani, e la sbucciò con un movimento dolce ed energico, fino s mettere in mostra la sua enorme cappella.
Aveva lasciato le mani da quel bastone, sollevando le pesanti palle,
e cosa che non aveva fatto mai, si infilò quattro dita nella sua figa, che ormai era un lago di piacere.
Rimase così, senza considerare il cazzo, e continuò a masturbarsi fino a venire, nel frattempo quella verga stava raggiungendo il suo apice, grande tanto da impedirle i movimenti, si vedeva che la stava sbattendo contro il suo seno, tutte le volte che spingeva le dita dentro la sua figa.
Era già in estasi di piacere, ed una volta che si decise a lasciar stare figa, si slacciò il reggiseno, e con i pesanti seni avvolse quell' asta bollente, come sempre era immensa, ed avendo una visuale frontale, lo sembrava ancora di più.
Tirò avanti quella spagnola per un quarto d'ora o forse più, poi poggiò la testa sul cuscino della poltrona,e buttò in dietro il busto, alzò le gambe, posizionando le cosce a 90 gradi, liberò il suo cazzone da quella presa mortale, e a differenza di come avrebbe fatto qualsiasi altro cazzo, che si sarebbe adagiato sul ventre, la stronza lo posizionò senza toccarlo nel mezzo alle sue gambe aperte, come una meridiana fissava le 12, fermo, immobile e colossale sfiorava l'altezza delle sue ginocchia.
Anche se pensavo di avere un po' di confidenza, alla vista di quel traliccio, quella troia di mia madre, non smetteva mai di impressionarmi, facendomi battere il cuore in gola, e sborrare nelle mutande.
Dopo aver mantenuto quell' erezione per più di cinque minuti senza la ben che minima stimolazione, ma probabilmente solo per da sfoggio di se, della sua bellezza e potenza sessuale, decise che era abbastanza, ad afferrando il cazzo, iniziò una sega potente e veloce.
Faceva oscillare le sue mani in quel palo immobile, dai coglioni alla cappella, soffermandosi su di essa con delle brevi rotazioni, di tanto in tanto, lo lasciava, e si schiaffeggiava le tette con forza, per poi riprendere l'intenso lavoro manuale.
Si stava menando così almeno da un quarto d'ora, quando la vidi alzare la testa, e cominciò ad ansimare intensamente, senza un attimo di pausa, strizzò la sua nerchia scappellata, ed inarcando il bacino urlò ad alta voce:
Vengo, cazzo!!! Vengooooooo!!!
Partirono subito due getti spessi come corde esplodere nel soffitto, ( cosa inaspettata per entrambi), poi cercò di piegare in avanti il suo cazzo, che in quel momento era d'acciaio, e dopo qualche secondo, esplose un'eruzione di sperma, si sentivano gli splash uno dietro l'altro sul telo che aveva messo il babbo, cordate lunghe metri che arrivavano facilmente dall' altra parte della stanza, cominciarono ad accumularsi in terra e sul muro, fino a formare una pozza bianca e densa.
Sembrava non smettere più di venire, fin quando gli schizzi diminuirono, sempre più deboli, sempre più dei mia, sempre più di qualsiasi uomo, cominciarono a ricadergli addosso, sul viso, sulle tette, nella pancia, sulle sue palle, e in tutta quella asta.
Zuppa e appiccicosa, si leccava le labbra, e con le punte delle dita, cominciò a sfiorare i suoi capezzoli, passando poi all' enorme cappella viola, stava ansimando, e si vedeva la cassa toracica espandersi, facendo colare lo sperma nella vita.
Cazzo che goduria doveva aver provato la mamma, che invidia mi faceva quel cazzone pulsante, quanto avrei voluto essere partecipe a queste sessioni, poter vivere mamma, e magari organizzargli la serata come faceva babbo da decenni.
Lui era seduto in una sedia nell' angolo opposto della stanza, non aveva fiatato per tutta la prestazione di mamma, era rimasto a bocca aperta fin dall'inizio, come me del resto, girò lo sguardo dove mamma aveva flagellato la parete col suo sperma, impressionando i suoi occhi.
La mamma si voltò verso lui, gli ordinò di lanciargli un asciugamano, poi, e dopo aver ripulito un po' tutta se stessa, lo gettò a terra.
Si alzò dalla poltrona, scuotendo con entrambe le mani verso il basso la sua asta, sgocciolando l'ultimo bicchiere di sperma, non appena abbe finito tale operazione, con voce calda e placida, disse:
Puoi premere STOP, io ho finito, vado a fare una doccia, tu ripulisci tutto questo macello, cazzo.
Ecco, nei miei primi 19 anni di vita, niente di tutto questo! Ma stanotte, stanotte, ne ho avuto uno che li sorpassa tutti messi assieme!!
La mamma, la MIA mamma, aveva un cazzo, ma non un cazzo qualunque, aveva un cazzo enorme, bello, perfetto, dominante, un cazzo che avrebbe bramato qualsiasi donna, che avrebbe invidiato qualsiasi uomo, un cazzo che le avrebbe permesso di conquistare qualsiasi cosa.
Adesso torniamo a noi, al presente della storia, io ero sempre lì, con l'occhio destro incollato al foro della serratura, il foro della felicità.
La mamma aveva entrambe le mani appoggiate ai lati del mobiletto, guardava il suo riflesso allo specchio, si potevano vedere i suoi seni grandi e cadenti attraverso il pigiama, il suo viso era bello e raggiante, esprimeva soddisfazione, probabilmente per ciò che aveva appena fatto.
Guardò giù, e benché era venuta ormai da 15 minuti, il suo cazzo non aveva alcuna voglia di rilassarsi, non aveva di certo le dimensioni e la consistenza di prima, ma aveva ancora la potenza di allargare l'elastico in vita del pesante pigiama.
La mamma si scostò dal mobiletto, si voltò verso la porta, verso me, e tirò giù nuovamente i pantaloni, facendo oscillare quel palo carnoso tra le sue cosce con un leggero movimento del bacino.
Ecco, se non l'avevo fatto finora dallo shock, il mio modesto cazzo che era rimasto duro per tutta l'intera "sessione" di mamma, sborrò, senza averlo sfiorato, senza avergli prestato attenzione, sicuramente dall' l'eccitazione che per me era stata così intensa e sconvolgente.
Lei scosse la testa e sbuffò con un sorrisetto malizioso, compiacendo il suo dono.
Avrebbe voluto sicuramente accelerare la decrescita per tornare a letto, ma il suo amico non ne voleva sapere, era rimasto teso e pendente sotto i 90 gradi, sicuramente viste le dimensioni, che tutt'ora potevano essere quasi 30cm..... il suo cazzo si stava ammosciando, e sarebbe stata in grado comunque di scoparsi una figa!!
Lo tirò su dalla base, stringendo forte l'indice e il dito medio sotto l' uretra, e cominciò a percorrere tutta l' asta fino in cima, svuotando quel cazzo dall' ultimo sperma rimasto, ( che comunque era sempre più del mio quando vengo), si sedette sullo sgabello, di fianco al mobiletto del lavabo, accavallò la gamba sinistra, e vi appoggiò sopra il cazzo, poi aprì un cassetto e prese un olio balsamico, se ne mise una generosa quantità nella mano, e lo sfregò con forza con l'altra per scaldarlo.
Appoggiò le mani oleose sopra la sua carne calda, cominciò a massaggiare delicatamente quella bellissima asta, unse la cappella, e poi passò alle palle, chiuse gli occhi, e cercò di rilassarsi il più possibile.
Una donna, anche se con un cazzo enorme, e con più testosterone di 20 uomini, era sempre una donna, e probabilmente voleva un po' di dolcezza e di coccole per il suo "amico".
Avrei voluto farlo io, avrei voluto passare le mie mani su quel cazzo enorme, sentire la sua pelle calda, scorrere le sue vene turgide tra le mie dita, abbracciarlo per sentirne la consistenza e la grossezza, l'avrei guardato per un' eternità.
La mamma poi indossò il pigiama, lasciando libero il cazzo dentro esso, io finalmente mi staccai dal buco della serratura, e balzai in camera mia, cercando di essere il più silenzioso possibile, mi sdraiai sopra il letto ancora tremante dalla forte emozione, ed appena chiusi gli occhi per un attimo, il mio cervello cominciò ad essere investito da un tifone di domande....
Ero curioso, cazzo se ero curioso!!
Volevo sapere tutto, volevo sapere perché la mamma aveva un pene maestoso tra le sue cosce!
Io non capisco come ha fatto per tutti questi anni a nascondere una cosa così grande, non capisco perché l'ha voluto tenere segreto pure a suo figlio, neppure potevo immaginare, che le donne, potessero avere il cazzo?!?!
Accesi il mio portatile, e rimasi davanti allo schermo fino a mattina, volevo capire quanto più possibile sulle donne con un pene, ed effettivamente saltò fuori qualcosa di curioso, ma quasi tutto faceva riferimento alla parola " FUTANARI", e tantissimi video che trovai, erano solamente legati alla pornografia, video in 3D, e donne con cazzi finti di silicone che facevano cose assurde, niente assomigliava allo spettacolo che avevo appena visto.
Mi imbattei pure su una ricerca di una prestigiosa università Americana, l'unico articolo medico che diceva qualcosa di interessante:
- ci sono rarissimi casi, spesso congeniti, ovvero che anche cento o più anni fa', qualche tris-tris nonna della famiglia avesse avuto tale dote, rimasta dormiente nel DNA, e poi sfociata con prepotenza nella mia mamma. C'erano pure delle foto mediche, alcune ritraevano solamente dei clitoridi molto sviluppati, capaci di arrivare a misurare 15 centimetri,
quasi da sembrare dei peni, altre foto erano delle vagine con sopra un cazzo vero e proprio, ma di dimensioni assai ridotte, niente di ciò che trovai era minimamente paragonabile alla mamma!
Volevo sapere di più, e soprattutto volevo vedere di più, adesso che mamma si era mostrata nuda, i miei occhi, non si sarebbero più separati da quello spettacolo, anche se quello che avrei voluto più di ogni altra cosa, era parlargli, digli che conoscevo il suo segreto, e che avrei desiderato condividerlo con Lei.
Mi rendevo conto però, che la mamma non me l'avrebbe mai permesso, aveva avuto un carattere tanto rigido su questioni molto più banali, che questa cosa sicuramente per lei sarebbe stato un tabù enorme da confessarmi.
D' altro canto, tutti quei comportamenti così anomali che aveva tenuto in questi 19 anni della mia esistenza, ebbero una risposta, tutto d'un tratto, capii perché non voleva venire mai al mare, e anche quando ci veniva, rimaneva sempre ben coperta, ho capito perché vedere Matilda a casa nostra, le diede un grande fastidio, e probabilmente una forte eccitazione, forse dietro a quella corazza di donna, così impenetrabile, si nascondeva una volontà che avrebbe voluto essere libera e lussuriosa, ma che visto le attuali circostanze, era costretta a sfogare le proprie frustrazioni solamente con mio padre.
Adesso la curiosità mi struggeva, di vederla ancora masturbarsi, sia da sola, che essere masturbata da mio padre, ma soprattutto, avrei voluto infinitamente, vederla fare sesso con un'altra donna, che effetto avrebbe fatto quel cazzone enorme, penetrare una fighetta.
Se prima ero stato così maniacale, per scoprire che segreto mi nascondeva, adesso lo sarei stato molto di più, per continuare a vivere tale segreto.
E fu proprio così, io di tanto in tanto, organizzavo le mie finte serate con Matilde, o con i miei amici, la mamma e il babbo invece organizzavano le loro serate, o meglio, organizzavano la serata alla mamma.
Tutte le volte che li informavo che sarei uscito, potevo vedere gli occhi di Lei brillare dalla gioia, mentre mio padre si strofinava le mani, avevo tirato su un teatrino complesso, e progettato in ogni suo minimo particolare, dovevo solamente essere scrupoloso, senza tralasciare alcun dettaglio, il rischio era troppo alto, se mi avessero scoperto, avrei completamente perso la loro fiducia, ma la cosa più brutta che sarebbe successo, era la chiusura a riccio di mia madre, avrebbe messo un muro tra me e Lei, privandomi a vita di qualsiasi altro spettacolo. Potevo sicuramente scordarmi la possibilità che si aprisse nei miei confronti, mandando in fumo la possibilità, che Lei, arrivasse a condividere il suo dono con me.
La vita era diventata bellissima, l'attesa delle mie serate con mamma era elettrizzante, e tutte le volte che appoggiavo l'occhio al buco della serratura, mi godevo sempre uno spettacolo unico, stava diventando un loop così piacevole,
prendendoci sempre più la mano.
Non dico che era monotono, ci mancherebbe altro, vedere la mamma che scuoteva come una pazza quel cazzo enorme, era una sensazione unica al mondo, ed avevo sempre il cuore che mi batteva in gola, era solo,che avrei tanto voluto vedere altro, vedere mamma in altre situazioni... Fu' così che un pomeriggio mentre babbo e mamma stavano sistemando la cucina dopo pranzo, li sentii bisbigliare sulla prossima serata "utile", io ero in salotto, e stavo facendo finta di farmi i fatti miei, mentre invece, avevo le orecchie più tese di un segugio.
Mamma finalmente si era decisa, non ne poteva più di frustare tutte le sere il suo cazzo, voleva registrare un video dove si sarebbe masturbata ed avrebbe messo in bella mostra, tutta se stessa, dando prova di ciò che Lei ed il suo cazzo erano capaci di fare, tale video poi, sarebbe stato registrato su una cassetta 8mm, usavano un supporto analogico, per rendere più difficile la copia, e la divulgazione, immaginate che scandalo doveva essere per mamma, se si venisse a sapere del suo dono.
Una sera, come sempre, me ne andai a mangiare un boccone con gli amici, per i miei ero fuori con Matilde, perciò avrei lasciato loro il tempo di sistemarsi in camera da letto, montare la telecamera, e dare via allo spettacolo.
Quando salivo le scale, li sentivo già chiaccherare, il fatto che mamma s'era decisa a dare il suo video ad un'altra donna, aveva rivitalizzato tantissimo il babbo, e se ormai era una vita che vedeva sua moglie giocare con il suo amico, questa cosa lo eccitava tantissimo. Sentii mamma dare istruzioni mentre entravo in camera degli ospiti, stavolta erano in camera sua, meglio, dal buco della serratura avrei avuto una visuale perfetta in ogni punto della stanza.
Ad un tratto lei alzò la voce, rimproverando il babbo:
Mauro, mi ascolti quando ti parlo? devi metterlo fino alla parete il nylon, stasera sono eccitatissima, non so fin dove posso sparare, ma sicuramente molto, molto lontano, sbrigati poi, sistema la telecamera, io finisco di mettermi l'intimo e sono pronta, DAI, DAI, CHE STASERA IL CAZZO NON MI STA NELLE MUTANDINE!!!
Il babbo rispose in tutto tono:
come sempre del resto, non ho ricordanza che ti sia mai entrato nelle mutande... La mamma si voltò verso di lui, e sorridendogli gli fece l'occhiolino.
lo vidi avvicinarsi alla madia, prese un DVD, e lo introdusse nel lettore, naturalmente era un video hard, poi prese la poltrona, e la spostò in fondo alla camera, dalla parte opposta alla TV, finì di sistemare il telo, che avrebbe dovuto proteggere le pareti dall' eruzione di mamma.
Lei, mentre impartiva ordini era dietro all'anta del armadio, si poteva intravedere che stava dando gli ultimi tocchi al suo déshabillé.
Si fermò guardandosi nella superficie vetrata, afferrò lo sportello e chiudendolo disse:
SONO PRONTA, CHE NE PENSI, COME STO?!?!
Entrambi si rimase scioccati dallo spettacolo che vedemmo, già così, sarebbe bastata a conquistare l'eventuale pretendente, aveva dei plateau neri, con tre lacci che si incrociavano fin quasi al ginocchio, calze nere velate lungo tutte le gambe, il pezzo forte erano i suoi slip, dietro scomparivano nel suo bel culone grasso, davanti il suo cazzo era piegato in due, acciambellato dentro essi, quelle povere mutandine di pizzo a fatica riuscivano a contenerlo, in vita aveva i fianchetti dei reggicalze, questo particolare era bellissimo, i nastri neri gli correvano sia lungo le natiche, che lungo linguine, fino ad agganciarsi alle calze.
Nel petto indossava un reggiseno aperto, molto sexy, le sue tette strabuzzavano ovunque, mettendo in risalto i suoi enormi capezzoli, che ad occhio e croce, dovevano essere lunghi almeno 2 centimetri, scuri e spugnosi, immaginai subito la nuova pretendente attaccata ad essi, succhiarli per ore.
Si era pure truccata quella troia, l'avessi mai vista una volta in tutti questi anni, probabilmente le altre donne erano più importanti della sua famiglia!
In ogni caso, fui costretto ad ammettere che era una bomba, se avrei dovuto dirvi che era bella, vi avrei risposto di no, Lei era tutt'altra cosa, era una macchina da guerra, irraggiava una potenza sessuale da ogni poro della pelle, sarebbe stata capace di scopare per ore, ed era sexy, era TANTA, aveva uno sguardo dolce e magnetico, che qualsiasi altra donna o uomo, non avrebbe potuto resistergli.
Bhe, come sto? Chiese nuovamente al babbo, non avrò esagerato?
Cazzo no, sei perfetta, non devi cambiare una virgola! rispose lui.
A quel punto, senza più considerarlo, si incamminò verso la poltrona, e con lo sguardo assente ed eccitato disse: premi rec, e fai partire il DVD, a tutto il resto ci penso io!
La mamma si comportò come se fosse sola in quella stanza, era in piedi, davanti la cinepresa, cominciò a rallentare tutti i suoi movimenti, l'eccitazione di quella cosa, l'aveva sopraffatta di piacere.
Si voltò da un lato, poi dall' altro, si fermò, mettendo in vendita il suo culo, voltando la testa verso la camera, mise le mani nei fianchi, e buttò giù il tronco fino a sfiorare il pavimento con il capelli, le sue natiche si squarciarono in due, fummo subito stregati da un buco di culo enorme, nero, e già ben dilatato, con in mezzo il filo sottile delle mutandine, subito sotto ad esso, una figa pelosa e paffuta, fradicia di piacere, con il liquido che cominciava a sgorgare lungo le gambe.
Allungò la mano sinistra, prese il filo e lo tirò di lato, mettendo tutto il bella vista, come se quello spago fosse stato capace di coprire qualcosa...
Decise che era abbastanza, e tirandosi su, si voltò prendendo tra le dita i suoi grossi capezzoli.... li strizzava, li tirava, li ruotava, e li portava verso l'alto, avvicinandoli alla bocca, facendo vorticare la lingua intorno ad essi... li stava bagnando di saliva, stava inzuppando tutto il reggiseno, ed ansimava di piacere.
Alzò la testa, e sputò sopra ad ogni capezzolo, e continuando ad agitarli freneticamente, cominciò a guardare dritto nell' obbiettivo, ansimando di piacere.
Se tutta quella scena aveva rubato gli sguardi al protagonista, era decisamente giunto il suo ingresso trionfale, notai che quel pitone addormentato, cominciò ad irrigidirsi, e soprattutto ad aumentare di spessore, si poteva notare un afflusso di sangue immenso, e man mano che si ingrandita, guadagnava qualche centimetro in lunghezza, la cappella cominciò ad aprirsi, puntando forte sul basso di quegli slip, che sempre di più si entravano in tensione.
Un cazzo, anche se è enorme, è sempre un cazzo, e non ci si aspetterebbe mai che sia capace di strappare un paio di mutande, ed invece mi sbagliavo di grosso, come una catapulta balzo violentemente in alto, facendo volare via quegli slip e sbattendo sulla pancia, fino a sfiorare le sue tette.
Il suo amico era già di discrete dimensioni, ma ancora il lavoro era lungo e faticoso..
Fece due passi indietro, e si sedette sulla poltrona, allargò le cosce per dare respiro al suo scroto grande come un pompelmo, che pian piano si stava sempre più compattando, afferrò l'asta dall'alto con entrambe le mani, e la sbucciò con un movimento dolce ed energico, fino s mettere in mostra la sua enorme cappella.
Aveva lasciato le mani da quel bastone, sollevando le pesanti palle,
e cosa che non aveva fatto mai, si infilò quattro dita nella sua figa, che ormai era un lago di piacere.
Rimase così, senza considerare il cazzo, e continuò a masturbarsi fino a venire, nel frattempo quella verga stava raggiungendo il suo apice, grande tanto da impedirle i movimenti, si vedeva che la stava sbattendo contro il suo seno, tutte le volte che spingeva le dita dentro la sua figa.
Era già in estasi di piacere, ed una volta che si decise a lasciar stare figa, si slacciò il reggiseno, e con i pesanti seni avvolse quell' asta bollente, come sempre era immensa, ed avendo una visuale frontale, lo sembrava ancora di più.
Tirò avanti quella spagnola per un quarto d'ora o forse più, poi poggiò la testa sul cuscino della poltrona,e buttò in dietro il busto, alzò le gambe, posizionando le cosce a 90 gradi, liberò il suo cazzone da quella presa mortale, e a differenza di come avrebbe fatto qualsiasi altro cazzo, che si sarebbe adagiato sul ventre, la stronza lo posizionò senza toccarlo nel mezzo alle sue gambe aperte, come una meridiana fissava le 12, fermo, immobile e colossale sfiorava l'altezza delle sue ginocchia.
Anche se pensavo di avere un po' di confidenza, alla vista di quel traliccio, quella troia di mia madre, non smetteva mai di impressionarmi, facendomi battere il cuore in gola, e sborrare nelle mutande.
Dopo aver mantenuto quell' erezione per più di cinque minuti senza la ben che minima stimolazione, ma probabilmente solo per da sfoggio di se, della sua bellezza e potenza sessuale, decise che era abbastanza, ad afferrando il cazzo, iniziò una sega potente e veloce.
Faceva oscillare le sue mani in quel palo immobile, dai coglioni alla cappella, soffermandosi su di essa con delle brevi rotazioni, di tanto in tanto, lo lasciava, e si schiaffeggiava le tette con forza, per poi riprendere l'intenso lavoro manuale.
Si stava menando così almeno da un quarto d'ora, quando la vidi alzare la testa, e cominciò ad ansimare intensamente, senza un attimo di pausa, strizzò la sua nerchia scappellata, ed inarcando il bacino urlò ad alta voce:
Vengo, cazzo!!! Vengooooooo!!!
Partirono subito due getti spessi come corde esplodere nel soffitto, ( cosa inaspettata per entrambi), poi cercò di piegare in avanti il suo cazzo, che in quel momento era d'acciaio, e dopo qualche secondo, esplose un'eruzione di sperma, si sentivano gli splash uno dietro l'altro sul telo che aveva messo il babbo, cordate lunghe metri che arrivavano facilmente dall' altra parte della stanza, cominciarono ad accumularsi in terra e sul muro, fino a formare una pozza bianca e densa.
Sembrava non smettere più di venire, fin quando gli schizzi diminuirono, sempre più deboli, sempre più dei mia, sempre più di qualsiasi uomo, cominciarono a ricadergli addosso, sul viso, sulle tette, nella pancia, sulle sue palle, e in tutta quella asta.
Zuppa e appiccicosa, si leccava le labbra, e con le punte delle dita, cominciò a sfiorare i suoi capezzoli, passando poi all' enorme cappella viola, stava ansimando, e si vedeva la cassa toracica espandersi, facendo colare lo sperma nella vita.
Cazzo che goduria doveva aver provato la mamma, che invidia mi faceva quel cazzone pulsante, quanto avrei voluto essere partecipe a queste sessioni, poter vivere mamma, e magari organizzargli la serata come faceva babbo da decenni.
Lui era seduto in una sedia nell' angolo opposto della stanza, non aveva fiatato per tutta la prestazione di mamma, era rimasto a bocca aperta fin dall'inizio, come me del resto, girò lo sguardo dove mamma aveva flagellato la parete col suo sperma, impressionando i suoi occhi.
La mamma si voltò verso lui, gli ordinò di lanciargli un asciugamano, poi, e dopo aver ripulito un po' tutta se stessa, lo gettò a terra.
Si alzò dalla poltrona, scuotendo con entrambe le mani verso il basso la sua asta, sgocciolando l'ultimo bicchiere di sperma, non appena abbe finito tale operazione, con voce calda e placida, disse:
Puoi premere STOP, io ho finito, vado a fare una doccia, tu ripulisci tutto questo macello, cazzo.
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