Fantasie bagnate di una moglie: eroticamente Carla.

di
genere
etero

Primo giorno

Carla sta andando a prendere i due figli a scuola e i suoi passi veloci ne accompagnano i pensieri: gli appuntamenti in ufficio del pomeriggio, la spesa da fare, gli impegni coi bambini:«La mia testa è già un colabrodo ma oggi è una bella giornata e faremo una lunga passeggiata rientrando a casa», mormora sottovoce mentre cammina. Ha da poco compiuto quarantacinque anni, ha occhi vivaci, gambe snelle e un'aria pensierosa. Arriva al viale alberato che conduce alla scuola, prosegue con passo deciso e si ferma a pochi metri dall'ingresso principale. Ci sono già molti genitori in attesa e alcune automobili nel parcheggio di fronte all'edificio. Seduto al posto di guida di una station wagon blu scuro c'è un uomo che da molti giorni osserva Carla. Lei,finora, non si è accorta di quello sguardo ma adesso, voltandosi verso il parcheggio, lo incrocia:«Chi è? Non lo conosco». Mentre osserva ciò che la circonda Carla incontra ancora una volta gli
occhi dell'uomo che la scrutano.
«Cosa vuole? Cosa avrà tanto da guardare?» si domanda un pò irritata ma le basta poco per decifrare quelle occhiate: «Ha un non so che di volgare, quegli occhi non mi piacciono e dovrebbe essere più discreto!».
Gli occhi dell'uomo sono piccole fessure scure ma Carla ne percepisce la profondità segreta e forse per timore di scivolarci dentro istintivamente gli gira le spalle. Poco dopo suona la campanella che segna la fine delle lezioni, uno sciame di bambini esce dalla suola e Carla va incontro ai suoi figli. Anche l'uomo, che intanto è sceso dalla station wagon blu, si dirige verso la sua bambina rimanendo alle spalle di Carla che borbotta: «Ecco sicuramente adesso mi sta guardando il culo!».

Secondo giorno

Il giorno dopo Carla aspetta davanti alla scuola l'uscita dei sui figli e l'uomo della station wagon blu la osserva. Lei stavolta cerca il suo sguardo ma appena lo trova, sottovoce, sbotta: «Anche oggi?Prima o poi si stancherà!»
L'uomo è in piedi, a un paio di metri di distanza e fuma. Espira il fumo sollevando il mento verso l'alto e reclinando la testa E' sulla quarantina, vestito in maniera sportiva «Troppo da ragazzino per la sua età» sentenzia Carla mentre guarda le sue sneakers colorate, la testa massiccia, la mascella squadrata e l'espressione ammiccante. Poi il suo sguardo si concentra sulle sue labbra carnose, sono umide e sensuali. Lui con due dita sfila la sigaretta dalla bocca e accenna un sorriso. Quel movimento le fa desiderare di avvicinarsi , afferrare la sigaretta e leccargli le labbra. Lui le sorride, aspira il fumo con una profonda boccata e in quel momento il volto di Carla
assume una espressione tesa mentre i suoi pensieri diventano stravaganti. Lo immagina seduto ad un tavolo imbandito mentre succhia chele di astice, le addenta e le divora vorace e frettoloso: «Come è ingordo, con la bocca piena e le guance gonfie! Scommetto che fa così anche quando lecca una fica».
Carla immagina l'uomo di spalle, inginocchiato davanti ad un letto sul quale è distesa una donna. Lei è nuda, ha le gambe aperte che poggiano sulle spalle di lui che la trattiene in quella posizione con le mani.
Carla vede la testa dell'uomo muoversi rapida infilata tra le cosce della donna. Lui, con la punta del naso, apre le grandi e piccole labbra, le percorre annusando, ne aspira avido il profumo mentre una acquolina libidinosa gli riempie la mente e la bocca. Immediatamente succhia il clitoride, lo assaggia, lo assapora, lo gusta trattenendolo a lungo tra le labbra. La donna comincia a gemere mentre lui ora la lecca tutta con ampi colpi di lingua fin dietro. Assapora e ciuccia rumorosamente, con risucchi rauchi e viscosi, poi la penetra con la lingua. Lei mugola, si dimena, col bacino asseconda i suoi movimenti e tenendogli la testa con le mani lo incita:«Ancora...ancora...». La sua lingua affonda sempre di più mentre strofina e struscia tutta la faccia, come per affogare nella carne, ingozzandosi, mai sazio, per poi riemergere grondante di
umori. All'improvviso lo schiamazzo di un clacson nervoso scuote Carla dalle sue fantasie e un senso di stupore la invade: «Ma che c...o sto pensando?». Ha le sopracciglia sollevate e gli occhi sgranati. Istintivamente indietreggia di qualche passo, abbassa lo sguardo per sfuggire e nascondersi, come una bambina, dai suoi pensieri e da quell'uomo che continua a sorriderle beffardo. Suona la campanella, i bambini escono dalla scuola, Carla è eccitata e si accorge di avere le mutandine umide.

Terzo giorno

Il giorno seguente Carla giunge all'uscita della scuola con un nuovo obbiettivo: «Lo ignorerò completamente ,non lo guarderò per nessun motivo e questa cosa strana deve finire!». L'uomo dell'auto blu è già arrivato, lei lo individua da lontano e fedele al suo proponimento attraversa la strada fermandosi sul lato opposto del marciapiede.Oggi non vuole vedere niente e nessuno e incolla i suoi occhi allo schermo dello smartphone visitando siti di acquisti online. Poco dopo sente un cane abbaiare a breve distanza, volta la testa e con una rapida occhiata individua l'uomo dell'auto blu ad un paio di metri. E' assieme ad un cagnolino marrone che tiene al guinzaglio. Il piccolo cane saltella, scodinzola, ha voglia di giocare e lui si piega sulle ginocchia accarezzandogli la testa. Il cane gli lecca le mani mentre l'uomo trattiene il guinzaglio e sorride.
Carla incuriosita sta osservando la scena e, con troppa facilità, disattende il suo fermo proposito ricambiando il sorriso e fissando lo sguardo sulle mani dell'uomo: «Mi piacciono le sue mani,sembrano così forti tenendo quel guinzaglio». Continua a scrutarle e le immagina muoversi,gesticolare, afferrare, accarezzare, toccare, stringere, invece del guinzaglio, i lunghi capelli di una donna legati in una coda di cavallo. Lei è nuda, poggiata su mani e ginocchia, a quattro zampe come il cagnolino. L'uomo è dietro di lei, tira dolcemente la coda di capelli facendole spingere il sedere all'indietro e inarcare la schiena che lui accarezza, come si fa con un docile cucciolo.
Dopo sposta la testa sotto di lei così da poter succhiare i suoi capezzoli come un animale. Poco dopo è di nuovo inginocchiato dietro di lei, le prende il culo tra le mani, lo bacia e lo percorre con piccoli morsi. Apre i glutei, infila la testa, lecca il buchino e lo riempie di saliva. Poi inserisce il suo pene eretto sovrastandola col suo corpo come un cane e muovendosi sulle ginocchia. La donna abbassa le spalle e il torace sotto la sua presa alzando ancora di più il culo mentre lui la penetra lentamente ma senza fermarsi. Entra ed esce, affondando di più ad ogni colpo. Le tira i capelli e le lecca le orecchie aumentando il ritmo con gemiti rauchi mentre lei emette lamenti
di piacere simili a guaiti. Suona la campanella della scuola!! Escono i bambini: «Ciao
mamma....andiamo?». Si infrange la bolla erotica in cui Carla era sospesa e lei ripiomba sul marciapiede davanti la scuola. Ha un'espressione disorientata, lo sguardo fisso e mentre cammina verso casa avverte lo sfregamento delle sue mutandine bagnate e una voglia di fare sesso che cresce.

Quarto giorno

Carla sta ritornando a casa, ha fatto un po' di spesa al supermercato, ormai è buio e affretta il passo. Ha quasi superato il vicolo accanto al ristorante indiano quando sente qualcuno chiamarla: «Carla...Carla...», si ferma e si avvicina all'ingresso del vicolo. La voce maschile ripete il suo nome: «Carla!». Lei concentra lo sguardo e cerca dentro il buio. Vede il bagliore rosso di una sigaretta accesa e ne percepisce l'odore famigliare mentre la voce aggiunge: «Carla ti stavo aspettando!». E' intimorita ma avanza di qualche passo e domanda: «Chi sei?».
Una figura scura le si avvicina camminando lentamente, getta la sigaretta a terra e Carla riconosce l'uomo della station wagon blu. Lui la prende per mano: «Vieni con me...» e la conduce in fondo al vicolo spingendola dolcemente contro il muro. Con le dita le sposta i capelli dietro un orecchio e sussurra: «Lo so che mi vuoi, ho visto come mi guardi davanti alla scuola».
Ha un sorriso compiaciuto, appoggia tutto il suo corpo contro quello di lei e continua: «Lo so che ti bagni per me». Carla sente l'eccitazione dell'uomo premere contro di lei mentre bisbiglia:«Ti bagni tanto...». La sua voce è rauca e profonda, il suo respiro sa di fumo e caffè. Lecca le labbra di Carla e lei istintivamente apre la bocca permettendo alla lingua dell'uomo di entrarvi come un tentacolo. Lei la succhia e la intreccia con la sua in un duello viscoso come densi sono gli umori che ora sente bagnare i suoi slip.
Le mani dell'uomo le palpano il seno, poi scendono sui suoi fianchi e con un movimento verso il basso la guidano ad inginocchiarsi. Da sotto Carla lo guarda negli occhi, gli sbottona i jeans ed estrae il suo pene duro ed eretto. Lui lo strofina più volte sul suo viso: sulle guance, sul naso,sulle labbra. Sono carezze oscene e sensuali. Poi lei lo stringe alla base con una mano, lo lecca e lo infila in bocca. L'uomo dondola il bacino, asseconda il movimento e la incita: «Si, così!». Reclina la testa e mugola di piacere mentre lei continua a succhiare con gemiti acuti:«Ah...oh...ah...».
«Ah...oh...Carla, tesoro stai male? Cosa succede?» esclama Michele, suo marito, mentre di scatto accende l'abat-jour sul comodino. Si gira verso la moglie preoccupato e la vede sudata,col viso arrossato e il respiro affannato: «Tesoro stai tranquilla, stavi solo sognando, sicuramente hai avuto un incubo!».
Carla non risponde, ha lo sguardo fisso al soffitto e gli occhi spalancati: «Solo un sogno?» mormora sottovoce «Non voglio svegliarmi!». Si sente bagnata e molto eccitata. Chiude gli occhi e cerca di ritrovare la dimensione in cui la sua immaginazione l'aveva trasportata. Subito riappaiono le immagini erotiche di quegli ultimi giorni. Il desiderio di quel sesso così istintivo che l'uomo della station wagon blu le ha scatenato. Adesso spetta a lei essere la protagonista di quelle fantasie. All'improvviso si volta verso Michele e infila rapida una mano dentro i suoi boxer. Stringe il suo pene e lo accarezza finché non comincia a crescere.Quando è duro ed eretto lo lecca, insiste sulla cappella, lo mette in bocca e lo succhia con forzae desiderio.
Michele è sconcertato ma anche tremendamente eccitato dalla voglia inattesa della moglie e le accarezza la testa dandole il ritmo. Poi Carla si ferma, si toglie la sottoveste da notte e le mutandine, si mette carponi e con tono deciso ordina: «Ora leccami da dietro». Michele esegue la richiesta e poco dopo lei ne aggiunge altre: «Mettiti sotto di me e succhiami i capezzoli», poi:«Prendimi da dietro». Michele soddisfa tutti i desideri e sospiri,gemiti e piccole grida riempiono la stanza coniugale fino alle prime ore del mattino.

Quinto giorno

Carla e Michele fanno colazione seduti uno di fronte all'altro. Lui addenta un croissant e con una espressione soddisfatta le dice: «Stanotte ti sei scatenata tesoro, da parecchio non eri così calda! Deve essere il nuovo integratore alimentare che stai prendendo oppure questo autunno così mite».
«Probabilmente si...» risponde lei con sguardo distratto. Michele si alza, le da un bacio sulla testa e le domanda:«Potresti andare tu a prendere i bambini a scuola? Anche oggi ho una riunione» .
Carla avvicina la tazzina alla bocca e assaggiando il caffè caldo mormora maliziosa:«Certo caro...»




scritto il
2024-04-10
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