Un fertile giardino dell'eden fecondato dalla nostra lussuria

di
genere
bisex

A volta mi immagino Gordon che ti scopa, da dietro, mentre io guardo. Mi eccita guardarti, vederti gemere con un altro, che te lo mette dentro senza pietà. E poi, senza dire niente, mi avvicino a Gordon, gli accarezzo la schiena e lui si ferma. Tu protesti e lui da solo una spinta, io ne approfitto e glielo metto nel culo. Aspetto che sia lui a dare il ritmo, a ricominciare a fotterti e quando lo fa, lo assecondo, scopando lui con il cazzo e te con la mente. Ti sento gemere, ansimare, e gemo e ansimo anche io, le palle contratte dal piacere sconcio del culo del tuo ragazzo. Tu hai la faccia di lato, schiacciata contro il muro e Gordon sta venendo dentro di te, lo sento come muove le anche negli ultimi affondi disperati e tu vieni urlando il mio nome, mentre io mi svuoto le palle dentro Gordon, sfinito.

Ci buttiamo tutti e tre sul tappeto del salotto, la tua testa sul mio petto e quella di Gordon sulla mia spalla. Sono il centro del vostro piacere e ci addormentiamo senza dire una parola, quello che abbiamo condiviso non va sciupato. Quando mi risveglio è notte fuori e Gordon mi sta accarezzando il pacco mentre adesso sei tu quella che guarda, ipnotizzata. Il mio sesso si gonfia e lui stringe, cazzo se stringe e gli fermo la mano, ringhiando. Lo faccio abbassare con la bocca per succhiarmi e lui me lo prende, mentre io gemo e tu ti sposti di lato per guardarci meglio. Sei vogliosa, bambina, lo capisco da come socchiudi le labbra. Vorresti essere tu a leccarmi, ma non puoi. Ti guardo mentre Gordon mi spompina e sorrido, la testa tra i lunghi peli del tappetto. Non so cosa mi fai, ma mi piace da matti Zoe. I tuoi occhi su di me sono una tempesta perfetta, come l’orgasmo che mi sta risalendo lungo la colonna. Ansimo e Gordon succhia tutto il mio seme, fino all’ultima goccia. Gli sposto la testa e lui mi guarda, pulendosi la bocca con il dorso della mano. Poi guarda te, eccitato. Molto. Mi fa un cenno e io capisco cosa vuole. So cosa sono le sue fantasie e so che tu sei qui per metterle in pratica. Mi muovo svelto e ti blocco contro la mia schiena, le mie unghie nei tuoi polsi. Tu ti dimeni, mi supplichi di lasciarti andare perché non vuoi più e io sogghigno. Gordon si avvicina con l’asta viola in mano e tu scalci. Lui con rabbia ti divarica le gambe e con tutto il peso si butta dentro di te, trafiggendoti con il suo essere maschio. Ti sento gemere, tra le mie braccia, mentre lui fa dentro e fuori da te. Stacco una mano e lo porto al tuo sesso, prendo il cazzo di Gordon tra le mani mentre ti scopa e la tua figa sbava di desiderio come la troia che sei. Dio, mi sto eccitando di nuovo e non era previsto. Artiglio Gordon per una spalla e faccio cenno di smetterla. Di fermarsi. Ti sposto da me e mostro la mia sorpresa, accarezzandomi. Gordon prende il lubrificante sul tavolino e se lo spalma. Io mi mordo un labbro, indeciso su come metterti. Gordon non attende e ti butta carponi, svuotando il tubetto sul tuo culo. Tu ti dimeni e mi guardi, eccitata. Gordon infila in dito e tu mugoli, io mi sdraio e tu mi sali a cavalcioni, con le tette che strusciano sul mio petto. Gordon ti viene sopra e ti allarga, sento il suo cazzo sul mio, diviso solo dalla tua sottile membrana e mi piace da matti. Scoparmi te e lui allo stesso fottuto momento. Non devo fare niente, solo sentire il nostro piacere crescere all’unisono. Ti ti muovi su e giù e anche Gordon, dietro di te. Guardo lui, che mi guarda, bramoso, e guardo te che hai gli occhi chiusi. Il massaggio della tua parete e del suo cazzo è qualcosa di nuovo, che mi trasporta in una dimensione dove i vostri visi si fondono in uno solo, dove non esiste più un corpo ma solo mille piaceri che scoppiano dentro la mia testa e tutto intorno, come coriandoli specchiati. Scopiamo cosi, scopiamo con il mondo, fottiamo l’universo e quando vengo getto seme nel tuo fertile giardino dell’eden, per sempre fecondato dalla nostra lussuria.
scritto il
2024-04-20
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