La vacanza in cui mi innamorai di tre bellissime ragazze pt. 7

di
genere
feticismo

Giorno 7 - Domenica

Venni svegliato da Martina che si era venuta a coricare a letto, vidi sul cellulare l’ora, era ancora presto e allora mi rimisi a dormire, adesso abbracciato a Martina.
Mi svegliai nuovamente dopo un paio d’ore, stavolta era mezzogiorno inoltrato, uscii dalla stanza lasciando Martina e Sara ancora a dormire. Scesi in salone che era vuoto, andai fuori allora e lì trovai Mady che dormiva su un lettino, non volli disturbarla e così tornai dentro. Non avevo postumi stranamente, nonostante avessi bevuto abbastanza ma effettivamente la sera ero stato sempre lucido, e c’è da dire che l’alcol era di qualità, questo aiutava molto a non sentirsi male. Mangiai qualcosa in cucina e poi mi andai a sdraiare sul divano giochicchiando con il cellulare. Dopo un po’ mi iniziai a toccare, volevo scopare, avrei potuto farlo con Martina, in fondo me l’aveva detto lei di usarla quando avevo voglia. Ma non mi sembrò il caso, per quanto ne sapessi poteva avere postumi e stare male. Allora mi andai a sedere sul divanetto e decisi di masturbarmi guardando un porno in tv con il volume basso per non svegliare nessuno. Mentre ero lì che smanettavo, sentii delle mani che si poggiarono sulle mie spalle, lì per lì sussultai, fu inaspettato. Era Mady che mi passò davanti con il cazzo dritto e si sedette sul divano a guardarmi.
- cristo! Mi hai fatto spaventare! - le dissi con una risatina.
- perdonami caro, non era mia intenzione. -
- mi stavi guardando? -
- eh sì, infatti mi sono eccitata. -
- eh, lo vedo. Ma se vuoi puoi segarti anche tu. -
- era quello che stavo per fare. Vuoi una mano per caso? -
- ma in realtà no, però magari posso venirti addosso, che dici? -
- mmm, siediti accanto a me però. -
Così mi alzai e mi sedetti accanto a lei, che aprì le gambe e mise la sua destra sulla mia coscia sinistra. Iniziammo allora a segare ognuno il suo cazzo, lei guardava me, io vedevo sia il porno in tv sia le sue tette e le sue mani che smanettavano.
- non sei curioso? - mi chiese.
- di cosa? -
- di prendere in mano un altro cazzo? -
- in realtà no. - mi prese alla sprovvista ed ebbi quasi un rigetto, difatti mi scostai da lei. Mi dispiacque.
- scusa non volevo offenderti eh. -
- no, scusami tu, semmai ti ho offeso io, ho avuto una reazione stupida. Perdonami, ma intanto continuiamo così. -
- tranquillo, se vuoi, quando vuoi me lo prendi, in qualsiasi momento a me non dispiacerà. – mi provò a convincere facendo un occhiolino.
- ah, d’accordo. Per farmi perdonare ti do un bacio, che dici? -
- ma certo, vieni qui. -
E così la baciai, nel farlo poggiai il mio cazzo sulla sua coscia, lei me lo prese in mano. Dopo il bacio mi fece alzare e iniziò a succhiarmelo e mi scappellò facendomi godere. Poi si alzò anche lei, era poco più alta di me, ci guardammo, mi baciò, poi scese sul collo dove mi leccò, salì verso l’orecchio e mi sussurrò: -spero non ti dispiaccia se mi avvicinò ancora un po’. -
Annuii, e così fece; i nostri peni eretti si scontrarono, ebbi un piccolo sussulto perché non avrei mai immaginato di ritrovarmi in una situazione del genere, ma il fatto che guardandola in viso io vedevo una bellissima ragazza mi lasciò più sicuro di affidarmi a lei. Allora li mise uno sopra l’altro e iniziò a masturbarli entrambi, fu strano ma anche piacevole, decisamente una sensazione strana che non ho mai più riprovato se non con lei in futuro. Il mio comunque era più lungo di forse 2 centimetri scarsi.
Dopo un po’ si risedette, aprì le gambe e mi mostrò il buco del culo aperto. L’invito era chiaro, lo infilai dentro, anche senza preservativo, mi rassicurò lei che non ci sarebbero stati problemi.
Iniziammo a scopare, lei sdraiata di schiena sul divano e coi piedi all’aria, che di tanto in tanto prendevo e baciavo, io a fare entra ed esci. La guardavo e vedevo come godeva, sentivo come gemeva, vedevo il suo cazzo ancora dritto e pensai, “non mi costa nulla, in fondo è giusto che la faccia venire”. Così cogliendola di sorpresa le presi il suo pisellone e iniziai a segarglielo. Fu strano, devo ammetterlo, e anche difficile coordinare i due movimenti, di mano e di bacino.
- oh, sì! Grazie Robi, segami per favore, fammi sborrare! Vienimi dentro! -
Aumentai di mano mentre lei mi ficcò in bocca un piede, finalmente sborrò: venne su tutto il suo addome, lo schizzo le arrivò addirittura in faccia e un po’ dentro la bocca, che ingoiò subito, quasi avidamente. Allora poi mi portò le gambe dietro la schiena come a bloccarmi, aiutandomi così nel movimento. Quella però è una posizione che patisco, “l’avvinghiamento” della donna è super sensuale. Misi le mani sui suoi fianchi, guardai il suo viso sborrato e finalmente le schizzai dentro. Poi crollai stanco a terra. Lei, ancora sdraiata, si girò tutta piena di sperma verso di me e mi mostrò come mangiava avidamente la sua sborra e come raccoglieva dal culo la mia e se la portava alla bocca, infine mi poggiò i piedi sul pisello moscio e sporco di bianco massaggiandolo e mi dedicò un occhiolino.
Poi si alzò e si diresse al piano di sopra, probabilmente in bagno, io mi andai a buttare in piscina. Dopo poco tornò Mady e si stirò sul prato a prendere il sole, uscii dall’acqua e mi andai a mettere accanto a lei. Parlammo del più e del meno, io le guardavo il viso studiandolo e portandole i capelli dietro l’orecchio, mi disse che sarebbe ripartita l’indomani mattina.
Finalmente, quando ormai erano quasi le 14, scesero mia sorella e mia cugina, non troppo rincoglionite, anzi ben riposate, vennero a baciarmi e poi dopo un tuffo, si misero sul lettino. Passammo un paio d’ore in quel modo, rilassandoci. Ad una certa dovetti andare in bagno e mi alzai per entrare in casa, non appena finii di salire le scale mi sentii prendere per mano; era Martina, mi disse di voler venire con me. Entrammo in bagno, lei mi precedette in realtà, e la trovai all’interno del box doccia che mi aspettava.
- vieni qui, fammela addosso. -
- ah, vero, sì, ma non so se riesco, potrebbe volerci un po’. -
- non ti preoccupare, non abbiamo mica fretta. Poi, comunque, quando torniamo fuori mi devi leccare tutta dopo che mi masturbo, ricordi? -
- sì, certo, arrivo. - e andai all’interno del box accanto a lei.
Martina si inginocchiò prima e si stirò poi sul grande pavimento della doccia, tenendo la lingua fuori. Mi misi in posizione e dopo qualche minuto finalmente iniziai a pisciare. Le finiva tutta sul corpo, lei gemeva “sì, ah che bello! Dammela tutta, ti amo cazzo!”. Durò qualche decina di secondi. Lei rimase a terra con il fiatone.
- vuoi che ti lavi? - le chiesi, e subito mia sorella annuì.
Presi il doccino, aprii l’acqua e iniziai a lavarla delicatamente. Mentre la strofinavo e la palpavo mi venne duro, spensi l’acqua, e le dissi la mia intenzione.
- ora lo metto dentro, va bene? - ancora una volta mi rispose affermativamente.
Così agii e iniziammo a scopare e lei nuovamente a gemere. La presi per i fianchi mentre mi muovevo avanti e indietro. Poi fu lei a muoversi, si alzò e mi fece stirare, così ora era lei sopra di me. Ad un certo punto, durante l’atto, lei iniziò a scusarsi, all’inizio non capii anche perché si fermò, poi sentii un liquido caldo venire giù dalla sua vagina. Mi stava pisciando addosso! L’avevo talmente stimolata che non era riuscita più a controllarsi. E così sentivo la sua pipì spargersi su tutto il mio basso ventre e riscaldare il mio cazzo. Mi resi conto che la cosa mi eccitava, portai le mani sulle sue grosse tette e gliele strinsi tra le mie dita, cominciai a muovermi e lei, che continuava a guardarmi imbarazzata, tornò a gemere e così le sborrai dentro, e subito uscì fuori insieme alla sua pipì. Finì di urinare e si accasciò su di me, mi continuava a chiedere scusa, io la rincuoravo e la baciavo, l’accarezzavo e l’abbracciavo. Finimmo di pulirci e asciugarci e tornammo giù mano nella mano. Era una vacanza meravigliosa.
Nessuno di noi aveva fame, pertanto restammo lì in giardino a prendere il sole e a fare il bagno. Verso metà pomeriggio Sara e Mady entrarono in casa, “noi andiamo a scopare un po’, se volete unirvi venite”, ci dissero, ma Martina mi chiese di rimare con lei. Così rimasi a mollo mentre mia sorella prendeva il sole e le altre due rientravano in casa. Ma capii ben presto cosa volesse Martina. Si alzò, mi invitò ad uscire dalla piscina e di mettermi di fronte a lei. Poi si abbassò sedendosi a gambe incrociate, ma le aprì del tutto e iniziò a toccarsi.
- questo è il tuo desiderio no? Guardami mentre mi bagno tutta e sudo. -
La scena era ancora una volta meravigliosa: il suo corpo illuminato dal sole che si scaldava, i liquidi che uscivano dalla sua figa, la sua voce rotta dall’emozione e spezzettata dai gemiti, il suo seno che ballava, i suoi piedi in tensione, il collo scoperto e i capelli che si attaccavano man mano alla fronte. Iniziai a toccarmi pure io, ma con poca foga, come fosse un gesto annoiato. Dopo circa dieci minuti il suo corpo era completamente bagnato, le goccioline di sudore lo percorrevano tutto. (Ok, sì, qua lo riconosco. È una perversione bella e buona quella di leccarle il sudore e forse pure un’idea depravata e un fetish malato, ma tant’è.) La feci fermare, lei mi guardava ansimando, allora la presi in braccio e la portai su un lettino, e allora cominciai a baciarla e a leccarla: dalla fronte alle guance; le spalle, le braccia e le mani, mi mettevo in bocca ogni dito; poi dal collo scendendo sulle tette bagnate, dalle ascelle ai fianchi; l’addome e poi andai sui piedi, baciavo e leccavo tutta la sua pelle, baciavo le sue dita, salivo le gambe, leccavo le cosce; poi la feci girare, e così potevo baciare il suo culo morbido e sudato, assaporavo tutto di lei, imparavo a conoscere il gusto della sua pelle. La feci girare ancora, la guardai in faccia, era stravolta dall’eros, era rossa in viso e ancora più accaldata dal mio affetto, iniziai allora a baciare la figa, a massaggiarla e poi a leccarla, inserivo le mie dita all’interno, iniziò a tremare per l’eccitazione e per gli orgasmi. Venne un paio di volte. Poi mi prese le mani e mi fece avvicinare al suo viso, la baciai, mi invitò a metterle il cazzo in bocca. La accontentai e così iniziò a succhiare, la saliva finiva sul suo collo e colava fino alle tette, continuava a spompinarlo, a baciarlo e leccarlo. Mi invitò poi a metterlo fra le tette ed eseguii. Avanti e indietro, avanti e indietro. La guardavo, osservavo il suo viso felice ed eccitato, soddisfatto e voglioso. - Mettimelo tra i piedi, sborrami sui piedi che lo voglio leccare. Te lo rifaccio diventare duro così poi mi scopi. -
Portai il cazzo tra le sue piante, sfregavo e lei mi parlava, mi diceva di riempire di sborra i piedi della sua sorellina, che mi amava e che l’avrei dovuta scopare e fare godere. Non riuscii più a trattenermi e le venni sul collo dei piedi, lei messa in posa che continuava ad incitarmi. Mi sedetti a terra, la guardai mentre si portava alla bocca prima il piede destro e poi il sinistro. Leccava la mia sborra sul collo del piede, succhiava le sue dita e si baciava le piante, non so come riuscisse a contorcersi in quel modo ma lo faceva quasi senza difficoltà. Passò una decina di minuti a far ciò, e così dopo che li pulì completamente mi unii a lei nel leccare i suoi piedi. Le nostre lingue si toccavano e si scontravano sulle sue dita, il cazzo mi tornò duro e così con delicatezza e amore lo portai sulla sua vagina, lo strisciai sulle labbra e infine lo misi dentro. Scopavamo alla luce del sole, ansimavamo con passione, i gemiti erano alti. Godevamo come mai prima di quel momento, ci promettevamo amore eterno, non smettevamo di baciarci. Ad oggi, posso affermare che sia stata la miglior scopata, la più bella della mia vita, la più intensa: stavamo facendo l’amore.
Le sborrai dentro, e restammo abbracciati, avvinghiati per un bel po’, con il mio cazzo moscio dentro la sua figa piena del mio sperma.
A distoglierci da quell’idillio furono Sara e Mady che tornarono in giardino.
- Uh! Vi siete dati da fare. Sono passati quaranta minuti e siete ancora così. Quanto cazzo scopate voi due? – ci disse sorridendo Sara, poi vennero a sedersi accanto a noi. Io finalmente mi sedetti ma uscendo il cazzo dalla figa di Martina uscì anche della sborra e liquidi vaginali, andai a prendere dello scottex per pulirci, poi restammo lì a chiacchierare fino a quando il sole non tramontò definitivamente.
Erano da poco passate le 23 quando Mady si convinse a riparte la sera successiva, almeno avremmo passato un’altra giornata insieme. Avevamo mangiato ancora carne e verdure grigliate lì in giardino, stavolta senza accompagnamento alcolico. Restammo ancora un bel po’ lì in giardino, seduti sul prato, avevamo le gambe tese e ci toccavamo con le piante dei piedi, così da formare un rombo, e parlavamo di sesso e delle nostre fantasie, tanto ormai era concesso tutto e non vi era più alcun imbarazzo. Così a turno si raccontava una propria perversione.
- A me ad esempio piacerebbe leccarmela, vorrei sapere che gusto ha la mia figa, ma non ci arrivo. – disse Sara con tono mesto e il volto triste.
- Tranquilla, la tua è molto buona, mi piace tantissimo il tuo sapore. – le dissero insieme Mady e Martina, e io mi unii al coro, la sua figa aveva un sapore davvero meraviglioso. Mentre c’ero lo dissi anche a Martina, anche la sua mi piaceva tantissimo.
- A me piace molto leccarvela, mi piace farvi bagnare e farvi eccitare e leccare tutti i vostri liquidi. – dissi a Sara e a mia sorella.
- Io adoro sentirti dentro di me, il tuo cazzo duro che mi penetra. E mi piace quando mi lecchi tutta, le tette e i piedi, sentire la tua saliva su di me mi fa bagnare tutta. – Mi rispose Martina.
- Anche a me piace il tuo cazzo, ha un buon sapore ed è bello da prendere in mano. Anche il tuo Mady mi fa impazzire, mi piacerebbe prenderli entrambi in bocca. Prima che vai lo facciamo. – propose Sara.
- Sì, certo, prima di andare dobbiamo scopare tutti almeno altre quattro volte. Mi piace quando Robi viene su di me e quando voi squirtate sulla sua bocca. – disse Mady.
- Sì, piace il vostro squirt. E in realtà… ho una curiosità da esaudire. Non fate facce strane ma vorrei assaggiare la mia sborra, non l’ho mai fatto ed è un po’ strana come cosa, lo so, anche se in realtà ho letto che molti ragazzi lo fanno. – dissi io titubante.
- Se vuoi la prossima volta che mi vieni in bocca, me la tengo e te la passo, così c’è anche la mia saliva. – si propose Sara, ma Martina si unì alla mia richiesta.
- ma sì, ci sta, lo vedi che io mi vengo in bocca. È molto eccitante auto schizzarmi, è piacevole - aggiunse Mady.
- Ma in realtà vorrei vederti mentre lo succhi a Mady. Secondo me non c’è nulla di male a provare. – mi chiese Martina, ma io non avevo nessuna fantasia del genere.
- grazie ma non credo di volerlo fare. -
Nel frattempo, io e Mady ci toccavamo e ormai avevamo i cazzi duri.
- Comunque, a me è piaciuto molto quando abbiamo fatto la doccia insieme. – interruppe Sara.
- Sì, è bello lavarsi insieme, ma anche stare nudi insieme. – concordò Martina.
Poi volli esprimere un mio desiderio.
- Ma ho un’idea, cioè spero che quando questa vacanza finirà continueremo a fare sesso insieme. – mi voltai verso Martina – Spero che a casa continueremo a scopare, non credo di resistere vedendoti tutti i giorni. –
- Sì, certo. Però dovremo stare attenti a non fare casini. – mi rispose Marti.
- No, e noi due come facciamo? – protestò Sara, e le rispose Mady.
- Facciamo un gruppo dove ci mandiamo nudini, e quando voi due scopate ci videochiamate così noi ci masturbiamo vedendovi. –
- idea geniale, assolutamente. – dissi entusiasta.
Così tra le chiacchiere porno facemmo il gruppo su WhatsApp. Io ormai avevo però iniziato a segarmi, ce l’avevo duro da troppo tempo, Mady mi seguì.
- E vi ringrazio per tutte le volte che avete accontentato i miei fetish, soprattutto di lasciarmi giocare coi vostri bellissimi piedi. – dissi mentre mi segavo.
- ma di che – risposero in coro e scoppiammo a ridere.
Martina allora si alzò, si venne a sedere dietro di me e mi abbracciò, allungando le gambe fino a toccarmi il cazzo con i suoi piedi. Anche Mady si alzò, si sedette senza fare toppa pressione sulle mie cosce, si accovacciò per baciarmi mentre pigiava il suo cazzo sul mio. E Sara allora si spostò, si mise accanto e iniziò a segarci con i suoi piedi, mettendo i cazzi tra le sue piante. Intanto sentivo il meraviglioso seno di Marti che premeva sulla mia schiena, poi si alzò nuovamente, mi si mise accanto e cominciammo a limonare, mentre con una mano prima le palpai le tette e poi iniziai a sditalinarla. Sara continuava a giocare con i suoi piedi e i cazzi, poi si alzò nuovamente, invitò Mady a girarsi. Mi stirai sul prato e Mady così poté sedersi sul mio addome, dandomi la schiena. Sentii il suo cazzo duellare col mio e poi sentii la lingua di Sara. Se li stava mettendo entrambi in bocca. Martina mi bagnò tutta la mano, poi la prese portandosela in bocca e sentendo così la sua lingua avvolgere le dita, lo faceva girandosi verso Sara per guardarla mentre ci spompinava. Poi allungai la mano libera verso la liscia schiena di Mady, invitai Sara ad accelerare, c’ero quasi. Io e Mady venimmo insieme. Sara dovette scostarsi per non soffocare, così continuò Mady a segare i nostri cazzi per continuare a farli schizzare. Sara adesso aveva il viso completamente ricoperto di sborra, lei rideva della situazione mentre Martina si accingeva verso le sue guance e la sua bocca per leccarla tutta e assaporare quel mix sul suo viso.
Mi sdraiai sfinito e Mady si accasciò su di me.
- Madonna, vi amo cazzo. Vi amo davvero. – confessai, mentre portavo le mani sulle tette di Mady.
Mi guardarono soddisfatte, felici. Baciai il collo di Mady mentre Martina, finito di pulire Sara, arrivava a pulire il mio pene ormai moscio, prendendolo in bocca e leccandolo tutto. Poi fece lo stesso con Mady. Ormai eravamo arrivati all’apice della nostra follia da sesso.
Infine decidemmo di andarci a lavare.
Arrivammo finalmente in doccia ed era così grande che ci entrammo tutti. Aprimmo l’acqua e iniziammo a lavarci prima e a insaponarci poi. Io pulivo Martina che puliva Sara, che puliva Mady che puliva me. Ma ci alternavamo continuamente. Era una meravigliosa orgia d’amore. Nuovamente avevamo i peni eretti, così io lo misi dentro a mia cugina, Mady a mia sorella. Scopavamo coordinati, con le ragazze spinte verse il muro, le mani scorrevano sui nostri corpi bagnati. Poi cambiammo, e ancora e ancora. Prima scopavo Mady, poi Martina, poi di nuovo Sara e ancora si ricominciava. Venne prima Mady mentre la scopavo la seconda volta e schizzò tutto su Martina e Sara, sedute sul pavimento che sforbiciavano, prima si leccavano i piedi e poi le tette e le guance sborrate. Io venni un paio di minuti dopo. Chiesi alle ragazze di mettersi davanti a me con le mani aperte, come a chiedere l’elemosina. Riempii i loro palmi di sperma, mentre mi imploravano di venire.
- Dai! Vienimi addosso! Sborra sulle mani della tua cuginetta! -S
- Vieni sulla tua sorellina, fammela mangiare tutta dai! – Martina
- Dammela dai! Voglio leccarla tutta! – Mady mentre si toccava il suo ormai moscio pene.
Eravamo diventati dei ninfomani, senza più freni inibitori, eravamo liberi di fare quello che volevamo. Eravamo soli e ci rimanevano ancora un paio di giorni, ma avrei voluto rimanere in quel meraviglioso posto per sempre.
Finimmo di lavarci, ora sul serio senza più massaggi vari. Ognuno finì di docciarsi col proprio tempo, ci ritrovammo in camera. Così tutti nudi ci sdraiammo sul letto e dopo un po’ di tempo passato a parlare e scherzare ci addormentammo.
scritto il
2024-04-30
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