La vacanza che mi fece innamorare di tre bellissime ragazze
di
Signor Holden Corelli
genere
masturbazione
Salve a tutt*, questo è l'inizio di un racconto, frutto della mia fantasia per dar spazio alle mie perversione (infatti c'è un pò di tutto, tra pseudo-incesto, feticismi, trans, e amore ovviamente), nato come esperimento per scrivere qualcosa di fortemente vicino al porno. Fatemi sapere cosa ne pensate e se continuare a pubblicare i capitoli.
Prologo
Faceva molto caldo quel 15 luglio, avevo sostenuto l’ultimo esame della sessione estiva ed ero appena rientrato a casa. Mia madre mi aveva fatto trovare il mio piatto preferito per pranzo, e aveva iniziato a preparare la cena dato che la sera sarebbe tornata mia sorella dalla vacanza studio in Inghilterra. Se io ero al mio secondo anno di università, lei si era appena diplomata al classico e aveva, appunto, deciso di partire per due settimane per imparare bene l’inglese. Devo però precisare che Martina non è propriamente mia sorella, bensì la mia sorellastra, infatti mia madre sposò il padre di lei quando io avevo 12 anni. All’inizio non fu facile accettare l’idea che questi due estranei sarebbero diventati membri della mia famiglia, ma col tempo ci siamo avvicinati e abbiamo imparato a volerci bene. Effettivamente non ci somigliamo molto, io sono alto circa un metro e settanta, ho i capelli castano chiari e gli occhi cerulei; lei è più bassa di me, direi circa un metro e sessanta scarso, ha i capelli neri e li porta corti, ma non a caschetto, sembrano usciti da un anime per provare a fare un esempio, e gli occhi color nocciola scuro.
Quella sera a fine pasto i nostri genitori ci informarono che avevano vinto una crociera di 10 giorni nel mediterraneo e che la settimana successiva sarebbero partiti per questa vacanza. Ci spiegarono che non gli piaceva molto l’idea di lasciarci da soli per due settimane, ma a noi sinceramente non dava tutto questo fastidio. Comunque, ci dissero che anche Sara, una nipote del mio patrigno, sarebbe rimasta sola per quelle due settimane perché i suoi genitori sarebbero andati in crociera con loro, pertanto saremmo andati nella villa di famiglia in Toscana da lei per quel periodo. Sia io che Martina non ci dispiacemmo più di tanto dato che in quella villa vi è pure la piscina, quindi con un bel sorriso rispondemmo positivamente al loro invito. Loro ci risposero che Sara non vedeva l’ora.
Giorno 1 - Lunedì
Finalmente giunse il giorno della partenza. Uscimmo tutti insieme da casa, i nostri genitori ci lasciarono in stazione per poi continuare il loro tragitto verso il porto per iniziare la loro crociera. Io e Martina invece andammo al binario per prendere il treno che ci avrebbe portato verso il nostro soggiorno di lusso (in realtà all’arrivo ci sarebbe stata Sara con la macchina dato che la casa è ad un quarto d’ora dalla stazione). Le due ore di treno passarono molto in fretta, per fortuna la carrozza in cui ci eravamo seduti era del tutto vuota e potemmo così stenderci sui sedili, io ascoltai della musica, Martina si vide sul telefono una serie tv.
Quando arrivammo mancava poco a mezzogiorno, la fame iniziava a farsi sentire. Ad attenderci vi era la bellissima Sara. Una ragazza di 25 anni, alta circa un metro e ottanta, capelli lunghi biondi con qualche ciocca rosata e occhi azzurri, insomma la ragazza ideale di tutti. Ci accolse con grande entusiasmo e ci aiutò a mettere i borsoni nel bagagliaio della macchina. Durante il tragitto ci riempì di domande sulla nostra vita, in effetti non ci vedevamo da quasi 5 anni, per poi dirci cosa avremmo fatto in quella settimana: relax, bagni in piscina, nottate a giocare e guardare film, ma soprattutto cucinare dato che i suoi genitori avevano fatto una mega spesa. Arrivammo finalmente nella mostra casa vacanze, era situata in cima ad un collinetta, circondata da siepi alte e isolata nella campagna, intorno non vi erano altre case se non campi sconfinati.
- Come prima cosa bagno! - disse Sara appena scendemmo dalla macchina.
- sì certo, andiamo a posare i borsoni, ci mettiamo il costume e ci buttiamo in piscina - risposi.
- vi ricordate dove sono le stanze? Mettetevi dove vi pare tanto siamo solo noi, l’ultima a destra è la mia. Veloci, e poi mangiamo che ho fatto l’insalata di riso. -
Posteggiò davanti il portone d’ingresso dove vi era un ampio spazio dove mettere le macchine.
Io e Martina confermammo il programma ed entrammo in casa di corsa. Era una reggia. Un ingresso gigante con le scale che portavano al primo piano dove stavano quattro stanze e due bagni, distribuiti così: stanza-bagno-stanza su entrambi i lati, al piano terra invece alla destra delle scale vi era la cucina, oltre questa un piccolo corridoio che portava ad una stanza da letto -quella de genitori- e ad un bagno; sulla sinistra delle scale vi era un grande salone con una tv gigantesca all’interno di un mobile da parete, un grande divano grigio e due poltroncine, un tappeto a terra con un piccolo tavolo.
Dal salone vi era un’altra porta che dava sul giardino, il retro della casa dove vi era la piscina. Andammo al piano di sopra, io entrai nella prima stanza sulla destra e Martina in quella di fronte, posammo le cose, ci cambiammo e ci fiondammo in piscina.
Sara ci aspettava in costume e scalza. Il suo corpo era un’opera d’arte, le sue forme erano stupende con quell’addome atletico, il seno non troppo grande, quei piedi ambrati e il sedere non troppo grosso e perfettamente tondo. Ho sempre avuto un debole per lei, fin da quando ero più piccolo. Vidi Martina arrossire alla vista della cugina, probabilmente si sentiva inferiore a lei. In realtà anche lei era una bella ragazza, aveva anche lei un corpo atletico, e quel viso che sembrava sempre imbarazzato, le guance rosse, il seno prosperoso e i piedi piccoli e delicati la rendevano davvero bella.
Ci tuffammo in acqua e ci godemmo la freschezza della piscina, la scena in realtà era molto divertente poiché Sara era già molto abbronzata mentre io e Martina eravamo un po’ troppo bianchi.
- Mamma mia non vi si può guardare, siete due mozzarelle. Non va bene così, in questi giorni vi obbligherò a prendere il sole. - disse Sara.
- Si sì, assolutamente. Ci sdraiamo insieme sul prato a prenderlo? - le chiese Martina
- ma certo. Comunque potete tranquillamente girare scalzi, io lo faccio sempre, tanto la mattina vengono due signore a pulire, ogni due giorni circa. Poi che altro…, ah sì, allora i miei mi hanno detto di utilizzare solo un bagno ed è il primo di sopra sulla sinistra, è quello più grande. -
Entrambi annuimmo, dopo il bagno entrammo in casa per andare a mangiare, tutti rigorosamente senza ciabatte come voleva la padrona di casa, ma avendo asciugato prima i piedi, almeno questo per non inzozzare fin da subito a terra.
Una volta finito il pranzo le ragazze andarono a prendersi il sole, io mi andai a sdraiare sul divano del salone e involontariamente mi addormentai. Mi svegliò Sara verso metà pomeriggio, non so come fece ma mi tappò il naso chiudendomelo tra le dite del piede. Lei scoppiò a ridere, io mi svegliai terrorizzato. Mi disse di andare fuori e di stare in piscina. Mia sorella era sdraiata su un materassino gonfiabile con una birra in mano. Ne fui invidioso e ne andai a prendere una anche per me. Passammo il tempo a non fare niente se non il bagno, ballare di tanto in tanto e a parlare del più e del meno, e io cercavo di guardare con nonchalance il corpo sensuale della cugina. Dopo il tramonto rientrammo in casa per mangiare, o meglio per finire la mega insalata di riso del pranzo.
Dopo la cena ci guardammo nella tv del salone un film horror, ma che non faceva per niente paura. Io e Martina eravamo stanchi della lunga giornata essendoci svegliati all’alba per fare bagagli e tutto ciò che comporta un viaggio, così decisi di andare per primo a farmi la doccia, come aveva detto Sara, nel bagno sulla sinistra nel corridoio del primo piano, subito dopo la stanza di Martina insomma.
Finalmente sotto l’acqua calda mi sarei potuto masturbare pensando a Sara, il box doccia era incredibilmente grande, probabilmente ci si entrava addirittura in quattro. Ma ecco che mentre ero lì a lavorare di mano, entrò in bagno Martina e dovetti nascondere il mio pisellone dandole le spalle.
- Scusa, scusami, ma mi sto pisciando sotto -
- Dai ma non puoi aspettare cinque minuti. Ormai ho quasi fatto. -
- eh ti ho detto che me la stavo facendo sotto. Poi tu neanche hai chiuso a chiave. -
- beh pensavo non ci fosse bisogno dato che sapevate che fossi in bagno, e dato che ne utilizziamo uno solo, almeno sbrigati. -
Incredibilmente era la prima volta che ci trovavamo in una situazione del genere, a casa non era mai successo. Io ero ancora alle prese con la mia erezione che non voleva venire giù, e confessarlo mi imbarazza un po’ (che poi per quello che racconterò forse non è nulla) ma sentire la mia sorellastra fare pipì mi eccitava parecchio, e questo fu strano perché non ho alcun fetish sul pissing, ma sentirla urinare non aiutava la mia situazione. Come se già non fosse abbastanza ecco che entrò anche Sara, e allora dovetti spegnere l’acqua.
- scusatemi ma devo lavarmi i denti -
- e non puoi aspettare che finisco - si arrabbiò Martina.
- ma se c’ero io per prima, dovete uscire ora! - dissi stizzito.
- oh mamma come siete pudici, siamo fra di noi. Cos’è? Vi imbarazza farvi vedere nudi dalla vostra cuginona? -
In tutto ciò io ero ancora girato e non stavo vedendo nulla ma sentivo soltanto e la mia situazione era sempre uguale.
- Non ti avvicinare sai? - (M)
- non ti imbarazzare dai, guarda qui, ti sembra diversa? Dai fammi vedere… carina davvero. Visto? veloce e indolore. Ma hai finito? - (S)
- sì, ora esci che mi devo pulire- disse Martina con voce quasi rotta dall’imbarazzo.
- non ancora, ne manca uno. Tu l’hai mai visto? - (S)
- cosa? Ma sei matta? Nono, dai basta. - (M)
- eh no, dobbiamo completare. Robi girati. Non aver paura. Siamo solo noi due dai, non dovrebbe esserci alcun imbarazzo. - (S)
- Cosa? Non credo sia il caso, penso sia un attimo esagerata questa situazione - (IO)
- addirittura così puritano. Dai siamo entrambe con gli slip abbassati, così siamo pari. - e dicendo ciò aprì il separé semitrasparente della doccia, il mio culo era in bella vista, la mia erezione tra le tante chiacchere stava finalmente passando.
- dai girati siamo curiose, dai Marti, diglielo che anche tu lo sei - (S)
- beh è strano, però se ti giri vedrai anche tu le nostre parti basse, in fondo siamo fra di noi. - (M)
- non so, è una cosa folle. Se mi giro e voi siete vestite mi incazzo per davvero. - (IO)
Presi coraggio, levai le mani dal cazzo e mi voltai. Vidi per prima Martina che era seduta sul gabinetto, era a gambe aperte e scorsi subito la sua piccola figa ancora bagnata di pipì, aveva dei peletti tutt’intorno, forse si era rasa da poche settimane, poi la guardai in viso e notai come il suo imbarazzo diventava stupore nel vedere il mio pisellone che era subito tornato eretto. Poi le guardai pure quei piedini delicati e ancora non abbronzati, forse un 35/36, allora mi spostai su Sara, partii dal basso osservandole i piedi nudi abbronzati, i suoi probabilmente 38, salii con lo sguardo e notai che aveva la parte bassa del costume quasi alle ginocchia, vidi così anche la sua figa che era completamente depilata, un po’ più grande e stranamente con il monte di venere abbronzato, entrambe avevano il seno coperto dalle magliette. Guardai in faccia anche lei e scorsi un sorriso compiaciuto. I loro occhi erano sul mio pene ormai durissimo e pronto ad esplodere.
- contente? -(IO)
- Abbastanza! Niente male cuginetto, pensavo peggio. Però se ti ecciti guardando noi sei un pervertito-
- senti chi parla, è iniziato tutto da te. Posso finire di lavarmi adesso? -
Risposero entrambe affermativamente, Sara si tirò su il costume e Martina si pulì in fretta per poi sistemarsi. Adesso la mia sega aveva del materiale in più. Poco prima di uscire Sara disse “occhio a non sfregare troppo forte eh!” con una risatina, Martina si imbarazzò nuovamente poi uscirono insieme. Finalmente tornai dentro la doccia e non appena iniziai a segarmi schizzai tutto lo sperma sulle pareti, penso di non aver mai concluso così velocemente prima di allora.
Quando finii e uscii dal bagno passai dal salone dove le ragazze erano tornate. Mi unii a loro, inizialmente ci fu dell’imbarazzo, ma man mano questo scomparì mentre guardavamo la tv. Prima Martina decise di andarsi a lavare per poi andare a letto, così decisi che anche io mi sarei coricato. Ci demmo la buona notte e ognuno andò dove doveva andare, in realtà credo Sara rimase ancora in salone. Salii insieme a Marti le scale, lei andò in bagno, io mi diressi in camera.
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------ se siete arrivati fino a qui, in primis grazie, spero sia stato piacevole e vi abbia incuriosito. questo è solo l'inizio, presto arriverà il secondo capitolo.
Prologo
Faceva molto caldo quel 15 luglio, avevo sostenuto l’ultimo esame della sessione estiva ed ero appena rientrato a casa. Mia madre mi aveva fatto trovare il mio piatto preferito per pranzo, e aveva iniziato a preparare la cena dato che la sera sarebbe tornata mia sorella dalla vacanza studio in Inghilterra. Se io ero al mio secondo anno di università, lei si era appena diplomata al classico e aveva, appunto, deciso di partire per due settimane per imparare bene l’inglese. Devo però precisare che Martina non è propriamente mia sorella, bensì la mia sorellastra, infatti mia madre sposò il padre di lei quando io avevo 12 anni. All’inizio non fu facile accettare l’idea che questi due estranei sarebbero diventati membri della mia famiglia, ma col tempo ci siamo avvicinati e abbiamo imparato a volerci bene. Effettivamente non ci somigliamo molto, io sono alto circa un metro e settanta, ho i capelli castano chiari e gli occhi cerulei; lei è più bassa di me, direi circa un metro e sessanta scarso, ha i capelli neri e li porta corti, ma non a caschetto, sembrano usciti da un anime per provare a fare un esempio, e gli occhi color nocciola scuro.
Quella sera a fine pasto i nostri genitori ci informarono che avevano vinto una crociera di 10 giorni nel mediterraneo e che la settimana successiva sarebbero partiti per questa vacanza. Ci spiegarono che non gli piaceva molto l’idea di lasciarci da soli per due settimane, ma a noi sinceramente non dava tutto questo fastidio. Comunque, ci dissero che anche Sara, una nipote del mio patrigno, sarebbe rimasta sola per quelle due settimane perché i suoi genitori sarebbero andati in crociera con loro, pertanto saremmo andati nella villa di famiglia in Toscana da lei per quel periodo. Sia io che Martina non ci dispiacemmo più di tanto dato che in quella villa vi è pure la piscina, quindi con un bel sorriso rispondemmo positivamente al loro invito. Loro ci risposero che Sara non vedeva l’ora.
Giorno 1 - Lunedì
Finalmente giunse il giorno della partenza. Uscimmo tutti insieme da casa, i nostri genitori ci lasciarono in stazione per poi continuare il loro tragitto verso il porto per iniziare la loro crociera. Io e Martina invece andammo al binario per prendere il treno che ci avrebbe portato verso il nostro soggiorno di lusso (in realtà all’arrivo ci sarebbe stata Sara con la macchina dato che la casa è ad un quarto d’ora dalla stazione). Le due ore di treno passarono molto in fretta, per fortuna la carrozza in cui ci eravamo seduti era del tutto vuota e potemmo così stenderci sui sedili, io ascoltai della musica, Martina si vide sul telefono una serie tv.
Quando arrivammo mancava poco a mezzogiorno, la fame iniziava a farsi sentire. Ad attenderci vi era la bellissima Sara. Una ragazza di 25 anni, alta circa un metro e ottanta, capelli lunghi biondi con qualche ciocca rosata e occhi azzurri, insomma la ragazza ideale di tutti. Ci accolse con grande entusiasmo e ci aiutò a mettere i borsoni nel bagagliaio della macchina. Durante il tragitto ci riempì di domande sulla nostra vita, in effetti non ci vedevamo da quasi 5 anni, per poi dirci cosa avremmo fatto in quella settimana: relax, bagni in piscina, nottate a giocare e guardare film, ma soprattutto cucinare dato che i suoi genitori avevano fatto una mega spesa. Arrivammo finalmente nella mostra casa vacanze, era situata in cima ad un collinetta, circondata da siepi alte e isolata nella campagna, intorno non vi erano altre case se non campi sconfinati.
- Come prima cosa bagno! - disse Sara appena scendemmo dalla macchina.
- sì certo, andiamo a posare i borsoni, ci mettiamo il costume e ci buttiamo in piscina - risposi.
- vi ricordate dove sono le stanze? Mettetevi dove vi pare tanto siamo solo noi, l’ultima a destra è la mia. Veloci, e poi mangiamo che ho fatto l’insalata di riso. -
Posteggiò davanti il portone d’ingresso dove vi era un ampio spazio dove mettere le macchine.
Io e Martina confermammo il programma ed entrammo in casa di corsa. Era una reggia. Un ingresso gigante con le scale che portavano al primo piano dove stavano quattro stanze e due bagni, distribuiti così: stanza-bagno-stanza su entrambi i lati, al piano terra invece alla destra delle scale vi era la cucina, oltre questa un piccolo corridoio che portava ad una stanza da letto -quella de genitori- e ad un bagno; sulla sinistra delle scale vi era un grande salone con una tv gigantesca all’interno di un mobile da parete, un grande divano grigio e due poltroncine, un tappeto a terra con un piccolo tavolo.
Dal salone vi era un’altra porta che dava sul giardino, il retro della casa dove vi era la piscina. Andammo al piano di sopra, io entrai nella prima stanza sulla destra e Martina in quella di fronte, posammo le cose, ci cambiammo e ci fiondammo in piscina.
Sara ci aspettava in costume e scalza. Il suo corpo era un’opera d’arte, le sue forme erano stupende con quell’addome atletico, il seno non troppo grande, quei piedi ambrati e il sedere non troppo grosso e perfettamente tondo. Ho sempre avuto un debole per lei, fin da quando ero più piccolo. Vidi Martina arrossire alla vista della cugina, probabilmente si sentiva inferiore a lei. In realtà anche lei era una bella ragazza, aveva anche lei un corpo atletico, e quel viso che sembrava sempre imbarazzato, le guance rosse, il seno prosperoso e i piedi piccoli e delicati la rendevano davvero bella.
Ci tuffammo in acqua e ci godemmo la freschezza della piscina, la scena in realtà era molto divertente poiché Sara era già molto abbronzata mentre io e Martina eravamo un po’ troppo bianchi.
- Mamma mia non vi si può guardare, siete due mozzarelle. Non va bene così, in questi giorni vi obbligherò a prendere il sole. - disse Sara.
- Si sì, assolutamente. Ci sdraiamo insieme sul prato a prenderlo? - le chiese Martina
- ma certo. Comunque potete tranquillamente girare scalzi, io lo faccio sempre, tanto la mattina vengono due signore a pulire, ogni due giorni circa. Poi che altro…, ah sì, allora i miei mi hanno detto di utilizzare solo un bagno ed è il primo di sopra sulla sinistra, è quello più grande. -
Entrambi annuimmo, dopo il bagno entrammo in casa per andare a mangiare, tutti rigorosamente senza ciabatte come voleva la padrona di casa, ma avendo asciugato prima i piedi, almeno questo per non inzozzare fin da subito a terra.
Una volta finito il pranzo le ragazze andarono a prendersi il sole, io mi andai a sdraiare sul divano del salone e involontariamente mi addormentai. Mi svegliò Sara verso metà pomeriggio, non so come fece ma mi tappò il naso chiudendomelo tra le dite del piede. Lei scoppiò a ridere, io mi svegliai terrorizzato. Mi disse di andare fuori e di stare in piscina. Mia sorella era sdraiata su un materassino gonfiabile con una birra in mano. Ne fui invidioso e ne andai a prendere una anche per me. Passammo il tempo a non fare niente se non il bagno, ballare di tanto in tanto e a parlare del più e del meno, e io cercavo di guardare con nonchalance il corpo sensuale della cugina. Dopo il tramonto rientrammo in casa per mangiare, o meglio per finire la mega insalata di riso del pranzo.
Dopo la cena ci guardammo nella tv del salone un film horror, ma che non faceva per niente paura. Io e Martina eravamo stanchi della lunga giornata essendoci svegliati all’alba per fare bagagli e tutto ciò che comporta un viaggio, così decisi di andare per primo a farmi la doccia, come aveva detto Sara, nel bagno sulla sinistra nel corridoio del primo piano, subito dopo la stanza di Martina insomma.
Finalmente sotto l’acqua calda mi sarei potuto masturbare pensando a Sara, il box doccia era incredibilmente grande, probabilmente ci si entrava addirittura in quattro. Ma ecco che mentre ero lì a lavorare di mano, entrò in bagno Martina e dovetti nascondere il mio pisellone dandole le spalle.
- Scusa, scusami, ma mi sto pisciando sotto -
- Dai ma non puoi aspettare cinque minuti. Ormai ho quasi fatto. -
- eh ti ho detto che me la stavo facendo sotto. Poi tu neanche hai chiuso a chiave. -
- beh pensavo non ci fosse bisogno dato che sapevate che fossi in bagno, e dato che ne utilizziamo uno solo, almeno sbrigati. -
Incredibilmente era la prima volta che ci trovavamo in una situazione del genere, a casa non era mai successo. Io ero ancora alle prese con la mia erezione che non voleva venire giù, e confessarlo mi imbarazza un po’ (che poi per quello che racconterò forse non è nulla) ma sentire la mia sorellastra fare pipì mi eccitava parecchio, e questo fu strano perché non ho alcun fetish sul pissing, ma sentirla urinare non aiutava la mia situazione. Come se già non fosse abbastanza ecco che entrò anche Sara, e allora dovetti spegnere l’acqua.
- scusatemi ma devo lavarmi i denti -
- e non puoi aspettare che finisco - si arrabbiò Martina.
- ma se c’ero io per prima, dovete uscire ora! - dissi stizzito.
- oh mamma come siete pudici, siamo fra di noi. Cos’è? Vi imbarazza farvi vedere nudi dalla vostra cuginona? -
In tutto ciò io ero ancora girato e non stavo vedendo nulla ma sentivo soltanto e la mia situazione era sempre uguale.
- Non ti avvicinare sai? - (M)
- non ti imbarazzare dai, guarda qui, ti sembra diversa? Dai fammi vedere… carina davvero. Visto? veloce e indolore. Ma hai finito? - (S)
- sì, ora esci che mi devo pulire- disse Martina con voce quasi rotta dall’imbarazzo.
- non ancora, ne manca uno. Tu l’hai mai visto? - (S)
- cosa? Ma sei matta? Nono, dai basta. - (M)
- eh no, dobbiamo completare. Robi girati. Non aver paura. Siamo solo noi due dai, non dovrebbe esserci alcun imbarazzo. - (S)
- Cosa? Non credo sia il caso, penso sia un attimo esagerata questa situazione - (IO)
- addirittura così puritano. Dai siamo entrambe con gli slip abbassati, così siamo pari. - e dicendo ciò aprì il separé semitrasparente della doccia, il mio culo era in bella vista, la mia erezione tra le tante chiacchere stava finalmente passando.
- dai girati siamo curiose, dai Marti, diglielo che anche tu lo sei - (S)
- beh è strano, però se ti giri vedrai anche tu le nostre parti basse, in fondo siamo fra di noi. - (M)
- non so, è una cosa folle. Se mi giro e voi siete vestite mi incazzo per davvero. - (IO)
Presi coraggio, levai le mani dal cazzo e mi voltai. Vidi per prima Martina che era seduta sul gabinetto, era a gambe aperte e scorsi subito la sua piccola figa ancora bagnata di pipì, aveva dei peletti tutt’intorno, forse si era rasa da poche settimane, poi la guardai in viso e notai come il suo imbarazzo diventava stupore nel vedere il mio pisellone che era subito tornato eretto. Poi le guardai pure quei piedini delicati e ancora non abbronzati, forse un 35/36, allora mi spostai su Sara, partii dal basso osservandole i piedi nudi abbronzati, i suoi probabilmente 38, salii con lo sguardo e notai che aveva la parte bassa del costume quasi alle ginocchia, vidi così anche la sua figa che era completamente depilata, un po’ più grande e stranamente con il monte di venere abbronzato, entrambe avevano il seno coperto dalle magliette. Guardai in faccia anche lei e scorsi un sorriso compiaciuto. I loro occhi erano sul mio pene ormai durissimo e pronto ad esplodere.
- contente? -(IO)
- Abbastanza! Niente male cuginetto, pensavo peggio. Però se ti ecciti guardando noi sei un pervertito-
- senti chi parla, è iniziato tutto da te. Posso finire di lavarmi adesso? -
Risposero entrambe affermativamente, Sara si tirò su il costume e Martina si pulì in fretta per poi sistemarsi. Adesso la mia sega aveva del materiale in più. Poco prima di uscire Sara disse “occhio a non sfregare troppo forte eh!” con una risatina, Martina si imbarazzò nuovamente poi uscirono insieme. Finalmente tornai dentro la doccia e non appena iniziai a segarmi schizzai tutto lo sperma sulle pareti, penso di non aver mai concluso così velocemente prima di allora.
Quando finii e uscii dal bagno passai dal salone dove le ragazze erano tornate. Mi unii a loro, inizialmente ci fu dell’imbarazzo, ma man mano questo scomparì mentre guardavamo la tv. Prima Martina decise di andarsi a lavare per poi andare a letto, così decisi che anche io mi sarei coricato. Ci demmo la buona notte e ognuno andò dove doveva andare, in realtà credo Sara rimase ancora in salone. Salii insieme a Marti le scale, lei andò in bagno, io mi diressi in camera.
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