La vacanza in cui mi innamorai di tre bellissime ragazze pt. 5

di
genere
incesti

Giorno 5 - Venerdì

Quando mi svegliai mi accorsi che le ragazze non erano nel letto, “probabilmente sono già sveglie” pensai, era la prima volta che mi precedevano. Poi pensai subito “ma cazzo! Marti mi ha fatto una sega ieri!”. Dopo presi il cellulare e vidi l’orario: 11.04. Né presto né tardi. Stando lì col cellulare andai a vedere le foto scattate la sera prima e scorrendo tra i nudi, i selfie e quelle in cui entrambe erano coperte dalla mia sborra, mi eccitai e così con l’alzabandiera decisi di uscire dalla stanza e andare a dare il buongiorno alle ragazze in questo modo. L’ho già detto, ma lo ripeto: ormai le valvole della perversione e depravazione erano impossibile da chiudere.
Scesi le scale, diedi un occhio al salone e vidi che vi era appeso il foglio scritto ieri, evidentemente le signore delle pulizie erano già passate, ma non c’era nessuno. Infatti erano fuori tutte e due, le salutai facendomi vedere e poi andai in cucina a mangiare qualcosa. Quella mattina non avevo voglia di mettermi al sole, così mi piazzai davanti la tv e accesi la play. Non mi accorsi di quanto tempo trascorsi sul divano, ad una certa mi chiamò Sara dicendomi che il pranzo era pronto e che loro mangiavano fuori sotto l’ombrellone. Decisi di staccare e le raggiunsi, entrambe sedevano sul lettino, una di fronte all’altra con le gambe aperte, tra di loro al centro vi erano dei panini. Mi sedetti a terra, sul prato, e presi un panino.
- ma non noti nulla? - chiese Sara
Guardai subito i loro capelli ma mi sembravano come quelli del giorno prima, poi le mani per vedere le unghie ed erano smaltate di bianco quelle di Sara, rosse per Martina. Fu la prima differenza. Allora corsi a vedere quelle dei piedi e anche qui si erano messe lo smalto, nuovamente bianco e rosso.
- bello lo smalto, sta molto bene ad entrambe. -
- sì, ma non è questo ciò a cui mi riferivo, guarda meglio Martina. -
Tornai ad indagare, percorsi con gli occhi tutto il corpo, ed ecco che lo notai, o meglio la notai, là sotto.
- ti sei depilata? Ci sta, se ti andava hai fatto bene, sempre bella sei. -
Martina mi ringraziò e divenne rossa. La sera prima mi aveva fatto una sega e ora diventava rossa per un complimento. La cosa mi fece sorridere.
- ma sono venute a pulire? - chiesi.
- sì, hanno lasciato un altro biglietto dicendo che tornano martedì prossimo. Ma mi è venuta in mente una cosa, dato che in tre ci stiamo precisi nel letto che hai preso tu, mi sono ricordata che quello della stanza di fronte alla mia è il più grande di tutti, se volete ci traferiamo lì. -
- lo mettiamo ai voti? - proposi entusiasta. Vittoria assoluta.
- bene, passa dunque il decreto-legge sul trasferimento di stanza. - disse in tono solenne Martina.
Finimmo di mangiare, le ragazze entrarono e si stirarono sul divano. Io spostai a fatica il pesante ombrellone per farmi ombra e rimasi lì sdraiato sull’erba con i piedi a mollo, con della buona musica di sottofondo. Però dopo una mezz’oretta involontariamente mi addormentai. Mi svegliai leggermente intontito perché il sole spostandosi adesso era sulla mia faccia. Mi tuffai e rimasi una decina di minuti in acqua, poi uscii e dopo essermi asciugato, entrai in casa. Vidi che le ragazze non erano né in salone né in cucina, così salii le scale. Scorsi l’ora sull’orologio a parete che era messo alla fine delle scale, segnava le 16.12. Mi addentrai nel corridoio, non erano nelle prime due stanze, quelle che in origine avevamo preso io e Martina, poi vidi che non erano neanche in bagno; ne approfittai per fare pipì. Appena finii, uscii e continuai la ricerca. Le trovai nella stanza immediatamente successiva al bagno, stavano sistemando la camera e le lenzuola, effettivamente il letto era gigantesco, ci si poteva stare in cinque; vi era uno un gigantesco armadio alla destra del letto, sulla sinistra un grande specchio e di fronte al letto un mobile con la tv.
- wow, mica l’avevo capito! Non sapevo li facessero così grandi. -
- te l’avevo detto che questo sarebbe andato bene. - S
- sì, è pure morbidissimo. - aggiunse Martina buttandosi sul letto. La scena era meravigliosa, lei nuda, e ora abbronzata, stesa sul letto bianco, creava un bellissimo contrasto. Le aiutai a sistemare la stanza e a “fare il trasloco” dei bagagli.
- ma avevi programmi di andare a ballare questo week end? - chiesi a Sara.
- no, neanche per idea, non vado a ballare in discoteca da un paio di anni ormai. Perché voi volevate fare qualcosa? -
- zero, a me va benissimo rilassarmi qui. -
- sì anche io, mi va più che bene divertirci fra noi. - concluse Martina.
- benissimo allora, in realtà forse domani sera dovrebbe venire una mia amica a dormire qui. Per voi è un problema? -
- ma ti pare, poi è casa tua, lo puoi dire a chi vuoi. - concordammo io e mia sorella.
- l’unica cosa è decidere come comportarci con lei, cioè spesso io e lei abbiamo preso il sole nude quando non c’erano i miei, quindi per lei non credo sia un problema ma glielo chiederò. Per voi invece? Vi va bene stare così anche con lei? -
Ovviamente per me nessun problema, un’altra ragazza da ammirare - pensai, ma lo stesso fu per Martina che non si oppose.
- siete meravigliosi, allora le scrivo. Dai così domani sera ci divertiamo per bene. - concluse Sara.
Finito di sistemare uscimmo dalla stanza per dirigerci in piscina. Ma Sara si fermò in bagno per fare pipì, e non chiuse la porta. Allora mi fermai per aspettarla e con la scusa guardarla urinare, ma stavolta mi eccitai - va’ a capire se mi si stava sviluppando un nuovo fetish (spero di no) o semplicemente ero stato troppo tempo senza erezioni -, Martina si fermò accanto a me a osservare Sara. Lei si accorse dei nostri sguardi sempre più lascivi, e alla fine mi disse con un ghigno:
- vieni, avvicinati, ieri sera ti ha aiutato Marti, ora tocca a me. -
Incredibilmente capii al volo e non mi parve vero, Sara mi avrebbe fatto una sega! Subito seguii il suo consiglio e mi posizionai di fronte a lei, ancora a gambe aperte e con la vagina che gocciolava. Ed ecco che mi prese il cazzo con la su mano sinistra, gli fece scivolare su della saliva e iniziò a segarmi, scappellandomi. Era meraviglioso, ed era bravissima, lo faceva delicatamente poi lasciava il pene e massaggiava le palle e poi riprendeva un po’ più veloce. Dopo poco chiamò Martina che evidentemente si stava sditalinando.
- dai, vieni qui vicino, siediti sul ripiano del lavandino. -
E lei eseguì immediatamente. Si sedette sul ripiano del lavandino, sdraiandosi di schiena e praticamente mise la vagina a meno di mezzo metro dalla faccia di Sara e riprese a lavorare di dita.
In pratica il bagno era strutturato così: sulla destra vi era il grande box doccia, di fronte il gabinetto, sulla destra il bidet e sulla sinistra tutto il piano con il lavandino, era uno di quelli con cassetti sotto e sopra, attaccato alla parete e a terra, quindi vi era anche un piano dove erano poggiati oggetti da bagno come asciugamani, saponi e sali. Insomma sedersi era sicuro e vi era lo spazio per farlo.
Quindi Sara mentre segava me con la sinistra, con la mano destra si portò sulla figa di Martina, spostò le sue di mani e vi mise la propria, così iniziò a masturbare pure lei. Martina non si oppose, era la prima volta che le vedevo toccarsi a vicenda, ma forse era già successo, forse stamattina mentre la depilava, chissà. Mia sorella ansimava sempre più forte e liquidi iniziavano ad uscire dalla sua vagina, aspettavo solo che squirtasse, in quel caso mi avrebbe preso in pieno e la cosa mi faceva impazzire.
- sì! Sara più veloce! Oddio, così, sì! Ti prego! -
Sara improvvisamente aumentò la velocità e si avvicinava con il viso al mio cazzo duro, iniziavo a sentire il suo respiro caldo. “Ti prego prendilo in bocca” pensai. Di colpo Martina ci squirtò addosso, Sara si bagnò tutta la faccia, io solo il fianco sinistro. Ma ormai ero quasi arrivato, presi il viso di mia cugina fra le mani e la baciai, le continuò ancora più veloce.
- vengo! - urlai interrompendo il bacio.
Mentre le nostre lingue si colpivano a vicenda e di tanto in tanto le leccavo le guance piene di squirt, le sborrai nuovamente sulle tette, ma stavolta fu molta di più. Il mio sperma bianco le aveva ricoperto il seno e con calma iniziava a scendere verso la figa, io mi scostai e mi sedetti a terra mentre lei, con due dita, raccoglieva la sborra e se la portava alla bocca, per poi mangiarla.
- adesso però mi devo lavare - disse con tono fintamente seccato, ma in realtà le si leggeva in faccia la soddisfazione di averci fatto venire su di lei.
- se vuoi ti lavo io, insomma prevalentemente la colpa è mia. - improvvisai, avevo una voglia matta di toccarla.
- sì anche io, praticamente ti ho fatto la doccia. - si unì Martina ridendo.
- grazie, siete meravigliosi. Allora entriamo in doccia. - incredibilmente avallò questa nostra richiesta.
Entrammo nel box doccia, lei si piazzò sotto il soffione e aprì l’acqua, io e Martina ai suoi fianchi (dx e sx) iniziammo allora a percorrere con le mani il suo corpo, accarezzandolo; Sara portò il suo braccio intorno alla mia schiena e mi avvicinò a sé. E fece lo stesso con mia sorella. Partii dalla spalla destra e poi scesi sul seno e glielo palpai, stessa cosa fece Marti, poi continuammo verso l’addome e con l’aiuto del doccino gli levai il mio sperma di dosso e aiutai mia sorella a fare lo stesso; posai il doccino e continuai a scendere, arrivai prima sul culo, anche qui lo strinsi dolcemente con una mano, misi l’altra sulla sua figa. Mi toccai con la mano di Martina, entrambi allora iniziammo a masturbare Sara. Entrambi giocavamo con le dita sulle sue grandi e piccole labbra, le massaggiavamo e nel frattempo iniziai, preso completamente dalla situazione, a baciare e leccare il suo seno; in quel momento mia sorella mi prese l’indice sinistro e insieme al suo dito lo portò all’interno della vagina di Sara. Era morbida e calda, l’acqua facilitava l’ingresso, e così cominciò l’entra ed esci, prima delicatamente per poi prendere velocità e spingere in dentro le nostre dita. Sara non si teneva più, tra gemiti e urla di piacere iniziò a tremare e poi a squirtare.
- sì vi prego! Continuate! Sì cazzo! -
Continuammo un altro paio di minuti e poi Martina tirò fuori le dita, si staccò dal seno di Sara e mi spinse a guardarla, prese il suo dito e se lo portò alla bocca, lo leccò sensualmente e con gusto. La imitai, mi leccai il dito e così anche gli umori di Sara, il suo sapore entrò in me. Sara si accasciò a terra e scoppiò a ridere divertita, ci invitò a sederci mentre chiudeva l’acqua.
- siete due matti, siamo dei matti. Ma voi a casa mica facevate queste cose? -
- purtroppo non ci era mai passato per la testa, quindi no. - io.
- venite qui. - e così facendo ci baciò, prima Martina, facendomi così salivare, e poi toccò a me, allora infine baciai la mia sorellastra. Ci rialzammo e, una volta asciugati, andammo finalmente in piscina.
Ci stirammo sul prato, in modo un po’ strambo: io ero al centro, ai miei lati le ragazze perpendicolari a me, mi misero i piedi sull’addome, praticamente formavamo una specie di croce. Restammo così fino al tramonto, a rilassarci e riposarci ascoltando musica e canticchiando di tanto in tanto.
- beh, che volete mangiare? - S
- per me va bene tutto. - io
- di nuovo panini con salumi? - M
- ma sì, perché no? - io
- d’accordo, allora domani sera barbecue dato che viene pure Mady. - S
Il cielo era rosso fuoco, guardai le ragazze: i loro corpi avevano un colore spettacolare, colpiti dagli ultimi raggi del sole, erano quasi arancioni. D’istinto portai le mani sui loro piedi e iniziai ad accarezzarli e massaggiarli, chiesi loro se le stessi infastidendo, negarono e anzi Sara portò il suo destro sulle mie palle e iniziò a massaggiarle. Il cazzo mi si indurì immediatamente, e allora Martina portò i suoi piedi sul mio pisello, lo mise in mezzo alle sue suole e iniziò a giocarci toccando spesso con le dita il glande. Rimasi con solo il sinistro di Sara in mano.
- beh l’hai detto tu che ti piacciono i nostri piedi, ti accontentiamo. - si giustificò Martina e così iniziò a segarmi sul serio coi suoi piedi. E allora mi rilassai e lasciai far loro, dopo poco si scambiarono e Martina si alzò e si posizionò su di me ed esclamò: Per favore, leccami.
E così si abbassò e mi si sedette in faccia e io mi ritrovai la bocca sulla sua figa. Stavo assaggiando la figa di Martina! Uscii la lingua e assaporai per bene tutto, dalle labbra all’interno, lei si bagnava e iniziavano a colarmi e ad entrarmi in bocca i suoi liquidi, poi utilizzai anche le mani e iniziai a stimolarle il clitoride, la combo la fece gemere fortissimo, portò le sue mani sui miei capelli e mi spinse la faccia ancora di più verso la sua figa. Nel frattempo, Sara continuava a segarmi coi suoi piedi sempre più veloce. Martina mi squirtò in bocca e io venni sui piedi di Sara; lei mi chiamò, Martina si spostò stirandosi accanto a me e poggiandomi i suoi piedi in faccia, li spostai un attimo e così potei vedere Sara che si leccava la mia sborra dai suoi piedi in una posa da contorsionista. Poi si buttò in acqua mentre io baciavo i piedi di Martina e lei, senza alcun preavviso fece lo stesso con i miei dicendo: ma sai che anche tu hai dei bei piedi! Apprezzai e lasciai fare, era piacevole.
Che vacanza incredibilmente stupenda!
Ore 23.21
Avevamo mangiato con calma, l’avevamo fatto vedendo il film “Cattivi vicini”, e una volta finito guardammo anche il 2. Sara era seduta su una poltroncina, io e Martina sul divano, o meglio Martina si era stirata sul divano e io su di lei e poggiavo la testa sulle sue morbide tette.
Finito anche l’altro film restammo con la tv spenta, lì a non fare niente. Dopo poco d’istinto iniziai a baciare il seno a Martina, lo feci delicatamente e con dolcezza, con amore. Lei, nel frattempo, mi accarezzava la testa scompigliandomi i capelli, poi mi invitò a salire di poco, e allora ci baciammo. Il contatto bagnato con la sua lingua mi eccitò e mi diventò duro, involontariamente iniziai a strusciarmi sul suo monte di venere. Sara allora mise in tv un porno e iniziò a masturbarsi mentre io e Martina amoreggiavamo. Orgasmò quasi subito e venne con grandi gemiti, poi ci raggiunse con la figa ancora bagnata, vide che eravamo molto presi tra l’abbraccio e i baci, credo che si ingelosì un poco perché mi prese il cazzo in mano e iniziò a ciucciare una tetta a Martina. Poi si staccò e ci invitò ad andare con lei in doccia per lavarci e poi in camera. Volevo segarmi, o che magari facessero loro qualcosa. Dovevo aspettare.
E così prima andammo in bagno dove ci lavammo massaggiandoci, dandoci carezze, baciandoci e con le ragazze che improvvisarono una danza sensuale sotto l’acqua. Ma nessuno si masturbò. Ci asciugammo, io più in fretta e andai in stanza a stirarmi sul mega letto, poi mi raggiunse Martina e infine arrivò Sara, entrambe avevano perso più tempo per asciugarsi i capelli. Si stirarono accanto a me, ai miei fianchi, io con le braccia larga e loro avevano poggiato la testa su di esse. Martina iniziò a baciarmi il braccio sinistro, Sara partì dal collo e scese subito, sempre più giù e cominciò a baciarmi sul cazzo, ancora moscio. Lo prese in mano e baci dopo baci, mentre massaggiava le palle, il cazzo mi si indurì, allora se lo mise in bocca. Era la prima volta che una ragazza mi faceva un pompino, sentii la sua lingua colpire il mio pene, lo leccava, entrava e usciva dalla bocca, lo baciava e se lo rimetteva dentro, giocandoci con la lingua. Martina, nel frattempo, dopo un bel succhiotto e un limone, scese anche lei, e così venne il suo turno. Prese in mano il mio pisellone tutto bagnato dalla saliva di Sara e dopo averlo accarezzato se lo mise in bocca. Non ci volevo credere, Martina, la mia sorella adottiva, con cui sono cresciuto negli ultimi otto anni e ormai consideravo mia sorella, mi stava spompinando. Era un sogno perverso e depravato. Leccava e baciava, giocava anche lei con la lingua, me lo scappellava e mi stimolava con il pollice il frenulo e con la lingua girava intorno al glande. Anche la sua saliva colava fino alle palle mischiandosi a quella di Sara. Lei si alzò, si avvicinò ad un comodino, aprì un cassetto e tirò fuori un pacchetto arancione. Inizialmente non lo vidi bene, poi si avvicinò.
- beh, credo possiamo andare definitivamente oltre. - disse sventolando dei preservativi.
Restai con la bocca aperta, poi mi comparve un ghigno. Avrei scopato mia cugina e mia sorella! Era una situazione fuori di testa!
Martina le porse la mano e lei gliene appoggiò uno sul palmo. Lo aprì e me lo mise.
- ora, con chi vuoi farlo per la prima volta? - mi chiese Marti.
Le guardai, non sapevo cosa rispondere.
- m-ma sarebbe anche per te la prima volta? - le chiesi.
- praticamente sì, il dildo non penso conti - mi rispose ridacchiando. E allora scelsi.
- con te, voglio farlo con te per prima. Magari tu - dissi rivolgendomi a Sara - mi aiuti a farlo entrare.-
- ma certo, non vi preoccupate, io faccio il secondo turno. Dai Marti mettiti su di lui. -
E così Martina mi si stirò sopra, il suo viso a pochi centimetri dal mio, i nostri occhi che si studiavano emozionati, stavamo per fare sesso, l’atto d’amore d’eccellenza tra chi si vuole bene. Ci baciammo e mentre le nostre lingue giocavano, Sara riprese in mano il cazzo e dopo averlo segato un po’ e strusciato sulla figa di Martina, lo ficcò dentro. Fu strano. Era abbastanza stretta, a lei scappò un urletto, a me un sospiro di sforzo.
- beh, è dentro, non siete più vergini complimenti! Ora muovetevi però - ci disse Sara.
Allora iniziai a muovermi, il cazzo entrava e usciva dalla sua figa, io ansimava, lei andava di gemiti.
- più forte, spingi di più - mi disse, eseguii. Andai più veloce e con un po’ più di forza, volevo farla venire. Lei si alzò poggiandomi le mani sui fianchi e cominciò a muoversi lei. Urlava di piacere e godeva come una matta, squirtò sul mio addome che ora era tutto bagnato. Accanto a noi Sara si masturbava perdendo liquidi, ad una certa si mosse, prima venne a posizionarsi sulla mia faccia, e così mentre Martina mi cavalcava io leccavo la figa a Sara, e la mia faccia era tutta bagnata. Dopo poco disse di fare cambio, e così fu. Martina tremante, mi si mise inizialmente accanto, poi mi chiese: ma leccheresti anche me? E io la invitai a sedersi sulla mia faccia. Sara cambiò la posizione, adesso mi dava le spalle, vedevo il suo bellissimo culo ballare sul mio cazzo, fare su e giù. Andammo avanti solamente altri cinque minuti, Sara mi squirtò addosso e si levò dal mio cazzo svenendo sul letto. Martina allora si fiondò nuovamente sul mio pisellone, sfilò il preservativo e se lo rimise in bocca. Mentre succhiava mi guardava, aumentò la velocità.
- Marti vengo! Ci sono! -
- alzati e vienimi in faccia. – mi incitò lei.
-sicura? - chiesi con tono strozzato.
-Sì, veloce! -
E allora mi alzai, lei prese in mano il cazzo e iniziò a segarlo. Guardavo lei che mi fissava, guardavo Sara che si era alzata e messa accanto a Martina. Finalmente venni, schizzai sui loro bei visini, entrambe con la bocca aperta e lingua fuori, ne finì diversa al loro interno. Entrambe inghiottirono.
Per Sara non era la prima volta e cominciò a leccarmi nuovamente per pulirmelo, Martina invece ebbe un’espressione un po’ infelice, e mi fece ridere.
- ma se non ti piace mica devi inghiottire per forza. -
- nono, è che è la prima volta che assaggio la sborra. L’impatto è strano, ma non mi dispiace, dopo tutto è la tua. – concluse facendomi un occhiolino malizioso.
Questa sua dichiarazione mi fece sciogliere, mi abbassai e abbracciai entrambe. Poi loro andarono a lavarsi il viso in bagno, io mi accoccolai sul letto. Tornarono e dormimmo di nuovo tutti insieme.
scritto il
2024-03-20
3 . 1 K
visite
1 2
voti
valutazione
5.6
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.