La vacanza in cui mi innamorai di tre bellissime ragazze pt.4
di
Signor Holden Corelli
genere
incesti
Perdonate la lunga assenza, ma non so perchè in questi mesi non mi si apriva il sito, cosa che potrebbe riaccadere per chi sa quale motivo. Intanto godetevi il continuo du questa mia perversione.
Giorno 4 - Giovedì
Mi svegliai quando i raggi del sole, attraverso le fessure della serranda, mi colpirono la faccia. Tesi il braccio sinistro e cercai con la mano il cellulare per vedere l’ora, erano le 11.23. Poi mi voltai dall’altro lato e vidi Martina che dormiva stirata per lungo, con il volto tendente a destra e il suo collo pronto ad essere baciato. Ma mi trattenni, mi sembrava in quel momento esagerato, quasi fossimo dei fidanzati. Mi limitai ad osservare il suo bellissimo corpo e poi, cercando di non far rumore, uscii dalla stanza e scesi giù. Solita routine: mangiai una brioche, bevvi del succo, mi diressi in piscina e mi misi al sole ascoltando della musica con le cuffiette. Dopo mezz’oretta, credo, arrivò anche Sara. Martina era una dormigliona, stavolta non saremmo andati a svegliarla.
- ti sei divertito ieri sera? - mi domandò dopo un po’ Sara.
- beh, è stato molto divertente, e piacevole. -
- lo credo bene, anche io mi sono divertita, è stata la prima volta che qualcuno mi vedeva mentre mi masturbavo. Mi sono sentita libera e super eccitata. -
- lo stesso vale per me, essere nudi e aver fatto queste cose mi ha fatto sentire spensierato. E poi aver fatto tutto ciò con voi, è stato sia eccitante che bello, cioè vi voglio proprio bene e questo entrare in intimità è veramente emozionante. -
- sono felice dai, pensavo stamattina ci sarebbe stata un po’ di tensione e invece… certo non so Martina come la vivrà. -
-ma credo bene, pensa che ha voluto dormire insieme a me, solo dormire eh, a volte pensi ad altro. -
- ma no, ti pare. Che carina lei, un tesoro. Facciamo una cosa allora, rompiamo tutti i tabù, poi lo dico a lei quando si sveglia. Nuova regola: quando abbiamo voglia di masturbarci, lo si fa; non importa se siamo qua fuori, in cucina, in salone o in bagno, d’accordo? -
Sara mi spiazzò con questa “regola”, volli capire meglio.
- cioè nel senso che se tra venti minuti mi viene duro posso segarmi di nuovo davanti a voi mentre vi guardo e viceversa? -
- esattamente, l’abbiamo già fatto, non vedo perché in questi giorni non dovremmo replicare. Però ci vuole una votazione con approvazione all’unanimità, quindi aspettiamo Marti. -
- va bene, allora voglio proporre un decreto-legge anche io - risi alla battuta stupida che feci, ma mi piacque. Sara sorrise ma mi perculò, giustamente.
- serio? Un comico nato - ma poi rise anche lei.
- grazie, allora io propongo anche di farci le docce tutti insieme. È una mia fantasia che mi piacerebbe si realizzasse. Che dici? -
- ma sì, nessun problema. Vediamo se anche Martina avrà qualcosa da proporre. -
E così, deciso il da farsi, ci buttammo in piscina. Martina non tardò ad arrivare, forse svegliata dai nostri tuffi e dalla musica, anche se lei negò di essersi svegliata a causa nostra. Sara spiegò allora cosa era stato discusso poco prima e fu d’accordo nelle votazioni, entrambi i decreti-legge passarono con tre voti favorevoli su tre. Poi anche Martina ne propose uno: voleva che di tanto in tanto, quando ne avessimo voluto voglia e piacere, che ci abbracciassimo e baciassimo per dimostrare che il nostro affetto andava oltre alle nostre nudità, che fosse un amore sincero. Anche questo DDL fu approvato.
Li scrivemmo su un foglio che fu appeso in salone.
- aspetta - dissi a Sara -ma tipo non devono venire le donne delle pulizie? -
- cazzo hai ragione, vengono domani giusto? Allora lo appendiamo domani, quando saranno andate via. -
Concordato questo, aggiungemmo che ogni giorno se ci fosse venuto in mente un altro DDL se ne sarebbe discusso e votato.
Si era fatta ora di pranzo e stranamente non avevo avuto ancora erezioni. Andammo a preparare il pranzo, solita pasta con il pomodoro e poi nuovamente liberi. Io mi misi a giocare alla play e dopo un po’ si unirono anche le ragazze e giocammo un po’ insieme. Martina si sedette a terra sul tappeto e Sara si mise sul divano accanto a me e si stirò poggiando i suoi piedi sulla mia coscia destra, dopo pochi minuti ecco che il mio pisello divenne duro, lei sorrise e scherzò:
- lo vedi che sei feticista? Ti ho poggiato i piedi e ti si è rizzato subito. -
Martina si voltò a guardarmi, io mi difesi:
- ma ovvio, mi metti i piedi a due centimetri dal cazzo, cosa vuoi succeda. Occhio che ti faccio gol. -
Sì, stavamo giocando a Fifa, e aveva tre controller e così stavo sfidando le ragazze. Se la cavavano bene, del resto Martina l’avevo allenata io.
- non hai voglia di masturbarti? - mi chiese sempre Sara.
- sì ma non qui, avevo intenzione di segarmi fuori, appena finiamo la partita -
- penso che ti seguirò. Masturbarci alla luce del sole sarà eccitante -
Continuammo a giocare altri cinque minuti, poi prendemmo delle birre e uscimmo fuori. Io mi buttai in acqua e le ragazze si stirarono sull’erba a prendere il sole. Io mi toccavo di tanto in tanto, per tenere il pene in erezione. Dopo un po’ Sara si alzò e si mise davanti a Martina, si abbassò e prendendola alla sprovvista la baciò. La scena mi portò a segarmi definitivamente, le loro bocche attaccate, i piedi di Martina tesi, Sara seduta su di lei, tutto portò alla voglia di toccarmi e sborrare davanti a loro. E allora, come da accordi, uscii dall’acqua e mi avvicinai a loro, anche io volevo baciare Martina. Continuai a segarmi dopo essermi seduto accanto a loro, Sara poi si scostò, si sedette subito dopo Martina con il culo sull’erba e iniziò a masturbarsi e a fare gemiti di piacere (Ah! Che bello! Sì, guardatemi!). Mi accorsi che Martina si era eccitata e aveva portato la mano destra sulla figa, allora io le presi la sinistra e la guardai negli occhi sorridendole, e le chiesi se potessi baciarla, ma fu lei a baciare me. Così mentre mi baciava io continuavo a segarmi, poi si scostò sorridendo e si stirò mettendosi un dito all’interno della figa senza muoverlo, rimase così per un bel po’, con quel bellissimo sorriso in volto. Sara nel frattempo era già venuta due volte e stava continuando a sditalinarsi spostandosi sul bordo della piscina e squirtando in acqua, allora io mi tuffai e mi misi di fronte a lei, pronto a essere schizzato. Ma ciò non accadde perché dopo due minuti lei venne urlando fortissimo e si stirò sul prato sfinita.
- cazzo! Meraviglioso! Perché ti sei messo davanti a me? Volevi il mio squirt in faccia? -
-sì cazzo. La prossima volta lo voglio tutto in faccia. –
- che pervertito – disse con un sorrisetto – d’accordo, mi piace l’idea di vederti bagnato dai miei liquidi. -
Dopo cinque minuti fu il mio turno mentre le incitavo a guardarmi, e entrambe si misero ad osservarmi tenendo le gambe aperte, ma io le guardavo in viso, volevo guardarle mentre loro vedevano me in quel momento; così sborrai in piscina, loro sorrisero e poi si tuffarono in acqua, io rimasi lì a galleggiare sfinito. Era stato magnifico.
Uscii con calma e mi piazzai sotto l’ombrellone a rilassarmi, dopo poco mi raggiunse Sara con un altro lettino e si sdraiò accanto a me, ma nel farlo mi prese la mano destra e me la strinse nella sua e così restammo mano nella mano, lì all’ombra a non far niente, a goderci quel pomeriggio caldo di fine luglio. Martina si accorse che eravamo sotto il grande ombrellone e ci raggiunse. Così, tutta bagnata, si mise alla mia sinistra ma non mi prese la mano. Le sue mani infatti furono subito impegnate, le mise sul suo grande seno e si strizzò le tette facendo un gemito di piacere che catturò la mia attenzione, e così fu il suo turno di masturbazione. Sara rimase impassibile, o meglio non fece nulla di sessuale ma si limitò a sorridere ai gemiti di Marti. Io con la bava alla bocca mi girai a guardarla. Era seduta con il sedere a terra e le gambe aperte, e l’indice e il medio della sua mano destra facevano avanti e indietro e continuava ininterrottamente ad alternare la penetrazione con dei massaggi sul clitoride. Per me era tutta scuola, la stavo ammirando in tutta la sua bellezza e con il mio pisellone lì che aspettava nuovamente di esplodere, così dopo un po’ iniziai anche io a segarmi ma delicatamente, non volevo venire subito. Mia sorella andò avanti per quasi una ventina di minuti, squirtò un paio di volte e finì tutto in piscina, lei era completamente sudata, delle goccioline erano sparse per tutto il corpo: sulla fronte dove vi erano attaccati dei capelli bagnati, sul naso, sulle tette completamente bagnate, sull’addome, sulle gambe e sui piedi ma qui erano un mix tra sudore e squirt. Si accorse che la stavo guardando.
- Ah! Sì! Vengo, vengo! Guardami, guarda la tua sorellina che squirta! Dimmi che sono bella! -
- oh cazzo, sì che sei bella! Sei uno spettacolo! Continua per me! -
Osservandola così da vicino iniziai a segarmi più velocemente, mi prese la perversione più totale e mi venne voglia di leccarla tutta, di percorrere tutto il suo corpo con la lingua, assaporare la sua pelle e i suoi aromi e umori. Immaginando questa deriva folle e super perversa sborrai sul prato, uno schizzo che arrivò fino in piscina proprio mentre Martina squirtava di nuovo, i nostri fluidi si mischiarono involontariamente. Io stanco mi sdraiai nuovamente, Martina continuò e venne ancora una volta, per l’ultima volta perché poi si sdraiò a terrà distrutta e sorridente. Mi voltai verso Sara e notai che la sua figa era completamente bagnata e che si stava leccando le dita, forse mi ero concentrato troppo su mia sorella e mi ero perso qualcosa. Il pomeriggio proseguì molto tranquillamente, verso le 19 ci facemmo un ultimo bagno tutti insieme e decidemmo il programma della serata: ordinare pizze a domicilio, vedere nel frattempo un film e poi improvvisare.
Ore 21.49
Mangiammo le pizze guardando Borat in tv, ci divertimmo parecchio, ridevamo di gusto. Finito il film Sara si collegò con youtube e mise della musica, nell’attesa di capire cosa fare.
- Beviamo un altro po’, così tanto per sorseggiare qualcosa. - ci chiese.
- ma sì, io un paio di birre me le faccio volentieri. Ma facciamo un gioco da tavolo? - risposi.
- bella idea, ma ho solo uno di cultura generale e Monopoly, cosa facciamo? -
- indifferente, anche Monopoly se a voi va bene- mi esposi io, le ragazze appoggiarono l’idea.
Così giocammo e bevemmo con molta calma e tranquillità. Verso le 23.15 circa smettemmo di giocare, prevalentemente perché ne avemmo abbastanza anche se forse il vero motivo è che io e Sara eravamo ad un passo dalla bancarotta.
- va bene io dichiaro bancarotta. - S
- e io pure, bella Marti, brava. - mi complimentai con mia sorella.
- grazie, grazie, è meraviglioso ricevere i vostri soldi. - disse lei tutta contenta.
- direi di temporeggiare fino a mezzanotte e poi magari ci facciamo un bagno? - S
- ma sai che non mi dispiace, tanto fa caldo. - M
Io mi accodai tranquillamente.
- ma Robi, ce le fai vedere le foto che ci hai fatto ieri sera? - S
- ah sì certo, ecco. - e porsi loro il cellulare, dimenticandomi dei selfie - ma in realtà non le ho neanche riviste. Le guardo con voi. - e mi misi accanto a loro.
Mentre Sara scorreva le foto mi eccitai, il che è strano riflettendoci perché le vedevo nude costantemente ma attraverso le foto la cosa mi stuzzicava di più. Ogni tanto dicevano “questa è bella”, “qua sei venuta benissimo”, “peccato non le può vedere nessuno ma qua siamo bellissime”, fino a quando arrivarono le ultime due foto ed entrambe mi guardarono come a dire “sul serio?”, io sorrisi e dissi che mi sembrava brutto non far parte delle foto, era palesemente una scusa ed entrambe lo capirono mettendosi a ridere. Martina però avanzò delle idee.
- ma se vuoi, possiamo rifarle con te, tanto sei già arzillo. -
L’idea mi eccitò e accettai.
Ed ecco che posizionammo il telefono e impostammo l’autoscatto: la prima serie di foto la facemmo tutti seduti sul divano, io in mezzo col cazzo duro, Martina alla mia sinistra con le gambe aperte e Sara sulla destra con la stessa posizione, subito dopo un altro paio con i loro piedi addosso a me, Martina mi mise il suo sulle labbra; poi ci alzammo e io mi tenevo il pisello con la mano come se mi stessi segando, loro davano il culo alla fotocamera; infine facemmo dei selfie e fu difficile far rientrare tutto nelle foto ma ci riuscimmo. Io ebbi un’altra sparata delle mie.
- ma posso fare foto solo ai vostri piedi, per favore? Così quando questa vacanza finirà potrò comunque segarmi con voi- entrambe mi guardarono con un ghigno ma accettarono senza problemi, così si misero in posa e io scattai (e forse sì, stavo diventando veramente feticista e sempre più perverso).
- grazie, siete due tesori. Ora credo mi segherò se non vi dispiace perché mi sta esplodendo il cazzo.-
- vai tranquillo, mi stavo eccitando anche io, ti farò compagnia. - mi appoggiò Sara e mise un porno in tv per riscaldare ancora di più l’ambiente.
- anche io ho voglia, ci sediamo qui sul divano e ognuno fa ciò che vuole? - chiese Martina, noi accettammo.
Così ci sedemmo e io iniziai a far su e giù con la mano, le ragazze cominciarono ad avere piacere e io ero felicissimo di aver instaurato questa libertà e questa intimità con loro. Prima venne Sara e dopo poco Martina, a me mancava poco. La mia sorellastra se ne accorse, si girò verso di me per guardarmi e così fece Sara, Martina però mi spiazzò con quello che disse.
- alzati e vieni su di me, per favore. -
Mi fermai in tempo, la guardai: si stava mordendo il labbro e non smetteva di guardami il cazzo, le chiesi se fosse sicura, mi rispose affermativamente. Allora mi alzai e quando mi voltai verso il divano vidi che Martina si era messa con la schiena sdraiata sul divano, teneva le sue gambe leggermente alzate e mi mostrava tutta la sua figa bagnata e aperta, accanto a lei si era posizionata anche Sara che era seduta sulle ginocchia e con la schiena eretta a mostrami il seno, entrambe avevano le dita dentro le loro fighe.
- beh vieni anche su di me a questo punto. - mi disse Sara.
E allora intensificai il lavoro e dopo qualche secondo sborrai. Il liquidò andò prima su Martina, sulla sua pancia e su parte della gamba destra, poi mi mossi leggermente per prendere anche Sara e le venni sulle tette e sull’addome. Sborrai tanto nonostante le seghe del pomeriggio e il liquido biancastro era cosparso sul loro corpo. Stanco mi inginocchiai, e Martina, ormai con qualsiasi libertà di perversione, mi porse il suo piede sinistro sulla bocca e mi invitò a baciarlo, e così feci. Mentre baciavo e leccavo il suo piede vedevo Sara che passava l’indice destro tra le tette, raccoglieva il mio sperma e poi se lo portava alla bocca assaporandolo di gusto. Mi guardò e sorrise.
- beh direi che al posto del bagno in piscina possiamo andarci a fare la doccia insieme, che dite? -
Annuii mentre prendevo con la mano il piede di Martina e dandogli un ultimo bacio lo portavo a terra. Ormai la depravazione si era impossessata di noi, e di me soprattutto.
- aspettate, posso farvi le ultime due foto così come siete? -
- cioè con la tua sborra tra le tette? - disse Sara con un tono divertito - fai pure. -
E così ripresi il cellulare e con loro nuovamente in posa con addosso il mio sperma scattai le ultime foto. Stavolta vollero vederle subito e una volta finito di guardarle mi diedero entrambe un bacio sulla guancia. Poi finalmente salimmo le scale per andare a lavarci.
Entrammo in bagno uno alla volta, io fui il primo ad entrare nel box doccia, Sara fece prima pipì e poi entrò in doccia e così fece pure Martina, stavolta sentirle urinare non portò a nessuna reazione. Aprii l’acqua e uscì sia dal doccino che dal soffione, così a turno ci scambiavamo di posto. Iniziammo ad insaponarci, ognuno per proprio conto ma farlo tutti insieme contemporaneamente era molto bello, sembravamo in un harem, io con le mie due mogli. Fantasia portami via. Passandomi le mani sul cazzo questo crebbe nuovamente, ma ormai non provavo più imbarazzo, anche perché sarebbe stato strano il contrario. Mentre ci scambiavamo di posto con Sara le sfiorai col pene, per sbaglio, il culo.
- oddio ma è durissimo, è la prima volta che ci tocchiamo per sbaglio ahah. - la buttò sul ridere ma apprezzai il complimento, in effetti non ci eravamo mai toccati laggiù; nel frattempo aveva finito ed era uscita fuori il box doccia per asciugarsi. Quando mi girai verso Martina la vidi che mi guardava laggiù, e io involontariamente iniziai a fissarle le tette. Mentre mi stavo sciacquando ecco che lei mi parlò.
- ma Robi… s-senti, ti dispiace lavarmi la schiena? -
- niente affatto, faccio subito. -
E così iniziai a insaponarle la schiena, e man mano scendevo ma mi fermai poco prima della zona del sedere. Massaggiavo e insaponavo.
- Pu-puoi scendere se vuoi. -
Eseguii, e iniziai a palparle il culo, quel meraviglioso e soffice sedere. Poi lei si girò di scatto e mi chiese un altro favore.
- m-ma ti dispiace lavarmi le tette? -
Lì per lì restai fermo non capendo. La mia sorellina mi aveva chiesto di lavarle le tette. Non persi l’occasione e annuendo iniziai delicatamente a palparle il seno, quel grande e morbido seno. Fu bellissimo, era la prima volta che toccavo delle tette e mai avrei pensato fossero le sue le mie prime. E quindi con le due mani massaggiavo e insaponavo e lei mi guardava negli occhi e si mordeva il labbro inferiore.
- ma se vuoi… posso lavarti il sapone di dosso. - mi chiese dolcemente e con una tenerezza irreale.
- s-se ti fa piacere - risposi con la voce spezzata dall’erotismo che aumentava. Ed ecco che iniziò a percorrere con le sue delicate mani il mio corpo, dalle spalle man mano scendeva verso l’addome, mediamente atletico il mio, ma le sue mani non si fermarono e arrivarono sul pube. La guardai e lei mi sorrise, scese ancora e mi prese il cazzo fra le mani. Istintivamente mi girai verso Sara: ci stava guardando e si stava masturbando, allora decise di tornare dentro con noi e si mise alle mie spalle, mi avvolse in un abbraccio da dietro e sentii il suo seno schiacciato sulla mia schiena. Martina nel frattempo aveva iniziato a segarmi, mi toccava le palle e le massaggiava, continuava a fare su e giù.
- È… è particolare il tuo cazzo. - mi sussurrò all’orecchio Sara - non si scappella del tutto, lo fa solo se lubrificato per bene o quando vieni, ma godi lo stesso così? -
- secondo me sì - rispose per me Martina, mentre continuava a segarmi delicatamente, come se stesse studiando il mio pisellone- la pelle che fa su e giù credo stimoli il glande. -
Concordai. Iniziò ad aumentare la velocità, Sara da dietro mi baciava sul collo e mi leccava il viso, si strisciava sulla mia schiena, e faceva lo stesso con la sua figa sul mio culo.
- più veloce Marti! - le dissi.
Non ci vidi più, baciai Martina che aumentò così ancora la velocità e non riuscii più a trattenermi. La spostai appena in tempo e così schizzai sulla parete e mi lasciai andare addosso a Sara che mi tenne per miracolo. Ero esausto, era stato un giorno intenso, avevo sborrato quattro volte, non ce la facevo più. Finimmo di lavarci tra carezze, baci e abbracci.
Uscimmo dalla doccia, ci asciugammo, o meglio io mi asciugai velocemente, le ragazze persero più tempo nell’asciugarsi i capelli, così mi diressi verso la stanza e mi stirai sul letto. Dopo poco mi raggiunse Martina, voleva ancora dormire con me, così ci sistemammo meglio per avere più spazio. Solo che dopo qualche minuto arrivò Sara, anche lei voleva dormire con noi. In due si stava bene, in tre si stava precisi, ma ci stringemmo e dormimmo così tutti insieme.
Giorno 4 - Giovedì
Mi svegliai quando i raggi del sole, attraverso le fessure della serranda, mi colpirono la faccia. Tesi il braccio sinistro e cercai con la mano il cellulare per vedere l’ora, erano le 11.23. Poi mi voltai dall’altro lato e vidi Martina che dormiva stirata per lungo, con il volto tendente a destra e il suo collo pronto ad essere baciato. Ma mi trattenni, mi sembrava in quel momento esagerato, quasi fossimo dei fidanzati. Mi limitai ad osservare il suo bellissimo corpo e poi, cercando di non far rumore, uscii dalla stanza e scesi giù. Solita routine: mangiai una brioche, bevvi del succo, mi diressi in piscina e mi misi al sole ascoltando della musica con le cuffiette. Dopo mezz’oretta, credo, arrivò anche Sara. Martina era una dormigliona, stavolta non saremmo andati a svegliarla.
- ti sei divertito ieri sera? - mi domandò dopo un po’ Sara.
- beh, è stato molto divertente, e piacevole. -
- lo credo bene, anche io mi sono divertita, è stata la prima volta che qualcuno mi vedeva mentre mi masturbavo. Mi sono sentita libera e super eccitata. -
- lo stesso vale per me, essere nudi e aver fatto queste cose mi ha fatto sentire spensierato. E poi aver fatto tutto ciò con voi, è stato sia eccitante che bello, cioè vi voglio proprio bene e questo entrare in intimità è veramente emozionante. -
- sono felice dai, pensavo stamattina ci sarebbe stata un po’ di tensione e invece… certo non so Martina come la vivrà. -
-ma credo bene, pensa che ha voluto dormire insieme a me, solo dormire eh, a volte pensi ad altro. -
- ma no, ti pare. Che carina lei, un tesoro. Facciamo una cosa allora, rompiamo tutti i tabù, poi lo dico a lei quando si sveglia. Nuova regola: quando abbiamo voglia di masturbarci, lo si fa; non importa se siamo qua fuori, in cucina, in salone o in bagno, d’accordo? -
Sara mi spiazzò con questa “regola”, volli capire meglio.
- cioè nel senso che se tra venti minuti mi viene duro posso segarmi di nuovo davanti a voi mentre vi guardo e viceversa? -
- esattamente, l’abbiamo già fatto, non vedo perché in questi giorni non dovremmo replicare. Però ci vuole una votazione con approvazione all’unanimità, quindi aspettiamo Marti. -
- va bene, allora voglio proporre un decreto-legge anche io - risi alla battuta stupida che feci, ma mi piacque. Sara sorrise ma mi perculò, giustamente.
- serio? Un comico nato - ma poi rise anche lei.
- grazie, allora io propongo anche di farci le docce tutti insieme. È una mia fantasia che mi piacerebbe si realizzasse. Che dici? -
- ma sì, nessun problema. Vediamo se anche Martina avrà qualcosa da proporre. -
E così, deciso il da farsi, ci buttammo in piscina. Martina non tardò ad arrivare, forse svegliata dai nostri tuffi e dalla musica, anche se lei negò di essersi svegliata a causa nostra. Sara spiegò allora cosa era stato discusso poco prima e fu d’accordo nelle votazioni, entrambi i decreti-legge passarono con tre voti favorevoli su tre. Poi anche Martina ne propose uno: voleva che di tanto in tanto, quando ne avessimo voluto voglia e piacere, che ci abbracciassimo e baciassimo per dimostrare che il nostro affetto andava oltre alle nostre nudità, che fosse un amore sincero. Anche questo DDL fu approvato.
Li scrivemmo su un foglio che fu appeso in salone.
- aspetta - dissi a Sara -ma tipo non devono venire le donne delle pulizie? -
- cazzo hai ragione, vengono domani giusto? Allora lo appendiamo domani, quando saranno andate via. -
Concordato questo, aggiungemmo che ogni giorno se ci fosse venuto in mente un altro DDL se ne sarebbe discusso e votato.
Si era fatta ora di pranzo e stranamente non avevo avuto ancora erezioni. Andammo a preparare il pranzo, solita pasta con il pomodoro e poi nuovamente liberi. Io mi misi a giocare alla play e dopo un po’ si unirono anche le ragazze e giocammo un po’ insieme. Martina si sedette a terra sul tappeto e Sara si mise sul divano accanto a me e si stirò poggiando i suoi piedi sulla mia coscia destra, dopo pochi minuti ecco che il mio pisello divenne duro, lei sorrise e scherzò:
- lo vedi che sei feticista? Ti ho poggiato i piedi e ti si è rizzato subito. -
Martina si voltò a guardarmi, io mi difesi:
- ma ovvio, mi metti i piedi a due centimetri dal cazzo, cosa vuoi succeda. Occhio che ti faccio gol. -
Sì, stavamo giocando a Fifa, e aveva tre controller e così stavo sfidando le ragazze. Se la cavavano bene, del resto Martina l’avevo allenata io.
- non hai voglia di masturbarti? - mi chiese sempre Sara.
- sì ma non qui, avevo intenzione di segarmi fuori, appena finiamo la partita -
- penso che ti seguirò. Masturbarci alla luce del sole sarà eccitante -
Continuammo a giocare altri cinque minuti, poi prendemmo delle birre e uscimmo fuori. Io mi buttai in acqua e le ragazze si stirarono sull’erba a prendere il sole. Io mi toccavo di tanto in tanto, per tenere il pene in erezione. Dopo un po’ Sara si alzò e si mise davanti a Martina, si abbassò e prendendola alla sprovvista la baciò. La scena mi portò a segarmi definitivamente, le loro bocche attaccate, i piedi di Martina tesi, Sara seduta su di lei, tutto portò alla voglia di toccarmi e sborrare davanti a loro. E allora, come da accordi, uscii dall’acqua e mi avvicinai a loro, anche io volevo baciare Martina. Continuai a segarmi dopo essermi seduto accanto a loro, Sara poi si scostò, si sedette subito dopo Martina con il culo sull’erba e iniziò a masturbarsi e a fare gemiti di piacere (Ah! Che bello! Sì, guardatemi!). Mi accorsi che Martina si era eccitata e aveva portato la mano destra sulla figa, allora io le presi la sinistra e la guardai negli occhi sorridendole, e le chiesi se potessi baciarla, ma fu lei a baciare me. Così mentre mi baciava io continuavo a segarmi, poi si scostò sorridendo e si stirò mettendosi un dito all’interno della figa senza muoverlo, rimase così per un bel po’, con quel bellissimo sorriso in volto. Sara nel frattempo era già venuta due volte e stava continuando a sditalinarsi spostandosi sul bordo della piscina e squirtando in acqua, allora io mi tuffai e mi misi di fronte a lei, pronto a essere schizzato. Ma ciò non accadde perché dopo due minuti lei venne urlando fortissimo e si stirò sul prato sfinita.
- cazzo! Meraviglioso! Perché ti sei messo davanti a me? Volevi il mio squirt in faccia? -
-sì cazzo. La prossima volta lo voglio tutto in faccia. –
- che pervertito – disse con un sorrisetto – d’accordo, mi piace l’idea di vederti bagnato dai miei liquidi. -
Dopo cinque minuti fu il mio turno mentre le incitavo a guardarmi, e entrambe si misero ad osservarmi tenendo le gambe aperte, ma io le guardavo in viso, volevo guardarle mentre loro vedevano me in quel momento; così sborrai in piscina, loro sorrisero e poi si tuffarono in acqua, io rimasi lì a galleggiare sfinito. Era stato magnifico.
Uscii con calma e mi piazzai sotto l’ombrellone a rilassarmi, dopo poco mi raggiunse Sara con un altro lettino e si sdraiò accanto a me, ma nel farlo mi prese la mano destra e me la strinse nella sua e così restammo mano nella mano, lì all’ombra a non far niente, a goderci quel pomeriggio caldo di fine luglio. Martina si accorse che eravamo sotto il grande ombrellone e ci raggiunse. Così, tutta bagnata, si mise alla mia sinistra ma non mi prese la mano. Le sue mani infatti furono subito impegnate, le mise sul suo grande seno e si strizzò le tette facendo un gemito di piacere che catturò la mia attenzione, e così fu il suo turno di masturbazione. Sara rimase impassibile, o meglio non fece nulla di sessuale ma si limitò a sorridere ai gemiti di Marti. Io con la bava alla bocca mi girai a guardarla. Era seduta con il sedere a terra e le gambe aperte, e l’indice e il medio della sua mano destra facevano avanti e indietro e continuava ininterrottamente ad alternare la penetrazione con dei massaggi sul clitoride. Per me era tutta scuola, la stavo ammirando in tutta la sua bellezza e con il mio pisellone lì che aspettava nuovamente di esplodere, così dopo un po’ iniziai anche io a segarmi ma delicatamente, non volevo venire subito. Mia sorella andò avanti per quasi una ventina di minuti, squirtò un paio di volte e finì tutto in piscina, lei era completamente sudata, delle goccioline erano sparse per tutto il corpo: sulla fronte dove vi erano attaccati dei capelli bagnati, sul naso, sulle tette completamente bagnate, sull’addome, sulle gambe e sui piedi ma qui erano un mix tra sudore e squirt. Si accorse che la stavo guardando.
- Ah! Sì! Vengo, vengo! Guardami, guarda la tua sorellina che squirta! Dimmi che sono bella! -
- oh cazzo, sì che sei bella! Sei uno spettacolo! Continua per me! -
Osservandola così da vicino iniziai a segarmi più velocemente, mi prese la perversione più totale e mi venne voglia di leccarla tutta, di percorrere tutto il suo corpo con la lingua, assaporare la sua pelle e i suoi aromi e umori. Immaginando questa deriva folle e super perversa sborrai sul prato, uno schizzo che arrivò fino in piscina proprio mentre Martina squirtava di nuovo, i nostri fluidi si mischiarono involontariamente. Io stanco mi sdraiai nuovamente, Martina continuò e venne ancora una volta, per l’ultima volta perché poi si sdraiò a terrà distrutta e sorridente. Mi voltai verso Sara e notai che la sua figa era completamente bagnata e che si stava leccando le dita, forse mi ero concentrato troppo su mia sorella e mi ero perso qualcosa. Il pomeriggio proseguì molto tranquillamente, verso le 19 ci facemmo un ultimo bagno tutti insieme e decidemmo il programma della serata: ordinare pizze a domicilio, vedere nel frattempo un film e poi improvvisare.
Ore 21.49
Mangiammo le pizze guardando Borat in tv, ci divertimmo parecchio, ridevamo di gusto. Finito il film Sara si collegò con youtube e mise della musica, nell’attesa di capire cosa fare.
- Beviamo un altro po’, così tanto per sorseggiare qualcosa. - ci chiese.
- ma sì, io un paio di birre me le faccio volentieri. Ma facciamo un gioco da tavolo? - risposi.
- bella idea, ma ho solo uno di cultura generale e Monopoly, cosa facciamo? -
- indifferente, anche Monopoly se a voi va bene- mi esposi io, le ragazze appoggiarono l’idea.
Così giocammo e bevemmo con molta calma e tranquillità. Verso le 23.15 circa smettemmo di giocare, prevalentemente perché ne avemmo abbastanza anche se forse il vero motivo è che io e Sara eravamo ad un passo dalla bancarotta.
- va bene io dichiaro bancarotta. - S
- e io pure, bella Marti, brava. - mi complimentai con mia sorella.
- grazie, grazie, è meraviglioso ricevere i vostri soldi. - disse lei tutta contenta.
- direi di temporeggiare fino a mezzanotte e poi magari ci facciamo un bagno? - S
- ma sai che non mi dispiace, tanto fa caldo. - M
Io mi accodai tranquillamente.
- ma Robi, ce le fai vedere le foto che ci hai fatto ieri sera? - S
- ah sì certo, ecco. - e porsi loro il cellulare, dimenticandomi dei selfie - ma in realtà non le ho neanche riviste. Le guardo con voi. - e mi misi accanto a loro.
Mentre Sara scorreva le foto mi eccitai, il che è strano riflettendoci perché le vedevo nude costantemente ma attraverso le foto la cosa mi stuzzicava di più. Ogni tanto dicevano “questa è bella”, “qua sei venuta benissimo”, “peccato non le può vedere nessuno ma qua siamo bellissime”, fino a quando arrivarono le ultime due foto ed entrambe mi guardarono come a dire “sul serio?”, io sorrisi e dissi che mi sembrava brutto non far parte delle foto, era palesemente una scusa ed entrambe lo capirono mettendosi a ridere. Martina però avanzò delle idee.
- ma se vuoi, possiamo rifarle con te, tanto sei già arzillo. -
L’idea mi eccitò e accettai.
Ed ecco che posizionammo il telefono e impostammo l’autoscatto: la prima serie di foto la facemmo tutti seduti sul divano, io in mezzo col cazzo duro, Martina alla mia sinistra con le gambe aperte e Sara sulla destra con la stessa posizione, subito dopo un altro paio con i loro piedi addosso a me, Martina mi mise il suo sulle labbra; poi ci alzammo e io mi tenevo il pisello con la mano come se mi stessi segando, loro davano il culo alla fotocamera; infine facemmo dei selfie e fu difficile far rientrare tutto nelle foto ma ci riuscimmo. Io ebbi un’altra sparata delle mie.
- ma posso fare foto solo ai vostri piedi, per favore? Così quando questa vacanza finirà potrò comunque segarmi con voi- entrambe mi guardarono con un ghigno ma accettarono senza problemi, così si misero in posa e io scattai (e forse sì, stavo diventando veramente feticista e sempre più perverso).
- grazie, siete due tesori. Ora credo mi segherò se non vi dispiace perché mi sta esplodendo il cazzo.-
- vai tranquillo, mi stavo eccitando anche io, ti farò compagnia. - mi appoggiò Sara e mise un porno in tv per riscaldare ancora di più l’ambiente.
- anche io ho voglia, ci sediamo qui sul divano e ognuno fa ciò che vuole? - chiese Martina, noi accettammo.
Così ci sedemmo e io iniziai a far su e giù con la mano, le ragazze cominciarono ad avere piacere e io ero felicissimo di aver instaurato questa libertà e questa intimità con loro. Prima venne Sara e dopo poco Martina, a me mancava poco. La mia sorellastra se ne accorse, si girò verso di me per guardarmi e così fece Sara, Martina però mi spiazzò con quello che disse.
- alzati e vieni su di me, per favore. -
Mi fermai in tempo, la guardai: si stava mordendo il labbro e non smetteva di guardami il cazzo, le chiesi se fosse sicura, mi rispose affermativamente. Allora mi alzai e quando mi voltai verso il divano vidi che Martina si era messa con la schiena sdraiata sul divano, teneva le sue gambe leggermente alzate e mi mostrava tutta la sua figa bagnata e aperta, accanto a lei si era posizionata anche Sara che era seduta sulle ginocchia e con la schiena eretta a mostrami il seno, entrambe avevano le dita dentro le loro fighe.
- beh vieni anche su di me a questo punto. - mi disse Sara.
E allora intensificai il lavoro e dopo qualche secondo sborrai. Il liquidò andò prima su Martina, sulla sua pancia e su parte della gamba destra, poi mi mossi leggermente per prendere anche Sara e le venni sulle tette e sull’addome. Sborrai tanto nonostante le seghe del pomeriggio e il liquido biancastro era cosparso sul loro corpo. Stanco mi inginocchiai, e Martina, ormai con qualsiasi libertà di perversione, mi porse il suo piede sinistro sulla bocca e mi invitò a baciarlo, e così feci. Mentre baciavo e leccavo il suo piede vedevo Sara che passava l’indice destro tra le tette, raccoglieva il mio sperma e poi se lo portava alla bocca assaporandolo di gusto. Mi guardò e sorrise.
- beh direi che al posto del bagno in piscina possiamo andarci a fare la doccia insieme, che dite? -
Annuii mentre prendevo con la mano il piede di Martina e dandogli un ultimo bacio lo portavo a terra. Ormai la depravazione si era impossessata di noi, e di me soprattutto.
- aspettate, posso farvi le ultime due foto così come siete? -
- cioè con la tua sborra tra le tette? - disse Sara con un tono divertito - fai pure. -
E così ripresi il cellulare e con loro nuovamente in posa con addosso il mio sperma scattai le ultime foto. Stavolta vollero vederle subito e una volta finito di guardarle mi diedero entrambe un bacio sulla guancia. Poi finalmente salimmo le scale per andare a lavarci.
Entrammo in bagno uno alla volta, io fui il primo ad entrare nel box doccia, Sara fece prima pipì e poi entrò in doccia e così fece pure Martina, stavolta sentirle urinare non portò a nessuna reazione. Aprii l’acqua e uscì sia dal doccino che dal soffione, così a turno ci scambiavamo di posto. Iniziammo ad insaponarci, ognuno per proprio conto ma farlo tutti insieme contemporaneamente era molto bello, sembravamo in un harem, io con le mie due mogli. Fantasia portami via. Passandomi le mani sul cazzo questo crebbe nuovamente, ma ormai non provavo più imbarazzo, anche perché sarebbe stato strano il contrario. Mentre ci scambiavamo di posto con Sara le sfiorai col pene, per sbaglio, il culo.
- oddio ma è durissimo, è la prima volta che ci tocchiamo per sbaglio ahah. - la buttò sul ridere ma apprezzai il complimento, in effetti non ci eravamo mai toccati laggiù; nel frattempo aveva finito ed era uscita fuori il box doccia per asciugarsi. Quando mi girai verso Martina la vidi che mi guardava laggiù, e io involontariamente iniziai a fissarle le tette. Mentre mi stavo sciacquando ecco che lei mi parlò.
- ma Robi… s-senti, ti dispiace lavarmi la schiena? -
- niente affatto, faccio subito. -
E così iniziai a insaponarle la schiena, e man mano scendevo ma mi fermai poco prima della zona del sedere. Massaggiavo e insaponavo.
- Pu-puoi scendere se vuoi. -
Eseguii, e iniziai a palparle il culo, quel meraviglioso e soffice sedere. Poi lei si girò di scatto e mi chiese un altro favore.
- m-ma ti dispiace lavarmi le tette? -
Lì per lì restai fermo non capendo. La mia sorellina mi aveva chiesto di lavarle le tette. Non persi l’occasione e annuendo iniziai delicatamente a palparle il seno, quel grande e morbido seno. Fu bellissimo, era la prima volta che toccavo delle tette e mai avrei pensato fossero le sue le mie prime. E quindi con le due mani massaggiavo e insaponavo e lei mi guardava negli occhi e si mordeva il labbro inferiore.
- ma se vuoi… posso lavarti il sapone di dosso. - mi chiese dolcemente e con una tenerezza irreale.
- s-se ti fa piacere - risposi con la voce spezzata dall’erotismo che aumentava. Ed ecco che iniziò a percorrere con le sue delicate mani il mio corpo, dalle spalle man mano scendeva verso l’addome, mediamente atletico il mio, ma le sue mani non si fermarono e arrivarono sul pube. La guardai e lei mi sorrise, scese ancora e mi prese il cazzo fra le mani. Istintivamente mi girai verso Sara: ci stava guardando e si stava masturbando, allora decise di tornare dentro con noi e si mise alle mie spalle, mi avvolse in un abbraccio da dietro e sentii il suo seno schiacciato sulla mia schiena. Martina nel frattempo aveva iniziato a segarmi, mi toccava le palle e le massaggiava, continuava a fare su e giù.
- È… è particolare il tuo cazzo. - mi sussurrò all’orecchio Sara - non si scappella del tutto, lo fa solo se lubrificato per bene o quando vieni, ma godi lo stesso così? -
- secondo me sì - rispose per me Martina, mentre continuava a segarmi delicatamente, come se stesse studiando il mio pisellone- la pelle che fa su e giù credo stimoli il glande. -
Concordai. Iniziò ad aumentare la velocità, Sara da dietro mi baciava sul collo e mi leccava il viso, si strisciava sulla mia schiena, e faceva lo stesso con la sua figa sul mio culo.
- più veloce Marti! - le dissi.
Non ci vidi più, baciai Martina che aumentò così ancora la velocità e non riuscii più a trattenermi. La spostai appena in tempo e così schizzai sulla parete e mi lasciai andare addosso a Sara che mi tenne per miracolo. Ero esausto, era stato un giorno intenso, avevo sborrato quattro volte, non ce la facevo più. Finimmo di lavarci tra carezze, baci e abbracci.
Uscimmo dalla doccia, ci asciugammo, o meglio io mi asciugai velocemente, le ragazze persero più tempo nell’asciugarsi i capelli, così mi diressi verso la stanza e mi stirai sul letto. Dopo poco mi raggiunse Martina, voleva ancora dormire con me, così ci sistemammo meglio per avere più spazio. Solo che dopo qualche minuto arrivò Sara, anche lei voleva dormire con noi. In due si stava bene, in tre si stava precisi, ma ci stringemmo e dormimmo così tutti insieme.
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