Il cane del Padrone

di
genere
zoofilia

Essere sottomesso. Anzi, essere sottomessa. Sentirmi femmina. Usata. Come un oggetto. Essere un giocattolo. Un pezzo di carne da sesso e basta. Meno e peggio di una puttana. Meno di una schiava. Questo sentivo dentro. Questo cercavo. E visto che sono così ancora adesso, pur essendo un maschietto mi riferirò a me al femminile.
Ma trovare padroni non è facile. Ci sono tante sgualdrine che si offrono vogliose, ma pochi padroni. Da poco avevo scaricato sul mio smartphone una app dedicata agli incontri gay, e speravo che mi aiutasse a trovare un maschio disposto a sbattermi duramente.
E fui accontentata. Mi rispose un uomo dai modi sbrigativi. Aveva voglia di scopare un maschietto troia come me. Adesso.
Obbedire sempre, nonostante tutto, è molto eccitante. Avere l'interruttore del cervello spento. Ti dice di fare una cosa, e la fai. Non importa cosa. Ti dice di vestirti da femmina troia? Lo fai. Ti dice di uscire vestita così? Lo fai. E c'è chi ti dice di battere il marciapiede, perché sei una puttana. E lo fai. Per ora è un sogno nel cassetto, ma spero si realizzi presto. Le prime due sono già successe tante volte. Quello che non sapevo era che quel giorno si sarebbe realizzato un altro mio sogno segreto.
Andai dall'uomo, subito, abitava abbastanza vicino. Non appena mi aprì la porta, due cani si avvicinarono e mi annusarono in mezzo alle gambe. Non feci neppure in tempo a salutare lo sconosciuto, che questi mi prese con violenza, mi spogliò completamente nuda, mi spinse in ginocchio e iniziò a scoparmi in bocca. Ero completamente in sua balia. Le sue mani facevano di me quello che voleva, ero una marionetta. Mi alzò, mi girò, mi allargò le gambe, me lo infilò dentro con un'unica botta, con violenza, senza tante storie, e iniziò a sbattermi per bene, tanto che non potevo non gridare di piacere e dolore, come una zoccola. Mi mise appoggiata sulla spalliera del divano, lo sbatté di nuovo dentro e riprese la monta. Ancora grido di dolore e piacere, ma a lui non interessavano. Mi spostò per terra, appoggiata sulle spalle, con le cosce spalancate e il culo in su. Si mise sopra, lo sbatté ancora tutto dentro con un'unica violenta botta e mi impalò così. Crollai alla fine sul pavimento esausta. Mi ordinò di mettermi alla pecorina. Obbedii subito. Sentii in un attimo il cane accovacciarsi sopra di me, il suo cazzo appuntito trovò subito da solo la strada per il mio culo ormai bagnato, lo sentii scivolare dentro veloce e toccarmi dove nessun cazzo era mai arrivato. E si mise a montarmi in modo forsennato. Non durò molto, ma fu meraviglioso. Un altro sogno che si realizzava: essere usata da un cane. Ero sottomessa a un cane. Un cane era il mio Padrone, ero inferiore a lui, e lo dimostrava la situazione. Mi stava montando! Dunque mi dominava completamente. Ero inferiore a lui. L'uomo lo aveva fatto apposta, lo aveva capito. Voleva farmi diventare un vero oggetto, voleva umiliarmi nel modo più abietto, perché sapeva che mi avrebbe eccitato ancora di più, ero diventata meno ancora di una schiava, un giocattolo che anche un cane avrebbe avuto il diritto di usare per il suo piacere. Dopo poco, purtroppo, venne, lasciò il membro lungo tutto dentro, schizzando tutto il suo sperma nel mio sedere. Quando l'uomo lo fece uscire, mi fece semplicemente rivestire accompagnandomi alla porta.
Ero stata la schiava di un animale. Ero diventata inferiore anche a un cane, che aveva il diritto di usarmi come e quanto voleva.
Era meraviglioso!
di
scritto il
2024-06-06
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