Un Pomeriggio Soleggiato
di
Mostro
genere
esibizionismo
"Dite ciao alla videocamera!" disse l'uomo, dopo aver avviato la registrazione. Le due giovani donne si scambiarono un' occhiata, tornarono a guardar l'uomo, che sorrideva. Le aveva conosciute tempo prima, dopo averne discusso con loro avevano deciso di girare una scena pornografica amatoriale. Era un' idea che gli ronzava nella testa da un po', ma non aveva mai trovato nessuno che potesse soddisfar la sua volontà, né che avesse voglia di farlo. Come si suol dire, doveva essersi trattato di congiunzioni astrali favorevoli, o era stato particolarmente convincente, o entrambe le cose, o nessuna delle due; ad ogni modo, eccole lì, davanti a lui, pronte a soddisfar quella che, ora, da fantasia diveniva realtà, sotto i suoi stessi occhi. Una parte di lui ancora non credeva che le cose stessero andando in quel modo, inizialmente aveva detto a sé stesso che fosse un sogno, che non potesse esser realmente così che stava andando quel pomeriggio. Un pomeriggio soleggiato, che avrebbe potuto essere uguale a tanti altri, in quella parte di mondo particolarmente soleggiata e dal clima temperato. "Dai, dite ciao!" ripete', rivolto alle due attrici improvvisate. "Ciao!" disse la ragazza sulla sinistra dell' obiettivo, di carnagione più chiara e di corporatura leggermente più robusta dell' amica. Sorrideva. Emanava simpatia da tutti i pori, aveva i capelli tinti, un colore rossastro in cui facevan capolino alcune ciocche più scure, tendenti al nero. Era proprio bella, pensò l'uomo. "Va bene?" chiese, rivolgendosi a lui, la rossa. "Sì, va bene! Tocca a te!" La seconda ragazza, di carnagione olivastra, dai tratti latini, con i capelli castano scuro che le arrivavano quasi a metà schiena, guardò l'amica, che le disse: "Dai, di' ciao!" "Sta andando peggio di come speravo!" pensò lui fra sé e sé, ma nonostante questi intoppi non aveva mai smesso di riprendere, da quando aveva impugnato la videocamera. Era divertito, nonostante tutto. Si profilava ai suoi occhi una scena amatoriale con i fiocchi, piena di errori, di pause non volute, di tutte quelle cose che avrebbero potuto far la loro porca figura, in seguito. "Ciao! Come va?" fece la ragazza latina, agitando la mano. "Qui tutto bene, lì?" fece eco l'uomo. Le due amiche avevano anche accettato a vestirsi per l'occasione, indossavano magliette e pantaloncini, lui aveva raccomandato loro di non indossar biancheria intima. "Non siamo molto in vena di far conversazione, sembra." L'uomo si avvicinò, reggendo la camera con una mano, al punto del giardino in cui si trovavano le due donne. "Abbiamo qui ..." "Terry" rispose la rossa; "Yara" fece eco la mora. "Piacere!" rispose lui, ridendo. "Come pensate che andrà questa giornata?" "Mi auguro nel migliore dei modi." rispose Terry. I suoi occhi color nocciola guardavano l'obiettivo divertiti. Yara sorrideva, anche lei, anche se non aveva mai tradito la sua ritrosia da quando si eran conosciuti. "Cosa volete dire a chi guarderà questo video?" "Che ne vedrete delle belle!" rispose Terry. "Cosa vuoi dire ai tuoi numerosi ammiratori?" chiese l'improvvisato regista a Yara. "Che ho caldo!" fu la risposta. "Eh, già, fa caldo, fa parecchio caldo. Volete dell' acqua?" "Io sì." disse Yara. "Girolamo, vuoi portar dell' acqua alla signorina?" chiese il regista ad un altro uomo, con i capelli corti, che fece la sua comparsa davanti all' obiettivo. "Vado subito!" Girolamo scomparve, per tornare poco dopo, portando con sé una confezione di bottigliette d'acqua. "Prego!" disse, porgendone una a Yara. La ragazza la aprì e bevve un paio di sorsi, dopodiché disse: "Meglio, va decisamente meglio!" La registrazione stava andando avanti, erano già un po' i minuti del video, lui sentì che fosse arrivato il momento di accelerare un po' i tempi. "Ragazze, vedo che siete ben equipaggiate!" Indicò, sempre riprendendo, le loro magliette all' altezza del petto. "Potreste deliziare i vostri ammiratori con una panoramica più dettagliata?" Terry sorrise, tirò lentamente su la maglietta, sempre ripresa dal morboso obiettivo, scoprendo due seni chiari e sodi. Girolamo applaudì, fuori campo. "La platea gradisce." disse il regista. "Tocca alla mora!" continuò, rivolgendosi a Yara, che sorridendo imitò l'amica. I suoi seni erano più grossi, leggermente cadenti, due morbide pere color caffè. Altro applauso di Girolamo, dopodiché il regista continuò: "Terry, cosa ne pensi?" "Che ha due belle tettone!" rispose lei, avvicinandosi a Yara. Le due ragazze si misero l'una di fronte all' altra, guidate dalle direttive dell' improvvisato regista. Si accostarono spingendo l'una il petto contro l'altra, facendo una leggera pressione. "Credo che potrei star delle ore a guardarvi!" disse il regista. "La temperatura si sta alzando!" disse Terry, che era entrata completamente nel personaggio. Sorrise rivolta al regista, che si avvicinò ulteriormente e le prese il viso fra il pollice ed il mignolo. "Sì, si alza, si alza! Non solo la temperatura!" Terry rise. Yara era leggermente in disparte, lui la chiamò, con un cenno della mano. "La tua timidezza è qualcosa di estremamente arrapante, sai?" Lei sorrise. "Girolamo, cosa ne pensi?" "Girolamo gradisce." fu la risposta. "Cosa ne pensate di Girolamo?" "È simpatico, è simpatico!" disse Terry. Yara non rispose. "Silenzio stampa." commentò, ridendo, il regista. In realtà, come gli attenti lettori avranno intuito, Girolamo non si chiamava Girolamo, era un nome di fantasia ideato dal regista, che aveva coinvolto una quarta persona nel suo turpe gioco, un suo amico, che aveva presentato, prima di girare, alle due donne. Tutto procedeva senza un copione, senza linee - guida se non qualche rara indicazione, che veniva data mentre le riprese procedevano. Girolamo entrò in scena, avvicinandosi a Yara. Le sue mani le sfiorarono i fianchi olivastri, lei sorrise e si lasciò avvolgere dal suo abbraccio. "Timida, ma non perde tempo!" disse il regista. Girolamo baciò Yara sul collo. "Te gusta?" chiese, in spagnolo. "Mucho!" rispose lei. Terry si avvicinò al regista. Lui le strinse un seno, senza farle male, ma in modo che le sue dita potessero percepire il morbido e fossero anche avvertite dalla vittima. "Fa caldo ed ho bisogno di sedermi." disse il regista, dirigendosi, sempre riprendendo Terry che si era messa in ginocchio, verso un muretto poco distante. La casa aveva un bel giardino, era in una posizione protetta da sguardi indiscreti, con una piacevole vista sul canale. Il muretto era di fronte al suddetto, anche se più spostato verso la casa vera e propria. Terry gattonò verso il regista, la videocamera cominciò a riprendere una rossa, dalla pelle chiara e dalle tette sode, che si strusciava contro la gamba di lui, come una spogliarellista con il palo. "Mi piace!" pensava lui, fra sé e sé: "Mi piace, mi piace, mi piace come si comporta, è tagliata per cose del genere!" Terry lo guardò, chiese: "Come vado?" "Meravigliosamente, tesoro!" Intanto , Yara e Girolamo limonavano beati, ripresi di tanto in tanto dall' improvvisato regista, che alternava i soggetti, ora focalizzandosi sulla coppia, ora su Terry. Lei continuava a provocarlo, strusciandosi contro le sue gambe, muovendosi a terra come una cagnolina in calore. Gli prese una mano, la sua lingua si mosse accarezzando il suo palmo, lui era eccitato, molto eccitato, sentiva il membro inturgidirsi, dentro le mutande. La lingua di Terry passò a concentrarsi sulle dita, la bocca si aprì avvolgendo indice e medio. Andò su e giù lentamente, un paio di volte, tornò su e, staccandosi, chiese: "Fa ancora caldo?" "Caldissimo!" rispose lui. Yara e Girolamo si baciavano ancora, non si erano ancora staccati. Le labbrone carnose dell' indianina dovevano esser qualcosa di fenomenale, pensò il regista. Terry, sempre gattonando, lo seguì mentre si avvicinava alla coppia intenta a portare avanti un prolungato gioco di labbra e lingue furiose. Terry si avvicinò a Girolamo, gli tirò giù i pantaloni e le mutande, la sua bocca baciò lentamente le sue cosce, l'uomo le prese il viso fra le mani, sorrise un momento prima che la lingua umida e calda di Yara tornasse ad addentrarsi nella sua cavità orale. "Mi sento come se stessi subendo una tortura, la più bella che si possa provare!" pensava lui, mentre sentiva le labbra di Terry baciare i suoi genitali, le sue mani accarezzare il suo membro, che era diventato un fascio di nervi, una spada sguainata pronta a colpire. "Come potete vedere, pubblico da casa, Girolamo è caduto preda dei suoi bassi istinti!" disse il regista guardando in camera: "Personalmente, mi vien difficile dargli torto!" Terry aveva cominciato a succhiare il pisello dell' eccitatissimo Girolamo, che allo stesso tempo limonava la caliente Yara. La ragazza si staccò, si chinò cingendo da dietro i seni di Terry, che spompinava senza pietà la sua compiacente vittima. Girolamo respirava, senza pudore, mentre il morboso obiettivo del regista riprendeva il tutto. Yara continuava ad accarezzare le curve dell' amica, che si staccò dall' uccello di Girolamo e le pianto' la lingua in bocca con ardente passione. Ormai il regista reggeva la camera solo con una mano, l'altra era scivolata nelle mutande, il pisello dritto. "Quando tocca a me?" chiese. Yara si staccò da Terry, raggiunse il regista e gli tirò giù i pantaloni e le mutande. La sua mano si chiuse sul pisello, cominciando ad andar su e giù, su e giù, a volte più piano, a volte più veloce, mentre il respiro di lui aumentava. "Ti piace?" chiese lei, con quel suo accento latino che lo arrapava oltre ogni misura. Lui annuì, mentre la mano di lei continuava a dargli piacere. "Un momento!" disse il regista, chinandosi a baciare le labbrone di Yara, per poi assentarsi brevemente e tornare con un cavalletto ed un telecomando. Lei tornò a cingere il suo membro con la mano, mentre lui, respirando forte, trovava malgrado tutto la forza di sistemare la videocamera sul cavalletto, preparando tutto affinché potesse esser guidata a distanza dal telecomando. L'obiettivo passò, guidato dal telecomando impugnato dall' ansimante regista, ad inquadrare la coppia che si dava da fare sul manto erboso. Girolamo leccava le umide labbra della vagina depilata di Terry, che dall' altro lato quasi soffocava prendendo in bocca il membro turgido di lui. Un gemito sommesso, lei prese la testa di lui fra le mani, spingendola dolcemente verso i genitali, sempre più umidi. Le sue labbra continuavano a dargli piacere, con sempre maggior voracità, resa più grande dal piacevole abbraccio della lingua sulle pareti, poi, dalla bocca che succhiava piano il clitoride. Yara, intanto, rideva sentendo il piacere rumoroso del regista che subiva la rapidità della sua mano. "Dai" le disse lui: "prendilo, fra le tette, voglio sentire quelle pere accarezzarlo! Dai, brava!" Yara eseguì, pensò che fosse anche lei veramente portata per tutto quel che faceva, era più timida, inizialmente, di Terry, ma aveva anche lei una gran fame, una voglia di piacere molto forte. La spagnola si consumo' fra i sorrisi di lei e l'ansimar di lui, che pensò ad un certo punto che fosse arrivato il fatidico momento. Si staccò da Yara, le baciò i capezzoli scuri, si diresse verso la casa, entrò e ne uscì con due asciugamani, uno più ruvido e spesso ed un altro più morbido e sottile. Sistemò il secondo sul primo, e quest' ultimo sul manto erboso. "L'hai presa?" domandò a Yara. Lei annuì. Lui la prese per mano e la fece sedere sull' asciugamano. La baciò, la coccolò dolcemente prima di far colare un sottile filo di saliva sulla sua vagina. Lei rise. "Avresti preferito un lubrificante diverso?" chiese lui, apposta. "Va bene, va bene così." rispose Yara. La penetrò dolcemente, aumentando via via l'andatura, mentre le mani di lei gli stringevano le braccia. Il telecomando alternava, come già detto in precedenza, le riprese di loro due e della coppia Terry / Girolamo, che era passata dal 69 ad una pecorina in grande stile, con lui che montava vigorosamente lei, che ansimava e di tanto in tanto si voltava a guardarlo. Girolamo si staccò un momento prima di raggiunger l'orgasmo, che fece la sua entrata in scena sulla schiena di lei. Terry gli cinse le cosce con le braccia, baciandole, concentrandosi poi sul membro, baciandolo e coccolandolo con le labbra. Sorrideva, il piacere le aveva imperlato di sudore il viso, il suo odore era più forte, era spettinata, era una maschera di estasi erotica. Girolamo le accarezzò il viso, la baciò, con la lingua, si diverti' a spalmare il liquido appiccicoso sulle spalle e sulla schiena di lei. "Contro le scottature, bisogna metter la crema solare." disse. Terry rise. Nuovo cambio di obiettivo: il regista su Yara, l'uccello che entrava ed usciva, mantenendo il ritmo, mentre lei apriva la bocca, teneva i seni fra le mani, guardava di tanto in tanto il suo amante. Lui di tanto in tanto lubrificava, nello stesso modo in cui l'aveva fatto la prima volta, dopodiché tornava a darci dentro con il bacino. Yara raggiunse l'orgasmo, la sensazione di fusione con l'universo la riempì, gemette, più forte rispetto a prima, inarcò la schiena, come una gatta. Ripresasi, anche se non del tutto, si sedette sulle ginocchia, avvolgendo le labbra intorno al membro, succhiando e succhiando, con foga e dolcezza insieme. Lo schizzo le investì la cavità orale, seguito da un altro, e da piccole perdite seguenti. Yara esibì, ridendo, la lingua coperta di seme all' obiettivo. Il regista le fece un cenno, lei si mosse verso di lui, che chinatosi ricevette una parte di latte in bocca, da parte di Yara. Lei inghiottì, mostrando nuovamente la lingua all' obiettivo ed all' amante, sempre sorridendo. "Tutto pulito!" disse, sempre con quella punta di accento ispanico. Lui, anche, inghiottì. Lei si alzò, gli porse la mano, lui la prese e si tirò su, dopodiché si diresse verso la videocamera, la tolse dal cavalletto, spense il telecomando e, reggendo con una mano il dispositivo, con l'altra cingendo le spalle di Yara si mossero verso Girolamo, di cui ancora non conosciamo il reale nome, e Terry, che stavano seduti sull' erba. "Un saluto al pubblico a casa!" disse il regista. "Ciao!" disse Girolamo, agitando la mano. Terry mando' una serie di baci volanti all' obiettivo. "Cosa vuoi dire al pubblico, ai tuoi ammiratori?" chiese il regista, spostando l'obiettivo su Yara. "Ho bisogno di una doccia!" rispose lei. "Nessun saluto?" "Prima voglio lavarmi!" rispose lei, ridendo poco dopo. "Un saluto, pubblico da casa!" disse, mandando un bacio volante. Il regista inquadrò sé stesso. "Sembra che tutto sia andato come sperato" pensò. Disse: "Spero abbiate gradito questo nostro pomeriggio di reciproca conoscenza, abbiamo fatto il possibile!" Inquadrò i tre compagni di giochi, che si stavano incamminando verso l'agognata doccia. "Beh, sembra proprio che, come recita il buon Porky Pig, per oggi sia tutto!" disse. Un momento dopo, spense la videocamera.
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