Come diventai la troia di famiglia parte 2

di
genere
incesti

Mentre mio padre prendeva sempre più gusto a farmi questo, in salotto si riaffacciò mia madre che avendomi lamentarmi pensò che stessi soffrendo, invece si avvide che i miei non era lamenti di dolore ma mugolii di piacere e allora si avvicinò.
Pensavo intervenisse per interrompere quello che stavo subendo e invece si chinò davanti a me e prendendo il mio viso tra le mani mi disse “che porcellina di figlia che ho partorito” e subito dopo iniziò a cercare di baciarmi attaccando le sue labbra alle mie, ero confusa ed eccitata però non aprivo le labbra ma lei non si dette per vinta e, con la lingua, a piccoli colpi me la fece aprire.
Ero in balia dei miei perversi genitori, mio padre che mi stava ormai sditalinando fica e culo e mia madre mi stava slinguando la bocca e in più iniziò a carezzarmi i seni sempre più decisa e vogliosa, non stavo più capendo nulla, ero eccitata come nemmeno pensavo fosse possibile.
L’eccitazione stava prendendo il sopravvento su tutti e 3, facendoci dimenticare in che tipo di rapporto eravamo, non interessava niente a nessuno e tutti, compreso me, volevamo solo godere; mio padre ormai frugava con due dita i miei buchetti e sentivo la sua verga dura sulla pancia, mia madre persa nei baci mi sfiló del tutto il vestito facendomi rimanere nuda e subito dopo si aprì la vestaglietta rimanendo con solo lo slip a seno nudo, a questo punto mio padre mollò la presa e iniziò a spogliarsi pure lui mentre io sollecitata da mamma succhiavo i suoi capezzoli turgidi e duri come sassi, adesso era nudo anche lui e, girando da parte la testa, potei ammirare il suo bellissimo cazzo venoso e duro che svettava tra le sue gambe.
Si gettò in mezzo a noi baciando entrambe e con le mani strappò letteralmente lo slip a sua moglie, eravamo tutti nudi e eccitati, lui si rialzò in piedi e mise davanti alle nostre labbra il suo bastone carnoso mia madre si tuffò al volo e lo inghiottì quasi tutto iniziando a pompare in maniera oscena facendolo quasi uscire per poi riaffodarlo fino in fondo, io carezzandola guardavo cosa faceva perché non lo avevo mai fatto e volevo imparare, a rompere la mia indecisione fu’ mio padre che mi prese la testa e l’avvicinò al suo cazzo dicendomi di leccarlo quando usciva dalla bocca di mamma e di leccare le sue palle quando lei lo aveva dentro; così feci con sommo gusto, era bello e poi l’asta aveva un buon sapore di maschio, dopo qualche minuto di questo lavoro mia madre con uno schiocco si sfiló l’asta di bocca e me la porse, io non sapevo come fare e soprattutto se fosse gradito il mio pompino ma non dissi nulla e l’abboccai con piacere imitando i gesti che fino ad allora aveva fatto mia madre, avevo la bocca spalancata ma il cazzone non entrava tutto e i conati si sprecavano ma non molla la presa e i miei si dissero “però che pompinara di figlia abbiamo”.
Mia madre mi sostituì nel leccare mentre io pompavo come non ci fosse un domani, la saliva usciva dai lati della bocca in maniera copiosa mentre la testa seguiva il ritmo imposto da papà, dopo pochi minuti lui mi ferma la testa e io non capisco, penso di avergli fatto male ma non era questo il motivo, con un lungo sospiro iniziò a dire godo!
Dopo pochi secondi una colata di sperma caldo iniziava il percorso dalla bocca/gola verso il mio stomaco assecondato da me e dalla asta ben piantata dentro la mia bocca, io cercavo di inghiottìre senza sprecare e ci riuscii, quando il cazzo uscì mia madre si precipitò sulla mia bocca, cercando di suggere lo sperma rimasto e per questo, iniziando un lingua in bocca micidiale.
scritto il
2024-07-02
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