Il nuovo lavoro (Umberto e il Parroco) terzo capitolo
di
63carla2023
genere
dominazione
I primi giorni della settimana passarono senza che Umberto non mi sfiorò con un dito, rimasi perplessa che la sera lo dissi a mio marito e lui, sarà preoccupato per Antonietta visto che per 2 giorni di seguito si era fatto accompagnare in ospedale, gli dissi che stava bene e che fra 15 giorni sarebbe tornata a casa.
Il mercoledi cambiò tutto, Umberto riprese a toccarmi, accarezzarmi, poi dopo colazione lo accompagnai in bagno e io tornai in camera a sistemarla, poco dopo Umberto mi dice, Carla togli il grembiule che ho voglia di farti delle foto, provai a dirgli di no ma lui mi disse, dai solo foto innocenti.
Tolsi il grembiule non portavo intimo e ne reggiseno, gli dissi importante che non mi prenda il viso…
Fece due foto di spalle, poi mi chiese di sdraiarmi sul letto, allargare le gambe e con le mani allargare le labbra, fece tre foto, poi si avvicinò e mise la mano sulla figa massaggiandola, poi si interruppe e mi fece alzare, in piedi con la schiena girata verso di lui iniziò ad accarezzarmi le chiappe e mi disse:
lo so che sei fradicia e che hai voglia di godere, ma faremo un gioco goderai solamente quando lo deciderò io e da oggi in poi farai ciò che ti chiedo altrimenti le foto le conoscerà tutto il quartiere, (in primis il tuo cornuto che non dovrà sapere nulla) ho deciso che sarai completamente mia fino a fine marzo fino a quando scadrà il nostro accordo per l’affitto della stanza, provai a ribellarmi, mi fece mettere a pecorina sul letto e mi schiaffeggiò le chiappe fino a farle diventare rosso peperone.
Ora rimettiti il grembiule da serva e vai a fare la spesa e prendimi il giornale, non mettere il cappotto ma il giubbino corto…dopo la spesa tornai a casa umiliata…
Preparai il pranzo nuda solo con reggicalze e calze, ogni tanto mi dava dei colpetti con il mestolo di legno sul culo.
Come tutti i giorni chiamò al telefono il cornuto e mentre ci parlavo di cose futili, Umberto dietro di me faceva scivolare il mestolo strusciandolo tra culo e fica, nel mentre con l’altra mano strizzava i capezzoli, il cornuto non si accorse di nulla.
Dopo pranzo, prese un asciugamano lo mise sulla poltrona, mi diede il mestolo e mi fece stare seduta con il mestolo tra le gambe e mi ordinò ogni tanto di muovermi, soprattutto di non raggiungere l’orgasmo, fu terribile, quando terminò il supplizio l’asciugamano era fradicio dei miei umori, ero sudata e Umberto mi disse con l’asciugamano di asciugarmi il viso e le tette, oramai ero sua succube, la cosa mi piaceva ma allo stesso tempo mi spaventava, ero sotto ricatto per le foto che nel mentre ero seduta su divano ne scatto altre.
Verso le 18 Umberto mi dice andiamo in bagno che voglio farmi una doccia, gli rispondo Umberto tra poco arriva mio marito e lui lo so, andiamo entrati lo spoglio lasciando solo le mutande e mi dice anche quelle…
Era la prima volta che vedevo il suo cazzo un bel cazzo che da moscio era più lungo e largo del cornuto, Umberto mi obbliga a mettermi nuda ed entrare in doccia con lui, lo insapono davanti e dietro, finita la doccia esco e gli passo l’accappatoio, io prendo un asciugamano ed inizio ad asciugarmi, poi vado per mettermi il grembiule e Umberto mi dice troia rimani con l’asciugamano provo a dirgli che sta arrivando Paolo e lui mi stampa sulle natiche 4 ceffoni facendomi piegare dal dolore, rimetto l’asciugamano cercando di coprire il culo, Umberto mi dice voglio che tieni il culo scoperto…
Nel mentre Umberto inizia a toccarmi il buchino, gli chiedo per favore di smetterla sto colando e nel mentre sento la porta di casa aprirsi e Paolo e chiedo ad Umberto di finirla, a quel punto mi deflora con un dito facendomi sobbalzare e sentire come una scossa elettrica tra le gambe, mi dice Umberto di chiuderle. Sento che Paolo mi chiama e iogli dico sono in bagno che sto aiutando il Sig. Umberto, lo stesso mi chiede di aprire leggermente la porta cerco di sottrarmi a farlo e sento che spinge più a fondo il dito, apro leggermente la porta e mentre saluto mio marito ho il dito nel culo di Umberto, dico a Paolo 5 minuti ed esco. Umberto mi dice molto brava la mia schiavetta, vedo che inizia ad ubbidire…ora vai a salutare il cornuto, mi obbliga ad uscire con l’asciugamano, entro in camera e noto che il cornuto ha il cazzetto in tiro, gli dico non metterti idee strane in testa non è successo nulla, amore è quasi una settimana che non godo, gli faccio anche io e lo deciderò io quando sarà il momento di farlo per entrambi.
Il venerdi andiamo da Don Guglielmo, Umberto mi ha obbligato ad indossare una gonna abbastanza corta, maglioncino di lana e come richiesto senza mutandine e reggiseno, il parroco come ogni volta che andiamo mi riempie di complimenti, vedo che mi guarda insistentemente seno e cosce che accavallo facendogli vedere il bordo delle calze (come ordinato da Umberto), Umberto chiede al Parroco se è impegnato per cena, il parroco ringrazia e gli dice ci vediamo per le 20, mentre tornavamo a casa chiedo ad Umberto che intenzioni avesse, lui nulla tranquilla anche se il tuo cornuto non c’è perché nel mentre avevo dimenticato di dirvi che era partito la mattina per Milano e sarebbe tornato Domenica.
Don Guglielmo è un uomo di chiesa e un amico, siamo cresciuti insieme ed ha il mio stesso problema li sotto.
Inizio ad avere dei dubbi, non chiedo spiegazioni la cosa mi spaventa e mi eccita.
Sono continuamente un lago, ho una voglia pazza di godere non mi interessa come, questi sono i miei pensieri, l’essere dominata mentalmente e fisicamente mi sconvolge.
Arriva Don Guglielmo, ceniamo senza problemi o umiliazioni di vario tipo, dopo cena ci accomodiamo in salotto Umberto e Don Guglielmo sul divano ed io sulla poltrona e come da ordini ricevuti faccio la carina accavallando e ogni tanto allargando le gambe per far vedere al parroco le mie cosce, Umberto poi mi chiede se preparavo il caffè che Don Guglielmo a breve sarebbe andato via, preparo il caffè, vado per prendere le tazzine con il vassoio nella credenza e mi accorgo che sopra in bella vista ci sono le foto che Umberto mi ha scattato, mi piego per prendere le tazzine e involontariamente perché scossa da quelle foto in evidenza una tazzina mi cade e va in mille pezzi, il parroco si alza e mi viene in aiuto lo ringrazio e vedo che il suo sguardo è sulle foto, mi guarda e sorride ma non dice nulla, bevono il caffè e il parroco saluta e va via, prima di salutare Umberto gli dice allora ci vediamo domani per pranzo.
Chiedo spiegazioni, Umberto, non devo dartele, provo ad insistere e Umberto mi fa mettere con i gomiti sul tavolo della cucina ed inizia a schiaffeggiarmi, smette mette una mano in figa e mi trova un lago, la puttanella gli piace essere schiaffeggiata e dominata, non rispondo, mi dice finisci di sparecchiare, sistemare e poi vieni a letto completamente nuda stanotte e domani dormirai con me.
Mentre ero coricata, squilla il telefono, risponde Umberto è Paolo e gli dice che sono in salotto a vedere la TV, aspetta un attimo che provo a chiamarla, mette una mano sulla cornetta e mi dice vammi a succhiare cazzo, palle e leccare il culo mentre parlo con il cornuto al telefono, mentre Umberto dice a Paolo che io non lo sento, invece sto ciucciando il cazzo moscio di Umberto, dopo 5 minuti credo Umberto saluta Paolo dicendogli che mi aveva chiamato e che ci saremmo sentiti domani per l’ora di pranzo.
Umberto continuava a farmi ciucciare il suo pisello moscio poi mi dice ora tocca alle palle e poi al buchetto del culo, faccio fatica perché non alzando le gambe è complicato, mi fa alzare e mi fa girare dandogli le spalle mentre con la mano inizia a toccarmi il culetto e sente che sono un lago, mi dice schiava vai a metterti le mutandine e un pannolino non voglio che bagni il letto, da oggi in poi indosserai quando te lo ordinerò, anche con il cornuto, gli dirai che hai le tue cose, ora dormiamo che domani con Don Guglielmo ci divertiremo.
Con umiliazione e devozione ubbidisco senza proferire parola
Faccio fatica a prendere sonno dal pensiero di domani e dall’ecictazione che sale perché Umberto nel mentre mi ha fatto stendere supina e mi accarezza il culo.
Per commenti carla632023@libero.it
Il mercoledi cambiò tutto, Umberto riprese a toccarmi, accarezzarmi, poi dopo colazione lo accompagnai in bagno e io tornai in camera a sistemarla, poco dopo Umberto mi dice, Carla togli il grembiule che ho voglia di farti delle foto, provai a dirgli di no ma lui mi disse, dai solo foto innocenti.
Tolsi il grembiule non portavo intimo e ne reggiseno, gli dissi importante che non mi prenda il viso…
Fece due foto di spalle, poi mi chiese di sdraiarmi sul letto, allargare le gambe e con le mani allargare le labbra, fece tre foto, poi si avvicinò e mise la mano sulla figa massaggiandola, poi si interruppe e mi fece alzare, in piedi con la schiena girata verso di lui iniziò ad accarezzarmi le chiappe e mi disse:
lo so che sei fradicia e che hai voglia di godere, ma faremo un gioco goderai solamente quando lo deciderò io e da oggi in poi farai ciò che ti chiedo altrimenti le foto le conoscerà tutto il quartiere, (in primis il tuo cornuto che non dovrà sapere nulla) ho deciso che sarai completamente mia fino a fine marzo fino a quando scadrà il nostro accordo per l’affitto della stanza, provai a ribellarmi, mi fece mettere a pecorina sul letto e mi schiaffeggiò le chiappe fino a farle diventare rosso peperone.
Ora rimettiti il grembiule da serva e vai a fare la spesa e prendimi il giornale, non mettere il cappotto ma il giubbino corto…dopo la spesa tornai a casa umiliata…
Preparai il pranzo nuda solo con reggicalze e calze, ogni tanto mi dava dei colpetti con il mestolo di legno sul culo.
Come tutti i giorni chiamò al telefono il cornuto e mentre ci parlavo di cose futili, Umberto dietro di me faceva scivolare il mestolo strusciandolo tra culo e fica, nel mentre con l’altra mano strizzava i capezzoli, il cornuto non si accorse di nulla.
Dopo pranzo, prese un asciugamano lo mise sulla poltrona, mi diede il mestolo e mi fece stare seduta con il mestolo tra le gambe e mi ordinò ogni tanto di muovermi, soprattutto di non raggiungere l’orgasmo, fu terribile, quando terminò il supplizio l’asciugamano era fradicio dei miei umori, ero sudata e Umberto mi disse con l’asciugamano di asciugarmi il viso e le tette, oramai ero sua succube, la cosa mi piaceva ma allo stesso tempo mi spaventava, ero sotto ricatto per le foto che nel mentre ero seduta su divano ne scatto altre.
Verso le 18 Umberto mi dice andiamo in bagno che voglio farmi una doccia, gli rispondo Umberto tra poco arriva mio marito e lui lo so, andiamo entrati lo spoglio lasciando solo le mutande e mi dice anche quelle…
Era la prima volta che vedevo il suo cazzo un bel cazzo che da moscio era più lungo e largo del cornuto, Umberto mi obbliga a mettermi nuda ed entrare in doccia con lui, lo insapono davanti e dietro, finita la doccia esco e gli passo l’accappatoio, io prendo un asciugamano ed inizio ad asciugarmi, poi vado per mettermi il grembiule e Umberto mi dice troia rimani con l’asciugamano provo a dirgli che sta arrivando Paolo e lui mi stampa sulle natiche 4 ceffoni facendomi piegare dal dolore, rimetto l’asciugamano cercando di coprire il culo, Umberto mi dice voglio che tieni il culo scoperto…
Nel mentre Umberto inizia a toccarmi il buchino, gli chiedo per favore di smetterla sto colando e nel mentre sento la porta di casa aprirsi e Paolo e chiedo ad Umberto di finirla, a quel punto mi deflora con un dito facendomi sobbalzare e sentire come una scossa elettrica tra le gambe, mi dice Umberto di chiuderle. Sento che Paolo mi chiama e iogli dico sono in bagno che sto aiutando il Sig. Umberto, lo stesso mi chiede di aprire leggermente la porta cerco di sottrarmi a farlo e sento che spinge più a fondo il dito, apro leggermente la porta e mentre saluto mio marito ho il dito nel culo di Umberto, dico a Paolo 5 minuti ed esco. Umberto mi dice molto brava la mia schiavetta, vedo che inizia ad ubbidire…ora vai a salutare il cornuto, mi obbliga ad uscire con l’asciugamano, entro in camera e noto che il cornuto ha il cazzetto in tiro, gli dico non metterti idee strane in testa non è successo nulla, amore è quasi una settimana che non godo, gli faccio anche io e lo deciderò io quando sarà il momento di farlo per entrambi.
Il venerdi andiamo da Don Guglielmo, Umberto mi ha obbligato ad indossare una gonna abbastanza corta, maglioncino di lana e come richiesto senza mutandine e reggiseno, il parroco come ogni volta che andiamo mi riempie di complimenti, vedo che mi guarda insistentemente seno e cosce che accavallo facendogli vedere il bordo delle calze (come ordinato da Umberto), Umberto chiede al Parroco se è impegnato per cena, il parroco ringrazia e gli dice ci vediamo per le 20, mentre tornavamo a casa chiedo ad Umberto che intenzioni avesse, lui nulla tranquilla anche se il tuo cornuto non c’è perché nel mentre avevo dimenticato di dirvi che era partito la mattina per Milano e sarebbe tornato Domenica.
Don Guglielmo è un uomo di chiesa e un amico, siamo cresciuti insieme ed ha il mio stesso problema li sotto.
Inizio ad avere dei dubbi, non chiedo spiegazioni la cosa mi spaventa e mi eccita.
Sono continuamente un lago, ho una voglia pazza di godere non mi interessa come, questi sono i miei pensieri, l’essere dominata mentalmente e fisicamente mi sconvolge.
Arriva Don Guglielmo, ceniamo senza problemi o umiliazioni di vario tipo, dopo cena ci accomodiamo in salotto Umberto e Don Guglielmo sul divano ed io sulla poltrona e come da ordini ricevuti faccio la carina accavallando e ogni tanto allargando le gambe per far vedere al parroco le mie cosce, Umberto poi mi chiede se preparavo il caffè che Don Guglielmo a breve sarebbe andato via, preparo il caffè, vado per prendere le tazzine con il vassoio nella credenza e mi accorgo che sopra in bella vista ci sono le foto che Umberto mi ha scattato, mi piego per prendere le tazzine e involontariamente perché scossa da quelle foto in evidenza una tazzina mi cade e va in mille pezzi, il parroco si alza e mi viene in aiuto lo ringrazio e vedo che il suo sguardo è sulle foto, mi guarda e sorride ma non dice nulla, bevono il caffè e il parroco saluta e va via, prima di salutare Umberto gli dice allora ci vediamo domani per pranzo.
Chiedo spiegazioni, Umberto, non devo dartele, provo ad insistere e Umberto mi fa mettere con i gomiti sul tavolo della cucina ed inizia a schiaffeggiarmi, smette mette una mano in figa e mi trova un lago, la puttanella gli piace essere schiaffeggiata e dominata, non rispondo, mi dice finisci di sparecchiare, sistemare e poi vieni a letto completamente nuda stanotte e domani dormirai con me.
Mentre ero coricata, squilla il telefono, risponde Umberto è Paolo e gli dice che sono in salotto a vedere la TV, aspetta un attimo che provo a chiamarla, mette una mano sulla cornetta e mi dice vammi a succhiare cazzo, palle e leccare il culo mentre parlo con il cornuto al telefono, mentre Umberto dice a Paolo che io non lo sento, invece sto ciucciando il cazzo moscio di Umberto, dopo 5 minuti credo Umberto saluta Paolo dicendogli che mi aveva chiamato e che ci saremmo sentiti domani per l’ora di pranzo.
Umberto continuava a farmi ciucciare il suo pisello moscio poi mi dice ora tocca alle palle e poi al buchetto del culo, faccio fatica perché non alzando le gambe è complicato, mi fa alzare e mi fa girare dandogli le spalle mentre con la mano inizia a toccarmi il culetto e sente che sono un lago, mi dice schiava vai a metterti le mutandine e un pannolino non voglio che bagni il letto, da oggi in poi indosserai quando te lo ordinerò, anche con il cornuto, gli dirai che hai le tue cose, ora dormiamo che domani con Don Guglielmo ci divertiremo.
Con umiliazione e devozione ubbidisco senza proferire parola
Faccio fatica a prendere sonno dal pensiero di domani e dall’ecictazione che sale perché Umberto nel mentre mi ha fatto stendere supina e mi accarezza il culo.
Per commenti carla632023@libero.it
1
9
voti
voti
valutazione
6.8
6.8
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Il nuovo lavoro secondo capitoloracconto sucessivo
Il nuovo lavoro, (Umberto, il parroco e lo ZIO del cornuto) Ultimo capitolo
Commenti dei lettori al racconto erotico