Il nuovo lavoro, (Umberto, il parroco e lo ZIO del cornuto) Ultimo capitolo

di
genere
incesti

La mattina appena sveglia andai subito in bagno, Umberto ancora dormiva, tolsi l’assorbente, ero assorta nei miei pensieri più scabrosi pensando alle foto a quello che mi aspettava, decisi visto che il cornuto era consenziente decisi di godermi in pieno quell’esperienza facendo tutto quello che mi sarebbe stato richiesto-
Poi andai in cucina a preparare la colazione e portai il caffellatte ad Umberto.
Umberto, vedendomi nuda mi chiese dove erano le mutandine e l’assorbente, gli dissi in bagno e mi chiese di andarle a prendere, cosi feci, disse bene bene vedo che hai avuto una notte bagnata….
Poi lo accompagnai in bagno fece i suoi bisogni io in piedi davanti a lui, lo lavai accuratamente nella doccia e ne approfittai per farla anche io-
Usciti dal bagno ci recammo in camera e mi disse di chiamare il cornuto, feci per andare in sala invece mi disse fa questo telefono.
In piedi, lui seduto sul letto, mentre parlavo di cose futili con il cornuto Umberto mi mise un dito nel culo, fino a metterlo tutto dentro, stava simulando una inculata facendo entrare ed uscire il dito dalle mie viscere.
Il cornuto sentendomi mugolare mi chiese se era utto ok, gli dissi si amore è solo che devo di corsa andare in bagno, rispose va bene ti chiamo dopo pranzo a dopo.
Umberto continuò a spingere il dito fino a farmi quasi godere e gli chiesi quasi implorandolo di farmi godere, lui tolse il dito e mi disse ora vai a sistemare la sala e la cucina che poi usciamo per fare un po' di spesa che oggi abbiamo il parroco a pranzo.
Nuda e mentre ero presa dalle faccende di casa, sento colare dalla mia fica gli umori che mi bagnavano l’interno delle cosce, squilla il telefono e sento parlare Umberto che parla con il Parroco dispiaciuto perché non poteva venire a pranzo, poi lo sentii bisbigliare e non riuscii a capire cosa diceva.
Andammo a fare la spesa e durante la passeggiata non successe nulla, dopo la macelleria, la panetteria ci recammo dal fruttivendolo e Umberto scelse, banane, mele, carote, zucchine, cetrioli ed insalata.
Chiese al fruttivendolo se poteva farci consegnare la spesa dal ragazzo, rispose volentieri però dopo la chiusura, passammo poi a comprare il giornale e tornammo a casa.
Mi spogliai misi il grembiule e sotto completamente nuda come richiesto, mentre preparavo il pranzo Umberto mi chiese di avvicinarmi mi mise una mano in fica e senti che ero fradicia, sei proprio una troietta vai a rimetterti il tampax quello con cui ci hai dormito e cosi feci e non ti asciugare, poi mi chiese di fargli vedere i miei abiti e vide che avevo un Kimono nero, mi disse di indossarlo, lo indossai ed era cortissimo, disse lasciati questo per oggi, provai a dire che si vedeva tutto il culo, Umberto mi fece mettere supina sulle sue ginocchia ed iniziò a sculacciarmi fino a farmi diventare le natiche e le cosce rosse.
Pranzammo, squillò il telefono ed era il fruttivendolo che ci avvertiva che il ragazzo tra 10 minuti sarebbe arrivato a consegnare la spesa.
Arrivò il garzone un ragazzo che non aveva neanche 18 anni, appena mi vide arrossi, lo feci entrare, salutò Umberto e mentre io sistemavo la spesa e riassettavo la cucina Umberto lo fece accomodare e mi disse di preparare il caffè, mi resi conto che ero esposta agli sguardi del ragazzo che non smetteva di togliermi gli occhi di dosso, stavo per versare il caffè e Umberto mi disse di servirlo in salotto, mentre sorseggiavano il caffè chiese al ragazzo se gli piacevo, lui disse molto…chiese al ragazzo di prendere dal cassetto del comò il portafoglio che voleva dargli la mancia, all’intero dello stesso c’erano le foto che Umberto mi aveva fatto, Umberto si alzò si avvicinò al ragazzo e gli regalò 5mila lire e 2 foto, accompagnai il ragazzo alla porta e prima di salutarmi mi disse, complimenti signora Carla.
Squillò il telefono ed era il cornuto, rispose Umberto si salutarono e me lo passò. Mentre parlavo al telefono sentii qualcosa di duro tra le mie cosce era Umberto che mi stava strusciando un grosso cetriolo tra le gambe, era piacevole e stetti al gioco, volevo raggiungere l’orgasmo mi muovevo avanti ed indietro, mi mordevo le labbra, il cetriolo strusciava tra le mutandine, avrei voluto togliere le stesse e il tampax, invece Umberto smise, ed io salutai il cornuto.
Il pomeriggio passo relativamente tranquillo, la cosa mi sembrava alquanto strana e dubbiosa, Umberto era un uomo imprevedibile.
Cenammo, guardammo un po' di TV, poi andammo a dormire mi chiese di coricami completamente nuda e di prendere il cetriolo più grande dal frigo, di pulirlo per bene.
Prima di farmi coricare mi disse di prendere l’asciugamano grande e di metterlo dove mi coricavo, ero un lago, Umberto mi chiese cosa mi eccitava, se mi era piaciuto essere esposta al garzone, risposi si, sento che sei un lago, si lo sono risposi la prego mi faccia godere e lui tempo al tempo.
Mi fece girare su un lato dandogli le spalle misi il cetriolone tra le mie cosce ed iniziò a fare avanti ed indietro, mugolavo volevo godere, sentivo la fica gonfia e gli umori che bagnavano il mio sesso culo compreso, Umberto ad un certo punto toglie il cetriolo e mi dice ora dormiamo che domani ci divertiremo.
La mattina seguente, Umberto prima di vestirmi mi dice, andiamo in camera tua e fammi vedere che intimo hai, nota che ho una guèpiere nera, mi dice indossa quella con le calze, la indosso prende la macchina fotografia ed inizia farmi delle foto in varie posizioni, mi fa indossare sopra un paio di slip neri, grembiule ed il cappotto lungo, truccati mi dice e metti un bel rossetto rosso fuoco, appena sei pronta usciamo che andiamo a messa, partecipiamo alla messa delle 11:30, terminata, Umberto mi dice tra 5 minuti in carestia che ti vuole salutare Don Guglielmo, entro in carestia, Umberto dietro di me chiude la porta a chiave, il parroco mi saluta con molto affetto e mi chiede di avvicinarmi, lui è seduto su una sedia, anche Umberto si avvicina e gli porge una busta dove all’interno ci sono le foto aveva scattato la mattina stessa, non dico nulla perché oramai avevo capito tutto, mi chiede di togliere il cappotto e anche il grembiule, mi dice che sono una cerbiatta e una donna che negli anni si sarebbe divertita molto, che ero portata al sesso di qualsiasi forma e tipo, inizia ad accarezzarmi con le mani sudate, mi gira e rigira, mi mette un dito nel culetto e mi fa sobbalzare poi passa al clito ed inizia a giocarci, dice ad Umberto, hai fatto un ottimo lavoro non pensavo che fosse cosi remissiva, lui gli risponde, Guglielmo la ragazza vuole godere….e mette un dito in fica sentendola bagnata e stretta, Don Guglielmo si alza e dalla scrivania prende un oggetto il legno a forma di cazzo, si toglie la tunica ha un cazzetto piccolo e moscio, si siede e mette tra le sue gambe la base di quel cazzo enorme e largo, mi dice di sedermi dandogli le spalle, inizio a sedermi su quell’attrezzo freddo sento che entra e piano piano aiutata dal parroco lo fa scendere tutto, lo sento che mi sta allargando tutta, mentre il parroco con le sue mani inizia a stringere i capezzoli pizzicandoli causandomi dolore ed un piace immenso, mentre Umberto inizia a titillarmi il clito e a quel punto inizio a godere, urlo e il parroco mi tappa la bocca con le mie mutandine fradicie, godo e non mi fermo più mi accorgo che sto bagnando tutto, le gambe del parroco e a terra.
Mi fa alzare dal quel cazzo e rivolgendosi ad Umberto gli dice, una ragazza veramente eccezionale da oscar, peccato che domani riparte per Roma
Ora perdonatemi ma dovete andare che sto aspettando Assunta..
Assunta con altre donne sposate che sollazzano Umberto e il Parroco dietro ricatti vari.
Torniamo a casa sono sfinita, pranziamo, squilla il telefono è mio marito il cornuto che mi avverte che verso le 17:00 arriva.
Umberto mi dice di prendere il cetriolone e uno cetriolo più piccolo, e di andare nella mia camera, mi sdraio e lui mi fa togliere le mutandine ed inizia a giocare con la mia fica gia grondante di umori, mi fa allargare le gambe, prende il cetriolo ed inizia a sbatterlo prima piano e poi sempre più forte sul clito e sulle labbra, prende uno specchio sul comò e mi fa vedere la mia fichetta rossa, le labbra gongie e anche il clito è bello sporgente, mi dice prendilo ed infilatelo tutto dentro è grosso e largo lo guardo che penetra dentro e Umberto lo spinge fino in fondo facendomi raggiungere orgasmi che non si placano, lo toglie di botto e inizio come a pisciare, guardo lo specchio e la mia fichetta ora è una caverna, il mio godimento non si placa mi fa girare e mi lo schiaffa di nuovo dentro facendomi fare dei movimenti con il pube. Poi sento che spinge l’altro cetriolo nel culo ora sono piena in entrambe i buchi, la sua perversione non si placa fino a quando non guarda l’orologio e mi dice basta sta arrivando il cornuto.
La sera Paolo vorrebbe sapere cosa è successo gli dico tante cose ora sono sfinita poi ti racconto-
La mattina di buon ora partiamo, mentre saluto Umberto mi infila una mano sotto e mi accarezza sentendomi come sono bagnata e mi dice, tesoro quando vuoi ritorna che ci rimangiamo una bella insalata di cetrioli come ieri sera.
Durante il tragitto verso Roma, racconto tutto al cornuto per filo e per segno, si ferma per fare benzina e vuole sentire il mio culetto e la fica che trova fradicia e il culetto leggermente slabbrato si tocca il pisellino e gode nei pantaloni.
Mi dice che domani lo Zio Armando vuole farmi vedere alcuni modelli di mattonelle per il bagno, gli dico ma lo sai che tuo zio è un provolone e ogni volta ci prova, dai amore lo sai che scherza.
La mattina successiva arriva lo zio, Paolo deve uscire si scusa e dice allo zio che al massimo entro 1 ora rientra.
Io sono in vestaglia, lo zio inizia con le battute, gli preparo il caffè e mentre lo sto versando nella tazzina mi prende per i fianchi e mi appoggia il pube sul mio fondoschiena, dico allo zio di fermarsi ma lui insiste si tira fuori il cazzo mi toglie la vestaglia e mi dice una troia non è cosi bagnata e poi che pensi che non lo so che quel cornuto di mio nipote è mini dotato, sposta le mutandine e mi schiaffa in fica il suo cazzone, raggiungo subito l’orgasmo mi chiede eppure non ne avevi voglia gli di scoparmi e di sbattermi forte, gli dico inondami del tuo succo, lui mi dice non rischiamo che…io gli dico che prendo la pillola, allora inizia a stantuffarmi sempre più velocemente fino a schizzarmi dentro facendomi godere nuovamente, poi mi gira e mi obbliga a pulirgli il cazzo nel mentre sento la porta che si apre è il cornuto che è tornato.
Faccio in tempo a tirarmi su le mutandine, rimettere la vestaglia e lo zio a sistemarsi.
Poco dopo lo zio ci saluta e io ancora con lo sperma dentro dico a mio marito di togliermi le mutandine, gli faccio vedere come sono inzuppate, mi siedo sulla sedia e lo obbligo a pulire il seme dello zio.
La storia con lo zio del cornuto è andata avanti per una decina di giorni veniva la mattina mi scopava e inculava, il cornuto faceva finta di andare via poi appena vedeva che lo zio andava via rientrava per fare le pulizie.
Questa è stata l’esperienza che mi ha forgiato nell’essere dominata-
Per critiche e commenti carla632023@libero.it
scritto il
2024-07-15
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