Zio

di
genere
incesti

altro racconto di storie realmente vissute negli anni
racconto postato su un altro sito, probabilmente qualcuno di voi lo avrà letto
MI SONO CONFIDATA CON UN CARO AMICO E CON L'OCCASIONE HA POSTATO QUESTA STORIA REALMENTE AVVENUTA

Mi ha contattato Carla, dopo aver letto alcuni mie racconti ha voluto raccontarmi una sua avventura particolare
Era il 1989 avevo 26 anni sposata da 4, i miei ormoni erano al massimo e mio marito oramai era cornuto consenziente e godeva molto nell'esibirmi e farmi fare ciò che volevo soprattutto senza la sua presenza, gli piaceva molto sapere che raccontavo le mie avventure.
Ad Agosto mi ha accompagnato in Sicilia, per la precisione a Vittoria in provincia di Siracusa, ospiti di mio zio diretto (la mia famiglia e di origine siciliana) . Lo Zio Luciano era un uomo affascinante di 50 anni, il più piccolo di 8 fratelli e sorelle, separato con 3 figlie che vivano con la ex moglie; viveva in un casale dove gestiva di sua proprietà una azienda agricola.
A mio marito piaceva sapere che mentre li indossavo vestitini leggeri e corti e soprattutto quando indossavo pantaloncini corti senza intimo sotto; mio zio sempre molto affettuoso nei miei confronti mi faceva spesso complimenti e il cornuto la sera nell'intimità mi diceva:
“sai che mi eccita come ti guarda e ti parla Zio luciano”
ed io rispondevo” non fare lo stupido è sempre mio zio”.
Ribatteva che gli sarebbe piaciuto immaginare che quando lui sarebbe partito io avessi approfondito della situazione...
La cosa mi intrigava ma era perplessa, era pur sempre mio zio.
La sera prima che il cornuto tornasse a Roma per lavoro, eravamo tutti e 3 in veranda io con vestito corto che arrivava a metà coscia, iniziai a pensare a quello che mi aveva detto il cornuto ed iniziai a guardare mio zio in modo diverso, e lui iniziò a guardarmi le gambe e io ben consapevole degli sguardi le allargai leggermente per fargli vedere quello che non avrei dovuto.
Mio zio chiese a mio marito di andare in cucina poi si avvicinò, mi mise le mani sulle tette e me le strizzò.
“Ti mungerò come una vacca e ti piacerà” poi tornò a sedersi prima del rientro di mio marito.
Ero esterrefatta e spaventata, ma il pensiero di quelle sue grosse mani che mi strizzavano le tette mi faceva eccitare. Dissi che dovevo andare a fare la pipì, mi chiusi in bagno abbassai gli slip e mi sedetti sul water. Quando ebbi finito invece di asciugarmi inizia ad accarezzarmi l figa, poi misi un dito dentro, un altro e cominciai a farli entrare e uscire sempre più velocemente e sino a quando fui scossa da un incredibile orgasmo tra mugolii e lamenti, mi portai le dita in bocca e me le leccai, che buon sapore la mia figa. Mi sciacquai la faccia accaldata, lavai le mani e tornai da loro.
Mio marito parti per Roma la mattina del lunedì il giorno lo passai passeggiando per l’Azienda, a pranzo arrivò mia cugina mia coetanea molto simpatica ma bruttina con il figlioletto di 2 anni, rimase la notte e tutti i miei pensieri scabrosi sparirono.
Il giorno dopo siamo state io e mia cugina in giro per visita parenti una giornata dura, tra mangiare saluti chiacchiere, domande e baci ed abbracci
Tornammo intorno alle 17 e mia cugina riparti per Ragusa.
Ero distrutta, dissi a mio zio che andavo a farmi una doccia e mettermi il pigiama (pantaloncini bianchi e canotta, senza nulla sotto), dopo circa un’ora scesi, mio zio mi chiese cosa avrei gradito per cena, gli dissi nulla, gli chiesi un tè e mi buttai sul divano, avevo i piedi che mi facevano male, dopo aver bevuto il te mi addormentai e mi svegliai mentre zio stava cenando.
Mi sedetti a tavola con lui per fargli compagnia e mi disse se volevo andare a letto, gli dissi guardo un po' di tv dal divano, mi sdraiai e poco dopo mi raggiunse lo zio, mi spostai leggermente mi prese i piedi ed iniziò a massaggiarli, era molto bravo; gli dissi di smetterla, cambiai posizione e mi poggiai con la testa sul suo pube, girata di fianco ero a pochi centimetri dal suo cazzo, zio indossava un paio di pantaloncini, mise una mano sul mio fianco iniziò a massaggiarmi, entrambi in silenzio, vedevo il suo pacco ingrossarsi, indugiò con la mano sul mio solco del culo fino ad arrivare alla mia figa, mi stava facendo godere attraverso il tessuto dei pantaloncini.
Iniziai a muovermi, mentre con il viso mi avvicinavo sempre di più al suo cazzo, a quel punto mi fece alzare, seduta sul bordo del divano, mi allargò le gambe, tirato giù il pantaloncino togliendolo, ed ha iniziato a leccarmi con molta maestria facendo diventa il clito duro, alternava la leccata dal clito, alle labbra, poi internamente alla fica che stava colando dei miei umori.
Poi ha inserito 2 dita in fica, simulando una scopata stavo per raggiungere l’orgasmo quando le ha tolte e me le ha messe in bocca dicendomi” sei una gran troia”
Pulito e asciugato le dita ha ripreso a leccarmi, stavolta dedicandosi anche al culetto e mentre leccava il buchino con un dito mi titillava il clito era fantastico, poi mi ha chiesto “se vuoi in cazzo devi chiedermelo per favore, l ’ho fatto e con quella richiesta sono diventata la su schiava.
Mi ha fatto sedere, lui in piedi mi ha messo di colpo il suo cazzone in bocca ed ha iniziato a scoparmi in gola, mentre lo succhiavo dovevo tenere le mani sulle sue chiappe ad un certo punto ho sentito i primi schizzi di sborra inondarmi la gola, obbligata ad ingoiare e poi a dedicarmi ad una minuziosa pulizia del suo cazzo.
Mi ha fatto alzare “la prima lezione mia cara nipotina è servita da domani sarai la mia servetta sessuale se vuoi, altrimenti ti accompagno alla stazione e ritorni da quel cornuto di tuo marito, accetti?”
Risposi si e andammo ognuno nella propria stanza a dormire.
I pensieri iniziarono a viaggiare per la mia mente chiedendomi se era giusto o sbagliato, fare sesso con zio, d’altronde era quello che volevo e soprattutto avevo il consenso del cornuto, mi addormentai con questi pensieri con la mano tra la figa pulsante e vogliosa.
La mattina dopo mi svegliai molto tardi, mi resi conto che avevo il lenzuolo bagnato, ero eccitatissima, quindi scesi feci colazione e poi tornai su, dopo aver rifatto il letto con nuove lenzuola, mi sono fatta la doccia, indossato un paio di mutandine bianche ed un vestitino a fiori abbastanza corto, scarpe da ginnastica e feci una passeggiata per l'azienda agricola.
Iniziai a camminare incontrando i lavoranti alcuni anzianotti ed un paio giovani, tutti mi salutavano con molta gentilezza, poi incontrai lo zio Luciano che mi abbracciò mi diede un bacio in bocca con la linguae mi fece vedere prima le stalle con i cavalli, poi il resto dove c'erano maiali, pecore, galline.
Mi chiese se avevo sete mi portò in un capanno e mi offrì una limonato e mentre la sorseggiavo mi venne dietro iniziando a palpeggiarmi prima il seno e poi sotto, mi ha iniziato a toccare la figa facendomi bagnare le mutandine ormai fradicie, me le tolse e mi disse che non avrei più dovuto indossare l’intimo fino alla fine della vacanza, me le fece annusare e poi se le mise in tasca.
Bussarono alla porta del capanno ed entrò una signora che portava da mangiare per lo zio e i lavoranti, dissi allo zio che sarei andata a casa a mangiare ma lui pretese che rimanessi a mangiare con loro.
Alla spicciolata arrivarono ti lavoranti, ero seduta davanti a tutti che mi guardavano le gambe, io cercavo di tenere le gambe strette, poi ogni tanto le accavallavo, nel mentre sentivo la figa bagnarsi, ero rossa in viso, terminato il pranzo lo zio mi disse che potevo andare.
Lui arrivò intorno alle 17, mi disse che si sarebbe fatto una doccia dopo 5 minuti mi sentii chiamare andai in bagno e mi chiese di spogliarmi nuda e di lavargli la schiena, mi spogliai ed iniziai ad insaponarla, quando ebbi terminato mi disse di uscire ed aspettarlo fuori nuda e con il suo accappatoio. Quando, uscì notai il suo cazzo da moscio incredibilmente grosso, due palle che sembravano arance, gli porsi l'accappatoio e mi chiese di raggiungerlo in camera. Mi disse di inginocchiarmi e di iniziare senza mani a leccare e ciucciare le palle, obbligandomi a metterle una alla volta in bocca simulando un pompino. nel mentre vedevo che il suo cazzo era diventato sempre più duro si sdraiò sul letto e facendomi salire su di lui.“ Comincia a fare un pompino con la tua fica al mio cazzo”, iniziò piano piano ad inserire la cappelle nella fica, lo zio spingeva la cappella dentro e quasi subito mi bagnai di umori e punto venni con un urletto con la cappella appena appoggiata alle grandi labbra..
“Sei veramente una gran puttana ci divertiremo molto”; a quel punto mi prese le spalle e spinse il suo cazzo completamente nella figa, io cominciai a muovermi su e giù facendolo entrare sempre più dentro, era incredibile come godevo. Mentre era completamente dentro di me con le mani iniziò a tirarmi i capezzoli facendomi urlare di dolore e allo stesso tempo di piacere, era un toro.
Dopo la tortura dei capezzoli mi fece abbassare verso il suo petto e con le sue grandi mani iniziò a sculacciarmi prima piano e poi sempre più forte, mi mise un dito nel culo e venni nuovamente, ormai gli orgasmi non li contavo più avevo bagnato il suo pube e il letto, non mi rendevo conto di quanto stavo godendo, era una cosa pazzesca,.
Mi chiese se prendevo contraccettivi e gli dissi che prendevo la pillola”, allora ti riempio la figa” in quel mentre il telefono, lo zio si alzò per rispondere e dall'altra parte era mio marito che voleva salutarmi, lo zio gli disse che ero impegnata e che lo avrei richiamato e agganciò, mi fece risalire sul suo cazzo e dopo altre mie due godute mi sborrò nella figa riempiendola.
Mi accasciai e poi mi sdraiai accanto allo zio che prese un po’ di sborra dalla mia fica e me la fece ingoiare poi mi disse” ora alzati rivestiti e vai a preparare la cena e ricordati di chiamare il cornuto”.
Chiamai mio marito e mi chiesi cosa stavo facendo gli dissi che non avevo risposto perché ero sotto la doccia, ero sotto la doccia, mi chiese cosa indossavo gli risposi che avevo il vestitino a fiori senza nulla sotto eccitato mi chiese se avevo in mente qualcosa gli risposi non lo sapevo ma la cosa mi intrigava molto, chiesi a lui cosa dovessi fare e lui” tutto quello che vuoi amore mio lo sai che ti amo”.
Da allora ogni giorno fu un susseguirsi di scopate e dominazioni, mi sborrava dentro sia in fica che in culo prendendo poi la sborra con un cucchiaino e me la faceva ingoiare.
Quando me lo ha messo nel culo mi ha fatto sanguinare, poi il mio buchetto ha iniziato ad allargarsi perché erano più le volte che mi inculava di quelle che mi scopava.
Una sera mi disse che il giorno dopo aveva invitato a cena 3 suoi lavoranti 2 anziani e uno giovane e che ci saremmo divertiti, ho cercato di dissuaderlo ma zio mi disse “vedrai che ti divertirai sei nata per fare la troia l'ho capito subito da quando ti ho rivisto che avevi 16 anni.”
Quella sera arrivarono a cena c'erano i tre lavoranti, lo zio mi obbligò a servire come fossi una cameriera vestita con una gonnellina con sotto le mutandine e una canottiera senza reggiseno, calzavo un paio di zoccoletti.
Dopo l'antipasto, mentre tutti mangiavano lo zio mi fece stare alla sua sinistra piedi e con la mano mi rovistava figa e culo, la cena andò avanti in quel modo autorizzando anche i suoi lavoranti a fare lo stesso.
Ero bagnatissima, uno dei suoi lavoranti chiese allo zio se potevano dopo cena approfittare del dolce che gli stava offrendo ma lo zio disse” domani venite alle 17 vi assicuro che ci sarà molto di più da parte della mia nipotina”
Dovetti salutarli con un bacio con la lingua, una volta andati via mio zio mi disse” ora sistema tutto poi vai a riposare in camera tua e rimani con le mutandine e non toccarti.”
Il giorno dopo lo zio arrivò dal lavoro intorno alle 16:30 e mi disse se mi ero fatta la doccia, risposi di si, mi fece spogliare e rimanere con le mutandine del giorno prima, mi fece mettere in ginocchio, mi legò le mani davanti, mise una benda nera sugli occhi e si andò a fare una doccia.
Sapevo cosa mi sarebbe successo, dovevo solo aspettare, ad un certo punto sentii delle voci ed erano i lavoranti, la voce di zio “benvenuti accomodatevi, versatevi da bere, questa la prendo io”, mi fece bere era un liquore che non riconobbi visto che sono astemia, pregai lo zio di non farmi bere, lui mi apostrofò dicendomi che dovevo sottostare ai suoi voleri.
Dopo aver bevuto sentivo il liquore scendere sul seno iniziava a girarmi la testa, intorno a me non sapevo casa succedeva, ad un certo punto sentii un cazzo che sbatteva sulle mie labbra sapeva di liquore, dietro iniziai a sentire delle mani che frugavano figa e culo, facevano a turno sbattendomi il cazzo in bocca, mi tiravano i capezzoli, schiaffeggiavano le tette, mi davano sberle sul culo.
Ad un certo punto lo zio si mise davanti a me “ vedo che ti sta piacendo il trattamento senti come sei bagnata hai le mutandine che sono fradicie, ora sta a te se vuoi andare avanti oppure la finiamo qui, se lo vuoi devi dire che sei la mia schiava e mi autorizzi ad fare ciò che voglio farti usare come una puttana ,sai poi ti lasceranno la mancia. Risposi” si sono la tua schiava zio.”
Mi slegò le mani e mi fece piegare e da dietro sentii un cazzo che si faceva strada nella mia fica, iniziò a pomparmi e iniziai a godere, venni con quel grosso cazzo in figa per 3 volte, poi si tolse ed entrò un altro cazzo, raggiunsi più orgasmi continui, ero oramai in balia di quegli uomini che mi scopavano a turno in figa e poi tocco in culo, mi stavano allargando per bene, godevo solo con il culo.
,” Che bagascia che sei, saresti perfetta per farti fare la puttana per i miei lavoranti, peccato che sei mia nipote, ora tesoro sentirai un po’ di dolore ti scoperà. Asino” Era il soprannome di un suo lavorante, era l'ultimo arrivato, “prima ti scoperà in gola, vediamo se entra e poi ti allargherà per bene”
Asino mise il suo grosso cazzo sulle miei labbra, aprii la bocca ma non entrava forzava ma non c'era nulla da fare, venne dietro e lo puntò sulla fica sentii forzare nonostante fossi un lago mi sentii squartare la figa, era incredibile quanto era grosso, lo sentivo molto bene con le pareti della mia figa, godevo come una fontana nel mentre sentivo i commenti degli altri..
Ero un loro oggetto, poi lo tolse e sentii come un vuoto lo puntò sul buchetto ed iniziò a spingere, faceva molto male (tra i tanti cazzi presi questo è stato forse quello più grosso), entrò la cappella, la voce di mio zio lo fermò, mi fece una foto, poi riprese piano piano lo fece entrare non tutto.
Stavo sanguinando ero in un misto tra piacere e dolore, ad un certo punto lo tolse ed anche in quel momento sentii un vuoto ero praticamente slabbrata in figa e in culo, zio mi rialzò sempre in ginocchio e mi diede da bere nuovamente ero completamente ubriaca.
Zio mi tolse la benda e a terra vidi delle foto fatte con la polaroid (furono poi messe nel capanno che vidi il giorno dopo), sempre inginocchiata iniziarono a segarsi e uno alla volta, sbrorrarono sulle tette e sulla pancia, poi lo zio prese un fazzolettino bianco di stoffa e mi pulì,lo infilò tutto nella fica e mi disse “lo dovrai tenere fino a domenica, lo toglierai solo per fare i tuoi bisogni.
Non contenti iniziarono a farmi la pipi addosso ero una latrina e fecero altre foto, per fortuna senza mostrare il viso. Il giorno successivi andavo al capanno il pomeriggio e lo zio mi obbligava a spompinare i suoi lavoranti facendomi ingoiare la loro sborra, ero diventata il loro sborratoio.

Il sabato arrivò mio marito (cornuto e contento e ignaro di quello che mi era successo, forse lo immaginava), siamo andati io lui e lo zio a cena fuori, a letto il cornuto voleva che gli raccontassi qualcosa ma gli dissi ne parliamo domani, voleva fare sesso ,avevo il fazzoletto nella figa e allora lo accontentai con un pompino con ingoio, durò 1 minuto come al solito ed il suo pisellino non era nulla a confronto di quelli presi negli ultimi giorni.
La domenica pomeriggio prima di partire lo zio chiese a mio marito se poteva andare in paese a prendere i cannoli da portare a Roma a mia mamma (sua cognata), zio ne approfittò, mi autorizzò a togliere il fazzoletto, mi scopò alla pecorina con le gambe chiuse, con due dita nel culo e mi scaricò una bella quantità di sborra in figa, mi fece indossare le mutandine senza lavarmi.
Salutai lo zio con un bacio in bocca cosa che non è sfuggita al cornuto, in auto iniziò interrogatorio, gli risposi fermiamoci a dormire a Messina e ti racconto qualcosa e ho anche una sorpresa da farti leccare.
Quella sera gli feci leccare il fazzoletto pieno dei miei umori e della sborra, mi feci scopare ma appena cercò di incularmi sborrò come al solito.
Gladius questo racconto è stato scritto di getto, ho provato a scriverlo più volte perché mi ha segnato e adesso grazie a te sono riuscita farlo.
Sono stata anche molto provata da come mi avevano trattato, lo zio mi disse che quelle foto sono state li per parecchio tempo nel capanno, fortunatamente non era visibile il viso, ma chi mi ha trattato in quel modo sapeva chi ero, infatti negli anni successi anche con prole al seguito ho avuto modo di tornare al capanno ed essere sottomessa e scopata per bene non solo dallo zio ma da tutti quelli che mi volevano.
La cosa mi ha praticamente toccata sessualmente e anche mentalmente perché tornata a Roma iniziavo ad avere rimorsi di coscienza, al cornuto inizialmente ho raccontato solo di Zio Luciano poi anche dei suoi lavoranti, i rimorsi sono però cessati quasi subito perché il bravo cornuto era felice e sempre eccitato.
Negli anni successivi 5 per l'esattezza sono stata in Sicilia anche con i figli piccoli e puoi immaginare i fatti.
RINGRAZIO TUTTI QUELLI CHE MI HANNO SCRITTO CON QUALCUNO STIAMO DIVENTANDO AMICI
carla632023@libero.it
Kiss
Carla
scritto il
2024-06-03
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