1 - Hotel Smeraldo - Camera 302

di
genere
trio

Prova di dialoghi e situazioni. Storia suddivisa in vari capitoli.

Cronaca del primo incontro di Alberto e Marina con la giovane Simona. Una storia dai contenuti altamente erotici in cui, secondo il momento, ognuno di loro è protagonista.

1° - Incontro

-Marina, finalmente!
-Alberto, caro! E' molto che aspetti?
-Non molto in realtà! Vieni qui, fatti abbracciare.
-Oh, ma stringimi forte eh?
-Fortissimo, tesoro.....allora, stai bene? tuo marito, i ragazzi?
-Si si, tutto ok. Piuttosto tu? Mi sei mancato tanto...
-Anche tu Marina...che voglia di palpare la tua ciccia...
-Dai, non essere odioso, son calata di due chili e non te ne sei nemmeno accorto...piuttosto vieni qui, baciami.
-Me ne accorgerò appena ti rivedo nuda....mmm..., la tua lingua non è dimagrita però, è morbidissima come sempre!
-Che stupido...dai continua...

Marina, quarantaquattro anni, la mia amante. Incontri clandestini ogni tre-quattro mesi e una relazione con molto sesso che pratichiamo senza alcun freno, cosa che soddisfa moltissimo entrambi.

-Stringimi forte, muovi le mani sulla mia schiena.
-Nostalgia?
-Sogno continuamente le tue carezze. Dall’ultima volta sono sempre in crisi d’astinenza.
-In effetti è da prima di Natale che non ci vediamo.
-Infatti. Ho compensato spesso con qualche masturbazione galeotta.
-Hai fatto bene, e non sei nemmeno diventata cieca
-Ahahah...scemo...uh, che bello essere qui con te! Fatti sbaciucchiare tutto, mio cavaliere!
-...........
-Dai, dimmelo, che sono dimagrita!
-Devo vederti nuda prima di giudicare, te l'ho detto. Dai, spogliati subito...
-No aspetta... prima voglio conoscere la mia compagna d'avventura, mica posso presentarmi senza uno straccio addosso! Chissà cosa penserebbe di me. Piuttosto dimmi, quando arriva?
-Impaziente?
-Si, impaziente e agitata, questa nuova esperienza mi attira molto. Ci penso da giorni!
-Sei preoccupata?
-Non so....curiosa sicuramente, ma ho un po’ di timore. Non mi rendo conto esattamente di cosa avviene, come sarà, non so cosa devo fare, cosa devo dire.
-E' la realizzazione di un tuo desiderio. Però io ci sono, ti aiuterò io, tranquilla.
-Lo so, senza di te non l'avrei mai fatto. Mi fa un certo effetto pensare che è una cosa concreta, vera, che sta succedendo davvero.
-Comunque anche per me è la prima volta con due donne, spero che non approfitterete di un povero maschio!
-Mi fai molto ridere, tu in queste cose ti trovi sempre a tuo agio...povero maschio col cavolo!
-Colgo un piccolissimo cenno di ironia.
-Alberto, adesso smettila di palparmi le tette, mi sta venendo caldo.
-Sì, vedo che hai la faccia tutta rossa!
-Ma no, fammi vedere! - e mentre Marina corre in bagno, sento dei rumori alla porta, qualcuno bussa.
-Marina vieni, dev’essere Simona! Hanno bussato!
-Mio dio, no no, non aprire! Aspetta, chiudo questa porta!
-Ahahah, che fai, ti chiudi in bagno?- la situazione mi sembra abbastanza comica.
-Dai dai, su....vai ad aprire, sono pronta!

Vado ad aprire la porta. E' lei, Simona, diciotto anni, ragazza simpatica e molto curiosa. La conosco da un anno circa, ho atteso finchè non mi è sembrata abbastanza matura per proporle questo incontro a tre. Lei ha accettato solo dopo diversi mesi. Tra me e lei c'è stato praticamente niente, forse solo un bacio, niente di più.
Spero che oggi nessuno di noi rimanga deluso, specialmente lei.

-Oh eccoti! Ma ciao Simona, sei puntualissima, come stai? vieni, vieni avanti.
-Ciao Alberto, tutto bene, grazie!
-Dai entra, sono contento di vederti, non ero così sicuro che tu non cambiassi idea all'ultimo momento.
-Uhhhh, Alberto, sapessi quanto sono stata indecisa!
-Comunque lo sai, non farai nulla se non sarai completamente d'accordo.
-Certo che lo so, sono qui perchè mi fido di te.
-Adesso vieni, ti presento Marina.
-Si si, non vedo l’ora di conoscerla!
-Marina, sei ancora in bagno?
-Arrivo!!
Mi aspettavo di vedere Marina trafelata e rossa in viso, invece è assolutamente perfetta. Come adoro questa donna...
-Ecco Marina, questa è Simona.
Marina allunga la mano per la presentazione, mi pare comunque molto imbarazzata.
-Ciao Simona, finalmente! Però.... mamma mia, ma tu sei giovanissima!
-Seeee....ho quasi diciannove anni!
-E ti sembrano tanti???? Io cosa dovrei dire?
-Non so...tu sei...sei davvero una bella signora! Me lo aveva detto Alberto, che sei una bella signora.
-Uh, che orrore! mi hai chiamata bella signora! Vuol dire che sono irrimediabilmente vecchia!
-Ma noooo! Oddio, scusami, non volevo davvero...
-Ma figurati! Comunque non ho nulla da nascondere, ho quarantaquattro anni, cara diciottenne quasi diciannovenne!
Simona ride, nervosamente divertita. -Beh, ne dimostri di meno, giuro! - esclama.
-Ma dai! allora dimmi, quanti?-
-Mah...pensavo trentacinque...trentotto al massimo.-
-Ma grazie, tesoro! comunque sono sempre più del doppio dei tuoi.
-Avete finito voi due? Piuttosto datemi una mano a togliere questa coperta!
-Alberto! Beh, che c’è? Non ci siamo mai viste prima, è giusto che approfondiamo la conoscenza prima di...insomma...vero Simona?
-Sì sì, Marina, abbiamo rotto il ghiaccio. Mi hai tranquillizzata.
-Beh...ti confesso però che io ho un'agitazione addosso che non ti dico! Però oggi dobbiamo solo divertirci, non farti problemi. Posa pure lo zainetto sulla sedia.
-Marina mette tutti a proprio agio, non preoccuparti, Simona. La coperta l'ho tolta poi da solo eh?
-Uh che noioso che sei, Alberto! Dai ragazzina, vieni qua...avremo poi tempo per parlare-
-Oh Marina....non mi sono mai trovata in queste situazioni...non so che fare!
-Non ti preoccupare, Simona, so che farai una bellissima figura. - dico dandole una pacca sul sedere - E togliti quella espressione da pulcino smarrito! - Mi sono sentito in dovere di sdrammatizzare un po' la situazione.
-Ehi! cominciamo bene! - esclama Simona girandosi lesta verso di me con espressione stupita. Ma subito si rende conto che la mia toccatina era giusto per sbloccarla un po'. Sorride e mi da un pugnetto su una spalla.
Marina si avvicina a Simona, le stringe piano le braccia.
- Vieni qui... - le sussurra.
-Sì...
-Però.....sssstttt....stai tranquilla....mi piaci molto...- Marina continua a parlarle lentamente, a voce bassa, le da qualche bacetto leggero sulla guancia, un piccolo assaggio, poi si avvicina alle labbra di Simona.
-Brave le mie ragazze, avete incominciato subito! - dico con un piccolo inizio di eccitazione.- Su, abbracciatevi, dovete sentire il contatto tra i vostri corpi.-
I baci si fanno un po' più lunghi, sento qualche schiocco, ma sembra che abbiano paura di un bacio sulla bocca.
-Eh! mi sa che siamo tutt'e due un po' impacciate...- Marina mi pare un po' più presente, Simona invece è leggermente interdetta, guarda me e guarda Marina con espressione interrogativa. Pare non capisca bene cosa fa e dove si trova. Forse devo intervenire io, se trovo il modo.
-Credo che non dovreste darvi solo bacini, provate con un bel bacio sulla bocca! Su Marina, comincia tu - poi le sussurro all'orecchio - lingua in bocca, dai...-
-Oh Gesù, ma non ho mai baciato una donna in vita mia! -
-Allora fatti aiutare da Simona.-
-O mamma mia....caschi male Alberto, non ho nessuna esperienza su queste cose....a tre....e nemmeno a due, non troppo, almeno!
-Marina, esperienze....ricordi? sei tu che volevi provare tutto. Un bacio sulla bocca, come se baciaste un fidanzato, un amante.
-Si....
-Ecco, così, avvicinatevi di più. Ed ora abbracci e carezze...
Le labbra si uniscono. Marina la vedo più presa, invece Simona pare che subisca la lingua di Marina, tiene gli occhi aperti. Credo che il suo cuore batta a mille.
-Su Simona, non stai baciando una zia! Apri bene, accogli la lingua di Marina, fai in modo che ti esplori tutta la bocca.
-Mmmmmm.....
-Continuate ancora....mi piace guardarvi...

E' la prima volta che osservo da vicino due donne che si baciano. Un bacio che diventa sempre più profondo. Ora anche Simona pare che partecipi con passione, questo mi fa felice ed eccitato. Sfioro con le labbra le guance caldissime di entrambe, non voglio distrarle, anche se vorrei giocare anch'io con le loro lingue. Mi accontento di guardarle e di far sentire loro la mia presenza.

-Dio che batticuore, Alberto! - esclama Marina. Non posso fare a meno di vedere il lucido della saliva sul suo mento.- Che differenza tra baciare un uomo, dio mio...
-In che senso? - Mi incuriosisce questa cosa.
-Non so...un uomo è sempre più deciso, più violento, anche nei baci....invece le labbra di Simona sono così morbide...
-Allora baciala ancora.
-Sei così giovane, Simona...- dice guardando gli occhioni di Simona, che sono in attesa di chissà che cosa. La ragazza si tocca le labbra con le dita.
-Potrebbe essere tua figlia. - dico, sapendo l'effetto che fa su Marina questa frase.
-Alberto, non ripeterlo, lo sai quanto mi imbarazza questo pensiero.
-Mi eccita molto il tuo imbarazzo, dovresti saperlo.
-Lo so, tu sei pericoloso!
Simona sembra essersi ripresa dalla serie di nuove emozioni.
-Non pensate a me? figurati che io non sapevo nemmeno se darti del lei o del tu, Marina! E ora sono qui che ci baciamo!
-Ahahaha...Simona, non credo proprio che tu debba darmi del lei! non in questa situazione!
-Un bacio ancora, ragazze, un altro...siete davvero adorabili! - esclamo con sincerità.
Simona ha preso coscienza del momento, bacia Marina senza aspettare la sua risposta, e continua finchè non le manca il fiato.
-Davvero hai una figlia come me, Marina? - le sussurra dopo il bacio.
-Sì Simona, ne ho due. La più grande ha sedici anni, il piccolo ne ha undici. Ma non parliamone più, baciamoci ancora....vedo che anche a te piace molto...
-Oh sì, molto...è tutto così strano... se penso che un quarto d’ora fa ero in strada che cercavo l’indirizzo ed ora sono qui che....
-Mmmm...zitta...facciamolo ancora....

Riprendono a baciarsi, entrambe in piedi davanti a me.
Alla mia destra, Simona con la sua minigonna in jeans, e a sinistra Marina con il suo vestito a filo ginocchio, molto adatto ad una bella signora leggermente in carne come lei.
Mi inginocchio e le accarezzo contemporaneamente sotto le gonne. Sfioro per la prima volta le cosce lisce e sode di Simona mentre appoggia il peso nervosamente sull’una o sull’altra gamba. Credo abbia bisogno di rilassarsi, se vuole godere appieno della situazione.
Al primo contatto delle mie dita sulla parte interna delle cosce, Simona spalanca gli occhi e lascia la bocca di Marina, la quale però è lesta ad attirarla di nuovo a sè, la stringe e la bacia ancora. La ragazza tende a serrare le cosce, un riflesso incondizionato, forse. Continuo ad accarezzarle le gambe finchè non mi accorgo che accetta il contatto.
Al contrario, alle mie carezze Marina risponde divaricando lentamente le gambe, probabilmente anche qui un riflesso incondizionato. Le cosce di Marina, grosse e morbide, prosciutti da palpare e da mordere.
Non ho bisogno di parlare, loro continuano a baciarsi, ora sulla bocca, ora sul collo, ma i movimenti sono ancora un po’ forzati. Ma come dar loro torto? Io voglio agire con attenzione, per entrambe si tratta di una prima volta, vorrei che fosse una giornata piacevole, da ricordare. E anch'io voglio ricordare tutto.
Sollevo la gonna di Simona, da dietro, e la blocco sotto il cinturino, oltre la vita.
Faccio allo stesso modo anche con la gonna di Marina, la tengo sollevata con una mano mentre con l'altra le stringo un polso e la obbligo a posare il palmo sul sedere di Simona, ma sento che tenta di opporsi, sembra che abbia quasi paura di toccarla. Forzo un po' finchè Marina cede, muove la mano e poi anche l'altra, accarezza le natiche della ragazza, si vede che sta esplorando con piacere quel nuovo mondo: Simona, con un perizoma blu, un filo teso tra le chiappe.
Allo stesso modo guido le mani di Simona fin sul sedere di Marina, un bacino possente, ampio, probabilmente un lascito delle due gravidanze. Simona ha preso confidenza, palpa le grosse natiche premendo le dita sulla carne come per saggiarne la consistenza.
Marina indossa una classica mutandina bianca con un orlo di pizzo. Da vera signora, molto elegante.

[PRIMA PARTE] Continua...

metr0pol@libero.it (dove 0 è uno zero)
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2024-07-24
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