2° - Hotel Smeraldo-Camera 302 [prima parte]

di
genere
trio

2° - Esibizioni

-Qui sotto le gonne siete splendide, ragazze. Due bellezze diverse ma entrambe bellissime!
-Oh Alberto, è così piacevole risentire le tue mani. - A Marina piacciono sempre molto le mie carezze.
Simona ci guarda incerta mentre cerca di sganciare la gonnellina per ricoprirsi.
-Non così, Simona - le dico fermandole la mano. - lascia che ti guardiamo, tira di nuovo su la gonna, e abbraccia ancora Marina. Baciala, se ti va...non ti è piaciuto baciarla?
-Ehhh...sì sì....
-Anch'io ne vado matto!
-Sì sì...è bellissimo...forse un po' difficoltoso...
-Cioè?
-Il tuo seno - continua Simona rivolta a Marina - è così abbondante...è una...una grossa presenza, quando mi stringi- dice sorridendo.
-Ahahaha...mi fai ridere, Simona! E’ la prima volta che sento dire che il mio seno è una grossa presenza! beh, diciamo che un po’ è vero...sai come le chiama Alberto, le mie tette?
-No...-
-Mammelle da latte! dice che spera sempre che spruzzino latte quando le manipola! Ma io spero di no, ho già dato ben due volte! -
Questa cosa fa sempre molto ridere Marina. Io sono contento che anche Simona si sia resa conto della....presenza?....delle sue mammelle.
-Invece il tuo seno non l'ho avvertito, Simona, sembri quasi un maschietto. - continua Marina -Però è bello strizzarti tra le mie braccia, e hai un magnifico sederino, bello paffuto!
-Oh!...un complimento al mio sedere fatto da una donna! sono senza parole!-
-Ahahaha, tesoro...sei pure diventata tutta rossa in faccia!!..dai, vieni qui, ragazzina, fatti baciare ancora...
Credo che ora sia il momento di intervenire, tra le due ragazze si sta creando un bel feeling e non vorrei che si dimenticassero di me!
-Adesso basta, vorrei partecipare anch’io! vi sembra giusto che io sia messo da parte? - esclamo.
-Alberto, lo so che ci stai guardando con moooolta attenzione, scommetto che sei già eccitato!
-Eh già Marina, per forza!
-Mmmm...Alberto, fammi toccare. E’ vero, inizia a indurirsi....sentilo Simona. Dai, non essere timida! non è la prima volta, no?
-No, ma lui è un uomo grande...insomma, è diverso!
-Ma dai Simona! Su, dammi la mano, mettila qua....lo senti com'è già duro? - Le prende la mano e l'appoggia sui miei pantaloni.
-Sì sì, lo sento...- Simona sposta subito la mano come se avesse toccato il fuoco. Il veloce contatto mi ha eccitato ancora di più, ho voglia di tutto.
-Ehi ragazze, ma vi rendete conto che siete ancora tutte vestite? -
-Il nostro sedere però è già in bella mostra, mi pare! - Marina pare non aver problemi con la gonna.
-Chi inizia? - chiedo, e guardo stupito Marina quando Simona si muove e domanda -Lo faccio io? Poi si sposta un po' verso il centro della stanza e ci guarda in attesa della risposta.
-Brava ragazza, così si fa! Marina, tu siediti qui vicino a me, guardiamo questa meraviglia. E tu, Simona, ti prego, non fare la spogliarellista, fai come se tu fossi da sola, a casa tua, quando nessuno ti vede.-
-Ma figurati, io non ho mai fatto la spogliarellista! - esclama con aria di sfida e il viso in fiamme.
-Ci mancherebbe! Dai su, spogliati...

Marina le lancia un bacio appoggiandosi due dita sulle labbra e poi soffiandolo verso di lei.
Simona le risponde accennando un sorriso che pare di gratitudine, poi si muove in avanti, si sfila la polo e scuote la testa un paio di volte, sistemando meglio l’elastico per ricomporre i capelli. Non porta reggiseno, probabilmente non ne sente la necessità. Conosciamo così le due tettine che paiono ancora in sboccio, collinette deliziose appena accennate con sulla sommità due capezzoli gonfi di color rosa carico.
Cerca istintivamente di coprirsi il seno con le mani, ma noi la incitiamo a mettere giù le braccia, cosa che lei esegue con qualche incertezza. Poi fa scorrere la cerniera e la gonna cade a terra. Il perizoma blu è indubbiamente molto ridotto, ma copre comunque tutti i segreti di Simona.
Mentre la osservo, continuo ad accarezzare le cosce di Marina sotto la gonna, lei ride e mi sussurra all’orecchio "ti è venuto bello duro eh? che maiale che sei, la ragazzina ti eccita...".
Sì, la nudità acerba di Simona mi prende molto, lo ammetto.
Marina esclama "aspetta tesoro, aspetta che ti aiuto!", raggiunge Simona, si inginocchia davanti a lei e le srotola le mutandine piano, e si ferma solo quando il pube è tutto scoperto.

-Ohhh...ma che bellina che sei, Simona! - esclama - Guarda che carina, Alberto...
Simona non interviene, sta ritta, immobile, le braccia distese e lo sguardo fisso su di me.
-Sei imbarazzata, vero?- Marina continua a parlare mentre accarezza con delicatezza le cosce di Simona - stai tranquilla, tesoro, sssttt.... hai un corpicino delizioso.... e le tue tettine sono proprio mini..ma sei sicura di avere già diciotto anni?-
Simona si scuote, abbassa lo sguardo su Marina.
-Sono diciotto compiuti...quasi diciannove...- risponde.
-Marina, puoi accarezzarla... - suggerisco, ma vedo che Marina è ancora in contemplazione.
-Sì sì Alberto! - poi continua a sussurrare - Simona, sei depilata completamente...che bella la tua patatina, così nuda...che tenerezza...depilata completamente, così sembri proprio una bambina! -
Io ho voglia di scoprire tutta quella bellezza, sono impaziente.
-Brava Simona-le dico-però adesso voltati, fatti guardare il sederino.-
Simona si muove, cerca di coprirsi con le mani mentre ruota su se stessa. Marina accompagna il suo movimento, le accarezza i fianchi, chiude gli occhi e sfiora le natiche con le guance, sussurrando - che morbidezza...come sei liscia, tesoro...che bel culotto...-
Marina ha un'espressione rapita, è molto eccitata.
Simona si volta ancora, tiene le gambe strette e una mano sul pube.
-Uhhh.....ma non fatemi sentire così, vi prego!sono solo io ad essere nuda e voi due ancora vestiti! - reclama a ragione, si deve sentire molto a disagio!
-E' vero, Simona. Su Marina, adesso tocca a te, facci vedere come sei fatta!-
-Alberto, tu mi hai già vista nuda, non sarà una sorpresa.-
-Tu sei sempre una sorpresa, mia cara. Simona, vieni qui accanto a me.-
Simona si avvicina, vedo che ha ritirato su le mutandine.
-Toglile - suggerisco - devi stare completamente nuda. E' questione di abitudine, non hai nulla da nascondere, sei bella. -
-Ok...- sussurra Simona. Lascia cadere a terra il suo perizoma poi si accoccola vicino a me. Un capezzolo mi sfiora la spalla e quel contatto inaspettato mi da un brivido. I nostri sguardi si incrociano per un attimo e mi sembra di scorgere sulle sue labbra un accenno di sorriso.

Marina si sfila le scarpe poi si toglie le mutandine come fanno le donne quando se le tolgono mentre indossano ancora la gonna. Non si vede nulla, ma a quel punto si sa che è senza mutande, ed è eccitante. Poi sbottona la camicetta, i seni sbordano dal reggiseno, che li trattiene a stento. Mi viene una voglia enorme di fare qualcosa su quelle tette, mi agita l’attesa di poterle manipolare.
Simona guarda curiosa, raggomitolata al mio fianco. Cerca sempre di coprirsi con le mani, non è abituata a stare nuda di fronte ad altre persone. Le accarezzo la schiena, conto le sue vertebre, scendo come posso fino al suo solco segreto. Lei è attentissima, osserva Marina cosa fa, come si muove.
Marina si toglie la gonna, si gira, si fa guardare indugiando voltata di schiena, adora il mio sguardo sul suo sedere, dice che sente perfino delle punturine, quando la guardo fisso. Passa le mani sulle chiappe, le divide poco poco, non si vede nulla, e Marina lo sa bene. Sorride, si gira verso di noi, posa un piede sopra il letto e ci fa vedere il pube coperto da una peluria corta e ben curata. Marina si accarezza la pancia, ride e si sfiora il monte di Venere, ci guarda, cammina. Io lo so, la conosco, adora essere guardata.
Simona sembra ammaliata dai movimenti di Marina, sono certo che sta imparando molte cose. Le afferro una mano e l'appoggio sopra i jeans, prende di nuovo coscienza della mia eccitazione, ci guardiamo, la bacio sulla bocca. Dopo ridacchia in silenzio e mi sussurra all'orecchio "Però Marina è cicciotta!"
Tiro giù la cerniera, il pene mi fa male, e quindi slaccio la cintura e faccio calare i jeans quel tanto che serve per liberarlo dalla costrizione. Simona segue il mio movimento, mi guarda negli occhi e poi sposta lo sguardo sul cazzo rigido e vivo. Lo sfiora appena, la pelle subito si sfila e si scopre il glande, rosso, lucido. Simona torna a guardarmi in faccia, quasi a chiedere il permesso per poterlo toccare. Io la fisso negli occhi e sussurro "masturbami piano", e Simona lo fa, con impegno. Intanto io riprendo a guardare Marina che si sta togliendo anche il reggiseno. Le grosse tette sfociano morbide, è uno spettacolo. Anche Simona ferma un attimo la sua mano, attirata e incuriosita. Marina fa in modo di muoversi in modo che il seno sobbalzi leggermente.
Poi allarga le braccia, fa una piroetta e dice:

-Contenti?
-Brava Marina, fantastica come sempre! che ne dici Simona?
-Wow Alberto, davvero stupenda! E’ la prima volta che vedo una signora...insomma una donna...uff...
-Una donna matura?
-Beh, sì Marina...una donna come te, tutta nuda.-
-Ma dai...non hai mai visto tua mamma nuda? - domando.
-Massì Alberto, succede, ma converrai che qui la situazione è diversa...-
Annuisco, poi mi rivolgo ancora a Marina e le chiedo di camminare lungo tutta la camera, mentre noi la guardiamo. So che per Marina queste richieste sono un regalo.
-Alberto, vuoi vedere meglio la mia cellulite? - dice maliziosa.
-Ma no! E’ che una donna che cammina nuda senza tacchi ha un’andatura diversa, più dondolante, non saprei dire. Un po’ modello pinguino, ecco...-
-Alberto, non ti permetto! -
-Ahahaha...sto scherzando! Dai, continua a camminare. Guardala Simona, impara a osservare bene il corpo di una donna, vedi la piega sotto i glutei, e le cosce. Marina girati, fai di nuovo vedere le tette...guardale Simona, ti piace come danzano ad ogni passo?-
-Non saprei...però invidio la tua libertà, Marina...è bello che tu ti muova così tutta nuda davanti a noi.. E' come...non so...come un'esibizione.
-In effetti un po' lo è. - dice Marina avvicinandosi a noi - E' un desiderio di Alberto ed io lo esaudisco. E così fa anche lui. Io e Alberto facciamo e diciamo qualunque cosa, durante questi incontri. Libertà assoluta. Sappiamo che una volta fuori ognuno riprende il proprio ruolo, ci rispettiamo, ma ora tutto è permesso. Ma vedo che hai già iniziato a giocare con il pisello di Alberto...-
Simona non risponde e toglie subito la mano, smette di masturbarmi.
-Dai, adesso vieni qui, ragazza sporcacciona, che ti stringo forte e fai quello che vuoi con le mie tette! Ho notato che le guardi con una voglia...
-Sìììì....te ne sei accorta!-
-Ma certo...dai, toccale, voglio sentire le tue manine -
-E' la prima volta, non l'ho mai fatto...- Simona pare che parli a se stessa, poi si alza, allunga le mani sui seni di Marina, li stringe poco, li accarezza delicatamente mentre ha lo sguardo fisso sui grossi capezzoli appuntiti.
Marina le sussurra - ...fai cosa vuoi, tesoro...puoi fare tutto...- Simona prende coraggio e palpa con più forza, le dita affondano nella carne, le unghie lasciano anche qualche segno sulla pelle candida. Marina nota un crescendo un po' incontrollato dell'eccitazione della ragazza e vuole spostare la sua attenzione.
- Ma chissà quando Alberto si farà vedere nudo da te!- esclama.
Io colgo il suggerimento, anche se ero affascinato dalla scena che prometteva sviluppi notevoli.
-Andate nel letto, ragazze, io vi raggiungo subito.

Mi spoglio in fretta, sono nudo. Sollecito il cazzo con le dita, mi accarezzo i testicoli. Mi avvicino al letto, Simona si è distesa accanto a Marina, ha racchiuso una tetta tra le due mani e la sta sbaciucchiando tutta. Marina la tiene stretta su di sè, le sue mani esplorano tutto il corpo di Simona, dalle spalle al sedere, fa scorrere la punta delle dita sui fianchi, dalle anche fino alle ascelle e poi scende di nuovo a palparle le chiappe.
Quasi senza rendermene conto mi sto masturbando, molto lentamente.
Marina allunga un braccio verso di me, mi fa cenno di intervenire. L’accontento, salgo sul letto e mi sistemo in ginocchio davanti ai loro visi. Marina racchiude in una mano le mie palle, le strizza per attirarmi più vicino, obbligandomi a sfiorare la sua bocca. Le sue labbra indugiano un attimo sulla punta, subito dopo sento la lingua che si dibatte sul glande dentro la bocca, riconosco il suo risucchio, avverto il solito profondo brivido che mi regala sempre un pompino di Marina.

Simona pare ipnotizzata da ciò che succede ad una spanna dal suo viso. Fissa il mio uccello, o meglio, quello che rimane fuori dalla bocca di Marina. Appoggio una mano tra i suoi capelli e la costringo a partecipare. La guido verso i testicoli, premo bocca e naso sulla borsa flaccida e rugosa, lei posa leggeri bacini qua e là, come se fosse incerta se toccare la pelle con le labbra, poi inizia a leccare con qualche incertezza.
Mi rendo conto che non ha tantissima esperienza, ma la lascio fare, scoprirà da sola ciò che porta piacere a me e a lei.
Inizio a muovermi nella bocca di Marina, lentamente. Simona mi guarda, si scosta un poco e mi lecca la pancia, le mani aperte sul mio petto, mi sfiora i capezzoli, lascia ancora bacini schioccanti dappertutto. Io la stringo a me e cerco la sua bocca, schiude le labbra e la penetro con la lingua. Devo dire che con i baci è più esperta.
Ho accelerato il ritmo, Marina ha assorbito egregiamente l’aumento di velocità, anche se spingo più in profondità, a cercare il contatto liscio della gola. Ad una mia spinta più incontrollata ha un piccolo conato di vomito, niente d’importante ma si dimena, tossisce e volta il viso di lato lasciando scoperto il pene. Ansima un po’, respira a fondo e si calma. Sorride e tossisce ancora.
Mi chino su di lei e la bacio, un bacio lungo e sincero.

[PRIMA PARTE] Continua...

metr0pol@libero.it (dove 0 è uno zero)
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2024-07-27
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