La terza donna 2

di
genere
incesti

Parleremo in seguito delle mie porche zie anche se mi pare ovvio che alla fine una delle due provvide a farmi uomo e, posso anticipare, che anche in età adulta mantenni sempre con entrambe un rapporto speciale e incestuoso ma, restiamo sul pezzo, andiamo avanti con la nostra cara signora Teodora che di signorile aveva ben poco.
A parte qualche sporadico episodio di nudismo semi involontario c’era di più.
Si masturbava!
Ora che non perdevo occasione di spiarla dal solaio quando prendeva il sole nuda era bastato poco per notare che non solo prendeva il sole ma prendeva anche un cazzo di gomma. Forse fu il primo dildo che vedevo dal vero. Una cosa blu lunga sui venti centimetri presa chissà da dove. La porca sudata se lo infilava beatamente nella gnocca pelosa, prima se lo sfregava un po’ sulle labbra vaginali, poi piano piano, colpo secco, zak…
Se lo piantava dentro e giù di mano… agitava quel braccio allo stesso ritmo di un uomo che si faceva le seghe. E a quel punto, cazzo, chi se ne frega di Tommy. Mi tiro fuori il cazzo e mi faccio un segone da paura. La Teodora muove il braccio su e giù io anche, allo stesso ritmo.
Mi piace pensare che veniamo assieme… lo ribadisco, la Teodora è davvero una troiona!
Ma forse la sorpresa più grande è stata Tommy. Non si è scandalizzato, non mi ha guardato strano per il cazzo duro…niente.
Se lo è tirato fuori anche lui e si è beatamente segato sua madre nuda…e non doveva essere la prima. Veniamo.
La prima volta molto prudenti con la canna che punta ai piedi tanto che abbiamo entrambi un rivolo di sperma davanti. A quel punto molliamo le mani, ci guardiamo. Ora che abbiamo placato la voglia forse ci torna un po’ di raziocinio. Ci guardiamo imbarazzati poi è Tommy a rompere gli indugi. Sorride. “Hai il pisello davvero grosso!”.
Che dire, non ha torto, rispetto alla sua miccia corta io ho un cannone. Prima non l’avevo notato molto, del resto a me interessava guardare sua madre nuda, mica un cazzo ma adesso fissarci è automatico.
Intanto di sotto anche Teodora ha finito. L’ho sentita mugolare sotto voce e adesso ha fatto sparire il dildo in mezzo a un giornale. L’ha chiuso come fosse una cartellina e l’ha infilato alla meglio sotto ad altre riviste di gossip.
Lo spettacolo comunque va avanti. Probabilmente è stato lo stimolo, si alza dalla sdraio. In piedi è anche più appetitosa con la pancia che balla, le tettone che dondolano e poi fa una cosa che nella mia ingenuità avrei detto schifosa ma che quando l’ha fatto, cazzo…da marmorizzarlo.
Si guarda ancora una volta a destra e sinistra e poi parte. China un po’ le ginocchia, come se le gambe facessero una specie di rombo, alza la testa (e io faccio un passo indietro).
E parte…
Cristo sta pisciando!
Piscia in piedi appena accucciata. Piscia sul terrazzo con tutta la sua urina gialla che scorre verso l’esterno. Ma che vacca!
Ora non so dirvi se sia stata la fica che piscia a eccitarmi, il pelazzo lungo di Teodora che si bagna della sua urina, quella posizione così maschile e sgraziata che schizza allegramente o solo il fatto che lo facesse nuda. Non lo so! Forse era un insieme di cose ma fatto sta che da quel giorno sono diventato un amante del pissing. Non di quello troppo invasivo perché non ne amo l’odore ne la consistenza. Ho provato (non con Teodora) a farmi pisciare addosso o sul cazzo ma non mi ha dato particolari sensazioni. No. Tutto ciò che adoro e guardare la fica che piscia e segarmi mentre guardo (e fottere dopo o averla già fottuta prima mi pare ovvio).
Facendola corta da quel giorno gli show di Teodora iniziavano quando arriva sul terrazzo in mutande già a tettone al vento. Se le levava senza grazia ma con la delicatezza di un camionista e giù… sulla sdraio.
A quel punto Tommy ed io eravamo già belli avanti con la mano.
Teodora iniziava con le dita. All’inizio si gratta piano come se avesse un prurito al pelo folto e chi lo sa, è così lurida che magari ha anche i pidocchi su quel cespuglio poi scende, le labbro e della fica sporgono bene, lei se le afferra, le strizza come se spremesse una fetta di limone. Ci da, spreme due o tre volte e intanto se le muove su e giù e a quel punto, probabilmente già umida, si ficca dentro decisa un ditone.
Chiude gli occhi, ed è un bene così posso sporgermi un po’ di più e guardarla. La mano inizia a fare su e giù, la pancia ballonzola, Teodora ci da decisa vogliosa di cazzo.
Ed ecco che arriva il top. Apre la rivista che si è portata dietro, salta fuori il cazzone di gomma blu e decisa se lo pianta dentro in un colpo solo.
È fatta. Ora ci da dentro come se sopra di lei ci fosse un maschio a pompare (e come vorrei essere io!). Gode di santa ragione la Teodora e noi con lei. Suo figlio, senza scrupoli, si sega la madre a più non posso. Sbava. Ha una voglia di farsi la madre che il cazzo gli vibra.
Le sue palle esplodono e anche le mie… una eruzione di sperma calda da paura…
È il nostro hobby pomeridiano….visto che nessuno ci porta a fare il bagno al mare…
Col tempo io me ne sparo allegramente anche due sotto agli occhi un po’ perplessi di Tommy col cazzetto molle un po’ stupito che a me resti duro come una trave.
Non so se sia solo un fatto fisico ma credo che dopo la pippa provi un certo imbarazzo. Forse abbassata la temperatura dell’eccitazione la sua parte razionale prende il sopravvento e si rende conto che quella che ha sognato di trombare è sua madre.

Un giorno mi viene una bella idea. Invece di schizzarmi sui piedi sparo verso il vuoto!
Il mio sperma parte fluente e cade in basso. Mio dio che sogno far colare lo sperma rovente sulle tettone della Teodora o perché non sul pancione lurido, sulla faccia da cazzo.
“Si vaccona, apri la bocca, beviti sta sborra…” mugolo.
Naturalmente da sei metri più in alto beccare il suo corpo non è così facile. È un pistolone di carne mica un fucile di precisione.
Comunque l’idea di sborrarle addosso, l’illusione, resta e tanto mi appaga.

Piano piano finisce l’estate. La Teodora smette di prendere il sole. Gli spettacoli pomeridiani volgono al termine.
Non posso fare a meno di pensare dove vada adesso a farsi la sua sgrilletata pomeridiana.

Mi lascia un ultimo spettacolo una mattina. Sono appena le sei ma io sono già sveglio. Dal balcone di casa nostra so vede il balcone di casa sua. Quando sento aprire la veneziana faccio appena in tempo ad accucciarmi ed acquattarmi.
No, non la stavo spiando, prendevo solo dell’aria buona perché non so dove andare visto che se scendo prima delle otto a fare colazione la zia si incazza da morire.
Quindi aggiungiamo questo show come bonus per il mio essere mattiniero.
Sento il rumore di metallo, come di un secchio. Acquattato dietro alle piante nei vasi di zia sbircio: è un catino.
E chi ci fa la nostra porcona?
Lo mette a terra, si china e solleva la vestaglia.
Si gira di schiena, con la testa verso la porta quindi non mi vede ma io vedo alla grande il suo culone. Porca puttana sta pisciando…
Beata piscia sul balcone. Uno spruzzo da doccione aperto. Sta vacca piscia proprio come una mucca! Alla fine si leva persino lo sfizio di tirare un gran peto “prrrrrrrrr” seguito da un soddisfatto “ooooooomm”.
Probabilmente per non farsi le scale e andare al cesso al piano di sotto si è attrezzata così. Del resto non pare essere un problema per lei stare nuda all’aperto infischiandosene di chi la possa vedere.
Un DNA da vacca al cento per cento.
scritto il
2024-08-10
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